Non fatevi spaventare dalla sua raffinatezza. Gwyneth Paltrow dà in effetti l'impressione di essere una di quelle grandi interpreti che vivono eternamente.
Dall'aspetto nobile e superbo, colta e ricercata, ha tutte le doti per piacere a Hollywood e per recitare una serie di amori, studiati e allestiti, in modo fastoso e indimenticabile. Esclusiva, contemporanea, bella e palpitante, ha la chiave di volta della sua carriera solo e semplicemente nel cuore. Cuore d'attrice, cuore che ama il cinema al quale trasmette sentimenti. Leggiadra come il vento, ha fatto della sua grazia una moda.
Figlia d'arte
I suoi genitori sono il produttore televisivo Bruce Paltrow e l'attrice Blythe Danner, Gwyneth è sorella del regista Jake Paltrow e cugina delle attrici Katherine Moenning e Hilary Danner.
In un primo tempo si dedica allo studio, conseguendo il diploma alla rinomata scuola per "ragazze di buona famiglia" Spence Shool di New York e iscrivendosi all'Università californiana di Santa Barbara per seguirne il corso di Storia dell'Arte, poi la sua vocazione per la recitazione prende il sopravvento.
Piccole Campanellino crescono
Nel 1991, dopo aver recitato insieme alla madre in "Picnic" al Williamstown Theatre del Massachussets, abbandona gli studi e intraprende la carriera di attrice esordendo in Shout di Jeffrey Hornaday, film con John Travolta, Linda Fiorentino e Heather Graham. Poi, le viene offerta la piccola parte di una giovane Wendy in Hook - Capitan Uncino (1991) dall'amico di famiglia, nonché suo padrino, Steven Spielberg.
Le successive apparizioni in Malice (1993) di Harold Becker e Omicidi di provincia (1993) di Steve Kloves sono il preludio per ruoli di maggiore importanza dove metterà in mostra tutta la sua eleganza, il suo distacco e, certamente, la sua abilità nel gestire la propria immagine di fronte ai media. Il suo viso soave sarà nel cast di Moonlight & Valentino (1995) di David Anspaugh, mentre il suo sguardo dolce, ma altero e chic, ben si accosterà al drammatico Jefferson in Paris (1995) di James Ivory.
E per dimostrare a tutti che non è solo questione di essere raccomandate, conferma il suo talento nel thriller di David Fincher Seven (1995) accanto a Brad Pitt. Galeotto fu il set, dato che con quest'ultimo intreccerà una lunga relazione, complice il successo del film, che le porterà una certa notorietà (coadiuvata dalle loro foto in flagrante nudità ai Caraibi che hanno letteralmente inondato internet).
Negli anni seguenti, accresce la sua popolarità vestendo i panni da protagonista in Emma (1996) di Douglas McGrath, trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Jane Austen, e in Paradiso Perduto (1996) di Alfonso Cuaròn, pellicola ispirata a "Grandi speranze" di Charles Dickens, dove interpreta la fissazione amorosa di un appassionato Ethan Hawke.
Sliding doors - destini incrociati
Dopo aver rifiutato il ruolo di Rose nel film di James Cameron Titanic (1997), che andrà a Kate Winslet, e il ruolo di Emma Peel per il film The Avengers - Agenti speciali (1998), che andrà a Uma Thurman, si afferma definitivamente nel 1998, prima con la commedia romantica Sliding doors di Peter Howitt, la cui trama a doppio sviluppo la porta a interpretare brillantemente due possibili e alternative esistenze. Sarà poi nel remake del giallo di Hitchcock Delitto perfetto di Andrew Davis, nella stessa parte che fu di Grace Kelly, altra algida bellezza di Hollywood alla quale la Paltrow viene spesso accostata.
Coinvolta in un incidente stradale a Hollywood, viene denunciata per aver provocato a due persone lesioni gravi e permanenti, e dopo aver versato la bellezza della somma di 62.000 dollari, cerca di riguadagnarli partecipando al film di Anthony Minghella Il talento di Mr. Ripley (1999), tratto dal romanzo di Patricia Highsmith.
Successivamente recita nella pellicola romantica Bounce (2000) e nella commedia Duets (2000), diretta dal padre Bruce Paltrow, fra l'altro intrecciando delle love story con gli attori maschili di entrambi i film: Ben Affleck e Scott Speedman. Ma fra i suoi numerosi flirt vanno annoverati anche: Chris Heinz, erede dell'omonimo impero alimentare, gli attori Robert Sean Leonard, Luke Wilson, Aaron Eckhart, James Purefoy, il musicista Bryan Adams, il regista Walter Salles e le altezze reali: il Principe Alberto II di Monaco, il Principe Felipe di Spagna e il Principe Nicholas di Grecia (come se dovesse a tutti gli effetti ricalcare le orme della Principessa Grace di Monaco!).
Wes Anderson la inserisce nel fantastico cast de I Tenenbaum (2001), ma rifiutato il ruolo della protagonista di The Ring (2002), si concede per una piccola parte nel ruolo di... se stessa in Austin Powers: Goldmember(2002) di Jay Roach, pellicola demenziale che ironizza sulla figura di James Bond.
Un'altra musica
Infine, il matrimonio. Non con una persona di sangue blu, come prospettavano tutti, ma con il leader del gruppo rock Coldplay, Chris Martin, incontrato proprio nel 2002, durante un loro concerto, e sposato nel 2003. Sarà lui il padre dei suoi due figli: Apple Blythe Alison Martin e Moses Bruce Anthony Martin.
Migliore amica della pop star Madonna, della modella Helena Christensen e della stilista Stella McCartney (figlia dell'ex Beatles Paul), nel 2002 recita sui palcoscenici di Londra il drammatico "Proof", che poi porterà anche sul grande schermo diretta ancora da John Madden nel 2005. Poi ancora Douglas McGrath che le assegna il ruolo di Kitty Dean nel biografico Infamous - Una pessima reputazione (2006). Dal romanzo autobiografico di Augusten Burroughs fa parte del cast dello stralunato Correndo con le forbici in mano di Ryan Murphy (2006).
Nel 2007 è una dei protagonisti del primo lungometraggio del fratello Jake Paltrow dal titolo The good night.
Nel 2008 interpreta la segretaria di Robert Downey Jr. nel primo Iron Man e una disperata amante nel film indipendente Two Lovers. Riprende infine il ruolo della segreteria nel nuovo episodio di Iron Man 2 (2010). Nello stesso anno è la protagonista del drama-romance Country Strong, al fianco dell'attore e cantante Tim McGraw. L'anno successivo è nel thriller catastrofico di Steven Soderbergh Contagion, per tornare poi ai supereroi di The Avengers e Iron Man 3.
L'immagine della Paltrow oggi sembra essere cambiata, senza alcun dubbio. Infatti, si è fatta squisitamente notare anche per quella componente passionale e sessuale che è insita sotto la sua pelle, per quella recitazione un po' notturna e ironica che smorza i toni di chi la vorrebbe (leggende metropolitane dicono) la più presuntuosa e arrogante attrice in circolazione.
Cinque statuette. Sono tanti i premi vinti a fine serata da Modern Family, mockumentary che ruota intorno alle dinamiche di una famiglia allargata del ventunesimo secolo. La serie, creata da Christopher Lloyd e Steven Levitan e prodotta dalla 20th Century Fox Television, si conferma la vera trionfatrice della 63. edizione degli Emmy Awards, aggiudicandosi premi come: migliore serie comica, migliore regia (Michael Alan Spiller), migliore sceneggiatura (Steven Levitan e Jeffrey Richman) e migliori attori non protagonisti (Ty Burrell e Julie Bowen, marito e moglie sul set)
I blog non sono giornali. Sono graffiti con la punteggiatura». Applaudito fuori concorso, il paranoico film di Steven Soderbergh sulla pandemia, Contagion, ha già vinto un primato: quello della battuta più ripetuta, e amata, dall'inizio della Mostra. Al Lido con un gruppo che più che una delegazione pareva una famiglia, al fianco del suo attore feticcio Matt Damon, degli interpreti Gwyneth Paltrow e Laurence Fishburne e dello sceneggiatore, amico e collaboratore di lunga data Scott Z
Sono cominciate la settimana scorsa a San Francisco, California, le riprese del film Contagion, il thriller d'azione diretto da Steven Soderbergh, basato sulla sceneggiatura di Scott Z. Burns (The Informant, The Bourne Ultimatum), che racconta della diffusione di un virus mortale a livello mondiale. Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow hanno già terminato le riprese tenutesi a Hong Kong, Chicago, Atlanta, Londra, Ginevra e Marocco
Figlia dello spettacolo Proveniente da una famiglia immersa fino al collo nel teatro e nel cinema, Gwyneth Paltrow ha avuto molte porte spalancate senza che avesse bisogno di muovere le ciglia che aprono e chiudono la luce dei suoi bellissimi occhi, o la necessità di accarezzare la chioma bionda per trovare un regista interessato al suo fascino. Se non bastasse, senza che si facesse notare nemmeno in mezzo film, la bella Gwyneth era conosciuta (e invidiata) da mezzo mondo per via della sua storia di amore – era la metà degli anni Novanta – con il divo più desiderato, Brad Pitt
Un uomo e la sua armatura Al di là di tutte le aspettative il film di Jon Favreau convince. Sarà che per la prima volta da quando il cinema ha iniziato a giocare con i supereroi - che fossero in calzamaglia o mascherati, armati di superpoteri o (co)stretti in tutine di pelle - Iron Man non mette in scena solo l'eroe, ma soprattutto l'uomo. "Nei fumetti ci sono due tipi di supereroi, quello più comune è colui che per qualche motivo si ritrova ad avere dei poteri magici