Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Davide Como |
Attori | Franco Oppini, Valentina Bivona, Greta Mecarelli, Victor Carlo Vitale, Andrea Bruschi Federico Antonucci, Fausta Ascoli. |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | 3,52 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 marzo 2021
Una commedia che racconta un rapporto, mai esplorato e sorprendente, tra un nonno e le due nipoti.
CONSIGLIATO SÌ
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Greta è una giovane promessa del calcio femminile incapace però di tenere a freno gli scatti di nervi. Anche perché la madre soffre di instabilità psichica al punto di dover essere ricoverata. Greta e la sorellina Caterina debbono andare a vivere con il nonno materno che non ha mai avuto un buon rapporto con la figlia.
Girato in tempi di pandemia (giugno) nell'area intorno a Camerino, l'opera prima di Davide Como si propone di valorizzare un territorio che molto ha sofferto (ed ancora soffre) per il sisma che lo ha colpito nel 2016.
Alla bellezza della natura marchigiana si contrappongono le SAE (Soluzioni abitative di emergenza), casette in cui non manca l'essenziale dal punto di vista strettamente materiale ma che sono prive dell'anima di quei borghi che costituiscono il tessuto connettivo dell'Italia. Pur operando su una sceneggiatura che denuncia qualche debolezza (il finale è facilmente prevedibile e la figura del sacerdote più stereotipa che realistica) Como mostra sicurezza sia dal punto di vista della padronanza del linguaggio cinematografico (è sufficiente la sequenza di apertura a darne testimonianza) sia su quello della direzione degli attori.
Il nonno di Franco Oppini ha le ruvidezze, l'ironia e la fragilità giuste per portare sullo schermo un uomo che ha qualcosa da rimproverarsi e fa fatica ad accettarsi e quindi ad accettare gli altri. Il falco pellegrino di cui attende il ritorno finisce così con il sintetizzare ciò che nella vita ha avuto ed ha perso. Ma se il noto attore può anche non sorprendere, a farlo sono la già esperta ma comunque giovanissima Valentina Bivona e la piccola Greta Mecarelli. Se quest'ultima riesce ad esser credibile nella sua difficoltà uditiva e nel suo rifugiarsi in un rapporto con gli alieni a compensazione di quello problematico con la madre, Bivona offre a Greta tutta la corazza di insulti e di aggressività propria di chi non vuole mostrare la fragilità che deriva da una situazione familiare in cui l'affetto e il disagio convivono. Non potendo più prendere a calci un pallone continua farlo con la vita alla ricerca di qualcuno che la alleni ad affrontarla.
Conoscevo Franco Oppini ai tempi dei Gatti di Vicolo Miracoli ma non l'avevo mai vsto in un ruolo drammatico. Molto intensa e convincente la recitazione. Un appalauso anche alle due giovani protagoniste, faranno strada di sicuro.
Mi sono emozionato a vedere la mia terra, vivo a Milano da tanti anni ma le Marche sono sempre nel mio cuore..bel film comunque, soprattutto si torna a parlare di terremoto, di chi lì ancora ci vive in condizioni ancora difficili. Ho letto che la produzione è marchigiana quindi avanti così, ben fatto!
Film prodotto completamente da marchigiani, sicuramente lodevole. Splendide le immagini delle colline e dei monti marchigiani, le Marche sono una regione dalle mille risorse che andrebbe valorizzata maggiormente anche in ambito cinematografico, ben fatto da questa produzione. Mi sarei aspettato più immagini delle zone terremotate, resta comunque importante l'intento di ricordare che purtroppo [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo un film sul terremoto invece è una commedia, ben scritta e divertente. Sullo sfondo ci sono sì temi importanti come quelli della questione delle casette prefabbricate ma soprattutto i conflitti e gli incontri tra le due nipoti e il nonno Franco. Inoltre ci sono tanti giovani esordienti, per cui bravi tutti!
Film drammatico ambientato nella mia regione dalle mille risorse. Ho letto che la realizzazione del film è interamente marchigiana, sicuramente lodevole.Il personaggio di Guido mi ha colpito, nonostante sia una piccola parte l’ho trovata molto ben interpretata.Se proprio devo fare un appunto, avrei fatto vedere maggiormente i luoghi del terremoto.
Non si riduce a ghiribizzo il fatto di recensirlo insieme a Come niente, opera prima del ventottenne Davide Como da oggi diffusa da Minerva Pictures su molte altre piattaforme (Rakuten, Chili, Google Play ecc.) che si propone e in parte riesce a esplorare in un angolo appartato della nostra provincia sussurri e grida di una situazione familiare collassata.
Come la risacca, le piattaforme portano a riva tanti film, soprattutto italiani, altrimenti invisibili. Non perché non meritino, magari. E il caso di Come niente, esordio marchigiano che fa della precarietà, anche produttiva (tra i primi girati in era COVID-19), il proprio tema. Due sorelle agli antipodi, una adolescente talentuosa calciatrice ma arrabbiata col mondo, l'altra bimba che vive in un mondo [...] Vai alla recensione »