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Ultimo aggiornamento venerdì 6 ottobre 2017
Due vedovi che vivono in case molto grandi instaurano una relazione dopo tanti anni di vicinato.
CONSIGLIATO SÌ
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Louis Waters, vedovo con la vocazione del cruciverba, abita da sempre accanto a Addie Moore, vedova determinata a farne il ‘compagno di letto’. Perché le notti, certe notti possono essere davvero troppo lunghe. Una sera come tante, Addie bussa al vicino a cui propone di dormire insieme e raccontarsi. Louis accetta, prima cauto, poi curioso, poi appassionato perché la vita accanto a Addie è ogni giorno nuova. La visita del nipotino Jamie, consegnato alla nonna da un padre in crisi, gli allaccia in una relazione più profonda che volge l’affetto in sentimento.
Romantic comedy crepuscolare, Our Souls at Night sarebbe irrilevante senza Jane Fonda e Robert Redford, leggende militanti che ribadiscono la rispettiva aura.
L’effetto di uno stato di presenza che rivela daccapo la loro unicità e l’abbagliante charme. Dolci e solenni dietro le rughe hanno trasformato l’appetito sessuale di A piedi nudi nel parco in un sentimento adagiato sul letto dove misurano la vita passata dei loro personaggi con pudore e parole fragili. L’età avanzata della coppia, che non finisce di invecchiare in bellezza, aggiunge intensità al loro incontro, alle esitazioni, agli slanci, agli atti mancati.
Ritesh Batra, regista indiano bittersweet (Lunchbox), si limita a contemplare l’irradiante maturità, riducendo al minimo l’intervento tecnico. A rendersi desiderabili ci pensano da soli. Robert Redford, elettrico cowboy, sembra avere ancora qualche misterioso adagio che gli sussurra a l’orecchio. Qualcosa che resiste anche dentro una storia convenzionale e mai veramente esaltante. Jane Fonda, indossata l’insolente fotogenia, converte la sessualità sfrontata del passato in passività erotica innamorando di nuovo Robert Redford.
Forma classica, ritmo quieto, Our Souls at Night evoca i fallimenti comunicazionali (nelle figure di Holly e Gene) e la perdita dei valori primari dell’America (il matrimonio fallito di Gene e la fuga di Holly), facendo della natura ammenda elegiaca. Vestigia minerale che guida l’uomo e il cinema di o con Robert Redford. Il carattere laconico della commedia aderisce del resto a quello del suo protagonista. L’economia della parola gli garantisce una dignità che tampona i sentimentalismi e gli elementi drammatici ‘scritti’ per emozionare. Contrappunto alla cronaca semplice, improntata alla serenità che si tesse tra due case (e due esistenze) adiacenti, Jane Fonda e Robert Redford irrompono in scena con un’adesione istintiva che il mestiere non ottunde. Non c’è misura scenica che possa sopraffare o solo ridurre di scala la loro centralità. E Ritesh Batra sembra saperlo bene, trattenendosi (troppo) dal partecipare alla loro felicità. La felicità in fondo alla vita.
Un ottimo film ? Un eccesso di misura? Forse entrambe le cose. La storia è tutt'altro che banale sebbene peschi nella quotidianità di due anziani che non vogliono del tutto rinunciare a una vita di relazione, a un rapporto che dia qualcosa di più nella sonnacchiosa e malevola piccola società americana non dissimile da altre società diversamente collocate [...] Vai alla recensione »
Se Marzia Gandolfi, che ha scritto il commento introduttivo, si fosse presa la briga di leggere il bellissimo libro di Kent Harouf da cui il film è tratto (è un libro breve, si legge in fretta, su) avrebbe evitato di scrivere alcune delle sciocchezze che ha scritto. "Una storia convenzionale e mai veramente esaltante", viene scritto nel commento.
Oltre a essere estremamente poetico questo film è ben strutturato in ogni sua parte. La Scenggiatura é portata sullo schermo dal meraviglioso libro di Kent Harouf. La fotografia é stata affidata al premio oscar Stephen Goldblatt. Immagini delicate e dolci come una carezza. I dialoghi poi lasciano trasparire la grandezza e il talento mostruoso degli attori che interpretano due poveri vedovi in cerca [...] Vai alla recensione »
Due anziani, un uomo e una donna decidono di farsi compagnia dormendo insieme, per parlare e vedere cosa succede...Una bella storia un po' tenera e un po' cinica, nemmeno nella terza età i figli ti lasciano in pace, danno però movimento al racconto che s'inceppa un po' in una sceneggiatura che sembra non osare, lasciando Louis e Addie un po' troppo passivi agli eventi. I [...] Vai alla recensione »