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Il racconto di una incongruenza famigliare che soffre della stessa disfunzionalità che rappresenta. Drammatico, Italia2021. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ritrae la famiglia di Nena, riunita per festeggiarne il compleanno nella sua casa in riva al mare. Espandi ▽
Umberto e Nena sono sposati da decenni ma la loro coppia è sempre stata in realtà un triangolo. Nel giorno del compleanno di Nena la famiglia, che comprende due figli, i loro compagni e la nipotina Alma, si riunisce nella casa di famiglia al mare. Sarà in quest'occasione che verranno fuori le problematiche e le relazioni disfunzionali che caratterizzano i particolari legami familiari. Il paradiso del pavone, terzo lungometraggio diretto da Laura Bispuri e da lei scritto insieme a Silvana Tamma, soffre della stessa disfunzionalità che rappresenta.
Accanto al talento registico ed all'impeccabile professionilità e bravura dell'apparato tecnico, la mancanza di equilibrio in quella enclave problematica sembra quasi estendersi anche alla costruzione dei personaggi, con i quali si fa fatica ad empatizzare. Recensione ❯
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Girato nell'arco di cinque anni, Californie è la poetica ed avvincente rappresentazione di quante decisioni, apparentemente irrilevanti, determinino il futuro di un individuo, in bilico tra farcela e il soccombere di fronte alle difficoltà. Espandi ▽
Jamila, una ragazza di origine marocchina, vive con la sua famiglia a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. A 9 anni ha grandi ambiziosi ma poi si isola sempre più in sé stessa, non frequenta i coetanei ed evita di andare in classe. A 12 anni, mette i soldi da parte perché vuole tornare in Marocco, anche da sola. A 13 lavora a tempo pieno come parrucchiera presso il salone Californie. Riesce a comprarsi tutto quello di cui ha bisogno, vestiti e telefono compresi. Poi una mattina, sul posto di lavoro, arriva un assistente sociale e le chiede come mai non va a scuola. Jamila viene seguita dai 9 ai 14 anni, in un percorso di crescita e di messa a fuoco della sua identità che richiama istintivamente il lavoro fatto da Richard Linklater con Boyhood. Ma soprattutto c’è il volto di Khadija Jaafari che cambia nel corso degli anni, che mantiene negli occhi la sua irrequietezza, che prevale all’interno dell’inquadratura. L’identità tra Italia e Marocco segue i naturali passaggi soggettivi, dal desiderio del ritorno a casa al suo rifiuto, con la figura del padre vista come marginale, se non assente. Un film che colpisce dritto, che ha l’impeto e la poesia del cinema di Antonio Capuano combinate con la vitalità e la grazia di quello di Sébastien Lifshitz. Recensione ❯
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Il ritratto tenero e commovente di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue circostanze. Drammatico, Italia2021. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di una ragazza viene stravolta dal forte rapporto che ha con il padre. Espandi ▽
Dopo il successo con il lungometraggio di esordio Manuel, Dario Albertini torna al grande schermo con una maturità superiore, mettendo bene a frutto il suo passato di documentarista, e in particolare il primo lavoro, Slot – Le intermittenti luci di Franco, che seguiva la quotidianità di un giocatore d’azzardo compulsivo. Questa volta però Albertini sceglie di mostrare le ricadute su chi sta vicino a un giocatore, e in qualche misura dipende da lui per la sua sopravvivenza. Con Gioia il regista e sceneggiatore (insieme a Simone Ranucci) disegna in punta di penna il ritratto di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue modeste circostanze, che si muove con leggerezza operosa all’interno di una comunità solidale mai raccontata con condiscendenza.La bella mano di regia di Albertini riesce a non essere mai impositiva o invadente e racconta con tenera partecipazione i sogni e le speranze di un’anima giovane e incontaminata, che conosce la nobiltà del lavoro e riesce a frequentare squallidi motel senza sporcarsi, nonché ad usufruire delle nuove tecnologie senza lasciarsene fagocitare. Recensione ❯
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Un film di distanze, dallo sguardo severo, che fa una critica sociale che non fa sconti. Drammatico, Polonia, Italia, Repubblica ceca2021. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coppia polacca, apparentemente perfetta, affitta una casa per le vacanze su un'isola italiana assolata. Una tragedia farà emergere i lati più bui della loro relazione. Espandi ▽
Anna e Adam sono una coppia polacca che sceglie per le vacanze una bella villa su un'isola in Italia. Sportivi e sofisticati, si godono le cene e le corse nella natura, isolandosi in un relax un po' robotico. Si lamentano però con il padrone di casa per la piscina che non funziona. Quando arriva un giovane operaio a ripararla, un incidente sconvolge la calma apparente del luogo e minaccia di rovinare il soggiorno dei due protagonisti.
È un film di distanze, l'esordio alla regia della polacca Aga Woszczynska. Distanze culturali come distanze di sguardi, che si fanno spesso gelide, si prolungano al limite dell'insostenibile, separano i luoghi dai corpi. Qui il privilegio è così dannatamente controllato e ragionevole, così privo di eccessi. Eppure lo sguardo di Woszczynska si mantiene severo, in una critica sociale forse un po' didascalica che però non fa sconti allo spettatore.
Piani fissi, sound design penetrante, una rigidità che ricorda Haneke: lo straniamento è la cifra principale dell'opera, che sa essere ora voyeuristica, per come scruta i personaggi, ora offuscante, nel modo in cui li separa da ciò che osservano. Recensione ❯
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Il film racconta il mondo della canzone partenopea moderna. Espandi ▽
Giusy è una ragazza giovane e talentuosa, con il sogno e tutte le carte in regola, per diventare una cantante famosa. Orfana di madre, vive con il padre con il quale lavora in un salone per parrucchieri. Sul suo percorso incontra Giovanni Russo, un produttore "spietato".
Tra mille vicissitudini, tradimenti e paure, Giusy riceve una sorpresa dal padre che le cura la produzione di una canzone che sua moglie aveva scritto per lui poco prima di morire: il brano piace al grande pubblico che porta Giusy in vetta alle classifiche di gradimento radiofonico. Il film si conclude con la ragazza felice e realizzata che in una libreria firma le copie del suo nuovo e fortunato singolo ai numerosi fan. Recensione ❯
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Durante una festa scoppia una frustrazione collettiva dovuta ad un crollo in borsa. Espandi ▽
In una imponente villa veneta si sta svolgendo una festa. Complice anche il vino, c'è chi non si trattiene dall'esplicitare le proprie frustrazioni ma c'è anche chi attende l'esito di un non facile intervento. Su tutti però aleggia il crollo della Banca Popolare del Nordest al cui ormai ex direttore si attribuiscono tutte le colpe. Fino a quando quest'ultimo fa la sua comparsa e propone la sua versione dei fatti. Alessandro Rossetto, sin dal suo pregevole esordio nel cinema di finzione con Piccola patria, ha evidenziato la sua intenzione di scavare a fondo e senza fare sconti a nessuno nelle pieghe di una realtà socio-economica che ben conosce essendovi nato: quella del Nordest.
In questa occasione la affronta con un'estetica differente dai suoi film precedenti. Sceglie infatti di impostare in modo teatrale la vicenda ma soprattutto adotta un'efficace bianco e nero. Proprio grazie a questa opzione estetica e al contesto di piccole e grandi tensioni che ognuno dei personaggi cova dentro di sé, la memoria finisce con l'andare a quel capolavoro di indagine sociale che è stato (ed è ancora se lo si va a rivedere) Signore e Signori di Pietro Germi che in quella stessa area esercitava la propria pungente ironia. Recensione ❯
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Un'eccezionale prestazione di Renato Carpentieri in un'opera prima di qualità. Drammatico, Italia2021. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Roberto, scrittore affermato ormai cieco, torna dopo molti anni a Napoli per la morte della madre. Lì ritrova il fratello maggiore Lorenzo, musicista mancato. Espandi ▽
Dopo molti anni trascorsi in Argentina, Roberto, scrittore ormai cieco, torna a Napoli per la morte della madre. Insieme con il fratello Lorenzo, musicista mancato, intraprenderà un viaggio della memoria nella città della sua giovinezza, che non può più vedere ma solo percepire attraverso i sensi che gli restano, i ricordi e l'immaginazione, alla ricerca del tragico motivo del suo addio. Recensione ❯
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L'opera si focalizza sul personaggio di Sam Rhino, reduce dalla guerra del Kosovo che cerca la pace con la figlia in una piccola località montana. Espandi ▽
Un soldato Italiano, reduce dalla guerra del Kosovo, decide di andare a vivere in un piccolo paese di montagna con la figlia. Il suo passato però verrà presto a cercarlo. Recensione ❯
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Di Costanzo scandaglia l'animo umano giocando con lo spazio e sulla molteplicità dei punti di vista. Drammatico, Italia2021. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un vecchio carcere ottocentesco è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni in un'atmosfera sospesa. Espandi ▽
Un carcere ormai in degrado sta per essere chiuso. Arriva però un contrordine: 12 detenuti ed alcuni agenti di polizia penitenziaria dovranno restarci un po' più a lungo degli altri perché la struttura che dovrebbe accogliere i detenuti non è a momento disponibile. Diventa quindi necessario gestire in modo nuovo il rapporto considerato che gran parte dell'edificio è ormai chiusa. In quelle mura corrose ci sono due microcosmi conviventi e, al contempo, separati dalle sbarre e dai reciproci ruoli. Il che non impedisce le divisioni all'interno dei singoli gruppi. Sostenuto da una colonna sonora musicale di tutto rispetto di Pasquale Scialò, Di Costanzo compie un'operazione di accerchiamento fisico e psicologico dei suoi personaggi (le celle sono in una rotonda) portandone progressivamente in evidenza le sfumature psicologiche. Al centro finiscono con il trovarsi l'ispettore Gaetano Gargiulo di Servillo e il detenuto Carmine Lagioia di Orlando. Ma questo non deve trarre in inganno perché il film è un'opera corale in cui ogni dettaglio è curato con attenzione e partecipazione. Recensione ❯
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La vita di una ragazza viene sconvolta dall'incontro di un ragazzo in un bar. Espandi ▽
Nadia ha 16 anni (quasi diciassette come tiene a precisare), frequenta l'Istituto Alberghiero con buoni risultati e tende a condurre una vita solitaria. L'incontro con un ragazzo incontrato in un bar cambierà completamente la sua vita. Mentre segue il percorso e le scelte di Nadia, chi conosce il cinema di Wilma Labate non può fare a meno di riandare con la memoria a Domenica.
Sono trascorsi esattamente vent'anni ma lo sguardo della regista è ancora, come allora, intenso e partecipe nei confronti di una figura femminile 'forte' alla cui consistenza hanno contribuito, in fase di sceneggiatura, i fratelli D’Innocenzo. Grazie all'intensità costantemente controllata (e quindi mai sopra le righe) di Alma Noce, Labate ci offre un ritratto di un'adolescente che soffre ma sa anche scegliere, superando in consapevolezza gli adulti che le dovrebbero fare da guida. Recensione ❯
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Un'opera nera che affronta un tema poco discusso: anche gli uomini possono essere vittime di abusi. Drammatico, Italia2021. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Giulio, marito e padre modello, si ritrova improvvisamente si ritrova senza casa e con una richiesta di divorzio, allontanato forzatamente dai figli, con false accuse di violenza e droga. Espandi ▽
Annalisa e Giulio si sono lasciati. Nel peggiore dei modi, nel peggiore dei mondi, regolato da un sistema giuridico che non fa che rivelare ai coniugi la violenza intrinseca della loro separazione. E in quella violenza, Giulio rifiuta di riconoscersi inciampando sull'ordine restrittivo per vedere le sue bambine o capire soltanto dov'è finito l'amore. Ma il sentimento, o quello che ne resta, si scontra con la realtà brutale di una coppia in crisi. Sarà Giulio a pagare con gli alimenti il prezzo più alto. Recensione ❯
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Una commedia che racconta un rapporto, mai esplorato e sorprendente, tra un nonno e le due nipoti. Espandi ▽
Greta è una giovane promessa del calcio femminile incapace però di tenere a freno gli scatti di nervi. Anche perché la madre soffre di instabilità psichica al punto di dover essere ricoverata. Greta e la sorellina Caterina debbono andare a vivere con il nonno materno che non ha mai avuto un buon rapporto con la figlia. Recensione ❯
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Regia, scrittura e cast girano alla perfezione in un film per teenager che racconta il coraggio di lasciarsi coinvolgere. E travolgere. Drammatico, Italia2021. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In un'assolata estate siciliana, Sara e Lorenzo si incontrano per la prima volta.
Tra le onde nasce il loro giovane amore che, ben presto, si dimostrerà più forte di ogni ostacolo. Espandi ▽
Sara ama la barca a vela e trascorre una vacanza presso un circolo di Favignana. Lì incontra Lorenzo, recentemente promosso istruttore e grande speranza dell’agonismo velico. È subito attrazione fra quella ragazza coraggiosa che non esita a saltare oltre un falò e quel ragazzo avventuroso dal notevole talento sportivo. Finito il soggiorno a Favignana i due si ritrovano a Palermo, incapaci di staccarsi l’uno dall’altra. Ma Sara nasconde un segreto: tre anni prima le è stata diagnosticata una malattia degenerativa che ha cambiato la sua vita e quella dei suoi genitori. E non sa se può concedersi la sua storia d’more con Lorenzo. Recensione ❯
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Il film di Roberto Faenza sulla storia di Mario Capecchi, da ragazzo selvaggio a Premio Nobel. Espandi ▽
La vita e l'infanzia di Mario Capecchi, premio Nobel per la medicina, nato in Italia da madre americana, poetessa e attivista politica, arrestata dai fascisti nel 1941 e successivamente internata in un campo di concentramento tedesco.
Con quell'arresto inizia per Mario, all'età di cinque anni, una vita che diventa ben presto selvaggia, violenta e avventurosa. Quando la madre lo ritroverà miracolosamente nel 1947, inizierà per entrambi un percorso di rinascita che porterà Mario, per usare le sue stesse parole, "dagli stracci alla ricerca". Recensione ❯
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La storia di Jack e Ludovico: due anime ferite per motivi e vite diverse, che si ritrovano a convivere forzatamente in una serie di situazioni imprevedibili Espandi ▽
Ludovico è uno studente di economia eternamente fuoricorso che sogna di fare il fumettista e nel frattempo ciondola per casa. Ma un pomeriggio irrompe nel suo bell’appartamento Jack, uno sbandato che ha appena rapinato un boss della malavita e che, pistola alla mano, gli chiede di nasconderlo perché sotto il palazzo ci sono gli uomini del boss che cercano lui e la refurtiva.
Il film fa ripetuto riferimento a Il sorpasso e all’idea dell’incontro fra uno studente timido e insicuro che ha paura della vita e un bellimbusto tracotante ma estremamente vitale e carismatico, anche se invece che nel silenzio ferragostano si muove in quel sottobosco criminale capitolino che il cinema sta raccontando con grande frequenza e sempre meno originalità.
Il problema è soprattutto la messinscena che fa di questi personaggi dei delinquenti “da cinema”, che si muovono e parlano “come al cinema” con ben poca attinenza alla realtà e senza preoccuparsi troppo dell’improbabilità di certe situazioni e certe dinamiche relazionali. Non bastano i riferimenti cinefili o le citazioni di Nietzsche e Tolstoj a sollevare una narrazione manierata e una regia che segue i codici di genere in modo scolastico, benché professionalmente corretto. Recensione ❯
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