Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano.
continua»
Titolo originale Youth.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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SORRENTINO MAGNIFICO, PIU' ARTISTA CHE REGISTAdi DHANY CORAUCCIFeedback: 5842 | altri commenti e recensioni di DHANY CORAUCCI |
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giovedì 11 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non sono un'estimatrice di Picasso ma quello che ha detto sulla giovinezza è talmente profondo e veritiero da farmi dimenticare ogni remora nei suoi confronti: “Ci si mette molto tempo per diventare giovani”. Che Sorrentino abbia pensato a Picasso mentre ideava il film non so, ma pare proprio che si sia ispirato a questa frase. E l'ha reinventata a modo suo, con quella profondità assorta e lungimirante che appartiene al linguaggio poetico più di ogni altra cosa. Ve lo devo proprio dire: io adoro Sorrentino, amo il suo modo di esprimersi, i suoi personaggi impregnati di amarezza, le sue storie sottili ma che spalancano mondi sconfinati da esplorare: perché ogni inquadratura, per me; ogni frase, ogni sguardo e ogni singola nota musicale che li accompagnano sono circondati di mistero e intensità e stimolano immensamente tutti i miei sensi nel tentativo di comprenderli, di condividerli o semplicemente di ascoltarli. Questo poi, per me, è il più bello di tutti i suoi film per innumerevoli ragioni. Dalle storie che hanno per protagonisti degli anziani ci si aspetta sempre un po' di saggezza e di verità, ma bisogna anche aver qualcosa da dire se non si vuole fare solo della retorica e Sorrentino che per me è più artista che regista, da dire ha molte cose. I due protagonisti ( Michael Caine e Harvey Keitel, il secondo più strepitoso del primo) sono due vecchi artisti che trascorrono le vacanze assieme nella quiete un po' soporifera e balsamica della Svizzera più lussuosa. Uno è apatico, l'altro è inquieto. Nelle loro abituali passeggiate si ritrovano i ricordi, i rimpianti, le passioni e le difficoltà di una vita che sta giungendo al termine. A volte sono divertenti e assomigliano a Walter Matthau e Jack Lemmon, ma più spesso sono segnati da una consapevolezza e da una fragilità che nemmeno il loro conclamato successo e tutta la loro agiatezza riescono a mitigare. Sono stati giovani, sono stati innovatori, mariti, amanti e infine padri. E' tutto lì, in quel soggiorno esclusivo in cui ogni ora è programmata e asettica; a volte ci sono dei vuoti di memoria o dei dubbi, a volte arriva un ospite inatteso, a volte si devono compiere delle scelte difficili o spiegare perché un tempo si sono dovute fare, a volte ci sono dei sogni e dei luoghi bui e lontani. Ecco, un film del genere, denso e raffinato e assorto, potrebbe anche non finire mai e il piacere di assistervi rimarrebbe immutato, almeno per me che sono affascinata da tanta poesia. Ha un cast di attori stranieri di altissimo livello, io apprezzo moltissimo questa scelta perché la malìa del film è espressa, grazie a loro, all'ennesima potenza. Anche Paul Dano per cui non ho mai avuto una gran simpatia, qui è bravissimo! (quello che dice sul desiderio fa venire i brividi). Lunghi primi piani impietosi alle due attrici (Rachel Weisz e Jane Fonda) che si esprimono in un intenso monologo sono tra le scene più belle del film. E poi, come sempre, c'è la musica preponderante: sommerge, fluttua, scompone. Generi diversissimi, coraggiosamente sofisticati e tra tutti un vecchio amore di cui io mi innamorai quasi trent'anni fa, Mark Kozelek (addirittura il suo nome è quarto nei titoli d'apertura, benché faccia solo una piccola apparizione) un musicista americano d'indole inglese, schivo e misterioso, molto “indipendent” ma con suo affezionatissimo seguito (vedi me); le sue ballate acustiche che fanno da colonna sonora a numerosissime inquadrature sono tutte meravigliose. E concluderei la mia “sviolinata” colma di gratitudine e di piacere con la scena nella quale Michael Caine dirige un concerto “bucolico” di campanacci e suoni della natura, uno splendore!
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