Titolo originale | No |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Cile |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Pablo Larraín |
Attori | Gael García Bernal, Alfredo Castro, Antonia Zegers, Luis Gnecco, Marcial Tagle Néstor Cantillana, Jaime Vadell, Pascal Montero, Christopher Reeve, Jane Fonda, Richard Dreyfuss, Augusto Pinochet, Alejandro Goic, Diego Muñoz, Manuela Oyarzún. |
Uscita | giovedì 9 maggio 2013 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Bolero Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,30 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 giugno 2020
Cile, 1988. Con pochi mezzi, Saavedra concepirà un ambizioso progetto per vincere le elezioni e liberare il paese dall'oppressione. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office No - I giorni dell'arcobaleno ha incassato 493 mila euro .
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1988. Il dittatore cileno Augusto Pinochet è costretto a cedere alle pressioni internazionali e a sottoporre a referendum popolare il proprio incarico di Presidente (ottenuto grazie al colpo di stato contro il governo democraticamente eletto e guidato da Salvador Allende). I cileni debbono decidere se affidargli o meno altri 8 anni di potere. Per la prima volta da anni anche i partiti di opposizione hanno accesso quotidiano al mezzo televisivo in uno spazio della durata di 15 minuti. Pur nella convinzione di avere scarse probabilità di successo il fronte del NO si mobilita e affida la campagna a un giovane pubblicitario anticonformista: René Saavedra.
Pablo Larrain, che il pubblico italiano conosce per i suoi precedenti Tony Manero e Post Mortem, affronta in modo diretto una delle svolte nodali della storia cilena recente. L'aggettivo è quanto mai appropriato perché la scelta radicale di utilizzare una telecamera dell'epoca offre al film una dimensione del tutto insolita. Il passaggio dal materiale di repertorio (dichiarazioni di Pinochet e cerimonie che lo vedono presente così come interventi dei rappresentanti dell'opposizione dell'epoca) alla ricostruzione cinematografica diviene così inavvertibile. Il pubblico in sala si trova nella situazione di chi sta compiendo una full immersion nel passato.
Tutto ciò all'interno di una ricostruzione che mostra, attraverso il personaggio di Saavedra, come la repressione fosse stata forte e come il regime fosse convinto che fosse sufficiente accusare qualsiasi avversario di 'comunismo' per poter vincere. Non manca però anche di sottolineare come tra i sostenitori del NO non fossero pochi quelli che non avevano compreso quanto fosse indispensabile impostare una campagna di comunicazione che andasse oltre la riproposizione delle pur gravissime colpe del dittatore per approdare a una proposta che parlasse di vita, di gioia, di speranza nel futuro e non di morte. E' in questo ambito che il personaggio impersonato con grande understatement da Gael Garcia Bernal si trova a muoversi consapevole, inoltre, della difficoltà di contribuire alla riuscita di un fondamentale cambiamento del proprio Paese partendo dalle proprie basi di eccellente imbonitore. Pronto, una volta ottenuto l'esito sperato, a tornare a promuovere telenovelas.
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Accolto calorosamente all'ultimo Festival di Cannes e candidato agli Oscar come Miglior Film Straniero il film di Larrain è una ricostruzione storica accurata, una pagina di ottimo cinema e una analisi antropologica sottile. L'azione si svolge in Cile, 1988, nazione schiacciata e ferita da quando nel 1973 il generale Pinochet, con un colpo di stato, prese il potere spodestando il presidente [...] Vai alla recensione »
Cile 1988. Dopo 15 anni di dittatura sanguinaria, il generale Pinochet è costretto ad indire un plebiscito sulla sua persona e sulla nuova costituzione a seguito delle fortissime pressioni della comunità internazionale. La campagna del no decide di affidarsi ad un giovane ed esuberante pubblicitario. Quindici minuti al giorno era il tempo destinato al regime per la campagna del no e [...] Vai alla recensione »
Nel 1988 il Cile si trova di fronte a uno spartiacque: decidere, tramite un referendum, se confermare per 8 anni Pinochet come presidente della Repubblica oppure voltar pagina dopo 15 anni di repressione, migliaia di oppositori assassinati, desaparecidos, toturati, esiliati. Visto dall'esterno,con gli occhi di chi scendeva in piazza per manifestare solidarietà ai compagni cileni, l'esito sembrerebbe [...] Vai alla recensione »
Nel 1988 Pinochet fu costretto ad indire un referendum per ottenere il sostegno al suo Governo. Il Cile, quindi, fu chiamato ad esprimersi per un si, a favore del dittatore, o per un no, il che significava un nuovo corso politico. Al fronte del no furono concessi quindici minuti di comunicazione in tv, in una par condicio di natura sudamericana; e si, perché lo stesso tempo era, sulla carta, concesso [...] Vai alla recensione »
In questo film viene rappresentata tutta la campagna pubblicitaria e politica che venne realmente condotta nell'anno 1988 in Cile dal partito dell'opposizione al Governo di Pinochet e la sua conseguente vitoria. Un film interessante nella sua tematica e girato in maniera chiara ed essenziale al fine della comprensione di tutte le manovre e posizioni politiche, forse non a tutti [...] Vai alla recensione »
Sono passati 25 anni dal referendum che ha decretato in Cile l'abbandono del potere da parte di Pinochet ed ecco un film che racconta le dinamiche di quella campagna elettorale sia dalla parte del NO, che dalla parte del SI. Il film, girato con immagini leggermente sfuocate per dare la sensazione di un tempo all'imperfetto, è un interessante documento sulle dinamiche della comunicazione [...] Vai alla recensione »
Nonostante la pigrizia (o furbizia) di alcuni distributori “La festa del cinema” ci ha liberato dai magazzini un piccolo gioiello premiato nella sezione Quinzane des realisateurs di Cannes 2012 e candidato all’Oscar come miglor film straniero. Con No-I giorni dell’arcobaleno il regista Pablo Larrain conclude la sua triologia sulla dittatura di Pinochet vista dal basso portandola [...] Vai alla recensione »
Quel NO a Pinochet, quel NO che Pinochet stesso rese possibile solo perché era convinto che i cileni non avrebbero osato pronunciarlo viene ricostruito con un rigore formale e una precisione storica impressionanti. L’archiviazione della dittatura passò attraverso la consapevolezza del passato recente, il dolore causato da lutti ed esilii, l'indignazione per il sopruso, la resistenza dell'attività [...] Vai alla recensione »
La trilogia di Pablo Larrain sul Cile della dittatura si conclude in modo inaspettatamente luminoso. Dopo il feroce "Tony manero" e l'allucinante "Post mortem" il regista porta sullo schermo la vittoria della fiducia e della positività contro le ombre dell'oscurantismo. Non sono mancate le critiche a questo film.
Come dice a un certo punto Antonio (il personaggio interpretato da Marcial Tagle) dopo aver visto le immagini delle donne di alcuni desaparecidos, ‘io mi sono commosso’. Un po’ perché Augusto Pinochet Ugarte è stato uno degli uomini neri della mia generazione, un po’ perché questo film narra, con partecipazione ed efficacia cinematografica, l’incruenta [...] Vai alla recensione »
Nel 1988 l’ONU chiede al dittatore cileno Augusto Pinochet, da quindici anni al potere, di indire un referendum per legittimare il suo governo per altri otto anni. Il dittatore è perciò obbligato, oltre che a proclamare le elezioni, a concedere ai suoi avversari politici quindici minuti di pubblicità per il NO al giorno.
Pinochet. Nome "comune" di persona, talmente comune che non ha bisogno di troppe presentazioni: dittatura, desaparecidos...quindi la premessa storica del film è breve e netta. Siamo nel 1988 e vengono raccontati gli ultimi giorni della dittatura di Pinochet, costretto dall'opinione internazionale a indire un referendum popolare per legittimare la propria sovranità.
Il primo confronto insospettisce, ma presto si è costretti a cedere. Insospettisce lo stile retrò, la fotografia calibratissima, la regia stilisticamente perfetta nel disegno della scena da ricondurre nel tempo; un sospetto di predominanaza estetica che cede alla storia, al racconto, ma una scelta che si rivela azzecatissima nell'utilizzo degli spot originali colmi di forza "storica" che, nel mix di [...] Vai alla recensione »
No - I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larrain Nel 1988 Pinochet, dittatore del Cile da 15 anni, autore del golpe contro Allende, è screditato presso i fautori USA, che avevano dato il via libera e favorito il colpo di stato. Per continuare a restare al vertice di un Cile antiquato e arrancante in economia il truce golpista del 1973 è costretto ad indire un referendum la [...] Vai alla recensione »
Dopo 15 anni di feroce dittatura sul popolo cileno nel 1988 Augusto Pinochet, nel tentativo di guadagnare consenso al proprio regime, accetta di sottoporre a referendum popolare la conferma del proprio incarico di Presidente, titolo che si era attribuito a seguito del golpe ai danni di Salvator Allende e del suo governo democratico. Il film di Pablo Larrain ricostruisce con l'uso di documenti [...] Vai alla recensione »
Film che, soprattutto oggi, fa molto riflettere. Oramai in televisione è molto difficile comprendere se determinati contenuti siano o no fregature. Stiamo tornando a fidarci più del prolisso, non più dei colori e delle immagini. Crediamo ci siano tranelli ovunque, dalle presunte pubblicità occulte, al convincimento/comprensione che, chi si trova dietro il piccolo schermo, [...] Vai alla recensione »
1988, il Cile si appresta attraverso un referendum a confermare o meno il regime del dittatore Augusto Pinochet dopo quindici anni di torture, uccisioni, desaparecidos, bugie, censura. il SI confermerebbe il regime, il NO indirebbe nuove elezioni. Sembra comunque un'impresa, perchè all'opposizione è concessa solo una finestra per fare propaganda: 15 minuti ogni giorno per 27 giorni prima del fatidico [...] Vai alla recensione »
"No" si preannuncia come un film di stampo e natura nettamente politica, ma in realtà non lo è. Chi si aspetta di vedere un film sugli ultimi giorni prima della caduta del regime di Pinochet resterà forse deluso. Perche' in effetti la pellicola si concentra solamente su un piccolo gruppo di pubblicitari capitanati dal anticomformista Renee Saavedra che hanno come [...] Vai alla recensione »
Non mi sentirei di definirlo un capolavoro, forse non rimarrà negli annali della storia del cinema, tuttavia é decisamente un bel film che fa piacere vedere. Bella la fotografia retrò, bravi gli attori in particolare il protagonista, forse un po' lento in alcuni passaggi; tuttavia ha il pregio di rappresentare, dall'interno, la situazione della società cilena dell'epoca sulla quale la storia non ha [...] Vai alla recensione »
Dopo “Tony Manero” (2008) e “Post mortem” (2010), l’ideale trilogia sulla dittatura di Pinochet di Pablo Lorrain si chiude con uno strepitoso inno alla libertà e, soprattutto all’intelligenza. Le parti più oscure del potere erano già state esplorate con straordinaria lucidità dal regista nei due film precedenti: [...] Vai alla recensione »
Dopo “Tony Manero” (2008) e “Post mortem” (2010), l’ideale trilogia sulla dittatura di Pinochet di Pablo Lorrain si chiude con uno strepitoso inno alla libertà e, soprattutto all’intelligenza. Le parti più oscure del potere erano già state esplorate con straordinaria lucidità dal regista nei due film precedenti: [...] Vai alla recensione »
Un opera che ci dovrebbe fare riflettere sui venti anni trascorsi tra vendite di padelle e detersivi . Ma aimè il nostro popolo guarda alla politica come la propia squadra di calcio che se perde non è perchè l'avversario ha giocato meglio ma perchè l'arbitro ha condizionato il risultato. Ce ne libereremo di questo tempo trascorso? Il film è ottimo sotto [...] Vai alla recensione »
Bel film! E' uno dei candidati all'Oscar come miglior film straniero. Il mio papabile resta "Amour" di Haneke, però devo dire che questo film è la rappresentazione di una pagina di storia cilena da una angolazione molto originale. Ho letto che è stato girato con tecniche e pellicole in uso all'epoca e questo fa si che la fotografia ha una sorprendente continuit&agr [...] Vai alla recensione »
Dopo "Argo", "No" è l'altra sceneggiatura dell'anno a leggere la realtà politica attraverso i segni della rappresentazione mediatica. Fotografia di Sergio Armstrong e regia di Pablo Larraín vi aderiscono al punto tale da confondersi coi molti documenti originali al servizio di un testo equilibrato nell'illustrare le motivazioni di tutte le parti in campo, ma senza sacrificare troppo il ritmo.
Film su realtà storico-politiche del '900 sono sempre positivi ma, obiettivamente, questo non è un gran film. Si respira molto poco quel che sono stati i 15 anni della dittatura sanguinaria di Pinochet precedenti al referendum. Lo stesso clima in cui si svolse la campagna per la consultazione non è granchè sottolineato (se non in poche scene: le macchine che seguono [...] Vai alla recensione »
Che dire?non avendo visto i lavori precedenti del regista non sapevo veramente cosa aspettarmi,invece sin dalla prima inquadratura ti trasporta negli anni della dittatura di pinochet,perche' anche la tenica di ripresa ti riporti in quegli anni bui. Lo ammetto non conoscevo assolutamente questa storia,ma amo il cinema anche per questo,perche' riesce a farci andare in tempi ed in luoghi in cui [...] Vai alla recensione »
Cile, 1988. Un giovane e brillante pubblicitario, Renè, riesce ad ottenere dai partiti dell'opposizione l'affidamento della campagna elettorale per il no, in occasione del referendum pro o contro Pinochet. Il suo stile innovativo, mutuato dalla pubblicità commerciale, incontra e poi supera le perplessità dei committenti, incapaci di scindere la fine della dittatura dalla denuncia [...] Vai alla recensione »
"No" si preannuncia come un film di stampo e natura nettamente politica, ma in realtà non lo è. Chi si aspetta di vedere un film sugli ultimi giorni prima della caduta del regime di Pinochet resterà forse deluso. Perche' in effetti la pellicola si concentra solamente su un piccolo gruppo di pubblicitari capitanati dal anticomformista Renee Saavedra che hanno come [...] Vai alla recensione »
Pablo Larrain, già autore di due film dall'indimenticabile personalità (Tony Manero, Post mortem), nel suo No-I giorni dell'arcobaleno ricostruisce in modo esemplare i ventisette giorni di campagna referendaria che segnarono l'inizio della fine per la dittatura di Pinochet in Cile. Sotto una forte pressione internazionale il dittatore dovette indire per il 5 ottobre 1988 - quindici anni dopo il colpo [...] Vai alla recensione »
Nel giorno di «Reality» un altro film è approdato sulla croisette offrendo ancora una riflessione sul mondo della comunicazione. Ed ha strappato quasi dieci minuti di applausi al pubblico entusiasta della Quinzaine des réalisateurs, la sezione autonoma del festival nata nel ‘68. Stiamo parlando di No, col divo Gael Garcia Bernal, nuovo sorprendente lavoro del cileno Pablo Larrain che, col precedente [...] Vai alla recensione »
All'inizio troviamo il pubblicitario René Saavedra intento a presentare l'effervescente spot di una bibita spiegando che ben si intona allo spirito nuovo del Cile. Siamo nel 1988 e il Cile nuovo è quello che si appresta a riconfermare per altri otto anni il regime di Pinochet: attraverso un referendum che lo stesso presidente, sicuro di un esito a suo favore, ha indetto su pressione internazionale. [...] Vai alla recensione »
Nel 1988, quando indice un referendum sulla sua permanenza al potere, Augusto Pinochet s'aspetta di trionfare. Costretto a ripulire la propria immagine internazionale, è convinto che alla libertà e alla giustizia i cileni preferiranno un ordine certo, per quanto costruito su torture e omicidi. Da questa prospettiva realistica sulla disponibilità degli uomini e delle donne ad affidarsi al potere, qualunque [...] Vai alla recensione »
1988, Cile. Dopo 15 anni di dittatura, Augusto Pinochet è costretto al referendum: se vince il SI' rimarrà in carica per altri 8 anni, se passa il NO dovrà lasciare. L'opposizione contatta il giovane pubblicitario René Saavedra (Gael Garcia Bernal): obiettivo, fornire 15 minuti di contenuti tv da programmare per 27 giorni (in tarda serata) a sostegno del NO.
La democrazia è un forno a microonde. La libertà un prodotto da vendere a suon di pubblicità. I diritti civili, la fine della barbarie dopo 15 anni di orrori, una conquista strappata battendo il nemico sul suo terreno: la propaganda, la seduzione delle masse, la capacità di vendere un sogno. A costo di rimuovere le atrocità patite dal Cile sotto la giunta di Pinochet.
Dopo i cupi e bellissimi "Tony Manero" e "Post Mortem", il cileno chiude i conti con la dittatura di Pinochet, con i toni della speranza, davanti al famoso referendum che mise fine al terrore. Artefice fu un pubblicitario (Saavedra, l'ottimo Garcìa Bernal), che rovesciò l'impostazione nella positività di un futuro "arcobaleno". Film solo in apparenza più leggero, stilisticamente perfetto (formato 4/3, [...] Vai alla recensione »
Nel 1988 la dittatura militare è ancora al potere in Cile, con l'appoggio degli Stati uniti, primi artefici del golpe nel 73 contro Salvator Allende, Augusto Pinochet continua la sua politica di feroce repressione. Il silenzio della maggioranza, e l'indifferenza o l'approvazione dei cileni, li ha comprati negli anni col successo economico, un'illusione a cui tutti amano credere, fatta di lavatrici [...] Vai alla recensione »
Beniamino di molti critici e tutti i festival, Pablo Larrain non ci ha mai convinto. Anche «No - I giorni dell'arcobaleno», che conclude la trilogia dedicata al Cile sotto Pinochet, evidenzia secondo noi gli stessi elementi di fredda premeditazione, sgradevole sarcasmo e capzioso ideologismo sovrapposto alla necessità stilistica e la sostanza narrativa che hanno, invece, decretato il (circoscritto) [...] Vai alla recensione »
Nobile ma poco avvincente dramma tra cronaca e storia. Siamo a Santiago del Cile neI 1988. Il generale Pinochet, al potere da quindici ani, è costretto a indire il refererendum: mi volete ancora? A progettare la campagna per il No è il coraggioso pubblicitario René Saavedra. Ce la faranno gli oppositori del regime a vincere l'impari battaglia? Fra i grigissimi personaggi spicca il nanerottolo messicano [...] Vai alla recensione »