Titolo originale | Frères ennemis |
Titolo internazionale | Close Enemies |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, Thriller, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 111 minuti |
Regia di | David Oelhoffen |
Attori | Matthias Schoenaerts, Reda Kateb, Adel Bencherif, Nicolas Giraud, Sabrina Ouazani Gwendolyn Gourvenec, Marc Barbé, Astrid Whettnall, Ahmed Benaïssa, Yann Goven, Djamel Lazaar, Omar Salim, Adem Benosmane, Sofiane Zermani, Djemel Barek, Guillaume Verdier, Mustapha Benstiti, Arthur Benzaquen, Aïmen Derriachi, Simon Ferrante, Raphaël Thierry, Noah Benzaquen, Michèle Bréant, Tassadit Kouissi Guetchoum, Zuber Abdelli, Johnny Montreuil, Nadir Louatib, Zaire Souchi, Kova Réa, Yann Tremblay, Jérôme Gaspard, Malki Attar, Maxime Demba, Pierre Gomes-Tavares, William Cisek, Raphaël Magnabosco. |
Uscita | giovedì 28 marzo 2019 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Europictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,24 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 aprile 2019
Due amici d'infanzia prendono strade diverse: uno diventa un poliziotto, l'altro un criminale. Ma continuano ad avere bisogno l'uno dell'altro. In Italia al Box Office Fratelli Nemici - Close Enemies ha incassato 19,8 mila euro .
Fratelli Nemici - Close Enemies è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Manuel e Driss sono cresciuti come fratelli nelle banlieue parigine ma oggi tutto li oppone. Manuel gestisce traffici di droga, Driss è diventato un agente dell'antidroga. All'ombra di un assassinio che ha freddato in strada tre dei suoi compagni, Manuel è costretto a collaborare con Driss. Tra ostilità e risentimento e malgrado la loro diffidenza reciproca, i loro legami si riallacciano intorno alle radici comuni.
Partendo da un postulato classico del polar, due uomini che si confrontano da un lato all'altro della legge, Frères Ennemis impone due figure tragiche che intrattengono una relazione complessa con le loro origini.
David Oelhoffen assolda Reda Kateb e Matthias Schoenaerts per sondare la fraternità sociale. Perché Driss e Manuel non hanno gli stessi genitori ma sono cresciuti insieme, sanno tutto l'uno dell'altro. Film de frères, Frères Ennemis svolge il loro ritrovarsi violento e definitivo nel momento in cui il criminale inciampa pericolosamente e il poliziotto si interroga sulla propria identità.
Sulla trama convenzionale di un polar nero, l'autore di Loin des Hommes introduce delle variazioni passando dall'introversione all'azione con fluidità. Allineandosi ai cliché del genere e risvegliando il ricordo di Little Odessa e dell'America di James Gray, Oelhoffen cerca anzitutto di creare un'atmosfera, tralasciando la suspense dell'inchiesta e prendendosi tutto il tempo per ricongiungere i suoi protagonisti. L'ambiente che produce è di gravezza, di sospetto, di perdita, di spazi mentali disposti dalle relazioni dell'infanzia e dell'adolescenza, consumata nei quartieri delle banlieue. I suoi personaggi abitano radicalmente quei paesaggi urbani, grigi e freddi d'inverno ma intessuti a ogni stagione di riferimenti e ripari familiari, a cui Driss non ha più accesso per aver scelto una carriera da flic e a cui Manuel accede incessantemente, percorrendo in lungo e in largo le strade, infilando scorciatoie, passando per i tetti, nascondendosi nel ventre dei suoi garage, perché adesso neanche lui è più il benvenuto.
Sono i luoghi a forgiare lo spirito dei personaggi, sono i rifugi e le trappole dove tutto può accadere. In quel milieu di droga e sentimenti, le relazioni d'affari rimpiazzano quelle familiari aprendo il film al dramma esistenziale che incontra la tragedia. Per Manuel non c'è orizzonte ma una fuga in avanti per ottenere tutto presto, per Driss c'è solo un dimorare stanco ai margini dell'unica casa che riconosce come sua. Se Driss non si fa più illusioni, Manuel ci crede ancora. Ed è forse da questo rapporto contrastato tra l'individuo e la comunità che il film deriva la sua universalità, doppiando il genere.
Organizzato intorno a un intrigo criminale, che mantiene la tensione fino alla fine, Frères Ennemis serve un tandem di attori portatori della profondità e della sottigliezza necessarie al tracimare dei loro conflitti interiori. Volto teso, al filo dell'implosione, Reda Kateb non fa più al cinema l'arabe de service e coltiva una mascolinità separata, un'impotenza tesa che non versa mai nell'arrendevolezza. Il suo poliziotto opaco e all'erta conferma quell'idea di nobiltà dell'ordinario di cui tutti i suoi personaggi sono portatori sani. Contro e accanto, si muove agile il fratello nemico di Matthias Schoenaerts, attore fisico per eccellenza. Tra collera sorda e morbidezza, l'attore fiammingo abbraccia il ruolo di colosso ferito attaccato al modello familiare.
Driss e Manuel rinviano a una realtà complessa e a una psicologia sociale instabile che diventa soggetto dominante di un film notturno, dove noir e tragedia antica, amore e odio, emancipazione e alienazione, ossessione di vendetta e riparazione convivono e incendiano i fianchi di Parigi.
FRATELLI NEMICI - CLOSE ENEMIES disponibile in DVD o BluRay |
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David Oelhoffen,nel solco della tradizione noir francese, dal Rififi di Dassin fino al l’Odio di Kassovitz, narra la storia drammatica di tre ragazzi cresciuti per strada nello stesso quartiere degradato, che, divenuti adulti, si separano, ritrovandosi a combattere su fronti opposti, in un thriller d’azione calato nelle atmosfere cupe e violente tipiche dei classici gangster [...] Vai alla recensione »
Se ci sei nato, non ne esci. È la banlieue, il posto più duro di Francia. E se tenti di allontanarti, di scegliere altre vie, te la porti dentro per sempre. Così il poliziotto Driss, un duro della Squadra narcotici («L' unico posto in cui una faccia come la mia è un vantaggio») non è mai riuscito a cancellare i ricordi della sua origine in una delle periferie più diseredate di Parigi.
Banlieue parigine, oggi: una gang di spacciatori di origine nordafricana si prepara a piazzare una grossa partita di eroina presso un cliente importante. Ma qualcosa è destinato ad andare terribilmente storto... Comincia così il bel thriller di produzione franco/belga Fratelli nemici - Close Enemies del regista transalpino David Oelhoffen, autore di rilievo ai festival del cinema di Venezia e Toronto [...] Vai alla recensione »
Saranno anche archiviate le atmosfere desertiche e avventurose del precedente Loin des hommes (Far from Men), ma nel passaggio al polar, David Oelhoffen porta in dote lo stesso precipitato umano e la voglia di esplorare il particolare mix di culture a confronto del precedente lavoro. Semplici i presupposti: Driss e Manuel provengono entrambi dalla comunità algerina in Francia e sono cresciuti insieme, [...] Vai alla recensione »
Ancora il cuore nero della banlieue parigina? Sì. Di nuovo sbirri e criminali scolpiti con affini tratti nichilisti? Sì. Un po' sembra di averlo già visto? Sì. Siccome, però, il piacere di un film sta anche nel rinnovarsi di un effetto basico, "Fratelli nemici" merita d'essere visto e amato. Diretto dal francese Oelhoffen con un perfetto controllo di scenografie, fotografia e musiche e un ritmo mozzafiato, [...] Vai alla recensione »
Da quando, in Un sapore di ruggine e ossa, portava in braccio l'incantevole Marion Cotillard, priva di gambe dopo l'attacco di un'orca marina, Matthias Schoenaerts, occhi blu, fisico possente, incarna l'archetipo del sex-symbol con l'anima. In Fratelli nemici di David Oelhoffen, è un uomo sulla strada sbagliata, ma è facile credere che potrebbe sempre redimersi.
Il traffico della droga è il contesto in cui si muove una gang franco-nordafricana dei bassifondi di Parigi. Il degradato milieu ha comunque i suoi codici ma il burattinaio sembra un altro immigrato di origini arabe, che lavora in polizia e conosce i suoi «polli». Thriller incandescente in cui amicizia, tradimento e vendetta si coniugano in parallelo mostrando la faccia nascosta del crimine.
Ci sono le fratellanze di sangue. E quelle della strada. David Oelhoffen si concentra su queste ultime per il suo nuovo film, Frerès Ennemis (Fratelli nemici), che lo porta di nuovo in concorso a Venezia quattro anni dopo Loin des hommes. Ritrova Reda Kateb, ma se allora lo sfondo era la metà degli anni '50, stavolta si concentra sulla periferia parigina dei giorni nostri.
La droga fa sempre lo stesso tragitto: Conaky, Tangeri, Lisbona... Ma la gang parigina dal ferreo codice d'onore non c'è più. Neppure Melville, re del noir, saprebbe radiografare con sensibilità altrettanto tattile la disintegrazione attuale che atomizza la banlieue, producendo come antidoto ai casermoni singolarità celibi, rabbiose e destinate a "morire giovani", ma sciolte dai giuramenti patriarcali. [...] Vai alla recensione »
L'inquadratura finale del film si allarga dalla strada verso i grattacieli che la circondano nel cuore di una notte di sangue, che è visiva e simbolica al tempo stesso. Fratelli nemici è innanzitutto un film composto da traiettorie di quartiere che sanno di marciapiede, cemento, garage sotterranei, piazze e residence alveari. I personaggi si muovono in questi spazi come fossero in gabbia e la macchina [...] Vai alla recensione »
Quando ci si appresta a vedere un film, è inevitabile che vi siano pre-giudiziche orientano impressioni e valutazioni. I precedenti lavori di un regista sono il principale elemento che contribuisce a forgiare questi pre-giudizi. Nel caso di David Oelhoffen il film che il regista presentò nel 2014 a Venezia proprio come Fretelli nemici, Loin des hommes deponeva a suo favore: una sorta di western ambientato [...] Vai alla recensione »
Frères ennemis è invece esattamente ciò che promette il titolo: un ragazzo di strada diventato poliziotto tiene un piede nel mondo degli spacciatori utilizzando vecchie conoscenze come informatori. Alla morte di uno di loro, però, un amico d'infanzia del poliziotto si trova nei guai, e il suo difficile equilibrio (anche personale) vacilla, insieme a quello tra le gang magrebine.