Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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SPETTACOLAREdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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giovedì 21 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film piacerebbe di più se lo si vedesse senza sapere che il regista è Sorrentino e a nessuno verrebbe in mente di far rima “bellezza con giovinezza”,certo non c’è niente di più bello che la giovinezza con tutte le sue “emozioni”,tuttavia la vecchiaia ha il suo fascino nella debolezza, nello smarrire il passato che vedi “lontanissimo” mentre i ricordi affollano la mente alla ricerca di una verità al punto da non ricordare più chi si ha avuto per amante. Attraverso un dialogo di banalità scorre il tempo ed il resto della vita tra Fred Ballinger, uno stupenda interpretazione di Michael Caine, e Mick Boyle,un altrettanto bravo Harvey Keitel, musicista l’uno,regista l’altro. Avvalendosi di questi due illustri rappresentanti del gran cinema il regista ci offre un film che per la verità è soltanto un grandioso spettacolo da cistercense, la sua fantasia non conosce limiti e dona a qualsiasi spettatore il piacere degli occhi, tutto è mostrato con grande abilità,la macchina da presa inquadra abilmente un universo che noi non possiamo vedere perché è solo frutto della fervida fantasia dell’autore. La musica soave ed il bel canto è l’altra musa del bravo Sorrentino che si muove agilmente in un grand hotel beauty farm in Svizzera, sul Canal Grande a Venezia o sui verdi pascoli delle meravigliose Dolomiti. Ed è proprio lì in un’oasi di pace che ci offre un momento indimenticabile. Nel silenzio dei prati,tra fiori di montagna il solitario musicista,direttore d’orchestra, dirige il muggito dei bovini e mi sovviene del Carducci:”T'amo pio bove e mite un sentimento di vigore e di pace al cor m'infondi,o che solenne come un monumento.. col lento giro de’ pazienti occhi rispondi.”Non sono tuttavia l’interpretazione di Michael Caine, Harvey Keitel e la bella Rachel Weisz, nella parte di Leda figlia del musicista,i luoghi,la fotografia,la musica ed il canto ad elevare il film sino a farlo giudicare ottimo,né la trama modesta,ma il significato che lascia a chi oltre a soddisfare l’occhio e l’orecchio sa far scendere sin nel profondo della sua anima i messaggi espressi o celati che il regista ha inviato tramite i suoi personaggi. Il difficile rapporto tra genitori e figli,l’attaccamento della figlia che con parole durissime accusa il padre:”Tu non riesci a capirmi,non sei mai esistito per noi,non hai mai avuto un momento per me o per mamma,non hai mai fatto una carezza,esistevi solo tu e la tua musica, sapevi solo dire state in silenzio, e la mamma ti ha amato anche quando l’hai tradita, anche dopo aver letto la tua lettera in cui confessavi di aver avuto un incontro con un uomo, e sono 10 anni che non le porti un fiore”. C’è la leggerezza con cui i giovani lasciano la propria fidanzata “perché l’altra è più brava a letto”,una miseria che lascia meditare sullo squallore dei sentimenti a confronto della bellezza del creato. Ancor più il film si eleva,levita per usare un termine di Fred, nel momento in cui proprio Fred, riscattato il suo passato con la moglie:”Loro,i figli, non sanno le cose dei genitori, come ho tremato quando ti ho vista,..tu piangevi non perché avevi dato via i gioielli ma perché avevi venduto tua madre,..perché ci piaceva pensare di essere una Canzone Speciale”, ritrova il coraggio di tornare” a vivere,non di sopravvivere” mentre altri hanno cercato la morte,“Perché la musica non ha bisogno delle parole”. Il film non va raccontato,ma va visto,e se per qualcuno non è ottimo ha tuttavia avuto modo di sognare e vivere due ore di estasi.
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