brando fioravanti
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lunedì 26 marzo 2012
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tre i piu grandi di sempre
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Le nostre origini sono tuttora un grande mistero al quale scienziati tentano di dare una risposta. L' evoluzione naturale di Darwin spiega molto bene il processo fisico in cui da scimmie che eravamo, siamo divenuti umani. Anche l 'attuale genetica dimostra come l'uomo può cambiare a seconda delle condizioni e dello stile di vita. Ciò che rimane decisamente poco chiara è la nostra evoluzione mentale. Cosa a spinto degli scimpanze a divenire cosi intelligenti da creare mano a mano una civltà che ha permesso il suo mutamento fisico. Gli altri animali hanno un'intelligenza proporzionata ai loro bisogni fisici.
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Le nostre origini sono tuttora un grande mistero al quale scienziati tentano di dare una risposta. L' evoluzione naturale di Darwin spiega molto bene il processo fisico in cui da scimmie che eravamo, siamo divenuti umani. Anche l 'attuale genetica dimostra come l'uomo può cambiare a seconda delle condizioni e dello stile di vita. Ciò che rimane decisamente poco chiara è la nostra evoluzione mentale. Cosa a spinto degli scimpanze a divenire cosi intelligenti da creare mano a mano una civltà che ha permesso il suo mutamento fisico. Gli altri animali hanno un'intelligenza proporzionata ai loro bisogni fisici. Guardandoci attorno potremmo quasi dire di essere noi degli alieni in questo pianeta. Nella parte iniziale del film è un monolito comparso sulla terra a dare intelligienza alle scimmie. Molte persone hanno trovato noiosa questa parte perchè non capita. Usare un osso come arma potrebbe essere stato il primo nostro gesto intelligente. Anche il confronto uomo-macchina penso che sia importante e ancora attualissimo. Nei nostri tempi abbiamo sostituito molti lavori o almeno semplificati con dei computer. Potremmo un giorno affidare tutto a delle macchine? Musiche epiche, foto bellissime. Nella scena in cui viaggia nel tempo cè una sovrapposizione di immagini molto innovativa per un film che definirlo di fantascienza è poco.
Brando Fioravanti
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io
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sabato 11 marzo 2017
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noia intelettuale
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Secondo me devono trovare un altro nome a questi tipi di film, che in realta non sono film ma solo idee del regista che noi dobbiamo andare ad elaborare e capire. Non capisco come una persona non possa dormire dopo aver visto 30 minuti di niente(spazio, stelle, scimmie che giocano-per quanto filosofia ci possa essere nelle scimmie che giocano) e attendere che succeda qualcosa. Attendi per tutto il film che ci sia un qualcosa e niente. Sta tutto nella mente del regista. Se mi voglio guardare un quadro che devo cervellarmi a capire vado da un altra parte, se mi voglio guardare un film che sia anche cervellotico(tra i miei preferiti i film cervelotici) voglio che succeda qualcosa , non immaggini che devo capire a seconda dello stato d'animo che ha avuto il regista.
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Secondo me devono trovare un altro nome a questi tipi di film, che in realta non sono film ma solo idee del regista che noi dobbiamo andare ad elaborare e capire. Non capisco come una persona non possa dormire dopo aver visto 30 minuti di niente(spazio, stelle, scimmie che giocano-per quanto filosofia ci possa essere nelle scimmie che giocano) e attendere che succeda qualcosa. Attendi per tutto il film che ci sia un qualcosa e niente. Sta tutto nella mente del regista. Se mi voglio guardare un quadro che devo cervellarmi a capire vado da un altra parte, se mi voglio guardare un film che sia anche cervellotico(tra i miei preferiti i film cervelotici) voglio che succeda qualcosa , non immaggini che devo capire a seconda dello stato d'animo che ha avuto il regista. Se volevo vedere immagini, mi vedovo appunto un quadro di Picasso. Devono cambiare nome a questi film. E' come se mi dicessero che andiamo a vedere un film e mi assorbesi 2 ore di documentario. No , grazie. Mi sembra che tutti questi comenti positivi sono positivi a furia di non voler sembrare uno che non capisce di film e non sa apprezzare la vera arte. Mi ricordano molto il racconto "Gli abiti nuovi dell'imperatore". Anche se penso che il bambino in queso caso lo devono aver fatto già in tanti.
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weach
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sabato 11 agosto 2012
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sapori
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Amo accostare il grande maestro Stanley Kubrick a quel genio musicale che è Richard Bach: una grandiosità ed una tristezza struggenti li accumuna.
Entrambi sono un ponte sull'eternità.
Il risveglio al mattino è per entrambi è un volo ancestrale .
Profumi intensi di libertà svolazzano senza limiti;
Sapori armonici galleggiano sospesi fra immagini indefinite stimolando un diverso sentire.
La vibrazione multi direzionale inebria un sogno latente e la speranza di trame avvincenti.
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Amo accostare il grande maestro Stanley Kubrick a quel genio musicale che è Richard Bach: una grandiosità ed una tristezza struggenti li accumuna.
Entrambi sono un ponte sull'eternità.
Il risveglio al mattino è per entrambi è un volo ancestrale .
Profumi intensi di libertà svolazzano senza limiti;
Sapori armonici galleggiano sospesi fra immagini indefinite stimolando un diverso sentire.
La vibrazione multi direzionale inebria un sogno latente e la speranza di trame avvincenti.
Intravedono entrambi all’alba spazi di fuga da prigioni, fragranza di emozioni grandi ed un cuore caldo,e poi..forme appaganti,rotondità,asperità,calori.
Il desiderio si espande senza retorica tentando grida di gioia senza compromessi poi soffocate in voragini di infinita incertezza esistenziale e tristezza; poi ancora grida, sussurri armonie appena disegnate per tentare un salto senza compromessi e poi la danza di tutta la grandiosità in cui siamo immersi.
I frammenti di due geni protagonisti di un sogno non trovano appagante il risveglio o solo sono semplicemente sospesi fra speranze e fiducia .
Kubrick è stato il regista che "mai la nostra coscienza avrebbe desiderato conoscere .Egli ci ha spalancato l'occhio e lo ha indirizzato verso i territori della perdizione, dove , con perdizione intendiamo la tragica accettazione dell'idea che il bene ed il male convivano da sempre nel matrimonio più felice al quale l'umanità abbia mai assistito"..........."il tutto in una presunzione tutta estetica di sostituirsi a Dio"......................Ciao Stanley caro genio despota mai completamente amato, sempre ingombrante ed al di sopra degli eventi normali.
Che 2001 odissea nello spazio resti una porta aperta anche per le nuove generazione che si voglio confrontare con le vibrazioni misteriche dell'essere .
weach illuminati
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eph
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domenica 4 novembre 2001
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Qua bisognerebbe aggiungere altre tre stelle alle cinque canoniche. E' il capolavoro del Novecento, non solo cinematografico! Le chiavi di lettura sono teoricamente infinite, e infatti Kubrick stesso ha sempre lasciato un ampio margine d'interpretazione ai fruitori. Il monolite può essere qualsiasi cosa, come anche gli altri elementi del film. Certo, il 2001 immaginato dal cineasta è ecessivamente ottimista, mentre abbiamo visto tutti che gli attentati terroristici come la guerra stessa sono rimasti ad un livello tutt'altro che fututristico. Il fatto è che il regista non può essere un profeta, e comunaue, chissà se il 2001 di Kubrick sarà il 3000...
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marvelman
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martedì 13 luglio 2010
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ma da vedere d'obbligo
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Certo il significato del film non è ovvio e arrivabile dai più, bisogna avere una discreta conoscenza della filosofia di Nietzsche per fare un possibile aggancio di significati e interpretazioni...anche se secondo me il film doveva essere meno insistente sulle inquadrature e viaggiare più spedito, aggiungendo magari altre sequenze per spiegare meglio le cose senza lasciare il povero spettatore in balia di pesanti e ripetitive scene e così arricchendo il repertorio del film alla vista e al gusto, ciò non toglie che la sua realizzazione è estremamente realistica e la bellezza di certe composizioni rendono veri e propri capolavori dell'arte fotografica alcuni piani sequenziali perfettamente curati.
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Certo il significato del film non è ovvio e arrivabile dai più, bisogna avere una discreta conoscenza della filosofia di Nietzsche per fare un possibile aggancio di significati e interpretazioni...anche se secondo me il film doveva essere meno insistente sulle inquadrature e viaggiare più spedito, aggiungendo magari altre sequenze per spiegare meglio le cose senza lasciare il povero spettatore in balia di pesanti e ripetitive scene e così arricchendo il repertorio del film alla vista e al gusto, ciò non toglie che la sua realizzazione è estremamente realistica e la bellezza di certe composizioni rendono veri e propri capolavori dell'arte fotografica alcuni piani sequenziali perfettamente curati...per quanto riguarda l'interpretazione del film, in particolare lo stramaledettissimo monolito che è stato oggetto di elucubrazioni mentali per più di 40 anni ormai, essa va oltre qualsiasi logica perchè il finale del film su tutti, in un cert senso, "rovina" il realismo di ambito fantascientifico del film e quindi non potrà mai convincere me, che credo capire qualcosa di cinema, che un prodotto del genere sia meglio di AVATAR...anche se si parla di metafora, spiacente dirlo ma è così, non mi convince molto Kubrick, con il suo astrattismo filosofico quasi metafisico più da libro che da film, nel propormi un appartamento semi-imperial avveniristico con un protagonista che invecchia a velocità ultrasonica senza nemmeno una scusante dopo una lunga sequenza da spararsi in testa di luci computerizzate alla Windows Media Player.......il film tocca diversi temi che si prestano a svariate analisi (consigliatissimi i filmati di youtube che "provano" a spiegare) e secondo me in particolare l'evoluzione come mezzo dell'eterno ritorno ma anche il conflitto tra razionalità e inconoscibile usato come espediente (HAL 9000) per raggiungere l'enigmatica scena finale che sarebbe la rinascita...fondamentale il ruolo del brano di R Strauss Così parlò Zarathustra nei tre momenti del film in cui lo si sente: all'inizio (CPZ tu nasci), poco dopo (CPZ tu ti evolvi), alla fine (CPZ tu rinasci dopo la morte) e anche il simbolismo del rettangolo esplicativo del monolito e la figura circolare del cerchio di cui un palese esempio è l'occhio di HAL, due realtà che creano un conflitto necessario al progredire della scimmia sulla terra che si evolve nell'uomo che conquista lo spazio ed esplorandolo raggiunge nuove dimensioni che lo "costringono" a prepararsi in maniera tale da essere pronto per ritornare sulla terra in un eterno ritorno e ciclo di vita continuo che gli permettono di riaffermarsi sempre. Infatti da una parte il monolito è l'inconoscibile e l'entità superiore all'uomo che lo fa diventare consapevole del proprio potenziale che, seppur inferiore, gli permette di aver padronanza dell'ambiente e della propria vita, il tutto di rigorosa forma rettangolare come la forma monolitica, il suo scavo, l'ambiente in cui Bowman si ritrova nel finale in cui predomina la sagoma a quattro lati uguali a due a due, ciò aiuta per un certo verso l'uomo a sviluppare una già presente razionalità circolare che si manifesta nell'assoluta esattezza del calcolo di HAL, nella forma che mettono insieme gli interlocutori di Floyd attorno al tavolino (2 aspetti che mettono capo di conseguenza all'inganno), nelle forme interne delle astronavi, nei pianeti del sistema solare e dei satelliti gioviani in cui si inserisce il monolite (di diversa forma) e anche nel sole stesso che, in quanto simbolo umano, viene paradossalmente smussato dalla forma del monlito nell'istante in cui l'intelletto cerca di coglierne il significato, in forma primordiale di ominide e in forma di sapiens avanzato...paradosso che viene ovviato dalla matrice evolutiva RETTANGOLARE che permette al CERCHIO di chiudersi.
Altre cose ci sarebbero da dire ma francamente non mi vengono in mente e concludo dicendo solo che questo film poteva e, anzi, doveva essere girato tale da risultare più afferrrabile e vicino allo spettatore e meno ripetitivo e lungo, alla fine posso dire che mi piace abbastanza ma non di più perchè il titolo di capolvoro non riesco prorpio ad affibiarglielo...un regista di capolvori (e quando dico capolvoro intendo in tutti i sensi)? Christopher Nolan, che gira film vicini allo spettatore, con colpi di scena, azione, filosofia, psicologia, stile, grande recitazione, per il mercato, per il pubblico e per la critica e chi più ne ha più ne metta...alzo di una stella rispetto a prima perchè mi rendo conto che 2001 è un film di certo molto ben fatto ma troppo fuori dal comune e anche dalla logica e per questo non sarà MAI tra i miei preferiti.
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ghik
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venerdì 15 febbraio 2008
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odissea nello spazio...un prodotto (mah)
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essenzialmente non è la storia di ammutinamento di un computer poichè odissea nello spazio andrebbe appropriatamente considerata nella sua interezza (e il titolo stesso suggerisce).
quella è una parte sicuramente importante del film come lo sono i primi 20 minuti coi primati.
inoltre non vedo come un film del genere possa essere concepito come un prodotto. ci limitiamo ad affermare il costo come se fosse una pecca ma stiamo ,pur sempre parlando di un film che ha vinto l'oscar per gli effetti speciali e non ci vedo niente di anomalo, però è davvero difficile immaginare odissea come un prodotto se si pensa che la prima parola del copione fa capolino al minuto 24, con la durata di quasi 2 ore e mezza di scene assolutamente rallentate fino all'esasperazione.
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essenzialmente non è la storia di ammutinamento di un computer poichè odissea nello spazio andrebbe appropriatamente considerata nella sua interezza (e il titolo stesso suggerisce).
quella è una parte sicuramente importante del film come lo sono i primi 20 minuti coi primati.
inoltre non vedo come un film del genere possa essere concepito come un prodotto. ci limitiamo ad affermare il costo come se fosse una pecca ma stiamo ,pur sempre parlando di un film che ha vinto l'oscar per gli effetti speciali e non ci vedo niente di anomalo, però è davvero difficile immaginare odissea come un prodotto se si pensa che la prima parola del copione fa capolino al minuto 24, con la durata di quasi 2 ore e mezza di scene assolutamente rallentate fino all'esasperazione.
pensare che odissea sia semplicemente una riuscita trasposizione dell'ambiente extraterrestre è estremamente riduttivo o della sfortunata vicenda della missione per giove.
inoltre il monolite non rappresenta necessariamente Dio e neanche l'arcana presenza, questo è frutto della sua interpretazione.
dato che il film ha un impatto molto filosofico e lo stesso kubrik affermò che ognuno dovrebbe vederci quello che preferisce e non quello che ci ha visto personalmente è prova del fatto che le scene sconclusionate, estremamente dilatate servono appunto a coinvolgere lo spettatore.
i temi sono molteplici e la stessa affermazione su Hal a riguardo del "trucco malvagio" mi sembra idiota come comprensione. Hal è programmato per obbedire agli ordini ed allo stesso tempo proteggere gli uomini ed è portato ad essere combattuto per la priorità che barcolla fra missione ed equipaggio, poichè una condizione simile sarebbe stata risolvibile se Hal avesse potuto mentire. Invece non fa altro che obbedire dando priorità alla missione a costo di far fuori l'equipaggio. Non ha concezione di bene o male...si limita a svolgere il compito per cui è stato creato. Ma questo mi è sembrato evidente da una prima visione.
Chiaramente non mi trova d'accordo con la sua recensione poichè ritengo che sia una sorta sintesi da scuola medie che non rispecchia del tutto il contenuto del film soprattutto...non è un film qualsiasi.
e comunque non ho assolutamente capito la sua conclusione circa "l'infantilismo statunitense"
p.s. comunque il regista non salta 50 milioni di anni...gli ominidi c'erano anche solo 3 milioni di anni fa
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[+] ho provato
(di paleutta)
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[+] la recensione è di moravia?
(di cecco)
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marco tn
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giovedì 7 gennaio 2010
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il monolito è dio
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Dio, ovvero l'inizio e la fine di tutto.
Il senso dell'universo, il limite della conoscenza dell'uomo si ferma di fronte a Dio.
La vita dell'astronauta anziano si spegne e si compie innanzi al principio supremo, inzio (le scimmie e poi il bambino) e fine (la corsa verso la morte di Bowman) di ogni cosa.
Dove la conoscenza termina, inizia Dio (ovvero l'impondreabile, il non conoscibile, per quanto gli sforzi dell'evoluzione umana tendano ad esso)
Il vecchio morente alza la mano verso il monolite, come per toccarlo nuovamente.
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weach
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lunedì 27 agosto 2012
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tutti insieme leggiamo l'uomo
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Perché dopo 44 anni dal suo esordio cinematografico ancora in tanti sentiamo il bisogno di partecipare "alla lettura di questa opera unica che è "2001 Odissea nello spazio"?
In un mondo fatto di promesse non rispettate sentiamo il bisogno probabilmente da aggrapparci a qualcosa di straordinario, al sogno di poter finalmente leggere " dentro il mistero della vita".
Stanley Kubrick ha detto........... noi abbiamo aggiunto i nostri pensieri per tentare di completare ciò che il maestro ha sollecitato .
L'uomo spesso si sente piccolo ed indifeso ma ,in un sogno sollecitato da una grande mente, percepisce orme di grandezza possibili anche se solo in un viaggio onirico percettivo.
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Perché dopo 44 anni dal suo esordio cinematografico ancora in tanti sentiamo il bisogno di partecipare "alla lettura di questa opera unica che è "2001 Odissea nello spazio"?
In un mondo fatto di promesse non rispettate sentiamo il bisogno probabilmente da aggrapparci a qualcosa di straordinario, al sogno di poter finalmente leggere " dentro il mistero della vita".
Stanley Kubrick ha detto........... noi abbiamo aggiunto i nostri pensieri per tentare di completare ciò che il maestro ha sollecitato .
L'uomo spesso si sente piccolo ed indifeso ma ,in un sogno sollecitato da una grande mente, percepisce orme di grandezza possibili anche se solo in un viaggio onirico percettivo.
L'uomo ha poi fallito?
Nulla di quanto promesso si è realizzato?
E' 2001 Odissea nello spazio stato solo un volo dell'inconscio?
O peggio solo uno strumento di promozione per la più grande impresa spaziale dell'uomo?
Ogni volta che "cavalchiamo" 2001 odissea nello spazio" accettiamo di entrare in una dimensione fuori dell'ordinario ed assaporiamo sempre la grandiosità che si cela dentro l'animo umano.
Vedo giovani che sentono il bisogno di confrontarsi con quest'opera speciale magari lasciando anche solo un messaggio quasi per dire :io c'ero; io partecipo; io sento, io sogno.
Questi messaggi , queste presenze costituiscono idealmente una staffetta fra idee che abbracciano chi è stato chi é e chi sarà.....tutti attori della storia ancora celata dell'umana civiltà, una storia ancora tutta da scrivere
grazie
weach illuminati
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jacopo b98
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mercoledì 1 maggio 2013
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2001: odissea nello spazio - pietra miliare
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Nella preistoria una scimmia, ispirata da un misterioso monolite nero, capisce che può usare un osso come arma per difendersi. Milioni di anni dopo, nel 2001, sulla luna viene ritrovato lo stesso monolite che punta un potente segnale radio nei pressi di Giove. Così l’astronave Discovery 1 parte alla volta del pianeta con a bordo due astronauti, David Bowman (Dullea) e Frank Pool (Lockwood), tre scienziati ibernati e il supercomputer che guida la nave: HAL 9000. Il computer si disfa di Pool e dei tre scienziati, ma viene disattivato da Bowman, che, dopo un lungo viaggio nel tempo e nello spazio finisce in una stanza settecentesca, dove rivede se stesso invecchiato e il monolite.
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Nella preistoria una scimmia, ispirata da un misterioso monolite nero, capisce che può usare un osso come arma per difendersi. Milioni di anni dopo, nel 2001, sulla luna viene ritrovato lo stesso monolite che punta un potente segnale radio nei pressi di Giove. Così l’astronave Discovery 1 parte alla volta del pianeta con a bordo due astronauti, David Bowman (Dullea) e Frank Pool (Lockwood), tre scienziati ibernati e il supercomputer che guida la nave: HAL 9000. Il computer si disfa di Pool e dei tre scienziati, ma viene disattivato da Bowman, che, dopo un lungo viaggio nel tempo e nello spazio finisce in una stanza settecentesca, dove rivede se stesso invecchiato e il monolite. Rinasce sotto forma di feto che galleggia sulla Terra. È probabilmente il capolavoro assoluto di Kubrik, nonché una delle vette più alte della storia del cinema mondiale. Scritto dal regista e Arthur Clark, a partire da un suo racconto radicalmente modificato (infatti un delle nomination agli Oscar che ebbe il film fu quella per la miglior sceneggiatura, originale), è il più misterioso film di ogni tempo: il vero significato probabilmente lo conosceva solo Kubrik, che infatti si rifiutò sempre di spiegare il film. È un’opera d’arte astratta, ogni volta che lo si guarda lo si interpreta in modo diverso e anche le scene di luci e colori nello spazio (quasi venti minuti) possono avere una loro logica folle (infatti si dice che siano state ispirate al regista dell’uso di stupefacenti): è un film che spiega il significato della vita e vuole porre domande eterne. È divisibile in tre parti: l’alba dell’uomo, dove l’umanità diventa superiore rispetto alle altre specie e alla natura stessa, il viaggio nello spazio, con la prima parte quasi esclusivamente musicale: le astronavi che galleggiano nello spazio accompagnate dal valzer di Strauss, ed una seconda parte estremamente inquietante, con il terribile computer che si comporta come un uomo, e solo per istinto di sopravvivenza uccide i membri dell’equipaggio perché avevano deciso di disattivarlo in seguito ad un errore di calcolo, peraltro dovuto ad un errore umano, infatti, come dice HAL “la serie 9000 è a prova di errore”: la macchina è diventata più potente dei suoi stessi creatori. Esemplare la scena della disattivazione del computer: HAL ha paura, come un uomo ed è capace di provare emozioni esattamente come un essere umano. Intuizione geniale quella di fargli cantare una canzone, mentre la sua voce pian piano si spegne. Infine inizia la terza parte: “Jupiter and beyond the infinite”, “Giove e oltre l’infinito”, con la già citata prima parte di luci ed immagini apparentemente (ma non nella realtà) prive di senso, accompagnate da musiche disturbanti. Infine nella stanza settecentesca, rivediamo David, che ha viaggiato per un tempo ed una distanza indeterminate, fino al raggiungimento di un luogo non più umano, fuori dal tempo e dallo spazio, ma vicino al divino, il monolite è un ente superiore che viaggia e segna le tappe più importanti dell’umanità. E così Bowman, vede il suo divenire un essere superiore e straordinario, che passa alla vita eterna, diventando immortale. E così guarda la Terra e l’umanità da un ruolo quasi divino. Visivamente eccezionale, per l’epoca fu una rivoluzione, gli effetti speciali furono disegnati dallo stesso Kubrik, che vinse così l’unico Oscar della sua carriera. Filmato in Superpanavision, ancora oggi in TV mantiene una limpidezza nelle immagini straordinaria. Vederlo al cinema è un’esperienza unica, dato anche l’uso eccezionale delle musiche di Richard e Johann Strauss, dirette nientemeno che da Karajan, grande amico del regista. Memorabile il Così parlò Zarathustra di R. Strauss che accompagna le sequenze più coinvolgenti ed importanti del film. Altre musiche utilizzate sono di George Ligeti, che si dichiarò entusiasta di come le sue musiche furono usate nel film, un po’ meno del comportamento di Kubrik, da cui non fu né avvertito né tantomeno pagato.
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i'para
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domenica 29 marzo 2009
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sconcertante
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Guardare questo film fa cambiare l'opinione e la visione che si ha del cinema e della sua storia. E' forse l'unico film che non parla di qualcosa, ma di tutto: è un film sulla vita, sulla morte, sull'umanità, sulla storia, sull'universo. Kubrick affronta in un film di immagini e di musiche, non di dialoghi, tutti questi temi. E' un film impossibile da capire. Ci sono moltissime interpretazioni: sono tutte vere? Sono tutte sbagliate? Chissà. Quel che è certo è che Kubrick, come dice l'azzeccatissima (per me) recensione di Mymovies, ancora una volta, come per Arancia Meccanica, reinterpreta a modo suo un libro (2001 e Arancia Meccanica sono entrambi tratti da libri), non descrivendo e spiegando, come il libro fa, ma lasciandosi andare al sogno, all'immaginazione, alla suggestione.
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Guardare questo film fa cambiare l'opinione e la visione che si ha del cinema e della sua storia. E' forse l'unico film che non parla di qualcosa, ma di tutto: è un film sulla vita, sulla morte, sull'umanità, sulla storia, sull'universo. Kubrick affronta in un film di immagini e di musiche, non di dialoghi, tutti questi temi. E' un film impossibile da capire. Ci sono moltissime interpretazioni: sono tutte vere? Sono tutte sbagliate? Chissà. Quel che è certo è che Kubrick, come dice l'azzeccatissima (per me) recensione di Mymovies, ancora una volta, come per Arancia Meccanica, reinterpreta a modo suo un libro (2001 e Arancia Meccanica sono entrambi tratti da libri), non descrivendo e spiegando, come il libro fa, ma lasciandosi andare al sogno, all'immaginazione, alla suggestione. E' un film assurdo, inconcepibile, forse il miglior film della storia del cinema in quanto è il più completo, ma non è logico dare giudizi del genere perchè i giudizi variano da persona a persona, ovviamente. Sicuramente, è uno dei più amati, discussi e anche imitati. Per quanto riguarda l'inizio del film, l'interpretazione penso sia unica e oggettiva: Kubrick mostra come la violenza (tema a lui molto caro visto che l'affronta anche in Arancia Meccanica) sia radicata nell'uomo, sia presente già nei nostri antenati, sia una componente imprescindibile del nostro essere. E quindi, noi esseri umani, in cosa ci siamo evoluti rispetto alle scimmie? Siamo evoluti fisicamente, certo, e anche mentalmente. Ma il nostro essere intrinseco è lo stesso dei nostri antenati di 4 milioni di anni fa. Anche la parte della missione a Giove, è abbastanza chiara: HAL impazzisce perchè deve tenere un segreto, oppure deve mentire a seconda di come si legge la cosa. Ed è una cosa che lui non riesce a fare. Già tutto questo basterebbe a fare di questo film un capolavoro, ma cos'è "l'in più"? E' quello che viene dopo, gli ultimi 20 minuti impressionanti del film. Cos'è il monolita? Come mai tutte quelle immagini così oniriche? Cosa rappresenta la casa, cosa rappresenta l'astronauta visto nei suoi vari stadi? E il feto, e il mondo, e l'universo? Chiedessimo a Kubrick (certo, ora è morto quindi non si può), non sono sicuro che anche lui saprebbe darci risposte adeguate. Significherebbe che lui è in possesso di conoscenze che nessun uomo ha, significherebbe che lui sa cos'è la vita, la morte, il mondo, l'universo, il tutto. Accontentiamoci del fatto che abbia cercato di esplorarlo, questo tutto, in un unico film, e che ce lo abbia gentilmente consegnato. Da godere, da ammirare, da assaporare. Non da capire, è impossibile.
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[+] era il 2009
(di oblivion7is)
[ - ] era il 2009
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