Anno | 2024 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Aaron Schimberg |
Attori | Sebastian Stan, Renate Reinsve, Adam Pearson, Owen Kline, Marc Geller Lawrence Arancio, Eleanore Pienta, John Keating, Neal Davidson, Miles G. Jackson, Juney Smith, Michelle Santiago, Trenton Hudson, Christopher Spurrier, Sergio Delavicci, Billy Griffith. |
Uscita | giovedì 20 marzo 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,46 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 dicembre 2024
Un attore condizionato da una neurofibromatosi che gli segna il volto vuole provare un trattamento sperimentale per cambiare aspetto. Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Berlino, Al Box Office Usa A Different Man ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 650 mila dollari e 56,1 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Edward vive a New York con l'ambizione di fare l'attore, ma il suo aspetto fisico è pesantemente condizionato dalla neurofibromatosi che gli segna il volto. Abituato allo sdegno altrui, o peggio all'indifferenza totale, l'uomo si invaghisce immediatamente della norvegese Ingrid, autrice teatrale, quando questa si trasferisce nell'appartamento vicino. I due sembrano avviare un rapporto autentico, ma Edward sente di non avere speranze con lei. A meno che non accetti di provare un nuovo trattamento medico che sembra potergli donare un aspetto "normale", credendo che questo risolva tutti i suoi problemi.
Brillante satira dei temi della rappresentazione nel mondo dello spettacolo, oltre che viscerale e grottesca esplorazione di identità e gelosia, il terzo film di Aaron Schimberg sfoggia un tono decisamente originale, mescolando il sapore autentico della commedia newyorchese vecchia scuola con delle riflessioni ardite sulla mise en abyme di personaggi che si specchiano l'uno nell'altro alla ricerca di sé.
Dopo Chained for Life, di cui rappresenta un'evoluzione su un soggetto simile e del quale riprende la collaborazione con l'attore Adam Pearson (afflitto proprio da neurofibromatosi) il regista fa un provocatorio passo ulteriore mettendo a contrasto Pearson con un volto che rappresenta l'attrattività più convenzionale del cinema popolare americano (Sebastian Stan, il quale per la verità negli anni ha cercato di demolire quella parte di sé con diversi ruoli non scontati, di cui questo rappresenta forse il culmine), prima sotto pesante make-up e poi al naturale. Quello di Edward è un percorso che mette il protagonista ripetutamente di fronte alle mancanze di carattere, che a dispetto delle varie trasformazioni fisiche è molto più difficile da cambiare. Ma l'idea del film è più sottile di una semplice critica alla vanità umana; con l'arrivo del terzo atto la storia si arricchisce di così tanti livelli nuovi da far vacillare ogni equilibrio. La presenza di Renate Reinsve (star di La persona peggiore del mondo al primo ruolo in lingua inglese) ha un che di surreale nella sua alterità ed è forse il più indifendibile per come si perde nella sua vacuità tra palcoscenico e vita reale. L'arrivo di Oswald, interpretato da Pearson, è la chiave di tutto ed è ciò che eleva il film al di sopra della satira "facile" di certo cinema che ha toccato territori simili, su tutti con Ruben Östlund e Kristoffer Borgli.
Certamente si ride, non solo per i pregevoli dialoghi tra i protagonisti ma per la cura appassionata verso i tanti ruoli minori che tratteggiano un bozzetto di vivace e bizzarra vita newyorchese. Ma la profondità più oscure dell'opera non va sottovalutata, arrivando a includere una nota di body horror cronenberghiana e un senso di stravolgimento del reale in stile Kaufman.
Si può dire che tutto il Novecento sia stato attraversato in maniera costante e, se si vuole, ossessiva, dalla questione di cosa sia in fondo l'identità. Inutile citare i grandissimi esempi letterari, basta appena richiamarli alla mente. E si può anche aggiungere che il cinema, tutto il cinema da sempre, sin dalle sue origini, si è evoluto provando a sperimentare di continuo nuovi possibili modi per [...] Vai alla recensione »
Si potrebbe pensare a "La bella e la Bestia" vedendo questa commedia: la Bella è Ingrid (Renate Reinsve), giovane intraprendente con un futuro di drammaturga, vicina di casa di Edward (Sebastian Stan), suo coetaneo, single, attore in piccoli spot ma di argomento molto particolare. Infatti Edward è affetto da neurofibromatosi, che gli ha deformato terribilmente il viso, che nell'infanzia era perfettamente [...] Vai alla recensione »
Diventare conformi agli ideali di bellezza imposti dalla società significa anche perdere la propria identità reale? È quello che si chiede il regista newyorkese Aaron Schimberg in A Different Man, lungometraggio in concorso al 74mo Festival del Cinema di Berlino, racconto surreale tra il thriller e la commedia con delle punte horror splatter, in cui Sebastian Stan (Captain America: The First Avenger, [...] Vai alla recensione »
Nel momento in cui per la prima volta si è parlato del lungometraggio A Different Man, ultima fatica del regista statunitense Aaron Schimberg, in concorso alla 74° edizione del Festival di Berlino, in molti hanno inevitabilmente pensato al bellissimo e straziante The Elephant Man, diretto da David Lynch nel 1980 e ispirato alla vita John Merrick, vissuto a Londra nell'Ottocento e gravemente deturpato [...] Vai alla recensione »
Dopo Dream Scenario, sembra esserci una direzione ben preciso della A24 per creare nuove forme di oscuri thriller sulla contemporaneità. La strada è quella tracciata da Ari Aster dove non c'è più nessun limite tra la realtà e l'immaginazione. Anzi, i pensieri soggettivi stravolgono la propria quotidianità, la smembrano in mille pezzi (e oltre) di un delirio.
I titoli targati A24 hanno da tempo un pregio indiscutibile: il coraggio. Sono divisivi, a volte estremi. Giocano con gli eccessi, sono sovraccarichi, ma sanno come distinguersi in un panorama cinematografico sempre più omologato. Pensiamo agli horror di Ti West, alla fantascienza di Alex Garland (aspettando Civil War), al talento di frattura di Ari Aster, protagonista quest'anno con Beau ha paura. La [...] Vai alla recensione »