Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano.
continua»
Titolo originale Youth.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Youth: La Meglio Bellezzadi Daniele FaninFeedback: 615 | altri commenti e recensioni di Daniele Fanin |
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venerdì 12 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L’ultimo film di Sorrentino, di ritorno a Cannes dopo il successo planetario dell’Oscar per il Miglior Film Straniero (ma proprio la Croisette aveva snobbato il film che poi avrebbe trionfato all’Academy Award), potrebbe e dovrebbe piacere sia agli estimatori del regista e sceneggiatore napoletano, per l’usuale raffinatezza delle immagini e l’icasticità di alcune battute, che ai suoi detrattori, per l’inaspettata solidità e coerente sviluppo di una storia, abilità non sempre dimostrata in passato dal regista di La Grande Bellezza. E si trova molta più bellezza in Youth che nel precedente film di Sorrentino, proprio per la sapiente miscela di immagini e narrativa, per la buona compattezza del linguaggio e della scrittura cinematografici, purtroppo latenti nella serie di quadretti calligrafici che era La Grande Bellezza. In un albergo termale molto esclusivo sulle alpi svizzere confluiscono, come elefanti alla pozza d’acqua nella sera della savana, ospiti di tutte le età e le provenienze, ciascuno in cerca di qualcosa di diverso ma accomunati dalla mancanza di questo qualcosa. Volando con la lentezza e leggerezza di un aliante sopra le vicende di Fred, grande musicista e direttore d’orchestra a riposo alla ricerca di una dimensione umana oltreché musicale, e di Mick, famoso regista alla ricerca di un ultimo film che possa suggellare in maniera esemplare una carriera da sogno ma in lento ed inesorabile declino, il film ci conduce per mano, con maestria e toccante coinvolgimento, all’opposto esito di queste due ricerche, armonico in Fred, distonico in Mick. Interessante nella scelta del titolo, che identifica la giovinezza con la ricerca e la crescita interiori più che con l’età biologica del corpo, Youth è strutturato su livelli decrescenti ma fortemente coesi ed integrati: un Protagonista (un misurato e convincente Michael Caine nel ruolo di Fred), un co-protagonista (l’inossidabile Hervey Keitel come Mick), due non-protagonisti (un’emotivamente coinvolta Rachel Wiesz nel ruolo della figlia di Fred ed un misurato ed accattivante Paul Dano nei panni dell’attore di successo californiano), cui fa da contorno un corifeo di personaggi delineati con poche ma precise pennellate cinematografiche da personaggi della commedia dell’arte: il campione di calcio oltre il tramonto, la massaggiatrice con poche cose da dire, la guida alpina, Miss Universo, l’emissario della regina, la star 100% made in Hollywood, cui Jane Fonda presta con ironia ma scarsa efficacia il proprio carisma, la composita miscela di giovani sceneggiatori, la coppia silenziosa. La rischiosa strategia di mescolare una finta realtà (la regina, la vera pop start, il campione) alla vera finzione narrativa è risultata vincente: Youth con ogni probabilità non raccoglierà i premi ed il successo di La Grande Bellezza ma rappresenta sicuramente un passo in avanti molto deciso verso la piena maturità registica e di scrittura di Paolo Sorrentino.
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