Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Le emozioni sono tutto quello che abbiamodi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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mercoledì 27 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nel mezzo del cammino di sua vita Sorrentino si interroga su cosa resterà di noi nel ricordo dei nostri figli. La risposta che si danno i protagonisti è: nulla. E il talentuoso regista, già premio Oscar, lo dice con leggerezza, giovandosi dell’aiuto dei monumentali Michael Caine nella parte di Fred, e Harvey Keitel che impersona Mick. Ovviamente la recitazione di Paul Dano, Rachel Reisz e Jane Fonda, impegnata in un cameo a tutto tondo, non sono da meno; segno buono perché significa che la mano di chi dirige è valida. Fred è un direttore d’orchestra in pensione; a 80 anni compiuti rifiuta l’invito della Regina d’Inghilterra ad eseguire in un concerto-regalo per il compleanno del nobile rampollo il suo grandissimo successo, le “Simple Songs”; per lui solo la sua defunta moglie è stata degna voce per l’esecuzione delle “canzoni facili”. Mick è un regista famoso e di successo alla ricerca spasmodica, assieme al suo staff di sceneggiatori, della battuta finale del suo film-testamento. Sono tutti e due anziani, amici fin da quando erano sui 20 anni e sono ospiti di uno splendido albergo-salute nel paesaggio incantato della Svizzera; passano il tempo tra massaggi, bagni di fieno, piscine termali frequentate da personaggi famosi e bellissime donne. Sono braccati dagli anni, preoccupati dagli inevitabili scricchiolii della salute, ma ancora bisticciano su di una fiamma comune di 60 anni prima. Infatti il passato, la giovinezza, è vicina nel ricordo, come il paesaggio innevato della montagna ingrandito dal binocolo. Ma il presente, la vecchiaia, è lontana come mostra il binocolo rovesciato. O viceversa; ma è lo stesso. E Sorrentino sceglie di parlare della vecchiaia e del momento del bilancio della vita, come fece Ingmar Bergman, giovane, ne Il posto delle fragole, che mise l’anziano protagonista alla vigilia del Nobel a confronto con giovani spensierati. Poi in vecchiaia il regista svedese raccontò l’infanzia in Fanny e Alexander e forse la stessa cosa farà Sorrentino in un suo “ultimo film”. La battuta finale sarà ancora “Le emozioni sono tutto quello che abbiamo”? Forse. Certo, sembrano a lungo assenti le emozioni, quelle forti, nella ordinata bellezza del paesaggio svizzero e nel levigato albergo. Ma ce ne sono a iosa dietro quei visi rugosi ed espressivi. E sono emozioni che emozionano e coinvolgono. In particolare gli anziani, ma anche i giovani. Non è piaciuto a tutta la critica questo bellissimo film. Non si deve commettere l’errore di mancarlo.
Valutazione **** FabioFeli
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