igor74
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lunedì 22 agosto 2016
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il tiranno illuminato
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E se fosse invece Dio una creatura di Satana? Se fosse - come dice Fritz Lang - che non sono gli dei ad aver inventato gli uomini, ma gli uomini ad aver inventato gli dei, l'affermazione sarebbe molto meno sacrilega di quello che sembra. Il monolito sarebbe il simbolo dell'autorità in generale, di tutto quello che condiziona. Solo, che, non esistendo Dio non esisterebbe nemmeno il demonio, che è un dogma cristiano, quindi sarebbe l'adorazione dell'uomo per se stesso. L'uomo allora farebbe tutt'uno col monolito ad ogni tappa evolutiva, nella quale realizza in modo pieno e senza censure razionali il proprio istinto, e autorità e libertà sarebbero una cosa sola (le scene con il monolito indicano anche la sottomissione biologica all'autorità, divina o meno).
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E se fosse invece Dio una creatura di Satana? Se fosse - come dice Fritz Lang - che non sono gli dei ad aver inventato gli uomini, ma gli uomini ad aver inventato gli dei, l'affermazione sarebbe molto meno sacrilega di quello che sembra. Il monolito sarebbe il simbolo dell'autorità in generale, di tutto quello che condiziona. Solo, che, non esistendo Dio non esisterebbe nemmeno il demonio, che è un dogma cristiano, quindi sarebbe l'adorazione dell'uomo per se stesso. L'uomo allora farebbe tutt'uno col monolito ad ogni tappa evolutiva, nella quale realizza in modo pieno e senza censure razionali il proprio istinto, e autorità e libertà sarebbero una cosa sola (le scene con il monolito indicano anche la sottomissione biologica all'autorità, divina o meno). Coloro che hanno accusato di fascismo “Arancia Meccanica” forse avrebbero più elementi qua a suffragare la loro interpretazione, negata da Kubrick, ma bisogna dire che le opere d'arte vanno spesso al di là delle intenzioni dell'autore, sono loro a portare l'autore da una certa parte, o comunque può esistere una espressione involontaria, inconsapevole, non consciamente nelle intenzioni del regista. Del resto Kubrick ha affermato che forse la migliore forma di governo sarebbe una tirannia illuminata ma primo dove trovarla, secondo il successore sarà all'altezza? Forse non abbiamo bisogno di cercarla perché qualcuno o qualcosa già pensa per noi, è per sua natura superiore alle morali, se non altro per il fatto che le crea, come si fa con le leggi. Non così abbottonato come alcuni lo vedono, Kubrick ha fornito alcune ipotesi che la sua straordinaria intelligenza gli ha permesso di formulare, come gli extraterrestri, che potrebbero esistere sotto forma di puro spirito (che per noi è Dio) o essere una specie di coscienza immortale che faccia parte dell'intero universo, che forse esso stesso è una super entità pensante. Il film sembra operare una equivalenza tra universo e cervello umano tutto, che solo per una convenzione razionalistica sarebbe ristretto nell'organo che abbiamo nella scatola cranica. Già esperimenti condotti sulla influenza di certe sostanze chimiche hanno mostrato che la percezione si può espandere (parte di "2001" è "cinema espanso" come nell'underground), che si può vedere a occhi chiusi ("Eyes Wide Shut"?), o cose che nella percezione "normale" non esistono (ma la percezione "normale" dell'uomo è una delle cose più "mutilate" secondo la nostra stessa comprensione materiale del mondo). Le scene "psichedeliche" del film si dice siano le più invecchiate, ma alle mie prime visioni di esso sono state quelle che mi hanno impressionato di più, in alcuni momenti facendomi autenticamente paura. Non solo in esse nel film, Kubrick ha cercato di rappresentare non solo il sorprendente, lo stupefacente, ma l'inconcepibile, l'inspiegabile, l'impensabile, qualcosa che appare come insensato, quasi a ricordarci che la stessa nozione e ricerca di senso è un limite umano; infatti nel suo esperimento con l'LSD Fellini parlava di felice mancanza di senso delle cose, di comunione beata con tutto, anche se sull'orlo del disgusto, del baratro, dell'orrore infinito. Sono esperienze che possono capitare anche in condizioni normali, in certi momenti. Sembriamo sempre fuori fuoco rispetto alla realtà, o anche rispetto alla nostra stessa vera sensazione della realtà stessa (come ci accorgiamo quando siamo malati).
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giorgio
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mercoledì 29 giugno 2005
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in limine
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E' questo forse il più grande, potente e completo film di Kubrick: un'odissea sulla vita e sulla morte nel contesto dello spazio profondo ed immateriale dominato (o forse, controllato) dalla fredda congerie della tecnologia dove l'uomo diviene un automa impaurito. Il film spazia dalla preistoria arcana e al futuro remoto in un contesto di aberrante solitudine e desertificazione dei rapporti umani. L'idea di affidare un ruolo ad un potente e vendicativo computer è geniale ed accecante: HAL è una macchina fredda e compiaciuta che non accetta di sbagliare e, quando sbaglia, si affretta pervicacemente a cancellare le tracce del proprio operato, eliminando fisicamente l'equipaggio.
Oltre a ciò, l'uomo si disperde, si confonde in una lotta impari con le forze del Caso, della Natura, della Tecnologia, nella desolata quiete, immensa e profonda, dello spazio sino ad essere risucchiato in una dimensione parallela ed extra-temporale dove vedrà compiersi la sua vita in un lampo, rinascendo sopra la Terra.
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E' questo forse il più grande, potente e completo film di Kubrick: un'odissea sulla vita e sulla morte nel contesto dello spazio profondo ed immateriale dominato (o forse, controllato) dalla fredda congerie della tecnologia dove l'uomo diviene un automa impaurito. Il film spazia dalla preistoria arcana e al futuro remoto in un contesto di aberrante solitudine e desertificazione dei rapporti umani. L'idea di affidare un ruolo ad un potente e vendicativo computer è geniale ed accecante: HAL è una macchina fredda e compiaciuta che non accetta di sbagliare e, quando sbaglia, si affretta pervicacemente a cancellare le tracce del proprio operato, eliminando fisicamente l'equipaggio.
Oltre a ciò, l'uomo si disperde, si confonde in una lotta impari con le forze del Caso, della Natura, della Tecnologia, nella desolata quiete, immensa e profonda, dello spazio sino ad essere risucchiato in una dimensione parallela ed extra-temporale dove vedrà compiersi la sua vita in un lampo, rinascendo sopra la Terra. Al riguardo, le ultime sequenze del film, ambientate nella stanza col pavimento a tessere bianche e nere, pervasa da una luce adamantina, sono tra le più memorabili della storia del cinema, pura e straordinaria potenza delle immagini, senza dialoghi, per circa una decina di minuti, precipitate nella spaventosa fissità del nulla e solo cadenzate dal respiro. E' il punto di arrivo dell'uomo, la sua personale chiave di volta e di transito, l'approdo della propria vita, che si rinnova attraverso la catarsi della morte, fuori dal tempo, oltre il tempo.
Il film non è, tuttavia, solo un ardito esperimento metafisico: è anche una acuta riflessione sui rapporti uomo-macchina e sulla nascita della violenza autodistruttiva che caratterizza la storia umana. La sfera-occhio arancione di HAL 9000 è quanto di più cupo e tragico si possa immaginare: la scena dove riesce a carpire il dialogo dei due astronauti dal movimento delle loro labbra è claustrofobica e terrificante, così come la sua morte (disattivazione) e la lenta, inesorabile, agonia che la precede.
2001 Odissea nello Spazio è un film da vedere e rivedere, ogni volta con uno sguardo diverso, nelle varie stagioni della nostra vita alla ricerca del definitivo e sovrumano confronto col nulla che ci precede e quello che ci attende.
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franz
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martedì 25 marzo 2008
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vergogna
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se guardiamo un film solo perchè vogliamo una bella storiellina iniziata, fatta e finita, se guardiamo un film solo per assorbire quello che pensa un regista invece di pensare col nostro cervello, se ci preoccupiamo di capire tutto, se ci interessa guardarci una roba da dementi sgranocchiando pop corn, se fantascienza = razionalità ... beh abbaimo capito un gran poco del cinema!!!!!! caro spartaco, stasera davano un film di jerry calà in televisione, forse se cerchi la scheda di quello scriverai CAPOLAVORO DEL CINEMA INTERPLANETARIO DI TUTTI I SECOLI invece di Schifo! spero tu abbia già la splendida trilogia "tre metri sopra il cielo - ho voglia di te - parlami d'amore", credo che un colto cinefilo come te potrebbe appassionarsi e scrivere fior di commenti su questo genere eccezionale, che finalmente riporta alla ribalta internazionale il meraviglioso cinema italiano e che presto ci varrà premi oscar a fiotti.
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se guardiamo un film solo perchè vogliamo una bella storiellina iniziata, fatta e finita, se guardiamo un film solo per assorbire quello che pensa un regista invece di pensare col nostro cervello, se ci preoccupiamo di capire tutto, se ci interessa guardarci una roba da dementi sgranocchiando pop corn, se fantascienza = razionalità ... beh abbaimo capito un gran poco del cinema!!!!!! caro spartaco, stasera davano un film di jerry calà in televisione, forse se cerchi la scheda di quello scriverai CAPOLAVORO DEL CINEMA INTERPLANETARIO DI TUTTI I SECOLI invece di Schifo! spero tu abbia già la splendida trilogia "tre metri sopra il cielo - ho voglia di te - parlami d'amore", credo che un colto cinefilo come te potrebbe appassionarsi e scrivere fior di commenti su questo genere eccezionale, che finalmente riporta alla ribalta internazionale il meraviglioso cinema italiano e che presto ci varrà premi oscar a fiotti. allora sì che potremo finalmente denigrare questi filmacci schifosi e incomprensibili come 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO, ti ci vedo a denigrare certe porcherie con in mano "notte prima degli esami"! HAI TUTTO IL DIRITTO DI ESPRIMERE LA TUA OPINIONE, MA ABBI ALMENO LA CONSAPEVOLEZZA DI CAPIRE CHE OFFENDI DEI CAPOLAVORI CON IGNORANZA E SUPERFICIALITà, CHE PURTROPPO SONO LA NEGAZIONE E LA MORTE DEL CINEMA E DI TUTTA L'ARTE!!!! "Buongiorno signor Pablo Picasso, sa non si capisce niente dei suoi quadri, per cui fanno schifo!" "Buongiorno signor Giuseppe Verdi, sa le sue opere sono lunghissime, mi annoiano, per cui fanno schifo" eccetera eccetera! ecco evitiamo di andare nel grottesco definendo "film palloso, lento... cose che nn si capiscono" un Capolavoro. e sii preciso per favore quando parli di "musica classica" per colonna sonora. Non sarò certo io a farti un corso di cineforum, chiedilo a qualcuno di veramente competente ma, per favore, fino ad allora...........EVITA ESPLOIT DEL GENERE!
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evghen950
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martedì 28 settembre 2010
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perfetto in molti campi...
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Questo film è perfetto in molti campi, per l'esattezza quelli che riguardano la parte oggettiva dell'apprezzamento... ovvero la fotografia (perfetta, come nelle scene in cui si inquadrano gli infiniti ambienti spaziali ecc.), gli effetti speciali, per l'epoca veramente incredibili, le colonne sonore (azzeccatissime.
Tuttavia, sento di dover rimproverare al film scene di eccessiva lentezza o noiosità..... con un copione veramente molto corto...
Con ciò non voglio dire che il film sia privo di una trama accattivante, tutt'altro anzi è piena di misteri ai queli si deve dare un'interpretazione molto personale...
Sono anche presenti scene che dimostrano un'enorme esperianza in fatto di cinema.
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Questo film è perfetto in molti campi, per l'esattezza quelli che riguardano la parte oggettiva dell'apprezzamento... ovvero la fotografia (perfetta, come nelle scene in cui si inquadrano gli infiniti ambienti spaziali ecc.), gli effetti speciali, per l'epoca veramente incredibili, le colonne sonore (azzeccatissime.
Tuttavia, sento di dover rimproverare al film scene di eccessiva lentezza o noiosità..... con un copione veramente molto corto...
Con ciò non voglio dire che il film sia privo di una trama accattivante, tutt'altro anzi è piena di misteri ai queli si deve dare un'interpretazione molto personale...
Sono anche presenti scene che dimostrano un'enorme esperianza in fatto di cinema... come quella in cui l'ominide impara ad usare l'osso come oggetto.... il finale, o quella specie di "corridoio" colorato che percorre il protagonista prima di arrivare al suo fantomatico alloggio.... (l'occhio che assume il colore del paesaggio).
Grande film, non c'è che dire, ma manca quel qualcosa in più nella trama...
Molti infatti, solo perchè si parla di kubrick, tendono a vedere i film come "capolavori" senza ragionare sulle cose.... sono sicuro che molti che hanno visto sto film lo trovano ogni tanto noioso, ma non l'ammettono.
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catullo
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sabato 20 novembre 2010
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un'opera d'arte
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2001 Odissea nello spazio” è certamente un capolavoro di grande spessore o meglio un'opera d'arte ...si si tenga conto che fu girato nel 1968 e che risultò avveniristico cinematograficamente parlando nel modo spettacolare con cui Kubrick rappresentò lo spazio e la fantascienza anche se poi siamo stati testimoni che nulla si è avverato nella realtà nel 2001 di ciò che prospettava il film…in qualche modo si può addirittura concludere che si è avuto addirittura una regressione e non vi sono ora nello spazio stazioni spaziali da dove partire per Giove alla ricerca del monolito... neppure 10 anni dopo cioè nel 2010 . Il monolito in qualche modo rappresenta l’idea di Dio con tutte le domande sui perché della vita mai soddisfatte…ci si deve accontentare e accettare di buon grado l'unica realtà esistente che vede l’uomo nascere…lottare contro le vicissitudini che incontra durante la vita e alla fine invecchiare e morire.
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2001 Odissea nello spazio” è certamente un capolavoro di grande spessore o meglio un'opera d'arte ...si si tenga conto che fu girato nel 1968 e che risultò avveniristico cinematograficamente parlando nel modo spettacolare con cui Kubrick rappresentò lo spazio e la fantascienza anche se poi siamo stati testimoni che nulla si è avverato nella realtà nel 2001 di ciò che prospettava il film…in qualche modo si può addirittura concludere che si è avuto addirittura una regressione e non vi sono ora nello spazio stazioni spaziali da dove partire per Giove alla ricerca del monolito... neppure 10 anni dopo cioè nel 2010 . Il monolito in qualche modo rappresenta l’idea di Dio con tutte le domande sui perché della vita mai soddisfatte…ci si deve accontentare e accettare di buon grado l'unica realtà esistente che vede l’uomo nascere…lottare contro le vicissitudini che incontra durante la vita e alla fine invecchiare e morire. Ma nessuno…nonostante qualche fase un po’ troppo lenta del film..è riuscito a dare l’idea di ricerca della verità come ha fatto Kubrick…un regista che a parte “Shining”(ma questa è una mia opinione) ha prodotto come il nostro Fellini solo capolavori.Geniale poi..per concludere la scelta della colonna sonora...le colonne sonore dei film di kubrick non si dimenticano!
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weach
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venerdì 17 dicembre 2010
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uno slancio emotivo
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lettura gradita
Film visionario,filosofico , al limite della "comprensibilità razionale " e profondamente coinvolgente.
E' uno dei classici della cinematografica "universale" che trascende la sola fantascienza, che nel contempo diviene riferimento indiscusso per tutta la cinematografia fantascientifica successiva sia per il suo afflato universale e trasognato che per le sbalorditive ricostruzioni sceniche.
E' film che vaga fra le tecnologie raffinate dell'homo novus tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica estrema .
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lettura gradita
Film visionario,filosofico , al limite della "comprensibilità razionale " e profondamente coinvolgente.
E' uno dei classici della cinematografica "universale" che trascende la sola fantascienza, che nel contempo diviene riferimento indiscusso per tutta la cinematografia fantascientifica successiva sia per il suo afflato universale e trasognato che per le sbalorditive ricostruzioni sceniche.
E' film che vaga fra le tecnologie raffinate dell'homo novus tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica estrema .
Il film trae ispirazione dal racconto di di Arthur C. Clarke "the sentinel".
Capolavoro indiscusso di Stanley Kubrick è in contempo una profonda introspezione
e ricerca del "se profondo " ma anche promozione del progetto spaziale americano poco prima del "grande volo sulla luna ".
Il regista ha cercato di immaginare ,con la collaborazione di scienziati valenti,della Nasa stessa ,il futuro dell’uomo nello spazio, ma anche nel mistero del non conosciuto alla ricerca delle radice ; ha trasformato il film in un enigma dove trovano espansione ed assonanza le componenti esistenziali , spirituali ed esoteriche della vita.
E' stato film anche di propaganda commerciale e per tante aziende che avrebbero poi partecipato al business spaziale che si sarebbe poi dischiuso negli anni a venire.!!!
Ma Stanley kubrick ringrazia comunque perché con tanto budget messo finalmente a disposizione, ha potuto avere in mano gli strumenti espressivi per produrre un progetto complesso, profondo, sentito, lirico , esistenziale , “multidirezionale”.
Per andare in cielo ci vuole anche uno slancio emotivo, unico vero propellente per consentire alla classe politica di "progettare un sogno per l'umanità".
1968 è l'anno di " 2001 odissea nello spazio ".
1969 è l'anno in cui l'uomo è sbarcato sulla luna .
Strane coincidenze : lascio ad altri le riflessioni e le probabili congetture .
Il futuro dipinto da Kubrick è quello che poi ci è caduto addosso ?
No , siamo lontani anni luce dalla verità fantascientifica rappresentata; si è sognato di fare tanto ma la rincorsa verso Dio è lontana anche perché non sarà mai un volo tecnologico che ci porterà a lui , ma piuttosto un atto di consapevolezza, un viaggio all'interno di noi stessi capace di cambiarci.
La magia di "2001 odissea nello spazio" sta nel fatto che il grande regista ha saputo coinvolgerci nel suo sogno dando a noi una collocazione centrale :quella di liberi pensatori . di interpreti del suo sogno volutamente celato e che resterà tale per sempre.
Resteranno per sempre, quasi surreali, tante immagini del film in vivida passerella quali la stupenda scena dell’alba dell'uomo,la missione Discovery,il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David , le immagini trionfali della navetta nella fase di allunaggio sulla base Clavius , la solennità del monolite , la missione su Giove, le rappresentazione psichedeliche del viaggio verso l'ignoto,la perdita della dimensione spazio tempo ,la trionfale danza della stazione orbitale , la vibrante ed energetica ellissi.
Vivere è un atto di coraggio ma accompagnati dall' intelligenza di un genio è ancora più difficile ed emozionante .
Weach illuminati
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paolo 67
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lunedì 27 febbraio 2012
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l'invenzione di kubrick
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Kubrick ha cercato di esprimere quello che fino ad allora non era stato espresso. E per far questo, ha inventato la tecnica del film. Il suo genio si manifesta nelle intuizioni, come per la musica, per la quale ha usato i brani inizialmente scelti come colonna sonora provvisoria. Il film attraversa stati d'animo come angoscia, relax, euforia, inquietudine, tensione, malinconia, stupore e meraviglia. I 20 minuti finali, che Kubrick trovava invecchiati e negli ultimi anni della sua vita stava pensando di rifare, sono ispirati all'allora cinema d'avanguardia underground, astratto, mistico e allucinatorio. Il paradosso di questo film è che al raggelamento dell'uomo tecnologico, alla sua automizzazione e robotizzazione corrisponde un'umanizzazione della macchina, che finisce per assumere i difetti umani ed ammalarsi di schizofrenia paranoide (è l'unica a conoscere il fine della missione).
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Kubrick ha cercato di esprimere quello che fino ad allora non era stato espresso. E per far questo, ha inventato la tecnica del film. Il suo genio si manifesta nelle intuizioni, come per la musica, per la quale ha usato i brani inizialmente scelti come colonna sonora provvisoria. Il film attraversa stati d'animo come angoscia, relax, euforia, inquietudine, tensione, malinconia, stupore e meraviglia. I 20 minuti finali, che Kubrick trovava invecchiati e negli ultimi anni della sua vita stava pensando di rifare, sono ispirati all'allora cinema d'avanguardia underground, astratto, mistico e allucinatorio. Il paradosso di questo film è che al raggelamento dell'uomo tecnologico, alla sua automizzazione e robotizzazione corrisponde un'umanizzazione della macchina, che finisce per assumere i difetti umani ed ammalarsi di schizofrenia paranoide (è l'unica a conoscere il fine della missione). Kubrick, inconsapevolmente, sta preparando “Shining”: il feto astrale del finale ritorna nel manifesto di Saul Bass in “Shining”: gli occhi del bambino. Il film si può considerare la civiltà tecnologica che riflette sul suo destino. L'approdo finale è un nuovo stadio, in cui l'uomo si libera (o è liberato) dalla tecnologia, nata sotto il segno della morte e accompagnante l'uomo nella morte (i genocidi su cui sono state fondate civiltà). Leggerete interpretazioni di questo film politiche, filosofiche, biologiche, esoteriche e teologiche (oltre che puramente estetiche). Ma questa “opera di un'ignorante su ciò che ignora” (Kubrick) è anche umile nella sua ambizione, rendendo onore a ogni genere di fede.
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[+] kubrick.....................fa meditare
(di weach )
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weach
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domenica 5 agosto 2012
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l'immaginazione è più importante della conoscenza.
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L'immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo, stimola il progresso, facendo nascere l'evoluzione(Albert Einstein).
Nel 1968 ad un anno dall'allunaggio Kubrick mise insieme tutta la sua immaginazione rendendo possibile il più grande capolavoro che la cinematografia potesse concepire 2001 odissea nello spazio.
Mentre immagini penetranti stimolano il nostro sentireimpulsi surreali,intensamente energetici scivolano in una cascata fragorosa di immagini rigorosamente simboliche.
In vivida passerella galleggiano in sospensione la stupenda scena dell’alba dell'uomo,la missione Discovery,il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David , la trionfale discesa della navetta nella fase di allunaggio sulla base Clavius , la solennità del monolito , la missione su Giove, la rappresentazione psichedelica del viaggio verso l'ignoto,la perdita della dimensione spazio tempo ,la trionfale danza della stazione orbitale , la vibrante ed energetica ellissi.
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L'immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo, stimola il progresso, facendo nascere l'evoluzione(Albert Einstein).
Nel 1968 ad un anno dall'allunaggio Kubrick mise insieme tutta la sua immaginazione rendendo possibile il più grande capolavoro che la cinematografia potesse concepire 2001 odissea nello spazio.
Mentre immagini penetranti stimolano il nostro sentireimpulsi surreali,intensamente energetici scivolano in una cascata fragorosa di immagini rigorosamente simboliche.
In vivida passerella galleggiano in sospensione la stupenda scena dell’alba dell'uomo,la missione Discovery,il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David , la trionfale discesa della navetta nella fase di allunaggio sulla base Clavius , la solennità del monolito , la missione su Giove, la rappresentazione psichedelica del viaggio verso l'ignoto,la perdita della dimensione spazio tempo ,la trionfale danza della stazione orbitale , la vibrante ed energetica ellissi.
Vivere è un atto di coraggio ma accompagnati dall' intelligenza di un genio è ancora più difficile ed emozionante . E' uno dei classici della cinematografica "universale" che trascende la sola fantascienza, che nel contempo diviene riferimento indiscusso per tutta la cinematografia fantascientifica successiva sia per il suo afflato universale e trasognato che per le sbalorditive ricostruzioni sceniche.
E' film che vaga fra le tecnologie raffinate dell'homo novus tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica estrema .
Quando riesci a volare senza ali ti sei libero ed esplode il Dio che è in te e la grandiosità riaffiora in te e tutta la sua mirabile perfezione.
L'illuminazione è di chi ritrova la via maestra e la propria essenza Divina, tutto il resto è nulla.
Ecco noi siamo ora l'inizio , tutto il creato , tutto ,ogni forma di energia che si ridefinisce nella sua perfetta circolaritàI;IL
Il futuro dipinto da Kubrick è quello che poi ci è caduto addosso?No , siamo lontani anni luce dalla verità fantascientifica rappresentata; si è sognato di fare tanto ma la rincorsa verso Dio è lontana anche perché la missione è verso altri orizzonti :non sarà mai un volotecnologico che ci porterà a lui, ma piuttosto" il contatto" con l'ente creatore si instaurerà attraverso un atto di consapevolezza dentro il nostro se qui ed ora.
Concludendo d ice Stanley Kubrick, in qualche modo confermando quanto già detto:"ognuno è libero di speculare sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva che aggira la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio"
Buona visone
accanto all'unico maestro
weach illuminati
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(di weach )
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weach
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domenica 8 settembre 2013
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un volo dentro noi stessi
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Stanley Kubrick............un enigma da decifrare sempre, ma qualcosa di più è in 2001 Spice of Odssey.
Spesso non abbiamo la forza di guardare neanche il cielo perché siamo già certi che l'anelito di sapere resterà senza risposta.
Eppure Kubrick ha la forza di sognare e di costruire immagini credibili che rendono vivido il suo volo esistenziale.
Oggi le sue elucubrazioni appaiono meno inverosimili ed il viaggio percorso dentro noi stessi appare affascinate,più credibile, condivisibile.
Sintetizzo l'anelito di kubrick in questa poesia di un anonimo:
"Oggi soffrivo perché pensavo di essere ,
pensavo di avere diritto di essere qualcosa di separato;
poi quando l’ego ha finito la sua recita ho sorriso e di nuovo tutto è scomparso.
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Stanley Kubrick............un enigma da decifrare sempre, ma qualcosa di più è in 2001 Spice of Odssey.
Spesso non abbiamo la forza di guardare neanche il cielo perché siamo già certi che l'anelito di sapere resterà senza risposta.
Eppure Kubrick ha la forza di sognare e di costruire immagini credibili che rendono vivido il suo volo esistenziale.
Oggi le sue elucubrazioni appaiono meno inverosimili ed il viaggio percorso dentro noi stessi appare affascinate,più credibile, condivisibile.
Sintetizzo l'anelito di kubrick in questa poesia di un anonimo:
"Oggi soffrivo perché pensavo di essere ,
pensavo di avere diritto di essere qualcosa di separato;
poi quando l’ego ha finito la sua recita ho sorriso e di nuovo tutto è scomparso.
Ero solo un sogno,un pensiero cristallizzato.
La dispersione di un illusione accende ora vibrazioni di gioia , di luce, di suoni,
vaporizzando la prigione del cristallo e generando una nuova completezza"
E così penso si possa concludere 2001 Spice of Odssey:un volo mirabile, senza complessi all'interno del subconscio.
weach illuminati
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attiliocoppa
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giovedì 21 gennaio 2016
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prossimamente apollo
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Kubrick é stato più bravo della NASA. L'uomo sulla luna lo ha fatto arrivare prima lui. "2001", contrariamente a quello che pensava tanta critica qualificata, ha segnato una data. Kubrick ha tagliato ogni cosa che spiegasse, così nessuno ci capisce niente, o tutti capiscono quello che vogliono capire. Rifacendosi alle avanguardie degli anni '20 e coerentemente con la sua filosofia, Kubrick propone la visione come esperienza. I teorici dell'underground, della controcultura furono entusiasti. Il monolito è diventato, piu che il feto astrale, simbolo del mistero del film, citato in vari ambiti (come, in modo inquietante nella copertina di un album dei Led Zeppelin e più prosaicamente in una degli Who come pisciatore).
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Kubrick é stato più bravo della NASA. L'uomo sulla luna lo ha fatto arrivare prima lui. "2001", contrariamente a quello che pensava tanta critica qualificata, ha segnato una data. Kubrick ha tagliato ogni cosa che spiegasse, così nessuno ci capisce niente, o tutti capiscono quello che vogliono capire. Rifacendosi alle avanguardie degli anni '20 e coerentemente con la sua filosofia, Kubrick propone la visione come esperienza. I teorici dell'underground, della controcultura furono entusiasti. Il monolito è diventato, piu che il feto astrale, simbolo del mistero del film, citato in vari ambiti (come, in modo inquietante nella copertina di un album dei Led Zeppelin e più prosaicamente in una degli Who come pisciatore). Ligeti ringraziò Kubrick per la popolarità che il film diede alle sue musiche intentando - e vincendo - una causa per non essere stato consultato e pagato (cosa che non fece Penderecki per "Shining"). All'inizio 3 minuti di overture a schermo spento: "Atmospheres" (definita da Ligeti "una messa funebre nella sfera materiale"), requiem dal sottosuolo, in lontananza, nell'inconscio; nelle apparizioni del monolito il "Kyrie" dal "Requiem", sempre di Ligeti, che nelle sue stratificazioni polifoniche si ricollega alla tradizione dei cori medioevali; nel sorvolo della luna "Lux Aeterna", dove Ligeti esprime la pace eterna della morte. Continuando allegramente l'Adagio del Gayaneh di Kachaturian nel viaggio verso Giove ci ricorda che siamo dei naufraghi verso la morte. La forza trattenuta del "Requiem" esplode nella dionisiaca affermazione di "Così parlò Zarathustra" di Richard Strauss; l'euforia della scimmia assassina si prolunga nei suoi risultati futuri nel valzer "Sul bel Danubio blu" di Johann Strauss jr., il bel mondo sull'orlo dell'abisso. Invece che nel secchio della mondezza dove doveva finire secondo qualche grande critico il film è finito nel dibattito politico, filosofico, morale e religioso, oltre che artistico, più serio, ispirando e illuminando modi di vedere le cose sia di cittadini comuni che di personaggi importanti della storia della seconda metà del XX secolo. La NASA che si trovava in guai seri dopo la morte di tre astronauti arsi vivi sulla rampa dell'Apollo 6 mise a disposizione larghi mezzi comprese riprese fatte dalle missioni Mercury e Gemini. Per la missione Apollo, il cui significato politico, economico e militare era importantissimo, questo film fu una eccezionale pubblicità.
Frasi celebri:
"Sono certo che vi rendiate conto del potenziale di shock culturale e disorientamento sociale insito nell'attuale situazione, se i fatti venissero prematuramente resi pubblici senza preparazione e condizionamento adeguato" (dottor Floyd al briefing sulla luna)
Curiosità:
Gli astronauti che sulla luna scendono nella rampa verso il monolito sono sei. Ma nel bus che li ha portati lì ce n'erano, piloti compresi, cinque.
Nel briefing sulla luna, che dovrebbe svolgersi nella più assoluta segretezza, un personaggio scatta quattro fotografie a Floyd e solo a lui da diverse angolazioni.
Nello stesso briefing, le bandiere, in una stanza chiusa, si muovono come mosse da un, seppur leggero, vento.
Quando Bowman svita le cellule cerebrali di Hal passa dal quinto al settimo terminale di memoria saltando il sesto. Ma, quando svita il settimo, questo resta fermo e emerge il sesto.
Verso la fine del viaggio oltre l'infinito di Bowman si osservano paesaggi fin troppo riconoscibilmente terrestri, anche se cromaticamente alterati.
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