mark twain
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lunedì 21 aprile 2025
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diffidare degli attori che s''improvvisano registi
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Un'idea "carina"... adatta ad telefilm di 30 minuti sullo stile della celebre classica serie Twilight Zone (Ai confini della realtà). Assolutamentre insufficiente per costriure la sceneggiatura di un film di 90 minuti! Per esperienza occorre "sempre" diffidare degli attori che, raggiunta una certa notorietà, s'improvvisano registi e riescono a convincere qualcuno a finanziare i loro film. Puoi anche diventare attore senza aver conseguito alcuna formazione ma quelloa del regista è una "professione" più complessa. Mastandrea è un attore "discreto" (non un "grande attore") ma per ora non è ancora un "regista".
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angelo umana
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lunedì 14 aprile 2025
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stiamo e poi ce ne andiamo
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Un uomo maturo un pò giocherellone come un adolescente, si trova in un ospedale (apparentemente) e lui ci si muove col solito vestito blu, sale o scende dalle portantine degli infermieri e la vita è tutta qui. Pare vivere leggermente, senza cose importanti, chissà di che vive ma nell'ospedale si mangia e si dorme tutti, magari non nella solita stanza, è un luogo protetto e non ci sono grossi drammi salvo gente sedata o sofferenze solo intraviste. Ogni tanto arriva un vento strano, penetra negli interni come un ciclone irresistibile e si porta via qualcuno.
Dev'essere una metafora della vita, un'allegoria del mondo intorno a noi, gente che và gente che viene, alcuni che col ciclone se ne vanno via per sempre e i posti vengono occupati da altri, è la vita, chi ce l'ha più breve chi più lunga, chi cerca di guarire da qualcosa, chi si diverte, chi cerca affetto.
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Un uomo maturo un pò giocherellone come un adolescente, si trova in un ospedale (apparentemente) e lui ci si muove col solito vestito blu, sale o scende dalle portantine degli infermieri e la vita è tutta qui. Pare vivere leggermente, senza cose importanti, chissà di che vive ma nell'ospedale si mangia e si dorme tutti, magari non nella solita stanza, è un luogo protetto e non ci sono grossi drammi salvo gente sedata o sofferenze solo intraviste. Ogni tanto arriva un vento strano, penetra negli interni come un ciclone irresistibile e si porta via qualcuno.
Dev'essere una metafora della vita, un'allegoria del mondo intorno a noi, gente che và gente che viene, alcuni che col ciclone se ne vanno via per sempre e i posti vengono occupati da altri, è la vita, chi ce l'ha più breve chi più lunga, chi cerca di guarire da qualcosa, chi si diverte, chi cerca affetto.
Un piccolo film del simpatico Valerio Mastandrea, che niente pare pretendere di dare, se non un'esemplificazione dell'esistenza di tutti. I partecipanti nell' “ospedale” s'incontrano occasionalmente, fanno perfino gite di gruppo, qualcuno passa qualcuno resta un po' più di tempo, qualcuno s'innamora ed è importante che perl'uno o l'altrasiamo stati qualcosa. E' dedicato al papà di Mastandrea (1950-2014).
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antonio bianchi
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domenica 13 aprile 2025
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solo per amore di precisione
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Al termine del film compare la dedica di Valerio Mastandrea al padre. Ma la data di morte ? il 2014 non il 2023. Grazie se vorrete correggere.
Antonio Bianchi
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rosalinda gaudiano
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sabato 12 aprile 2025
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...un?opera coraggiosa espressa in una favola ,,,
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Quando il Cinema è EMOZIONE...
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Quando il Cinema è EMOZIONE...
...un’opera coraggiosa espressa in una favola surreale che si carica di un’umanità disarmante, raccontata in un luogo indefinito dove sono di casa turbamento e memoria...
Un reparto d’ospedale. Nel silenzio costante si odono i suoni ripetuti delle macchine che tengono in vita i degenti in coma profondo. Lui occupa una stanza tutta sua. Un incidente del destino lo ha ridotto in coma: un bambino gli è piombato addosso cadendo dall’alto di un palazzo. Lui interagisce con Curiosone, altro degente in coma. Poi c’è una donna, Veterana( Laura Morante), sempre degente, scontrosa, annoiata. Ogni tanto per i corridoi passa un giovane portato ripetutamente a fare esami diagnostici. Tutto sommato questi personaggi godono della reciproca vicinanza. Ma un giorno Lui scopre che non ha più la sua stanza, è stata occupata da una giovane donna irrequieta e irrispettosa di ogni regola. Lei non accetta il tempo , vuole che il suo destino si compia in fretta : o morire o risvegliarsi alla vita. Valerio Mastandrea alla sua seconda regia, con “Nonostante” compie un’opera coraggiosa espressa in una favola surreale che si carica di un’umanità disarmante, raccontata in un luogo indefinito dove sono di casa turbamento e memoria. E’ la vita che viene presa in considerazione. La vita a cui i comatosi si aggrappano e lottano fino all’ultimo istante. Un quadro idilliaco dove chi “aspetta” comunque vive una dimensione parallela fatta di pulsioni sentimenti dolori e gioie… come l’innamoramento. La vita che aspetta di tornare vita o di lasciare che il vento la annienti del tutto. Un film corale, che arriva giusto a cuore riuscendo a prendere per mano il telespettatore e farlo sentire partecipe di una situazione anomala in cui sorprende un’umanità che aspetta il destino finale ma non si arrende, con le sue presenze tra i letti d’ospedale, nei corridoi , nei prati incolti, e guardando l’immensità eterna del mare. E nonostante Valerio Mastandrea scrive, con Enrico Audenino, una sceneggiatura audace, riesce a tutto tondo in un messaggio straordinario e coinvolgente che esula dalla routine di Cinema conosciuto. Il Lui, è caratterizzato magistralmente da Valerio Mastandrea, supportato dalla brava Dolores Fonzi, la Lei scontrosa, che non accetta di esistere senza vivere.
E come sempre, BUONA VISIONE , al Cinema
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norman bates
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martedì 8 aprile 2025
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mastandrea figliocco massone
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Ricordiamo gli esordi di Mastandrea da Costanzo, si nota abbia assorbito tutta l' essenza della massoneria dell' iscritto Costanzo. A differenza dell De Filippi che fa solo tv lui inquina il cinema ( arte e non solo intrattenimento) diventando cio che non e' ( lui e' un simpatico caratterista, niente altro). Si crede bravo e intellettuale, in realta e' realmente quel " stocazzo" che lui usa come gag
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antonio salvo
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domenica 6 aprile 2025
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la paura di essere dimenticati
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Il film lascia in sospeso lo spettatore tra il prima ed il dopo. Nel mezzo c' e' il faditico e tanto osannato "momento" che guida il modo di vivere di tanti soprattutto nell' ambito delle relazionii così come oggi vengono vissute attraverso i social.Il momento riassume un punto, solo questo e niente più'. Gli attori interpretano il ruolo delle anime di corpi inerti che attendono il destino di un inizio o di una fine inermi, distaccati, nella loro solitudine della vita reale. Grande assente il telefono, messaggio subliminale per gli spettatori "collegati", a chi e cosa non si sa, e soprattutto non ha alcuna importanza allo scopo relazionale. Le anime non vogliono essere cercate o trovate in questo loro spazio rappresentato dalla propria stanza, la stanza dell' attesa, altro pilastro della trama.
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Il film lascia in sospeso lo spettatore tra il prima ed il dopo. Nel mezzo c' e' il faditico e tanto osannato "momento" che guida il modo di vivere di tanti soprattutto nell' ambito delle relazionii così come oggi vengono vissute attraverso i social.Il momento riassume un punto, solo questo e niente più'. Gli attori interpretano il ruolo delle anime di corpi inerti che attendono il destino di un inizio o di una fine inermi, distaccati, nella loro solitudine della vita reale. Grande assente il telefono, messaggio subliminale per gli spettatori "collegati", a chi e cosa non si sa, e soprattutto non ha alcuna importanza allo scopo relazionale. Le anime non vogliono essere cercate o trovate in questo loro spazio rappresentato dalla propria stanza, la stanza dell' attesa, altro pilastro della trama. Poi le emozioni distaccate, ciniche tipiche di questo momento che rappsenta il momento storico attuale. A nessuna di queste anime importa di nulla e di nessuno, anche di chi nel mondo reale li cerca perché prevale il cinismo. Il tema del film dirompe nel mezzo, non a caso, ed è il ricordo, il ricordo che si insinua tra il prima ed il dopo e che è l' unico elemento prezioso da salvaguardare. Il ricordo di una persona riesce a dare vita o morte a cio' che ha valore e resta. La paura che tutto finisca in un niente per sempre senza ricordo e' il magico tema del film.
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antonio galeotti
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martedì 1 aprile 2025
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riabilitazione: dal cinismo all''amore
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“Nonostante” è un film che colpisce il mondo interiore: affascina, intriga, emoziona e lascia pensierosi e perplessi sugli interrogativi tra la vita e l’aldilà.
Due sono gli elementi da cui sono partito per dare un senso a cosa ha suscitato in me questa proiezione.
I personaggi non hanno nomi propri: Lui, Lei, Curiosone, Moglie Curiosone, Volontario, Veterana, Giovane Nonostante, Sfascio Nonostante. Sono corpi in coma (tranne il volontario), inanimati e passivi, che non hanno né coscienza né volontà. Dai loro corpi si scinde un’entità spirituale che si muove liberamente al di fuori di ogni convenzione materiale, reale, fisica in una onirica dimensione completamente libera da ogni limitazione spazio-temporale.
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“Nonostante” è un film che colpisce il mondo interiore: affascina, intriga, emoziona e lascia pensierosi e perplessi sugli interrogativi tra la vita e l’aldilà.
Due sono gli elementi da cui sono partito per dare un senso a cosa ha suscitato in me questa proiezione.
I personaggi non hanno nomi propri: Lui, Lei, Curiosone, Moglie Curiosone, Volontario, Veterana, Giovane Nonostante, Sfascio Nonostante. Sono corpi in coma (tranne il volontario), inanimati e passivi, che non hanno né coscienza né volontà. Dai loro corpi si scinde un’entità spirituale che si muove liberamente al di fuori di ogni convenzione materiale, reale, fisica in una onirica dimensione completamente libera da ogni limitazione spazio-temporale. C’è solo l’interrogativo sul desiderio o il timore di uscire dal coma oppure la paura di morire definitivamente, forse con la dissoluzione perfino dell’anima.
Il film è dedicato al padre del regista. Padre che nella scena appare in una spiaggia seduto passivo e assente, non in grado di interagire: probabilmente rappresenta la perdita di coscienza prima della morte. Lui porta Lei in quella spiaggia con la speranza di rendere partecipe il padre che Lui ha superato il suo cinismo in una ritrovata speranza di vivere una vita con amore. Forse rappresenta il desiderio del figlio di comunicare di aver finalmente ricevuto l’eredità morale e spirituale del padre.
Lo spettatore non può che immedesimarsi in questa duplice e paradossale emozione di pentimento e di riabilitazione prima che sia troppo tardi. Uno stato vegetativo simbolico e onirico come occasione di riabbracciare la vita con rinnovato sentimento (Lei) e di far simbolicamente morire il bisogno autodifensivo dell’essere cinico (Lui). Darsi un’occasione per un’esperienza catartica di amore e di purezza spirituale senza le limitazioni dell’immanenza corporea e delle pochezze materiali del quotidiano.
Il film lascia aperto l’interrogativo sul come mettere in connessione e in comunicazione questi due mondi emozionali nella speranza che non vada persa l’esperienza metafisica e onirica di una coscienza da risvegliare.
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alex2044
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lunedì 31 marzo 2025
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piccolo film presuntuoso
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Non ho visto un film ma una seduta psicoanalitica in autoanalisi .
Il cinema non esiste ,gli attori sembrano recitare (?) tutti col freno a mano tirato . La regia è appena accennata.Mastandrea è un bravissimo attore ma come regista non raggiunge la sufficienza .
Insomma sono uscito più deluso che annoiato e mi dispiace molto .
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cardclau
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lunedì 31 marzo 2025
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il mistero della vita
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Questo è un film, apparentemente, più adatto alla gioventù che all’età matura. Forse perché la gioventù vive di sogni, indispensabili per credere a un mondo migliore, mentre l’età matura, purtroppo, ha i piedi troppo ben radicati nella terra per perdere tempo su di essi, e quindi è sostanzialmente incapace di pensarlo, un mondo migliore. Max Planck, prussiano, aristocratico, capo del dipartimento di fisica di Berlino all’inizio del novecento, era convinto che in fisica avesse detto tutto nel seicento Isaac Newton, e che sarebbe bastato aggiungere qualche postilla per avere un quadro completo. Max Planck si occupava di emissione di calore dai corpi oscuri, e osservò che l’energia era liberata in pacchetti, non in modo lineare.
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Questo è un film, apparentemente, più adatto alla gioventù che all’età matura. Forse perché la gioventù vive di sogni, indispensabili per credere a un mondo migliore, mentre l’età matura, purtroppo, ha i piedi troppo ben radicati nella terra per perdere tempo su di essi, e quindi è sostanzialmente incapace di pensarlo, un mondo migliore. Max Planck, prussiano, aristocratico, capo del dipartimento di fisica di Berlino all’inizio del novecento, era convinto che in fisica avesse detto tutto nel seicento Isaac Newton, e che sarebbe bastato aggiungere qualche postilla per avere un quadro completo. Max Planck si occupava di emissione di calore dai corpi oscuri, e osservò che l’energia era liberata in pacchetti, non in modo lineare. Fu Albert Einstein che capì che aveva spalancato la porta su un campo enorme, la fisica quantistica. Alla fine della sua vita Max Planck scrisse: “Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e al loro posto si forma una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari.” La riflessione sulla morte impegna chiunque, meno i giovani che hanno il compito, e la responsabilità, di portare avanti la vita; di più i meno verdi, chiamati a rendere di conto di ciò che hanno investito nella vita per le generazioni future. Nonostante è un film di fantasia, apparentemente stralunato, strampalato, sognante, bellisssimo, che si pone domande sul tipo di rapporto che potrebbe esserci tra coloro che son “sospesi”, tra la vita e la morte, e che non appartengono né all’una, né all’altra. Ma sono delle “presenze”. In compagnia delle altre “presenze”.
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ilaria
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lunedì 31 marzo 2025
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commovente e delicato
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Ho trovato questo racconto delicato ironico profondo. Mi ha commosso. Mastrandrea poi in particolare è così naturale e autentico. Lo consiglio di cuore
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