
Titolo originale | Une année difficile |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Olivier Nakache, Eric Toledano |
Attori | Pio Marmaï, Jonathan Cohen, Noémie Merlant, Mathieu Amalric, Grégoire Leprince-Ringuet Luàna Bajrami, Sandrine Briard, Oussama Kheddam, Danièle Lebrun, Alexandra Roth, Jean François Cayrey, Margot Bancilhon, Charlie Nelson, Benjamin Georjon, Aïssatou Diallo Sagna, Chamaïl Kahaloun, Khereddine Ennasri, Cyril Couton, Bryan Polach, Jean-Louis Garçon, Michel Winogradoff, Garba Tounkara, Damien Zanoly, Delphine Theodore, Djibril Yoni, Lauriane Escaffre, Yvo Muller, Kévin Wamo, Manmathan Basky, Steve Tran, Mathilde Riu, Aliénor Barre, Sean Guégan. |
Uscita | giovedì 30 novembre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,32 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 8 dicembre 2023
La storia di due amici incorreggibili, Albert e Bruno: uno vive di espedienti e l'altro ha una vita privata disastrosa. In Italia al Box Office Un anno difficile ha incassato 153 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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I destini di Bruno e Albert s'incrociano casualmente. Entrambi hanno una cosa in comune: sono indebitati fino al collo e la loro vita personale è alla deriva. Bruno sta perdendo la casa e la moglie non ne vuole sapere più nulla di lui. Albert vede ogni tanto la sorella ma il marito di lei aspetta la restituzione del prestito. Talvolta recupera degli oggetti sequestrati all'aeroporto che poi cerca di rivendere. Si illudono che il loro debito possa essere estinto dalla Banca di Francia con l'intervento di Henri Tomasi che fa parte di un'associazione specializzata nel sovraindebitamento.
Nel frattempo iniziano a frequentare senza convinzione un gruppo di attivisti ecologisti che, con azioni dimostrative, cercano di fermare il consumismo compulsivo e lanciano l'allarme sul futuro climatico del pianeta che raggiungerà la temperatura di 45° nel 2050. Tra loro c'è anche Cactus, di cui Albert s'innamora. Ma sia lui che Bruno cercano di approfittare delle loro manifestazioni pubbliche per trarne un profitto personale.
Se tra circa trent'anni si girerà un film ambientato nei giorni d'oggi, viene subito da pensare a Un anno difficile. Perché sa raccontare il presente ma lo mostra anche come testimonianza per il futuro.
Perché parla di crisi economica, di emergenza climatica, del fanatismo degli attivisti. Lo fa con uno sguardo duro, impietoso, ma al tempo stesso complice e partecipe trovando il giusto equilibrio tra commedia e dramma che è una delle cifre ricorrenti nel miglior cinema della coppia Nakache-Toledano. Ci sono ancora due personaggi protagonisti come in Quasi amici e The Specials. Fuori dal comune. Inoltre il respiro politico del precedente film dei due registi francesi, che affronta il tema delle associazioni dei bambini che si occupano di autismo, aveva caratterizzato per esempio anche Samba che parla di immigrazione clandestina nella Francia di oggi.
Uno dei momenti più importanti è l'occupazione della pista dell'aeroporto sulle note di "The End" dei The Doors che ha lo stesso impatto di quella in cui gli ambientalisti bloccano il traffico e spargono una vernice rossa su una scalinata. Potrebbero essere anche dei frammenti documentari. Ma al tempo stesso anche alcuni dei passaggi fondamentali di un film girato intorno al 2050 che si svolge nel 2023. Nel corso dei decenni tutto cambia ma niente sembra cambiare.
I discorsi dei Presidenti della Repubblica francesi nel corso degli anni (Holland, Sarkozy, Chirac, Mitterand, Giscard d'Estaing, Pompidou per finire con Macron) che dicono ai cittadini che l'anno appena trascorso è stato difficile o sarà quello che verrà già surriscaldano il clima di una commedia sociale che parte alla grande e trova nei due protagonisti, interpretati efficacemente da Pio Marmaï e Jonathan Coen, i volti giusti per raccontare il presente e che al tempo stesso potrebbero essere gli eredi di quell'arte di arrangiarsi della commedia all'italiana.
I 'nuovi mostri' non sono loro ma le banche e anche gli eco-attivisti di cui fa parte anche Noémie Merlant, che conferma il suo talento e soprattutto la capacità ormai di poter interpretare qualsiasi ruolo. Si, forse da lontano si vede il cinema di Dino Risi in un film che sa essere amaro e spietato (il filmato che smaschera le intenzioni di Albert), combinato con gli slanci di un musical senza tempo, anticipati dal ralenti dell'assalto dei clienti al negozio del centro commerciale in occasione del Black Friday ed esplosi in un finale che diventa una danza libera. Ogni dettaglio però è studiatissimo: dagli oggetti, all'osservazione delle banconote degli euro. In più c'è la scheggia impazzita Mathieu Amalric, soprattutto nei momenti che cerca di entrare al casinò, con una maschera che sembra uscita dai film di Wes Anderson e la gestualità da cinema muto.
Dentro ci sono tantissime idee. Forse troppe, forse no. Ma questo è un elemento ricorrente della filmografia di Nakache e Toledano. Il loro cinema non ha freni, accumula piuttosto che sottrarre, ma ha la stessa urgenza dell'opera di Stéphane Brizé. Per questo l'equilibrio formale apparentemente precario è invece uno dei suoi punti di forza e fanno di Un anno difficile un film divertente, appassionato e profondo. Non perdete i titoli di coda perché ci sono altri passaggi della storia decisivi.