Nel Regno di Brea, minacciato dagli orchi, Lord Roland brama contro il cugino Re per prenderne il posto. Promette quindi a Leland, capo della banda Nistrol, una grossa somma di denaro in cambio dell'uccisione del sovrano e della sua piccola figlia Lilì. Il re muore nella congiura ma la giovane Diana e i suoi due fratelli, membri della banda di fuorilegge, si rifiutano di uccidere una bambina e si ribellano a Leland, scappando con la principessa per salvarla. Roland li accusa davanti al regno di aver assassinato il re, e fa dare loro la caccia (con il vero intento di trovare Lilì ed eliminarla). Alla missione partecipa il valoroso cavaliere Tyrion che, scoperta la verità, cercherà di aiutare Diana.
Girato in Sicilia, sull'Etna, da un giovane regista italiano, il film tenta di prendere di petto il genere, ma senza averne i mezzi necessari. Le buone intenzioni sono tuttavia vanificate dai limiti tecnici, che si fanno sentire soprattutto nelle scene di combattimento e condizionano inevitabilmente la resa complessiva, dalle performance attoriali alle soluzioni registiche che precipitano verso un eccesso di ralenti nella parte finale. Recensione ❯
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L'adattamento cinematografico del fumetto "Here" di Richard McGuire. Espandi ▽
Un terreno preistorico, e la casa che sorgerà su quel terreno. Quella casa ospiterò generazioni di famiglie, dall'homo sapiens agli indigeni ai coloni, fino ad un nucleo domestico afroamericano contemporaneo. E nel salotto di quella casa scorreranno vite sempre diverse e sempre uguali, popolate da mariti, mogli, figli, nonni, nipoti.
Lo sguardo empatico di Robert Zemeckis li osserva, incastonandoli in rettangoli che scompongono e riproducono la dimensione geometrica del grande schermo, racchiudendo tutti in uno spazio che è a tratti rifugio e a tratti trappola, scrigno fatato e camera mortuaria, luogo di creazione - di arte, di progenie, di speranze - o di quieta implosione e rimpianto, in un film che è una scatola magica, un pop up book e una matrioska dell'esistenza umana.
Here è l'opera malinconica e dolcissima di un regista settantenne che è sempre stato affamato di vita. Zemeckis crea la parabola struggente della vita, affrontando anche l'inevitabilità della morte che arriva improvvisa, mai come ce la saremmo aspettata. Recensione ❯
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Un film razionalmente delineato, perfettamente autoconsapevole del posto che occupa e del modo in cui lo fa. Animazione, Avventura - USA, Giappone2024. Durata 130 Minuti.
Le gesta di Helm Hammerhand, il re di Rohan, e la creazione del Fosso di Helm, la roccaforte di Arda creata dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Espandi ▽
Le cronache della Terra di Mezzo sono affollate di epiche battaglie ed eroi leggendari, ma ci sono anche gesta meno conosciute raccontate di notte attorno ad un fuoco. Una di queste storie la ricorda Éowyn, la guerriera capace di abbattere il Re Stregone durante la Battaglia ai Campi del Pelennor, e si svolge quasi duecento anni prima della Guerra dell'Anello: Helm Mandimartello governa su Rohan, affiancato dai figli Hama, Haleth e Hera, come dal nipote Fréaláf.
Un giorno, durante un consiglio del regno, si presenta Freca, ricco possidente appartenente alla stirpe dei dunlandiani, chiedendo la mano di Hera per suo figlio Wulf; Helm rifiuta l'offerta, e nello scontro che ne segue uccide con un solo pugno Freca, scatenando l'ira di Wulf che giura vendetta.
Il film è un prodotto razionalmente delineato, addirittura quadrato, perfettamente autoconsapevole del posto che occupa e del modo in cui lo fa (cosa molto rara nell'orizzonte produttivo dei blockbuster hollywoodiani...). Recensione ❯
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I due talenti comici Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni per la prima volta insieme. Espandi ▽
Una donna in comune, una figlia a metà e una volante per due. Matilde è infatti l'ex moglie di Antonio e l'attuale compagna di Pieraldo, i due fanno coppia al lavoro in commissariato ma dividono anche Maria, la figlia del primo che vive con la madre e con il secondo. E poi c'è Sara, l'affascinante poliziotta, con cui i due agenti collaborano per risolvere un un caso molto intricato e rischioso. Il destino ha voluto intrecciare, in commedia, le vite di questi due agenti di polizia che affrontano la sfida della loro carriera e di un'amicizia di lunga data che ha subito alti e bassi.
Per la prima volta Alessandro Siani si apre alla collaborazione con un attore protagonista, Leonardo Pieraccioni, che non è solo una spalla. La chimica tra i due funziona, ma la sceneggiatura crea poche occasioni di incontro-scontro e quindi di comicità.
È sulla chimica tra Siani/Pieraccioni, sulla loro alchimia, che si misura il risultato dell'operazione. Due aspetti che non mancano in Io e te dobbiamo parlare anche se la sensazione è che non si sia voluto andare fino in fondo, forse per paura di esagerare, nella creazione dei contrasti tra di loro, nelle occasioni di scontro, insomma nel generare, dalla loro comicità che è anche fisica e gestuale, più momenti conflittuali che normalmente sfociano sempre in una divertente sintesi finale bonaria e molto amichevole. Recensione ❯
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Un thriller ambientato nel mondo della Chiesa e ispirato all'omonimo romanzo di Robert Harris. Espandi ▽
“Sede vacante!”, annuncia il cardinale statunitense Tremblay: il che significa che il pontefice è spirato, e che un conclave dovrà riunirsi a breve per decidere chi dovrà succedergli. Conclave, basato sul romanzo omonimo di Robert Harris, entra nel mondo della Chiesa come in una società segreta ricca di misteri, rivalità e tensioni, e affida alla magnifica recitazione di Ralph Fiennes nei panni del cardinale Lawrence il compito di fare da timoniere fra le correnti infide delle elezioni papali.
Gli scrutini papali si susseguono in un crescendo di tensione emotiva, rivelando tanto le debolezze personali quanto le finalità politiche del conclave. Al centro c’è la sopravvivenza della Chiesa in un’epoca in cui è messa in grande discussione e i fedeli sono sul punto di abbandonarla per sempre.
Come thriller filosofico il film lascerà soddisfatti i fan del best seller da cui è tratto. Un adattamento adulto ed elegante ancorato da interpretazioni solide e da una visione geometrica di come gli equilibri di potere si spostino lungo rette che modificano continuamente la figura iniziale. Recensione ❯
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Non più un accumulo di sketch, non ancora film compiuto, ma potrebbe diventare uno dei nuovi film di Natale della commedia italiana. Commedia, Italia2024. Durata 69 Minuti.
Il film di Natale con Sofì e Luì insieme ai cattivi della saga, il Signor S, Perfidia e la figlia! Espandi ▽
Vigilia di Natale. Al Polo Nord, nella fabbrica dei giocattoli Babbo Natale e gli elfi sono al lavoro. Però uno di loro, Zenzero, sfugge al controllo ed entra di nascosto nella casa di Luì e Sofì, anche loro pronti per festeggiare, facendogli scherzi di ogni tipo. Ma non si ferma qui: il suo obiettivo è infatti quello di rovinare le feste a tutti i bambini buoni scambiando i loro regali con sacchetti di cacca di renna. Nel frattempo entra in azione anche il malefico signor S, che punta ad essere il ‘cattivo dei cattivi’, assieme a Perfidia e sua figlia Velenia sono anche loro intenzionati a rovinare le feste e partono per il Polo Nord. Lì incontrano Babbo Natale ma diventano anche il bersaglio di Zenzero.
Una piccola svolta c’è già stata nel precedente Operazione spie, con richiami cinefili più articolati e una trama più sviluppata. Cattivissimi a Natale, settimo titolo della saga dei Me Contro Te, probabilmente segna la frattura più netta con la produzione precedente. Non è più un accumulo di sketch, non è ancora compiuto ma potrebbe diventare uno dei nuovi film di Natale della commedia italiana. Recensione ❯
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Aaron Taylor Johnson è Kraven, un uomo dotato di grande forza che non teme nessuno. Si tratta di un film Marvel prodotto da Sony Pictures. Espandi ▽
Nikolaj Kravinoff, boss del crimine russo insensibile e violento, alleva i figli Sergej e Dimitri come se dovessero divenire dei predatori alpha. Il giorno della morte della moglie, suicida, decide di portarli con sé in Tanzania per una battuta di caccia contro Czar, un leone gigantesco. Sergej viene ferito gravemente dalla belva, ma in suo aiuto accorre Calypso, una ragazza del luogo, che gli fa bere una pozione che, secondo la leggenda, ha dei poteri magici. Sergej risulta clinicamente morto, ma improvvisamente si risveglia con dei superpoteri.
Le scene d'azione sono riuscite, specie l'incipit nel carcere siberiano, completamente parlato in russo. Ma è tutto il resto a non essere all'altezza, a cominciare dalla recitazione.
La sensazione di un B-movie particolarmente spinto sulla lettera B è evidente sin dalle prime sequenze ed è, forse, anche l'effetto desiderato da Chandor. Tuttavia, il miglior cinema di serie B ha sempre saputo supplire con l'inventiva ad altre mancanze, mentre la meccanicità narrativa azione-chiama-reazione di Kraven ha bandito la creatività dalla stanza degli sceneggiatori. Recensione ❯
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Il cinema del reale coniugato con elementi di realismo magico. Per parlare di Napoli e della sua complessità. Drammatico, Italia2024. Durata 101 Minuti.
Un'opera prima che rappresenta un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli. Espandi ▽
Mimmo Sannino, un tempo insegnante ora impegnato come educatore di strada a Napoli, si dedica al recupero di ragazzi in dispersione scolastica per riportarli sui banchi di scuola, e permettergli di ottenere il diploma di terza media. Il suo mezzo di predilezione è l'arte circense così, tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante, e grazie anche all'aiuto di Anna, assistente sociale che riconosce il valore del suo impegno, riesce a coinvolgere i giovani anche se il suo operato non è ben accolto dalle famiglie del quartiere e dalla criminalità organizzata.
Opera prima della regista Cécile Allegra, Criature è un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli.
Il cuore del film risiede nella fiducia della pedagogia incarnata dal protagonista del film che, etimologicamente, accompagna i fanciulli nella loro vita quotidiana introducendo nelle loro vite anche la bellezza della letteratura incarnata dalla lettura del calviniano Barone rampante. Marco D'Amore si fa dunque portatore, in una maniera ancora più ampia, di questo concetto mettendo dentro il suo personaggio un trasporto che sa di esperienza vissuta, di uno sguardo che ha ben presente la realtà raccontata. Proprio come il film stesso. Recensione ❯
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Verdesca dirige con grazia e competenza un trattato sulla maternità in nome del bene dei figli, ma senza sacrificare la propria identità. Drammatico, Italia2024. Durata 100 Minuti.
In un momento delicato della sua vita, Giovanna ha bisogno della persona che l'ha abbandonata, sua madre biologica. Espandi ▽
Giovanna ha ereditato dal padre la conduzione dell’azienda di famiglia, che si occupa di lavorare a livello industriale (ma con cura artigianale) la pietra naturale. La donna non ha un compagno, e per quanto mantenga un rapporto stretto con la madre Lilia e la figlia 15enne Alida sembra che non riesca a costruire con loro legami completamente sinceri o ad essere del tutto trasparente. Dunque quando si ammala tiene nascosta la situazione alla ragazza, e ne parla con la madre solo perché scopre che l’unica cura sarebbe un trapianto di fegato urgente da parte di un consanguineo in età adulta. Ma Lilia non può aiutarla, perché… non è sua madre naturale. Giovanna scopre infatti di essere stata adottata e di aver vissuto una vita all’oscuro di quell’informazione importante riguardo alla propria identità. E intraprende una ricerca della propria madre biologica, l’unica che potrebbe davvero salvarle la vita.
Per il mio bene è un film insolito nel panorama italiano perché, pur partendo da una premessa melodrammatica ad alto rischio televisivo (e le prime scene faticano un po’ a trovare il tono necessario), si dipana cinematograficamente in modo sobrio e tranquillo, lavorando “in levare” e affidandosi al rigore delle sue protagoniste: Barbora Bobulova nel ruolo di Giovanna, Marie-Christine Barrault - un graditissimo ritorno - in quello della sua madre biologica, Sara Ciocca nei panni di Alida a Stefania Sandrelli in quelli di Lilia. La precisione delle immagini, la capacità di narrare una vicenda gonfia di emozione senza sconfinare mai nella lacrima gratuita, fanno dare il benvenuto a Verdesca come regista di finzione, capace di “lavorare la pietra naturale” che è il cinema con grazia e competenza. Recensione ❯
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Un biopic musicale senza precedenti, realizzato con il format dei LEGO Movie e dedicato ad un'artista memorabile. Animazione, USA, Danimarca, Australia, Hong Kong2024. Durata 94 Minuti.
Un film dedicato alla figura di Pharrell Williams, ambientato in un mondo fatto tutto di LEGO. Espandi ▽
La vita di Pharell Williams inizia nella città di Virginia Beach, non il centro culturale del mondo e per un ragazzo appassionato di musica non sembra offrire grandi sbocchi, finché proprio a due passi dal liceo non installa i suoi studi il produttore Timbaland. Sembra l'occasione di una vita e Pharrell non manca di coglierla frequentando lo studio, ma finisce presto per trovare la situazione soffocante.
Con l'amico Hugo Chad e con un aspirante produttore conosciuto al telefono, si lancia in una nuova avventura e, dopo un rocambolesco inizio, dà vita insieme a Chad ai Neptunes, producendo brani per tutti i maggiori artisti della scena americana. Il successo però attira cattivi consiglieri e la creatività artistica di Pharrell, dopo molti anni di hit e collaborazioni con i maggiori brand, inizia a spegnersi. Un periodo di riflessione e la collaborazione con i Daft Punk e con la Universal per Cattivissimo Me 2 saranno la scintilla della sua rinascita.
Un biopic musicale come non se ne sono mai visti, realizzato con il format dei LEGO Movie, ma usando in parte il modello del girato dal vivo. Ritratto di un artista senza il quale la musica americana contemporanea, davvero, non sarebbe la stessa. Recensione ❯
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Con due grandi attrici a disposizione, Almodóvar dirige una partitura nitida e rigorosa che prende di petto il tema della morte. Drammatico, Spagna2024. Durata 107 Minuti.
Una donna ha un cancro e, aumentando la probabilità della morte, chiede a una sua amica di starle accanto. Espandi ▽
Ingrid e Martha sono amiche da anni. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile ma intanto si è preparata all’idea di morire, e ha già scelto, nel caso, come farlo. Ciò che vorrebbe però è non morire sola chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”.
Pedro Almodóvar, al suo primo lungometraggio in lingua inglese affronta di petto, ma con grande pudore e una misura di ironia e leggerezza, il tema della nostra impermanenza su questa terra e della nostra possibilità di scelta su come dire basta.
La sua è una partitura nitida e rigorosa che mette a confronto due grandi attrici, Julianne Moore e Tilda Swinton. The Room Next Door è imbevuto di cultura letteraria, pittorica, musicale, cinematografica, ma resta aderente ai volti umani e vissuti delle sue due protagoniste. Recensione ❯
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Natale 1985. Un devoto padre e commerciante di carbone, Bill Furlong, scopre sorprendenti segreti custoditi dal convento della sua città, insieme ad alcune sue scioccanti verità. Espandi ▽
Nel convento dove consegna il carbone, Bill vede come le suore trattano le ragazze che hanno “in cura”, e un giorno cerca di soccorrerne una, Sarah, che gli ricorda molto la madre scomparsa quando era bambino. Al primo snodo di una nuova fase della sua carriera, quella del post-Oppenheimer, il magnetico attore irlandese sfrutta un po’ di quella visibilità globale per aiutare una piccola opera di straordinaria intimità e ammirevole precisione della messa in scena. Non epopea di sopravvivenza attraverso gli anni per le vittime, né sguardo storico postumo sugli effetti della vicenda; la regia del belga Tim Mielants è un’essenziale parabola natalizia, che nella sua brevità coglie il profondo di un singolo istante: quello in cui una persona come tante si chiede se sia davvero possibile far finta di non vedere cosa accade nel convento in fondo alla strada del paese, in cui le ragazze sono tenute nascoste e trattate come prigioniere. Recensione ❯
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Un giallo ricco di colpi di scena e dal finale imprevedibile. Espandi ▽
Rebecca Zuin, una ricca imprenditrice nel settore framaceutico, viene trovata morta nella sua lussuosa villa, ma il suo corpo sparisce dall'obitorio, e l'ispettore capo Cosser è chiamato a investigare sulla misteriosa sparizione. Bruno, il vedovo, è un uomo più giovane di Rebecca che grazie a lei ha fatto carriera. Dunque comincia a sospettare che la sua scomparsa sia uno scherzo di pessimo gusto della consorte capricciosa, che sembra continuare a lasciargli messaggi che riguardano la loro vita privata.
La svolta finale rende più comprensibili le numerose implausibilità della trama che la precede, ad esempio il fatto che Bruno, per quanto sospetto, possa circolare liberamente all'interno di un obitorio.
Ma la vicenda risulta comunque poco convincente e molto artefatta, e rimane del tutto in superficie anche quando tratta di sofferenze personali profonde e di dilemmi morali. Ed è un peccato, perché la scena iniziale in cui Rebecca, il giorno del matrimonio con Bruno, gli fa un perfido scherzo, avrebbe fatto sperare in una narrazione più ironica e meno improntata al... melodramma noir in salsa asiatica (nonostante la matrice originale fosse ispanica). Recensione ❯
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Una favola gentile sull'importanza di rimanere umani anche quando tutto rema contro. Drammatico, Italia2024. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sulle conseguenze della guerra, sul rapporto tra Stati Uniti e Italia raccontato attraverso la relazione tra un padre e un figlio. Espandi ▽
Napoli, 1944. Dean Berry, giovane marinaio americano, si innamora di Lucia. Quando riparte per gli Stati Uniti lei è incinta: lui promette di tornare, ma non lo farà. New Jersey, 1971. Dean è un veterano di tre guerre mezzo alcolizzato. Un telegramma spedito dall’Italia 13 anni prima lo raggiunge a sorpresa e gli ricorda di avere un figlio. Dean parte per Napoli alla ricerca di quel figlio, che ora ha 25 anni.
Hey Joe è un racconto intriso di nostalgia e tenerezza, una sorta di viaggio nel passato alla ricerca delle occasioni perdute. La forza di un film semplice e dalla conclusione sospesa sta in vari elementi: la regia di Claudio Giovannesi, la fotografia sensuale di Daniele Ciprì; la sceneggiatura, dello stesso Giovannesi insieme a due rocce solide come Maurizio Braucci e Massimo Gaudioso. L’altra grande freccia all’arco è la sinfonia di ottimi su tutti svetta un inedito James Franco che non sbaglia un’espressione o un movimento, creando un’interpretazione memorabile. Recensione ❯
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Paolo Cognetti debutta alla regia di un film con il racconto del suo amore per il Monte Rosa. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
Cognetti, insieme a Laki, il cane con cui si fanno reciproca compagnia, sale verso le quote più alte del Monte Rosa spinto dal desiderio di comprendere per quale ragione non arrivi più acqua nella casa in cui abita. Lungo il percorso incontra persone che conosce da tempo che raccontano quale senso abbia per loro il vivere in montagna.
Cognetti in questa prima totalmente personale ci mostra senza retorica una montagna che vive e tiene in vita."Mio padre aveva il suo modo di andare in montagna. Poco incline alla meditazione, tutto caparbietà e spavalderia". Così inizia "Le otto montagne", il romanzo che ha ampliato in maniera esponenziale la notorietà di Paolo Cognetti. In Fiore mio il suo è un passo che deve tenere conto della presenza di Laki e che si propone allo spettatore come un'occasione di incontri. Recensione ❯
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