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Jesus Rolls, Turturro libera il suo personaggio dalla tirannia del cameo

Le origini di Jesus sono in realtà da rintracciare in uno spettacolo teatrale a cui Turturro aveva preso parte un decennio prima de Il grande Lebowski. Al cinema.
di Tommaso Tocci

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John Turturro (John Michael Turturro) (67 anni) 28 febbraio 1957, New York City (New York - USA) - Pesci. Interpreta Jesus Quintana nel film di John Turturro Jesus Rolls - Quintana è tornato.
giovedì 17 ottobre 2019 - Focus

Certi film sono così legati al loro status di cult leggendario, così famosi per una o più delle loro componenti, che è difficile ricordare come si presentassero al loro debutto, non ancora celebrati dalla storia e non ancora spezzettati in una serie di momenti iconici. Il grande Lebowski è uno di questi film, e per giunta uno che ebbe all'inizio vita difficile, per poi lentamente elevarsi a simbolo degli anni Novanta e diventare uno dei picchi - se non il picco assoluto - nella variegata filmografia dei fratelli Coen. E quando parte l'elenco delle cose che lo rendono speciale, dai tappeti ai maglioni, dal Vietnam ai cowboy, dai White Russian al bowling, si arriva sempre molto velocemente a Jesus Quintana.

L'uscita di Jesus Rolls, in cui John Turturro si "riprende" il suo personaggio per liberarlo dalla tirannia del cameo originale, ripropone la questione della vera paternità della creazione del 1998, al tempo stesso uno dei molti personaggi secondari memorabili dell'universo dei Coen e una singolare creazione che deve parecchio a Turturro.
Tommaso Tocci

Ispirato a un personaggio di uno spettacolo teatrale a cui l'attore aveva preso parte un decennio prima di ritrovarsi sul set di Lebowski, il bowler latino e (forse) pedofilo dalla tuta viola è in scena per pochi minuti ma rimane un bozzetto da antologia, nato dalla fantasia di chi si sente libero di sperimentare e dalla precisione di chi sa di poter esagerare in una parte troppo piccola per venire a noia.

Turturro si presentò sul set con mille idee, dall'unghia del mignolo dipinta alla "leccata" alla palla da bowling, dal sublime gesto della lucidatura fino alla danza al rallentatore ispirata a Mohammed Alì. E anche le battute, diventate tutte di culto, sono impreziosite dal suo accento cubano nonostante rimangano fedeli al copione originale dei due fratelli registi.

Accumulate l'una sull'altra, tali idee lasciarono stupito l'attore stesso quando gli capitò di vedere il prodotto finito per la prima volta, in un misto di divertimento e imbarazzo. Il rapporto professionale e personale che lo lega ai Coen è alla base della sua caratterizzazione giocosa, di grana grossa ma in fondo temeraria. E i registi, che in un paio di giorni di riprese gli accordarono più tempo in scaletta di quanto strettamente necessario, di certo lo sapevano.

È bizzarro che dentro al completo attillato di Jesus (che per ammissione di Turturro già da solo costringe il corpo a muoversi in modo diverso) ci sia anche qualcosa del suo lavoro su Primo Levi per La tregua, che aveva lasciato l'attore più magro del solito e che contribuì a formare la plasticità barocca di questo campione di bowling. Viene da lontano, Jesus Quintana, dalla vita al teatro al cinema, fino all'immaginario collettivo. E ora a quel cinema ritorna, nel suo strike più impensabile. Da anni Turturro parla delle sue idee per rivisitare il personaggio, a volte per scherzo, a volte per affetto, altre volte come a esorcizzare l'eredità di una creazione estemporanea in cui non avrebbe mai pensato di sentirsi imprigionato per due decenni.

È forse appropriato che, finalmente realtà, quel ritorno sia ancora spurio, assurdo come l'intuizione di un momento, e si innesti su un altro progetto di Turturro, che da anni cercava di rifare I santissimi di Bertrand Blier e che all'improvviso è stato folgorato dall'immagine di Jesus Quintana nel ruolo di Jean Claude, criminale scavezzacollo interpretato da Gerard Depardieu. E così vent'anni dopo Jesus Quintana esce di prigione, creazione mobile sempre più grande delle parti che lo reclamano, ma mai grande abbastanza per essere personaggio da capo a piedi, e trova un'altra storia a cui prestare le sue lunghe scarpe viola.


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In foto una scena del film Jesus Rolls.
In foto una scena del film Jesus Rolls.
In foto una scena del film Jesus Rolls.

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