Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Bertrand Bonello |
Attori | Julia Faure, Gaspard Ulliel, Laetitia Casta, Vincent Lacoste, Louis Garrel Anaïs Demoustier, Louise Labeque. |
Uscita | lunedì 10 luglio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,57 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 luglio 2023
Una teenager con un super potere speciale riesce a trascinarci all'interno dei suoi sogni, e anche dei suoi incubi. In Italia al Box Office Coma ha incassato 1,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Coma è un film 'dedicato', una lettera aperta di Bertrand Bonello a sua figlia, condannata all'inoperosità nella sua camera. Perché fuori una pandemia infuria e il mondo si è fermato. Il film comincia con un testo che scorre sulla parte bassa dello schermo commentando l'estinzione di ogni attività umana a causa del Covid. Tutto il mondo è sospeso in un limbo, solo in faccia a se stesso, chiuso in casa, preso da futili occupazioni, imbarcato a bordo del proprio secolo come dentro un sogno.
Incarnata da Louise Labèque, protagonista del precedente film di Bonello (Zombi Child), Anna passa dal computer al suo smartphone, dal letto alla sua casa di Barbie che a un certo punto si mette a parlare.
Ultima traccia di un'infanzia ancora vicina, la maison de poupées diventa il teatro di una soap opera. Vincent Lacoste, Anaïs Demoustier, Gaspard Ulliel, Louis Garrel e Laetitia Casta prestano le loro voci alle Barbie e ai Ken, altrettanto angosciati dall'attualità. A interrompere quella singolare sitcom di marionette intervengono gli estratti di L'Enfer di Clouzot, le conversazioni con le amiche via zoom, i frammenti di testi di Gilles Deleuze, i soliloqui di Patricia Coma (Julia Faure), una youtuber che dispensa consigli di vita e il meteo 'rovente' di un futuro immediato, e le erranze silvestri in una foresta lynchiana, un mondo parallelo dove vagare liberi eppure totalmente perduti, dove ritrovare i (cari) morti e scoprire che il libero arbitrio si applica ancora.
Bonello entra nella testa di un'adolescente confinata e prova a rendere conto dei suoi sogni e dei suoi incubi con un gesto plastico. Compone con quel caos permanente, con le luci e i suoni, la parola scritta e le immagini, la realtà organica e il metaverso digitale. Coma s'inscrive per questo in una vena sperimentale che lascerà indietro numerosi spettatori ma per quelli che tengono il passo il film offre numerose riflessioni sul periodo attraversato e sul famoso mondo dopo. Partendo da uno struggente dialogo padre-figlia, l'autore rinnova le domande di Godard sulle immagini, diversi regimi di immagini, e il linguaggio, lasciando scorrere i fotogrammi della nostra apocalisse contemporanea. Bonello le formula con più chiarezza aggiungendo al quadro, frammentato, cubista, concettuale, le sue angosce di uomo e di padre.
Realizza così un film cupo, ansiogeno e magnifico per potenza e invenzione. Un film del nostro tempo e per il nostro tempo che teorizza un'altra arte, un altro cinema, un'altra maniera di esistere in sala o altrove. Guardato oggi, dal mondo del post Covid, Coma assomiglia al suo titolo, è una perdita di coscienza, una maniera di fluttuare tra le sue parti, di inventarsi sotto ai nostri occhi.
La grande metafora di quest'opera è il rivelatore, un gioco promosso da Patricia Coma in cui bisogna riprodurre delle sequenze luminose di colori, un oggetto rétro (Pocket Simon) che ci insegna a non fare più scelte, è la stasi del confinamento di cui traduce la singolare intensità statica. Semplice e sofisticato, Coma è un atto d'amore del regista per sua figlia, un film fisicamente confinato in una stanza ma esteticamente aperto a tutti gli spazi mentali e digitali che affollano l'immaginario di un'adolescente. È un fuoco d'artificio di idee e di incubi notturni che riflette sulla maniera di creare (e di filmare) in un momento in cui sembrava tutto impossibile.
Tra le parole d'amore e di cura affidate ad un videomessaggio da parte di un padre per la figlia, soggetto in transizione alle soglie della maturità anagrafica, si dipana una fitta rete di visioni -fobie perdute tra il pre adolescenziale design e decor di una stanza e lo schermo black mirror di un pc o di uno smartphone, e ritrovate nel campo esteso e onirico di un immaginario che si fa inconscio [...] Vai alla recensione »
Siamo nel 2020, in pieno lockdown da Covid. L'adolescente Anna è confinata nella sua camera, mentre fuori il mondo si è fermato, sospeso in un limbo di cui non si intravede ancora la fine. Forzatamente inoperosa, la ragazza si divide tra il suo smartphone, il pc e la casa di bambole posta ai piedi del letto: tramite il primo ascolta i monologhi di Patricia Coma, influencer che vuole spiegare ai suoi [...] Vai alla recensione »
«La poesia è soprattutto esattezza», ha detto recentemente Maria Grazia Calandrone, come abbiamo scoperto seguendo l'account Facebook del momento, Monica Rossi, quasi fossimo uno dei personaggi di Coma che si esprimono per nozioni e tweet presi dal web. E il desiderio di Bonello, esplicitato già nella lettera (muta) dedicata alla figlia Anna che apre e chiude Coma (da conservare al fianco della missiva [...] Vai alla recensione »
A causa della pandemia, del coprifuoco e dell'isolamento, una giovane francese (Louise Labeque) si ritrova, dentro e fuori di sé, in un autentico limbo. Tra i video dell'enigmatica youtuber Patricia Coma (Julia Faure), la passione per i serial killer condivisa con le amiche e soap opera ricreate mentalmente attraverso le sue vecchie bambole, la protagonista cerca di trovare un senso al suo ristagno [...] Vai alla recensione »
Un film netto, preciso come un gesto. Bonello riparte dalle parole del suo Yves Saint Laurent, se ne riappropria, spostandone il senso dalla foggia di un abito minimalista eppure superbo a un desiderio, finora irrealizzato, per il proprio cinema. L'immaginario di Bonello non è mai netto né tantomeno preciso. È fatto di traiettorie imprevedibili, di linguaggi, stimoli e suggestioni che sembrano quasi [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Bertrand Bonello è un ufo atterrato sulla selezione Encounters della Berlinale. Porta séco un messaggio ravvicinato del terzo tipo: esiste una «cosa» venuta dallo spazio, se la guardi ti viene voglia di toccarla. Non si sa bene cosa sia, questa cosa. Può prendere una forma e oppure un'altra. Attenzione ad avvicinarsi, potrebbe piacervi.
Rappresentare e raccontare al cinema un presente legato alla pandemia è qualcosa di estremamente complesso. Probabilmente la banalità visiva del lockdown, che da un giorno all'altro ha azzerato ogni tipo di stimolo e variazione di scenario, ha reso questo momento storico paradossalmente irrappresentabile. Eppure è una situazione con cui il cinema sta facendo e dovrà fare i conti nel prossimo periodo. [...] Vai alla recensione »
In Coma, decimo lungometraggio diretto da Bertrand Bonello in ventiquattro anni, rintoccano distintamente le note di due canzoni scritte da Andrea Laszlo De Simone, trentaseienne talento della musica italiana, Immensità e Solo un uomo. Nella prima il cantautore intona la seguente frase: «Tutta la realtà è immensità | Come il sogno poi si dissolverà | Da domani inizierà | Una nuova immensità»; quasi [...] Vai alla recensione »