Titolo originale | The Jesus Rolls |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 85 minuti |
Regia di | John Turturro |
Attori | John Turturro, Bobby Cannavale, Audrey Tautou, Susan Sarandon, Pete Davidson Jon Hamm, J. B. Smoove, Christopher Walken, Gloria Reuben, Sonia Braga, Michael Badalucco, Margaret Reed, Rosa Gilmore, Sable Boykin, Tim Blake Nelson, Matthew Trotta, Allen Lewis Rickman, Kathryn Kates, Len Murach, Ydhelca A. Perez, George Sheanshang (II), Matt Lake, Tonino Baliardo (II), Nicolas Reyes. |
Uscita | giovedì 17 ottobre 2019 |
Distribuzione | Europictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,54 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 ottobre 2019
John Turturro interpreta e dirige una commedia dedicata al personaggio di Jesus, figura cult de Il grande Lebowski (1997). In Italia al Box Office Jesus Rolls - Quintana è tornato ha incassato 55,1 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Jesus Quintana è tornato. Esce di prigione e si affaccia alla sua nuova vita che ha molto a che fare con la vecchia. Per un incidente rincontra una donna e insieme a lei e al suo sodale Petey intraprenderà un viaggio fatto di crimini, incontri bollenti e scoperte inaspettate.
Ci è riuscito, John Turturro. Erano anni che sognava di firmare il ritorno del personaggio a cui è rimasto più affezionato, quel colorato e bizzarro Jesus Quintana che aveva fatto impazzire i fan all'epoca del Grande Lebowski dei fratelli Coen.
Riprendere un carattere così estroso dopo vent'anni non era affatto operazione semplice né scontata, ma l'arte recitativa di Turturro non risente dello scorrere degli anni e l'effetto nostalgia è assicurato già durante i primissimi minuti di film.
La sua vestizione in carcere diventa quasi un rituale per ricostruire e resuscitare il personaggio davanti agli occhi divertiti del pubblico che lo ha amato. Per dare un seguito emotivamente forte al disvelamento iniziale, Turturro inventa un gioco metacinematografico che unisce al suddetto spin-off l'ipotesi di un remake - fedele all'originale solo a tratti - di un altro film, di ben altro respiro e sostanza. Si tratta de I Santissimi, titolo francese del 1974 diretto da Bertrand Blier con un cast d'eccezione formato da Gerard Depardieu, Jeanne Moreau e Isabelle Huppert.
Impossibile giudicare il film senza valutare la cinefila operazione di richiami, citazioni e ammiccamenti continui da cui prende vita. Se da questo nuovo lavoro di Turturro - qui nelle triplici vesti di sceneggiatore, regista e protagonista - ci si aspetta una sorta di Grande Lebowski 2, allora la delusione è dietro l'angolo. Quello su cui vale la pena riflettere, invece, è proprio il tentativo apprezzabile insieme di estraniamento e decontestualizzazione che Turturro impone al suo stesso personaggio: Jesus non cessa di essere il campione di bowling dalla lingua fortunata che ben conosciamo - e non mancherà nel film un tributo alla famosa scena cult firmata dai Coen - ma assume al contempo la dignità di carattere a se stante, l'antieroe che compie un suo viaggio e tra rocambolesche avventure e incontri di varia natura finisce per imparare più di quanto si aspetti.
Colleghi di sventure, Jesus e Petey (alias Bobby Cannavale) incontrano a seguito di un incidente la loro compagna di viaggio ideale: disinibita eppure con qualche problema a lasciarsi andare, viene interpretata da una Audrey Tautou effervescente, che tuttavia fatica a tratti a contenere una sua vena smaccatamente comica, se non farsesca.
Più misurata, come sempre, Susan Sarandon, che appena entra in scena fa cambiare totalmente il passo al film, interpretandone il personaggio più maturo e memorabile. Una fresca ex detenuta che torna, per il tempo che lei stessa riterrà opportuno, a riassaporare le gioie della vita. Un piccolo ruolo per un'interpretazione magistrale che fa acquistare spessore al film: di colpo cadono le maschere e restano gli uomini, con le loro fragilità e lo stupore di fronte all'incontro con una donna vera e veramente libera.
Il film prosegue poi sulla via della leggerezza, insistendo molto sul sesso e relativa spicciola comicità, con un tono umoristico sempre al limite del grottesco. Viene fuori ancora una volta il carisma, la versatilità e l'anticonvenzionalità dell'anti-divo Turturro, artista che continua a sfuggire a ogni tipo di categorizzazione. Per fortuna.
Fu amore a prima vista, in quel capolavoro dei fratelli Coen che è Il grande Lebowski, un segaligno John Turturro inguainato nel suo completo viola è pronto a sfidare la squadra di bowling del Drugo Jeff Bridges; ma prima del suo tiro, in maniera volutamente erotica allunga la lingua verso la sua palla quasi benedicendola o forse amandola. Sulla sua polo si legge il nome Jesus, è Jesus Quintana che nel celebre film appare per pochi minuti, ma sufficienti per diventare una leggenda. In fondo la sua battuta "Lo hai detto hermano - rivolgendosi a Lebowski - No se escherza con Jesus!", frase che nella versione originale del film è un'altrettanto iconica "Nobody fucks with the Jesus" è uno dei momenti che tutti ricordano. Da quel film, che è stato capace persino di generare il Lebowski Fest, un festival dove ogni anno dal 2002, i fan si ritrovano in Kentucky vestiti come Jeff Bridges, arriva uno spin off dal titolo Jesus Rolls - Quintana è tornato scritto e diretto da John Turturro che riprende il suo personaggio.
Jesus Rolls, pur riproponendo un personaggio del Grande Lebowski, e di fatto quindi rappresentando uno spin-off, è anche un remake perché è ispirato a un film francese del regista Bertrand Blier dal titolo Going Places (a sua volta adattamento cinematografico del libro "Les valseuses").
Dal 17 ottobre nei cinema, The Jesus Rolls è scritto e diretto dallo stesso John Turturro che prima di procedere nella sua realizzazione ha ottenuto l'assenso dei fratelli Coen a usare un personaggio creato da loro. Torna così alla regia John Turturro che nonostante sia sempre molto impegnato sul set come attore nel corso di questi anni ha realizzato una serie di film tutti molto personali e divertenti, a cominciare da Mac (suo esordio dietro la macchina da presa del 1992), senza dimenticare il musical Romance & Cigarettes o la commedia Gigolo per caso.
Nel film ritroviamo Jesus Quintana che uscito di prigione si trova nei guai insieme a due suoi nuovi amici altrettanto disadattati come lui, interpretati da Bobby Cannavale (Boardwalk Empire, Homecoming) e Audrey Tautou (Il favoloso mondo di Amelie) inseguito dalle forze dell'ordine e da un parrucchiere armato di pistola. Completano il cast una serie di star come Susan Sarandon, Sonia Brag, Jon Hamm e Christopher Walken.
JESUS ROLLS - QUINTANA È TORNATO disponibile in DVD o BluRay |
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Jesus Rolls è un film molto particolare in cui Turturro con l’intelligenza che lo contraddistingue propone un sequel del Grande Lebowsky, grande successo firmato dai fratelli Coen. Intelligente perché non era semplice a distanza di venti anni riproporre una pellicola che per gli amanti del genere è un vero e proprio cult. Turturro riesce, invece, a proporre un film a tratti [...] Vai alla recensione »
Certi film sono così legati al loro status di cult leggendario, così famosi per una o più delle loro componenti, che è difficile ricordare come si presentassero al loro debutto, non ancora celebrati dalla storia e non ancora spezzettati in una serie di momenti iconici. Il grande Lebowski è uno di questi film, e per giunta uno che ebbe all'inizio vita difficile, per poi lentamente elevarsi a simbolo degli anni Novanta e diventare uno dei picchi - se non il picco assoluto - nella variegata filmografia dei fratelli Coen. E quando parte l'elenco delle cose che lo rendono speciale, dai tappeti ai maglioni, dal Vietnam ai cowboy, dai White Russian al bowling, si arriva sempre molto velocemente a Jesus Quintana.
L'uscita di Jesus Rolls, in cui John Turturro si "riprende" il suo personaggio per liberarlo dalla tirannia del cameo originale, ripropone la questione della vera paternità della creazione del 1998, al tempo stesso uno dei molti personaggi secondari memorabili dell'universo dei Coen e una singolare creazione che deve parecchio a Turturro.
Ispirato a un personaggio di uno spettacolo teatrale a cui l'attore aveva preso parte un decennio prima di ritrovarsi sul set di Lebowski, il bowler latino e (forse) pedofilo dalla tuta viola è in scena per pochi minuti ma rimane un bozzetto da antologia, nato dalla fantasia di chi si sente libero di sperimentare e dalla precisione di chi sa di poter esagerare in una parte troppo piccola per venire a noia.
Turturro si presentò sul set con mille idee, dall'unghia del mignolo dipinta alla "leccata" alla palla da bowling, dal sublime gesto della lucidatura fino alla danza al rallentatore ispirata a Mohammed Alì. E anche le battute, diventate tutte di culto, sono impreziosite dal suo accento cubano nonostante rimangano fedeli al copione originale dei due fratelli registi.
Accumulate l'una sull'altra, tali idee lasciarono stupito l'attore stesso quando gli capitò di vedere il prodotto finito per la prima volta, in un misto di divertimento e imbarazzo. Il rapporto professionale e personale che lo lega ai Coen è alla base della sua caratterizzazione giocosa, di grana grossa ma in fondo temeraria. E i registi, che in un paio di giorni di riprese gli accordarono più tempo in scaletta di quanto strettamente necessario, di certo lo sapevano.
È bizzarro che dentro al completo attillato di Jesus (che per ammissione di Turturro già da solo costringe il corpo a muoversi in modo diverso) ci sia anche qualcosa del suo lavoro su Primo Levi per La tregua, che aveva lasciato l'attore più magro del solito e che contribuì a formare la plasticità barocca di questo campione di bowling. Viene da lontano, Jesus Quintana, dalla vita al teatro al cinema, fino all'immaginario collettivo. E ora a quel cinema ritorna, nel suo strike più impensabile. Da anni Turturro parla delle sue idee per rivisitare il personaggio, a volte per scherzo, a volte per affetto, altre volte come a esorcizzare l'eredità di una creazione estemporanea in cui non avrebbe mai pensato di sentirsi imprigionato per due decenni.
È forse appropriato che, finalmente realtà, quel ritorno sia ancora spurio, assurdo come l'intuizione di un momento, e si innesti su un altro progetto di Turturro, che da anni cercava di rifare I santissimi di Bertrand Blier e che all'improvviso è stato folgorato dall'immagine di Jesus Quintana nel ruolo di Jean Claude, criminale scavezzacollo interpretato da Gerard Depardieu. E così vent'anni dopo Jesus Quintana esce di prigione, creazione mobile sempre più grande delle parti che lo reclamano, ma mai grande abbastanza per essere personaggio da capo a piedi, e trova un'altra storia a cui prestare le sue lunghe scarpe viola.
Buona parte del pubblico di Jesus Rolls cercherà disperatamente tracce di Lebowski, polvere di stelle sparsa sulla pista da bowling da un indimenticabile Drugo Lebowski. Difficile quindi che si soffermi sugli elementi più curiosi di un cast assai eterogeneo, congerie di talenti in uno stato di assoluto relax, garantita dal fatto che il regista sia anche, e soprattutto, un attore. Lui, il regista-attore, è John Turturro, il personaggio è Jesus Quintana, introdotto in Il grande Lebowski come infallibile giocatore di bowling e pervertito sessuale.
Da due righe di sceneggiatura Turturro costruisce un personaggio e, intorno a lui, una galassia di attori-amici. Ritornano Christopher Walken e Susan Sarandon (già con Turturro regista in Romance & Cigarettes), fa capolino Jon Hamm come antagonista, in un ruolo che per certi versi rimanda al pistolero di Baby Driver. Ma soprattutto a rubare la scena a Turturro e Bobby Cannavale è una sorprendente Audrey Tautou.
Pochi forse avrebbero scommesso sulla sua presenza in un'operazione simile. Entrata nei salotti di mezzo mondo 18 anni fa come Amélie Poulain, la carriera di Tautou da allora ha riservato pochi momenti memorabili. Perfetto quindi il suo recupero nel road movie picaresco di Turturro, anche in virtù della sua quintessenza di francesità. Oltre che uno spinoff di Il grande Lebowski, Jesus Rolls è infatti anche un remake di un film francese del 1974, I Santissimi (Les Valseuses) di Bertrand Blier. Un film-scandalo per l'epoca, in virtù del suo linguaggio triviale e sessualmente esplicito e delle scene di nudo.
La bizzarra idea di Turturro è stata quella di trasferire Jesus Quintana, antagonista del Drugo, dentro un remake del film di Blier, con Audrey Tautou come "ponte", nel ruolo che fu di Miou-Miou. Tautou si lascia andare alla parte e garantisce un inatteso mix esplosivo di ingenuità e sensualità: la sua Marie è una ragazza ingenua, finita costantemente nelle mani degli uomini sbagliati. La sua condotta sessuale è sregolata, ma nonostante ciò Marie è sprovvista di alcuni fondamentali in materia. Come rivela a Jesus e Petey, infatti, non ha mai provato un orgasmo e spera di poter intraprendere con loro un percorso per conoscere se stessa e ripartire da zero sessualmente. Ma il viaggio si rivelerà più un percorso di apprendimento per i due maschi che per Marie, ben più saggia di quanto possa apparire.
Chi la ricorderà come icona del romanticismo in Il favoloso mondo di Amélie sarà scioccato di fronte a una donna più matura e disinibita sessualmente, così lontana nei modi e nel linguaggio dalla ragazza di Montmartre che fece innamorare il mondo. Alla frangetta impertinente si è sostituito un ciuffo riccio e rossastro, al vestito nero abiti succinti dai colori chiari e tatuaggi vistosi. Un personaggio diametralmente opposto, quasi un modo, netto e sicuro, di tirare una volta per tutte una riga e passare oltre rispetto a un personaggio maledettamente ingombrante? Che sia l'inizio di una seconda vita cinematografica per Audrey? Di certo in Jesus Rolls, grazie a lei, l'attesa per il ritorno di Quintana è passata in secondo piano.
Svitato è svitato, non c'è che dire. Svitato totale il protagonista, Jesus Quintana, proprio come nel Grande Leboswki dei fratelli Coen, che ce lo fece conoscere oltre 20 anni fa. E svitato completo è anche, programmaticamente, il film di Turturro. Ma attenzione: svitato non è sinonimo né di squinternato né di sconclusionato, come erroneamente si potrebbe pensare.
Lo spin-off di John Turturro del cult "Il grande Lebowski" dei Coen in realtà guarda assai di più a "I santissimi" di Bertrand Blier, di cui rappresenta sintomaticamente il remake, ed è un film che destabilizza la narrazione, attraverso uno spericolato tentativo di assimilare una malinconica sregolatezza con un'orgogliosa, oltraggiosa deriva trash. Dalla pista da bowling dove Quintana leccava le palle [...] Vai alla recensione »
Lode all'intento: sfruttare un personaggio cult come Jesus (il pervertito interpretato da Turturro in Il grande Lebowski) come pretesto per rifare un (grande) film francese anni 70. Un remake, con l'alibi dello spinoff (e il bowling galeotto...), e non d'un film qualsiasi: Les valseuses di Bertrand Blier, titolo che sta per "testicoli" (in Italia I santissimi, in nome del Signore), e dunque un film [...] Vai alla recensione »
«Sono innamorato di lui». Jesus Quintana in «Il grande Lebowski» (1998) dei fratelli Coen. John Turturro se lo porta nell'anima, come era allora, pizzetto, codino, retina in testa, tuta color porpora, in un bowling eccentrico damerino sessuofilo anche nel gioco. Finalmente, responsabile di soggetto e sceneggiatura, regista, protagonista, tenta di reinvestirsi: lo si vede nelle prime sequenze, a due [...] Vai alla recensione »
Operazione generazionale, perché non molti tra i 20/30enni ricordano l'impomatato anarcoide asso del bowling Jesus Quintana (Turturro), icona di pochi minuti nel museo di personaggi irresistibili nel cult-movie dei Coen "Il grande Lebowski" (1998). Il culto è più che altro americano (con un ritrovo annuale), e questo spin-off voluto, scritto, diretto da Jesus in persona, ci riporta più che il protagonista, [...] Vai alla recensione »
Siete pronti a vedere il film più sgangherato dell'anno? S'intitola Jesus Rolls - Quintana è tornato, è diretto e (ahinoi) interpretato da John Turturro, ed era atteso come un presunto spin-off da Il grande Lebowski. In realtà (ma che ve lo diciamo a fare?) è un remake fuori tempo, fuori misura e fuori tono de I santissimi, una commedia anarcoide, dal forte connotato politico antisistema, che Bertrand [...] Vai alla recensione »
Torna Turturro e torna il suo Jesus, ben lontano da qualsivoglia riferimento religioso (nonostante gli altri due protagonisti, Peter e Marie): Jesus Quintana è un eclettico maestro del bowling, un cane sciolto finito in carcere per offesa al pudore che tuttavia, per sopravvivere a modo suo, non esita a rubare soldi, 'prendere in prestito' auto e minacciare civili.
A chi appartiene, davvero, un personaggio? All'autore che lo ha creato dal nulla e poi lo allevato, da buon genitore, con le sue parole e le sue idee? O invece è dell'attore che lo ha interpretato, consegnandogli, senza remore, il corpo, la voce, il volto, i vizi? O forse, addirittura, il personaggio è solo del suo pubblico, l'unico che può decidere se cristallizzarlo o trasformarlo, se ucciderlo o [...] Vai alla recensione »
Chi ha amato Il grande Lebowski, dei Coen, si ricorderà del personaggio interpretato da John Turturro, ovvero quel Jesus Rolls che leccava, in maniera quasi erotica, la palla da bowling, vestito di viola. Ora, da quella pellicola cult arriva uno spin off dedicato proprio a Rolls, remake di un film francese. Uscito di prigione, Turturro, in compagnia di due disadattati (Cannavale e la Tautou in cerca [...] Vai alla recensione »
John Turturro torna a vestire i panni di Jesus Quintana in una commedia irriverente in cui un trio di disadattati si trova a fare i conti con un parrucchiere armato di pistola. Il loro viaggio si trasformerà presto in una fuga continua - dal folle parrucchiere, dalla legge e dalla società - durante la quale si svilupperà una particolare dinamica, che da amicizia accidentale evolverà in una storia d'amore [...] Vai alla recensione »