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Ultimo aggiornamento venerdì 13 dicembre 2019
Dopo il successo di This Must Be the Place e La grande bellezza, il regista premio Oscar Paolo Sorrentino dirige un film interpretato da un cast di stelle internazionali. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto 2 Nastri d'Argento, 15 candidature e vinto 2 David di Donatello, 2 candidature a Golden Globes, 5 candidature e vinto 3 European Film Awards, 1 candidatura a Cesar, 2 candidature e vinto un premio ai Globi d'oro, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Youth - La giovinezza ha incassato 6,1 milioni di euro .
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Fred e Mick sono due amici da moltissimo tempo e ora, ottantenni, stanno trascorrendo un periodo di vacanza in un hotel nelle Alpi svizzere. Fred, compositore e direttore d'orchestra famoso, non ha alcuna intenzione di tornare a dirigere un'orchestra anche se a chiederglielo fosse la regina Elisabetta d'Inghilterra. Mick, regista di altrettanta notorietà e fama, sta invece lavorando al suo nuovo e presumibilmente ultimo film per il quale vuole come protagonista la vecchia amica e star internazionale Brenda Morel. Entrambi hanno una forte consapevolezza del tempo che sta passando in modo inesorabile.
Paolo Sorrentino era atteso al varco con questo film che arriva dopo l'Oscar de La grande bellezza e la sua estetica così personale tanto da aver diviso critica e pubblico in estimatori e detrattori molto decisi. Per di più il regista tornava in competizione a Cannes dove solo due anni fa la giuria non aveva degnato del benché minimo riconoscimento il film ricoperto successivamente da molteplici allori.
Il rischio maggiore però, che era più che lecito paventare da parte di chi amava il suo cinema ma non era impazzito di gioia dinanzi al suo ultimo lavoro, era quello di ritrovare un Sorrentino ormai divenuto manierista di se stesso. Il trailer del film seminava più di un indizio in tal senso ma, fortunatamente, i trailer non sono i film.
Perché il Sorrentino regista è tornato a confrontarsi con il Sorrentino sceneggiatore. Se entrambi avevano deciso di convivere senza intralciare il lavoro dell'altro dando così luogo a ridondanze e compiacimenti oltremisura, in questa occasione l'uno non ha concesso all'altro (e viceversa) più di quanto fosse giusto concedergli. Ne è nato così un film compatto a cui non nuocciono neppure le molteplici sottolineature del finale. Perché questa volta il modello di Sorrentino torna ad essere se stesso, senza più o meno consci confronti con i maestri che, anche quando citati, vengono metabolizzati nel suo universo creativo. Non mancano anche qui personaggi più o meno misteriosi che appaiono e scompaiono e a cui ora è comunque lo spettatore a poter assegnare la valenza simbolica che preferisce. Perché Fred e Mick sono persone che sono state personaggi nella loro vita ma che su questo schermo tornano a presentarsi come persone. Con le loro angosce, con le loro attese, con i loro segreti e, soprattutto, con la consapevolezza di una memoria destinata a perdersi nel tempo come le lacrime del Roy Batty bladerunneriano.
Sorrentino non ne fa due vecchie glorie più o meno coscienti delle proprie attuali forze fisiche e intellettuali ma offre loro anche i ruoli di genitori che conoscono luci ed ombre di un'arte altrettanto difficile: quella che i figli pretendono che venga esercitata nei loro confronti, non importa in quale età essi si trovino. In tutto ciò, ci si può chiedere, che ruolo viene assegnato alla giovinezza del titolo? Quello di specchio riflettente (e deformante al contempo) di passioni, desideri, fragilità. Su tutto questo e su molto altro ancora Sorrentino torna a trovare la profondità, la leggerezza ma anche la concentrazione che permettono al film di levitare. Chi lo vedrà capirà il senso del verbo.
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"Questo è quello che si vede da giovani: si vede tutto vicinissimo; quello è il futuro... e questo è quello che si vede da vecchi: si vede tutto lontanissimo; quello è il passato" Mick [...] Vai alla recensione »
Un incipit musicale spiazzante poi il film incomincia a levitare e non si ferma più fino alla fine . Un film bellissimo commovente e spiritoso che parla della vita e della morte e del tempo che passa con tutti i nostri dubbi ed i nostri perchè. La fantasia è seminata piene mani . Le immagini sono di una bellezza abbagliante e poi i paesaggi [...] Vai alla recensione »
Sorrentino si riconosce lontano un miglio, mi vien da dire come Caravaggio o Bernini o Beethoven. La sua estetica può disturbare anche parecchio (spesso mi disturba) o piacere moltissimo, in ogni caso se ne riconosce facilmente la cifra. Così è anche in “Youth – La giovinezza”, anche se francamente non capisco perché non abbia intitolato il suo film “Oldness – La vecchiaia”, visto che è di vecchiaia [...] Vai alla recensione »
Vecchiaia, solitudine, riflessioni esistenziali, difficoltà intergenerazionali si intersecano ed interagiscono nel rapporto tra due figure opposte ma contigue, a confronto tra loro e con il micro-mondo circostante nell’oasi accogliente di un centro di vacanza immerso nella natura delle Alpi svizzere. Poche cose accomunano Fred e Mick, una lunga amicizia ed una gloria ancora [...] Vai alla recensione »
Prima di scrivere questa recensione ne ho lette diverse. Ho sentito diversi commenti di amici che amano il cinema e lo vivono con passione e competenza. E’ sulla base di queste prime valutazioni che mi sento di affermare che l’ultimo film di Paolo Sorrentino, Youth, non è un film per tutti. Nel senso che non tutti gli amanti del cinema, ovvero coloro che vanno al cinema per [...] Vai alla recensione »
LA GIOVINEZZA Nell’esclusivo BEAUTY FARM di antica e collaudata esperienza, si cura non solo il corpo ma anche l’anima, in un tutt’uno ben studiato da una regia fatta da medici e maestranze impeccabili, per cui tutto è curato con protocolli noti, che i clienti habituè del posto [...] Vai alla recensione »
L’ultimo film di Sorrentino, di ritorno a Cannes dopo il successo planetario dell’Oscar per il Miglior Film Straniero (ma proprio la Croisette aveva snobbato il film che poi avrebbe trionfato all’Academy Award), potrebbe e dovrebbe piacere sia agli estimatori del regista e sceneggiatore napoletano, per l’usuale raffinatezza delle immagini e l’icasticità di alcune battute, che ai suoi detrattori, per [...] Vai alla recensione »
E' strano che nessuno abbia colto la citazione fondamente di questo film. "Youth" è la trasposizione cinematografica di un grande libro di Thomas Man: " Der Zauberberg". Nel romanzo le vicende dei vari personaggi sono inserite nel famoso sanatorio di Davos in Svizzera: Il Berghof. All'epoca della vicenda narrata da Thomas Man si andava in Svizzera per curare [...] Vai alla recensione »
Youth - La giovinezza, come avrete letto in molte recensioni, è un film ambientato in un lussuoso hotel svizzero, dove due amici di una certa età passano le loro vacanze lontani dal mondo che li ha affaticati. Quello che posso dire io è che si tratta di un film che mi ha lasciato parecchi spunti di riflessione, sulla mia età (giovane), sull'amicizia, sull'egoismo e sulla bellezza.
Indipendentemente da quello che possono dire le recensioni su questo film c’è un principio da tenere a mente: a chi non piace Sorrentino, non lo apprezzerà neanche questa volta. La matrice tecnica e soprattutto stilistica del suo cinema si rigenera anche in questa pellicola e ci mostra tutta la sua potenza, tutti i suoi pregi e anche i difetti. L’universo sorrentiniano è affascinante, si costruisce [...] Vai alla recensione »
Ho visto il 14 luglio in TV il film Youth (la giovinezza) che è l'l'ultimo film girato da Paolo Sorrentino (successivamente ha diretto la serie TV the young pope) ed uscito nel 2015. Il fim costò 12.300.000 e incassò 24.000.000, incasso insufficiente per la quota relativa alla produzione a coprire le spese, non fu quindi un successo commerciale ed anche da un [...] Vai alla recensione »
La vita, la vecchiaia , la morte, la giovinezza dell’animo oltre la vecchiaia: temi alti trattati con apparente leggerezza, ma che, più che una scelta stilistica, appare un limite invalicabile di chi ha scritto e diretto il film. Per l’incredibile superficialità dei dialoghi, incorniciati da silenzi o da suadenti musiche, come fossero le massime della summa filosofica del terzo millennio.
Il tentativo di replicare la grande bellezza è palese, i richiami e la struttura sono i medesimi. Una ricerca esasperata di trovare personaggi caricaturali e quasi circensi; l'esercizio è lodevole ma anche molto rischioso, specialmente se non riesce come si deve. La storia è disaggregata a tratti stancante. Gli attori sono di valore.
e così anche questa volta gran parte della critica ufficiale (molta italiana come sempre) boccia il film di Sorrentino. La stessa critica che raggiunge l'orgasmo con pallosissimi film provenienti da paesi incerti sui quali può però fare sfoggio di una teorica cultura cinematografica fatta di innumerevoli letture che purtroppo hanno sopito le emozioni.
Inutile a dirlo dopo aver vinto un oscar con "La grande bellezza" non era facile ripresentarsi al pubblico con un film vincente. La trama è ambientata in un lussuoso albergo svizzero dove due vecchi amici e personaggi famosi ovvero Michael Caine (direttore d'orchestra) e Harvey Keitel (regista)passano le vacanze ripercorrendo insieme i ricordi più belli della loro giovinezza ed allo stesso tempo riflettono [...] Vai alla recensione »
Amo i contrasti binari, sono gli assi cartesiani su cui si costruisce una visione del mondo. E si solidifica una roba magmatica ed aleatoria come l’analisi dei film. In questo Youth il cuore drammatico dell’opera è a mio avviso il conflitto DESIDERIO vs APATIA. Empatia vs inadeguatezza. Pieno vs vuoto. Del resto perché Youth? Se i protagonisti benché gajardi sono due cariatidi.
Premesso che tutti i film di Sorrentino necessitano, a mio avviso, di lungo processo di metabolizzazione e di successive e approfondite visioni, per godere a pieno di tutte le sfumature e per ascoltare con attenzione gli apparentemente vacui ed esigui dialoghi, anche questa volta si esce dalla sala costernati, come quando ci si sveglia bruscamente da un sogno popolato da personaggi eccentrici, la cui [...] Vai alla recensione »
Devo dire che ho trovato il film di Sorrentino piuttosto noioso. Se non fosse stato per la recitazione strepitosa di Michael Caine forse non avrei aspettato la fine…L’idea non è male e l’inizio si prospetta promettente. Il regista intende osservare l’invecchiamento di una serie di persone arrivate all’apice del successo in settori diversi: il direttore [...] Vai alla recensione »
Siamo allo Schatzalp Hotel di Davos, in Svizzera, lo stesso nel quale Thomas Mann ha ambientato il suo grande romanzo La Montagna incantata e dove hanno trascorso le loro vacanze le classi aristocratiche e facoltose della Mitteleuropa degli ultimi due secoli. Dotato oggi di una moderna Spa, con saune, bagni turchi, vasche di rilassamento, fanghi, massaggi e altri sofisticati trattamenti, [...] Vai alla recensione »
Un albergo svizzero, incorniciato da irte montagne innevate, in cui naufragano anime scolorite dalla vecchiaia, dall'apatia, dall'oblio atroce dei ricordi più belli. Semplici comparse, osservatrici di un mondo forzatamente immobile, seppur chiaramente in frantumi. Sospese, prive di spessore, tra un passato troppo lontano, un presente inconstistente e un futuro vago e informe, incapace di plasmarsi. E' [...] Vai alla recensione »
Se sei vecchio hai presente Caine di Ipcress e Keitel quando 'proteggeva' una Jodie Foster filiforme in Taxi Driver; se sei giovane non sai chi siano e li eviti tutti e due non per spocchia ma per ignoranza...se un non-vecchio vede questo film si suicida a 45 anni anche se sano. Un film che proiettato -non sia mai- in una villa arzilla qualsiasi risolverà in 24 ore il problema [...] Vai alla recensione »
Non c'è niente che mi faccia infuriare più di andare al cinema e uscire dicendomi "Ma che cosa voleva dire ?" Non ho capito niente. Ho capito che Sorrentino è un regista così affermato ed acclamato che può mettere insieme spezzoni di pellicola girati certo con grande maestria e fotografia di altissima qualità, li monta a modo suo e tutti gridano al capolavoro.
Quanto detto nel titolo riassume purtroppo il giudizio riportato all'esito della visione del film dell'altrimenti geniale Sorrentino. Il film non decolla, tantomeno scorre, si destreggia malamente su siparietti scontati, banali, del tutto sprovvisti dell'originalità che invece tracimava dalle clamorose sceneggiature dell'Uomo in più, Le conseguenze dell'amore, La grande Bellezza.
Sorrentino è indiscutibilmente, visionario, creativo, bravissimo. Intriganti sono alcune situazioni. Gustosi i personaggi con i loro limiti e le loro ossessioni. A volte si tratta di veri e propri camei (Maradona, o la pop star brava a letto). Bravi gli attori di un cast stellare (non poteva essere altrimenti). Bellissima l’ambientazione (ed è chiaramente una citazione [...] Vai alla recensione »
Sorrentino si riconosce lontano un miglio, mi vien da dire come Caravaggio o Bernini o Beethoven. La sua estetica può disturbare anche parecchio (spesso mi disturba) o piacere moltissimo, in ogni caso se ne riconosce facilmente la cifra. Così è anche in “Youth – La giovinezza”, anche se francamente non capisco perché non abbia intitolato il suo film “Oldness – La vecchiaia”, visto che è di vecchiaia [...] Vai alla recensione »
Forse Sorrentino si crede il Thomas Mann del cinema, visto che riunisce un paio di protagonisti a parlare di arte e vita nello stesso luogo di quel romanzo (il Berghotel Sanatorium Schatzalp). Ma ancora una volta dimostra invece di essere un cineasta (tecnicamente bravo, non si discute) che vende "arte". Sa che c'è chi la compra e lui la vende, da buon affarista.
YOUTH – LA GIOVINEZZA (IT/UK/FR/SVIZZ, 2015) diretto da PAOLO SORRENTINO. Interpretato da MICHAEL CAINE, HARVEY KEITEL, PAUL DANO, RACHEL WEISZ, JANE FONDA Introdotto dal titolo che poi ricompare anche nel finale, è la storia dell’amicizia fra due uomini anziani, alla soglia degli ottant’anni: l’ex compositore e maestro d’orchestra Fred Ballinger e il regista [...] Vai alla recensione »
Un direttore d'orchestra in pensione (Michael Caine) afflitto da un passato che gli impedisce di tornare a teatro. Un regista cinematografico demodé (Harvey Keitel) e alla ricerca di un dignitoso finale di carriera. Un attore (Paul Dano) alle prese con un ruolo difficile e alla ricerca di indizi per interpretarlo. Questi, i principali personaggi ospitati da un prestigiosissimo hotel-resort-ospizi [...] Vai alla recensione »
... Caine si salva, splendidamente inespressivo come sempre (e flemmatico come piace a noi, con le rughe come valore aggiunto). Keitel è il solito cialtrone, qui in disarmo. La Fonda è un mascherone imbarazzante di disincantato cinismo e di forzata trivialità, ma da sotto il cerone trasuda muffa, non traspira la malìa suggestiva delle grottesche creature felliniane.
Vedendo il film >, ho pensato alla passeggiata di J. Gambardella sulle sponde del Tevere del film precedente >, o meglio ad i suoi occhi chiusi nella scena finale e che riaprendoli si sia ritrovato allo "Schatzalp Hotel di Davos", l'Hotel dove è ambientato tutto - tranne il finale - il film. Qui, anziano e nei panni di Fred Ballinger, circondato da persone, che allegoricamente sono aspetti della vita [...] Vai alla recensione »
Nel mezzo del cammino di sua vita Sorrentino si interroga su cosa resterà di noi nel ricordo dei nostri figli. La risposta che si danno i protagonisti è: nulla. E il talentuoso regista, già premio Oscar, lo dice con leggerezza, giovandosi dell’aiuto dei monumentali Michael Caine nella parte di Fred, e Harvey Keitel che impersona Mick.
YOUTH- la giovinezza; un film di Paolo Sorrentino 2015 IT. “Quando sei giovane, e tu guardi da vicino , molto vicino, è il futuro, ma se capovolgi la lente e vedi lontano è il passato.” Da queste poche battute dette da Mick , un regista di cinema , magistralmente interpretato da Harvey Keytel, nel film di Paolo Sorrentino , possiamo [...] Vai alla recensione »
Fred (Michael Caine) e Mick (Harvey Keitel) sono ospiti di una struttura alberghiera situata presso le Alpi svizzere, un luogo ideale per riposarsi, riflettere o dedicarsi a qualcosa di importante e impegnativo. Sono avanti con l’età per cui i primi esami sul loro trascorso cominciano a presentarsi. Il primo è oramai rassegnato alla vecchiaia, convinto di avere acciacchi (es. [...] Vai alla recensione »
Merita *** soprattutto per l fotografia e per l'ambientazione. La regia è sicura, ma la sceneggiatura regge poco, sviluppandosi, come fa, su più fronti, su più contenuti. Occorre una gran padronanza della storia (che non c'è, sostanzialmente) per renderla davvero interessante. Sorrentino maschera le disuguaglienze concettuali con richiami scaltri, con figure emblematiche, [...] Vai alla recensione »
Un lussuoso albergo sulle Alpi svizzere è scenario di incroci di vite vissute, da vivere e da rimediare, Sorrentino imprime al suo lavoro una vena malinconica scegliendo una forma di dialogo essenziale e brillante, la saggezza, la cultura e il talento di Mick non servono più a ricordarglielo una strepitosa Jane Fonda (Brenda) che dice quello che nessuno vorrebbe sentirsi dire, e cinica [...] Vai alla recensione »
Dopo lo straordinario (e meritato) successo de "La Grande Bellezza", il regista Sorrentino era atteso dietro l'angolo con il suo nuovo film "Youth"; lo stile rimane quello, Sorrentino mantiene fede alla propria tecnica ed allo stile ormai riconoscibile, ed anche in questo caso,seppur con sfumature diverse e meno addentrata nell'animo umano, la tematica è la giovinezza, [...] Vai alla recensione »
Grande fotografia, montaggio, grandi attori che sanno il mestiere (M. Kaine, H. Keitel, J.Fonda...), bei brani musicali ma dovrebbero essere proporzionati alla grandezza del messaggio che a mio avviso impazza nel film: benchè siano i personaggi inseriti in un ambiente da favola (un hotel a 5 stelle svizzero pieno di comforts di ogni tipo) non posssono comunque sfuggire al segno dei tempi [...] Vai alla recensione »
De senectute doveva intitolarsi questo film, e non La giovinezza, che – incarnata nei folgoranti glutei di miss universo – sfila solo per un attimo (come Anita nel fontanone di Trevi) davanti agli occhi miopi di Michael Caine (92 anni suonati) e a quelli da topo di Harvey Keitel (che assomiglia un po’ a Polanski e di anni ne ha solo 76). Dopo Moretti (Mia madre) anche Sorrentino riflette sulla dissoluzione [...] Vai alla recensione »
In perfetto ossimoro col titolo (Giovinezza), la trama riguarda la permanenza in un lussuoso chalet svizzero di Fred, anziano compositore e direttore d’orchestra ormai in pensione, al quale viene richiesto di eseguire per l’ultima volta il suo pezzo più famoso Con lui, il suo amico regista, Mick alla scrittura del suo ultimo film, il suo testamento artistico, con il quale passa il suo tempo a disquisire [...] Vai alla recensione »
Non sono un'estimatrice di Picasso ma quello che ha detto sulla giovinezza è talmente profondo e veritiero da farmi dimenticare ogni remora nei suoi confronti: “Ci si mette molto tempo per diventare giovani”. Che Sorrentino abbia pensato a Picasso mentre ideava il film non so, ma pare proprio che si sia ispirato a questa frase.
Se è vero che la passione è dolce all'inizio e amara in fondo, mentre la virtù è amara all'inizio e dolce alla fine, allora il film di Paolo Sorrentino è pieno di virtù. Dopo un pò di tempo, quando il puzzle dei personaggi e delle situazioni (didascalici ? ripetitivi ? beh speriamo che siano sempre così) si ricompone nel nostro cerveletto, [...] Vai alla recensione »
Vedendo il film si fa strada sempre più la domanda “ma quando iniziamo a diventare vecchi”? Quando, come il direttore d’orchestra-Caine riusciamo a vivere senza progetti, anche se dicono di noi che siamo “apatici”? O quando, come il regista-Keitel, siamo ossessionati da quanto abbiamo fatto in passato, dalle donne che abbiamo diretto nei nostri film, tutte in un solo prato, e non abbiamo più un progetto? [...] Vai alla recensione »
Un film stupendo, molto filosofico e intenso, sulla vita e la morte, la giovinezza e la vecchiaia. Fred, e Mick sono ottantenni in vacanza in un hotel a Wiesen, alle pendici delle montagne svizzere. Fred è un direttore d'orchestra che ha smesso di dirigere da quando è scomparsa la moglie, Mick è un regista che sta preparando il suo ultimo film, che non riuscirà [...] Vai alla recensione »
Io sono un istrione e la genialità è nata insieme a me … cantava Aznavour, e lo può ben dire anche Sorrentino. Ha regalato alla giovinezza (Youth) un film su due vecchi, Michael Caine e Harvey Keitel, esilarante e irresistibile in molti tratti, onirico e lugubre in altri, solenne ed elegante come il grande albergo sulle Alpi svizzere – Wiesen si chiama il villaggio [...] Vai alla recensione »
Youth è il film dove due parole "rimpianti e sogni" vengono rappresentati in tutto il loro significato ,attraverso un racconto soffice ma molto profondo,pieno di significati umani fatti di lealtà e di sincerità interiore dove due uomini anziani Fred compositore annoiato dalla vita ,Nick regista ma con ancora la voglia di mettersi in gioco,due stati d'animo diversi che si specchiano in se stessi vedendo [...] Vai alla recensione »
Il nuovo lavoro di Paolo Sorrentino titolato Youth (Giovinezza) nei confronti della stessa identica proposta parte con un diniego e finisce con un assenso. Il compositore e direttore d'orchestra in pensione interpretato magistralmente dall'inossidabile Michael Caine, quando si trova in una clinica Svizzera di quelle che ti rigirano come un calzino, ultima spiaggia di derelitti di lusso [...] Vai alla recensione »
Sorrentino è stato accostato a Fellini, in particolare dopo il successo planetario de La Grande Bellezza. Laddove Fellini ne La Dolce Vita esprimeva simpatia e compassione, se non empatia, per i personaggi rappresentati nel suo capolavoro Sorrentino esibiva più uno sguardo freddo e distaccato, quasi da entomologo. Anche in Youth utilizza la stessa ottica e si dimostra forse ancora di [...] Vai alla recensione »
Il film piacerebbe di più se lo si vedesse senza sapere che il regista è Sorrentino e a nessuno verrebbe in mente di far rima “bellezza con giovinezza”,certo non c’è niente di più bello che la giovinezza con tutte le sue “emozioni”,tuttavia la vecchiaia ha il suo fascino nella debolezza, nello smarrire il passato che vedi “lontanissimo” mentre i ricordi affollano la mente alla ricerca di una verità [...] Vai alla recensione »
Va detto che l'indagine su di un tema così ampio e sfaccettato non può risultare semplice; o meglio: non DEVE risultare semplice o immediata, pena uno scadere in clichés abusati e comuni. Ecco, per lunghi tratti questo rischio si concretizza, sfilacciando il racconto, abbellendolo con stile piuttosto pacchiano (e.g. il simil Maradona) e poco consono ad una pellicola che si pone, dichiaramente, come [...] Vai alla recensione »
Youth ,la Giovinezza Maturo, film che dialoga da subito con i temi essenziali che riguardano la vita : vivere e conoscere la condizione umana in tutte le sue implicazioni , dalla gioventù fino all ' ultimo giorno della vita , come direbbe il personaggio interpretato dal sempreverde Harvey Keitel . Alla base del film cè una grande amicizia tra lui , un regista di spessore e un famoso direttore d' [...] Vai alla recensione »
Un bambino, solo, si esercita con il violino, una bambina, sola, si mangia le unghie, l'eterea massaggiatrice "che non ha nulla da dire", danza sola, il giovane divo americano (Paul Dano) sulla sdraio, fissa, solo, la piscina. In piscina una celebrità del calcio irrimediabilmente obesa, un vistosamente finto Maradona, galleggia, solo, sotto un berretto che lo nasconde.
Due grandi vecchi per un film sul tempo che passa mentre la giovinezza (degli altri s'intende) ci assedia senza riguardi. Due grandi attori, Michael Caine e Harvey Keitel, per una riflessione giocosa sull'arte, la creazione, la bellezza (più seccature annesse, tipo la celebrità e i suoi obblighi). Un film così aperto e accogliente che riassume e rielabora tutto ciò che Sorrentino ha già fatto, ma in [...] Vai alla recensione »
Sono molti i registi che affermano di volerci insegnare a vivere. Sono molti di meno i temerari che vogliono aiutarci a esorcizzare la paura della morte. Paolo Sorrentino non fa sconti ai sentimenti misti di terrore e rassegnazione che incombono sugli uomini quando la fatidica clessidra non comunica più segnali incoraggianti, ma ha il potere di deviare l'attenzione degli spettatori da un'analisi asettica [...] Vai alla recensione »
Dalle terrazze romane alle Alpi svizzere di un albergo che fu caro a Thomas Mann (ma la liaison finisce qui), Paolo Sorrentino con "Youth" chiude ancora di più in una visione claustrale il suo mondo sempre più popolato di macchiette grottesche, dove la regia barocca e sostanzialmente prigioniera di un inesauribile desiderio di meravigliare in inquadrature che si spengono dentro il loro stesso stupore, [...] Vai alla recensione »
Post Oscar per "La grande bellezza" (opera diseguale, sontuosa, pittoresca e in fondo non riuscita), Sorrentino precisa qui il suo modello di cinema aforistico con eguale potenziale visivo, nel tema del tempo e della memoria, dove la giovinezza del titolo allude a una coscienza vitale a cui approdare in ogni età. In una clinica svizzera del benessere (l'edificio del romanzo più metafisico di Thomas [...] Vai alla recensione »
Hai pisciato oggi?", "Quattro gocce, per due volte". Sui sentieri di montagna in cui i padri assenti di ieri scoprono l'accidentato confronto con gli onnipresenti figli di oggi: «Non mi dire 'posso capirti' perché tu non puoi capire proprio un cazzo", Michael Caine e Harvey Keitel cercano evasione dai loro tormenti terreni. Intorno pini, fienili, vacche a perdita d'occhio.