Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano.
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Titolo originale Youth.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Emozionale. Esuberante. Esagerato.di enrico danelliFeedback: 6332 | altri commenti e recensioni di enrico danelli |
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giovedì 4 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Così tanti e importanti sono i concetti, le frasi e le emozioni che questo film (emozionale come certe SPA) ci vuole trasmettere che per ognuno di essi si sarebbe potuto fare un film a parte. Sorrentino è un fiume in piena e qui sta la grandezza e il limite di questo film (esuberante) : troppe cose da dire in un tempo necessariamente ridotto. Limitandosi al tema principale (la giovinezza che sfugge e lascia spazio a presagi di morte) anche Sorrentino sembra sposare la "ricetta" di Moretti in "Mia Madre": la cultura che si fa e si trasmette agli altri è capace di vincere la morte.Sorrentino va anche oltre e ci dice che solo la adattabilità dell'essere umano (quindi la sua intelligenza) mantiene giovani: Fred Bollinger accetta di dirigere un ultimo concerto lasciandosi alle spalle certe rigidezze personali che gli impedivano di accettare l'incarico. Oltre a questo tema dominante, scene importanti riguardano i giovani veri, quelli che all'anagrafe risultano tali (non è vero che nel film si parla solo di vecchiezza) : i ragazzi e perfino i bambini nel film sanno interpretare la realtà con più acume degli adulti. Senza snobbismi laicistici, esistono poi importanti tributi culturali alle religioni: tributo a Novalis, teologo scrittore tedesco di fine '700, che introduce il tema dell'esistenza umana come ritorno al Padre, e tributo al buddismo, per la presenza ricorrente del monaco impegnato nei suoi esercizi di levitazione spirituale (e perfino fisica !!!). Un ritmo vivace e molte battute spiritose rendono piacevole la visione nonostante la gravità del tema. Interpretazioni gigantesche rimarranno nella memoria di ognuno. Ne risulta insomma un film esagerato, con un Sorrentino talmente conscio dei propri mezzi da osare tutto quello che vuole osare. Come il diverso trattamento riservato da Fred Bollinger agli insistenti inglesi rispetto agli insistenti francesi : Michael Caine (sempre snobbato a Cannes, e con questa recitazione la cosa ha dell'incredibile !), probabilmente non a caso, accondiscende alle richieste dei primi e continua ad ignorare quelle dei secondi.
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