paolo 67
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mercoledì 7 dicembre 2011
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i limiti del sapere intellettuale
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Uno dei rari film insieme superproduzione e film sperimentale (come erano i primi film della storia del cinema). Nel primo capitolo si mostra il progresso legato alla soddifazione degli istinti. La civiltà tecnologica (pur della quale il film -ogni capitolo fa anche da film a se stesso- ci offre una celebrazione euforica con la dolcezza cullante delle note del valzer di Strauss, una nostalgia nella quale si evince il rapporto di Kubrick colla cultura austro-tedesca) è il risultato di un'antica guerra uccisoria: Kubrick espone la tragica contraddizione che costituisce il tema di fondo della sua opera. Dalla violenza, biologicamente e metafisicamente giustificata o necessaria, l'uomo si affranca solo nel finale, oltre il tempo e ogni limite dell'umano (l'ultimo conflitto di Bowman, uomo astratto -di lui non conosciamo nè gusti nè storia-, è con se stesso, dopo aver superato quello con la macchina).
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Uno dei rari film insieme superproduzione e film sperimentale (come erano i primi film della storia del cinema). Nel primo capitolo si mostra il progresso legato alla soddifazione degli istinti. La civiltà tecnologica (pur della quale il film -ogni capitolo fa anche da film a se stesso- ci offre una celebrazione euforica con la dolcezza cullante delle note del valzer di Strauss, una nostalgia nella quale si evince il rapporto di Kubrick colla cultura austro-tedesca) è il risultato di un'antica guerra uccisoria: Kubrick espone la tragica contraddizione che costituisce il tema di fondo della sua opera. Dalla violenza, biologicamente e metafisicamente giustificata o necessaria, l'uomo si affranca solo nel finale, oltre il tempo e ogni limite dell'umano (l'ultimo conflitto di Bowman, uomo astratto -di lui non conosciamo nè gusti nè storia-, è con se stesso, dopo aver superato quello con la macchina). Sul significato filosofico del film, ognuno ha tratto (come sempre, e non solo per un film) quello che la sua formazione ha permesso e i suoi gusti hanno guidato (chi ha parlato di extraterrestri, chi di teologia laico-materialistica, chi di superomismo nietzschiano, chi vi ha scorto un disegno dell'universo in forma satanica -con tanto di messa nera sulla Luna-). Per la moglie di Kubrick il film è "un inchino ad ogni fede religiosa": il regista lo ha definito "il film di un ignorante su ciò che ignora". Il suo fascino deriva proprio dal mantenere il mistero: un'esperienza visiva, come catapultati in una dimensione di cui si ha una ripercussione a livello emotivo e sensoriale, ma oltre la comprensione della ragione.
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weach
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domenica 12 giugno 2011
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una complessa vibrazione universale
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Stanley kubrick con 2001 Odissea nello spazio ,opera di intensa vibrazione universale, voleva
introdurci alla conoscenza dei sacri misteri della vita ?
La rappresentazione tridimensionale del monolito, energetico, potente,perfetto, va letta in una chiave surreale e fantasiosa oppure è simbologia da decriptare?
L’enigmatica sequenza finale di Bowman sul letto di morte nella stanza Vittorina ,nel contempo osservato e osservatore , voleva essere solo una rappresentazione per immagini della circolarità esistenziale di cui tanto parano le culture orientali ?
Hal 9000, i.a., avrà poi il sopravvento sull’uomo come suggerisce o lo scienziato “transumanista” e futurologo Ray Kurzweil nel suo libro the Sigolarity?
Quale è il senso del vuoto e del silenzio kurickiano?Non è forse collegato con gli archetipi universali ?
Potremmo porci molte altre domandi , sollecitati come siamo da infiniti input,e le nostre elucubrazioni potrebbero portaci verso spazi infiniti oppure verso la stasi dell’intelletto.
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Stanley kubrick con 2001 Odissea nello spazio ,opera di intensa vibrazione universale, voleva
introdurci alla conoscenza dei sacri misteri della vita ?
La rappresentazione tridimensionale del monolito, energetico, potente,perfetto, va letta in una chiave surreale e fantasiosa oppure è simbologia da decriptare?
L’enigmatica sequenza finale di Bowman sul letto di morte nella stanza Vittorina ,nel contempo osservato e osservatore , voleva essere solo una rappresentazione per immagini della circolarità esistenziale di cui tanto parano le culture orientali ?
Hal 9000, i.a., avrà poi il sopravvento sull’uomo come suggerisce o lo scienziato “transumanista” e futurologo Ray Kurzweil nel suo libro the Sigolarity?
Quale è il senso del vuoto e del silenzio kurickiano?Non è forse collegato con gli archetipi universali ?
Potremmo porci molte altre domandi , sollecitati come siamo da infiniti input,e le nostre elucubrazioni potrebbero portaci verso spazi infiniti oppure verso la stasi dell’intelletto.
In realtà 2001 Odissea nello spazio vibra è basta , non da risposte definitive , come del resto vuole la regia , resta opera criptata, come detto,che punta all’essenza della vita, è un poco un dono articolato per l’umanità fatta di un amalgama di sentimenti,fragranze,intelletto,percezioni comunque profondo sentire.
Sicuramente Stanley kubrick con il “suo capolavoro “rappresenta un’emozione visionaria, filosofica,al limite della comprensibilità razionale,intensamente coinvolgente e , per l’appunto dice :
“Ognuno è libero di speculare sul significato filosofico del film io ho tentato di rappresentare un’esperienza visiva che aggirala comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell’inconscio”.
In realtà 2001 Odissea nello spazio è progetto complesso,potente, profondo,intenso, destabilizzante, “multidirezionale” dove il grande Stanley kubrick ha saputo coinvolgerci nel suo sogno dandoci un collocazione centrale , quella di liberi pensatori, di interpreti del suo sogno ,volutamente celato, che resterà tale per sempre ed impresso nelle nostre coscienze.
Mentre ancora vibrano le note di Johann Strass “Sul bel Danubio blu o quelle di Richard Strass Così parlò Zarathustra o ancora quelle di quelle di Gyorgey Lieti o di Aram Kachturian un sentimento di grandiosità ci pervade tutti rendendoci partecipi per un attimo del grande mistero della vita.
L’enigma Kubrick’ è oggi nelle nostre coscienze per stimolare attimi di consapevolezza, di percezioni, voli nell’indeterminato comunque oltre la banalità.
Capolavoro da assorbire con devota attenzione
Buona visone
weach illuminati
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vincent vega
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venerdì 22 febbraio 2008
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il film
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Opera immortale, capolavoro inclassificabile.
Basta litigare sul significato, basta cercare spiegazioni.
E’ un’ opera eterea, un’ esperienza non verbale che mira direttamente al subconscio di ogni spettatore che abbia un minimo di apertura mentale tale da predisporlo ad affrontare un’ esperienza che esula dalla normale visione di un film.
Non leggete recensioni, non cercate interpretazioni, ne troverete migliaia, tutte corrette, tutte sbagliate.
L’unica cosa da fare è vedere il film più e più volte (anche ‘solo’ per godere della perfezione registica, delle strabilianti immagini, della suggestiva colonna sonora…) e da ogni visione si esce arricchiti. E’ un’ opera sulla vita, sul suo mistero, sulla sua origine, su quella dell’ uomo, forse su Dio…insomma sull’ inconoscibile.
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Opera immortale, capolavoro inclassificabile.
Basta litigare sul significato, basta cercare spiegazioni.
E’ un’ opera eterea, un’ esperienza non verbale che mira direttamente al subconscio di ogni spettatore che abbia un minimo di apertura mentale tale da predisporlo ad affrontare un’ esperienza che esula dalla normale visione di un film.
Non leggete recensioni, non cercate interpretazioni, ne troverete migliaia, tutte corrette, tutte sbagliate.
L’unica cosa da fare è vedere il film più e più volte (anche ‘solo’ per godere della perfezione registica, delle strabilianti immagini, della suggestiva colonna sonora…) e da ogni visione si esce arricchiti. E’ un’ opera sulla vita, sul suo mistero, sulla sua origine, su quella dell’ uomo, forse su Dio…insomma sull’ inconoscibile. Quindi, a mio parere (senza volere con questo offendere qualcuno), chiunque pretenda di comprenderla a fondo parte con il piede sbagliato e chi si vanta di esserci riuscito è un tantino, mi spiace dirlo, presuntuoso o quantomeno illuso.
Accettate il consiglio di un profano, liberate la vostra mente, perdetevi, lasciatevi trasportare da un’ opera unica…con ogni probabilità non vedremo null’ altro di simile.
Ciao a tutti.
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chriss
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mercoledì 22 settembre 2010
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il film del secolo...
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2001: Odissea nello spazio è il film del secolo: un capolavoro gigantesco che non ha eguali nella storia del cinema. E' il film che, in assoluto, amo di più, pur avendolo inizialmente odiato. Mio fratello mi spinse a guardarlo in TV: "Troppo complicato", pensai. Ed ancora: "Meglio lasciar stare e dedicarsi ad altri generi". Ora credo di saperne molto più di lui. Il capolavoro di Stanley Kubrick, che potrebbe racchiudere in sé diversi generi e sottogeneri (dalla fantascienza alla religione per esempio), nacque dalla collaborazione con Arthur Clarke, il quale aveva precedentemente scritto il racconto La sentinella.
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2001: Odissea nello spazio è il film del secolo: un capolavoro gigantesco che non ha eguali nella storia del cinema. E' il film che, in assoluto, amo di più, pur avendolo inizialmente odiato. Mio fratello mi spinse a guardarlo in TV: "Troppo complicato", pensai. Ed ancora: "Meglio lasciar stare e dedicarsi ad altri generi". Ora credo di saperne molto più di lui. Il capolavoro di Stanley Kubrick, che potrebbe racchiudere in sé diversi generi e sottogeneri (dalla fantascienza alla religione per esempio), nacque dalla collaborazione con Arthur Clarke, il quale aveva precedentemente scritto il racconto La sentinella. Da semplice racconto divenne un famoso romanzo. Detto in poche parole, il film ci mostra il viaggio evolutivo (con l' aiuto della scienza/tecnologia) dell' Uomo (un' Odissea appunto) attraverso il Tempo e lo Spazio. Kubrick non ci dà le risposte definitive sui legami Uomo-Tempo-Spazio, ma solo qualche indizio. Io lo trovo geniale per almeno tre motivi: potenza delle immagini (spazio infinito, astronavi e pianeti), musica applicata alla potenza delle immagini e concetto filosofico/allegorico o significato. A questi se ne potrebbero aggiungere altri: rappresentazione dei movimenti in assenza di gravità, Intelligenza Artificiale e tecnica registica. Vinse un solo Oscar per i migliori effetti speciali, ma ebbe tanti altri premi minori. Il concetto 'musica uguale elemento essenziale', proprio come i personaggi o la trama, fu la prima colonna portante del film (lo stesso concetto lo applicò Sergio Leone in tutte le sue opere). La musica 'parla' il suo linguaggio. Sostituisce i dialoghi dei pochi protagonisti. Provate ad aggiungere le musiche "Sul bel Danubio blu" o "Così parlò Zarathustra" alle potentissime immagini ed ecco che avrete una miscela esplosiva. Una miscela che prende fuoco come la benzina se tentassimo di dare un senso a questo film dai tempi dilatati. Per il significato/concetto filosofico ci stò ancora pensando. Non che non ci abbia ragionato: vorrei scriverlo in una seconda recensione. In molti presero spunto da quest' opera unica ed inclassificabile. A pensarci bene, forse il solo Blade Runner, di Ridley Scott, potrebbe addirittura tenergli testa in un ipotetico scontro a due. Anche quel film di fantascienza sfruttava le musiche, le potenti immagini ed alcuni concetti filosofici. Non a caso sono stati i film più discussi in assoluto, perlomeno nell' ambito fantascientifico. Ma, mentre Blade Runner ha un significato, il film di Kubrick potrebbe averne diversi, tutti accettabili, in base anche a quanto disse allora il maestro statunitense naturalizzato britannico. I misteri che lo avvolgono, e che ci spingono a trovarne il senso, sono il suo punto di forza e non di debolezza. 'Il non detto' (o 'il non spiegato') ci attira, quasi quanto l' imbuto spazio/temporale che risucchia David Bowman. Stanley Kubrick, che terminò le riprese del film nel lontano 1968, un anno prima dallo sbarco sulla Luna, ci mostrò lo Spazio come nessun altro ebbe modo di fare: infinito, nero e pauroso. Che fosse nero ed infinito, lo sapevamo già. Ma, associato ai respiri del povero Frank Poole, che vaga verso l' Infinito, lo rende ancora più pauroso. E maledettamente tragico. Il tutto sotto l' attento occhio rosso del sinistro Hal 9000, un super calcolatore elettronico che farebbe al caso di tutte le casalinghe odierne. Per me è il film del secolo (il ventesimo per l' esattezza). Per carità, è solo un' opinione personale. Non vale molto, ma è pur sempre qualcosa. Quando lo rivedo, mi fa ancora un grande effetto. Io capisco benissimo che il film sia un pò noioso/pesante, lento e lontano anni luce da noi: al primo impatto lo abbiamo pensato tutti, forse anche i più accaniti critici cinematografici. Però, quest' opera d' arte ha influenzato tanti altri film che son venuti dopo, a partire dal mitico Star Wars fino ad arrivare al tanto celebrato Blade Runner: non mi pare poco per il cinema di fantascienza (e non solo per quello). Inoltre, tanti temi del film sono stati ripresi dai fumetti, dalle pubblicità, dai cantanti, dai videogiochi e dai videoclip. Insomma, se di questo film se ne discute ancora, un motivo ci sarà. Il monolito ha fatto impazzire tutti: in effetti, potrebbe essere qualsiasi cosa. Anche la ribellione del cervellone elettronico andrebbe analizzata meglio. Lo stesso si potrebbe dire dello Star Child, il feto stellare che si muove lentamente verso qualcuno o qualcosa. Vi farò sapere. Christian Palmieri...
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marco 91
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giovedì 1 giugno 2006
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inarrivabile
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Come qualcuno ha già detto in precedenza, mi sembra assolutamente riduttivo definire 2001 un semplice film. Il capolavoro di Kubrick è molto di più, è un'opera che può essere benissimo considerata quanto un libro di filosofia o forse anche di più. Il regista americano ci propone qualcosa che fino a quegli anni era assolutamente sconosciuto per il cinema, si spinge ben oltre la semplice storia e va a toccare temi come il tempo, la vita e l'uomo in maniera assolutamente innovativa. Per non parlare poi degli effetti speciali, che per il 68 erano impensabili, e che sono stati alla base dei successivi film sullo spazio.
Credo sia la prima volta che Kubrick utilizzi in maniera evidente la colonna sonora non più come semplice accompagnamento, ma come parte integrante del film.
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Come qualcuno ha già detto in precedenza, mi sembra assolutamente riduttivo definire 2001 un semplice film. Il capolavoro di Kubrick è molto di più, è un'opera che può essere benissimo considerata quanto un libro di filosofia o forse anche di più. Il regista americano ci propone qualcosa che fino a quegli anni era assolutamente sconosciuto per il cinema, si spinge ben oltre la semplice storia e va a toccare temi come il tempo, la vita e l'uomo in maniera assolutamente innovativa. Per non parlare poi degli effetti speciali, che per il 68 erano impensabili, e che sono stati alla base dei successivi film sullo spazio.
Credo sia la prima volta che Kubrick utilizzi in maniera evidente la colonna sonora non più come semplice accompagnamento, ma come parte integrante del film. I dialoghi sono ridottissimi, appena essenziali per far capire la storia.
Se si prova a confrontare i film di oggi con 2001 viene quasi da ridere, ma purtroppo di Kubrick ne è esistito uno solo.
MITICO E INARRIVABILE
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weach
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martedì 10 agosto 2010
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il viaggio più grande è quello all'interno di noi
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Fiumi di parole sono state scritte su questo capolavoro assoluto.Per non ripeterci cercheremo qui di evidenzare "gli ingredienti "che a nostro modo di vedere hanno aiutato l' immenso Stanley kubrik.
In primis l'associazione dell'immagine a musiche universali;una grande attenzione scenografica ,quasi maniacale ;un progetto studiato nei minimi particolari con acquisizione di tutte le fonti autorevoli;l'utilizzo di tecniche di ripresa sapienti su "modellini dettagliatissimi"Potremmo continuare...........ma un genio non si costruisce con i numeri "è entitatà pensante con particolare capacità di sentire,decifrare ,dedurre ,interpretare".
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Fiumi di parole sono state scritte su questo capolavoro assoluto.Per non ripeterci cercheremo qui di evidenzare "gli ingredienti "che a nostro modo di vedere hanno aiutato l' immenso Stanley kubrik.
In primis l'associazione dell'immagine a musiche universali;una grande attenzione scenografica ,quasi maniacale ;un progetto studiato nei minimi particolari con acquisizione di tutte le fonti autorevoli;l'utilizzo di tecniche di ripresa sapienti su "modellini dettagliatissimi"Potremmo continuare...........ma un genio non si costruisce con i numeri "è entitatà pensante con particolare capacità di sentire,decifrare ,dedurre ,interpretare".
"2001, odisse nello spazio" finisce con una scena emblematica.: una vita nasce nel grembo e li lo zoom si ferma per dire cosa????Quale il messaggio che ci lascia ????Il viaggio più grande è forse quello all'interno di noi stessi!
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paolo bisi
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lunedì 10 agosto 2009
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un film senza tempo
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2001:odissea nello spazio non è solo il miglior film di fantascienza della storia, è molto di più. Un'opera geniale che riesce a far riflettere su alcuni importanti temi come nessun altro film della cinematografia mondiale. Innanzitutto lo scontro tra diverse razze, proposto nella prima, indimenticabile sequenza. Le scimmie, antenate dell'uomo, rappresentano tutti quegli scontri duri e aspri che contraddistinguono tutta la storia dell'uomo, in particolare quella dei nostri giorni. Poi il contrasto tra uomo e macchina, altro tema capitale del film. Kubrick riesce con quasi quarant'anni d'anticipo a inquadrare perfettamente una situazione che ricalca perfettamente quella di cui tutti noi facciamo parte.
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2001:odissea nello spazio non è solo il miglior film di fantascienza della storia, è molto di più. Un'opera geniale che riesce a far riflettere su alcuni importanti temi come nessun altro film della cinematografia mondiale. Innanzitutto lo scontro tra diverse razze, proposto nella prima, indimenticabile sequenza. Le scimmie, antenate dell'uomo, rappresentano tutti quegli scontri duri e aspri che contraddistinguono tutta la storia dell'uomo, in particolare quella dei nostri giorni. Poi il contrasto tra uomo e macchina, altro tema capitale del film. Kubrick riesce con quasi quarant'anni d'anticipo a inquadrare perfettamente una situazione che ricalca perfettamente quella di cui tutti noi facciamo parte. Infine nell'ultima sequenza del film il regista americano si sbilancia proponendo una sua visione, per nulla chiara, della fine dell'uomo. Forse neanche lo stesso Kubrick potrebbbe spiegare con chiarezza le ultime immagini del film. Sicuramente si prestano a troppe interpretazioni e quindi risulta praticamente impossibile darne una chiara e semplice spiegazione. Sono da ammirare notevolmente l'uso del suono abbinato, come in altri film di Kubrick, a famosi pezzi della musica classica, e la scelta dei colori che riescono, come nessun altro film, a far parlare le immagini, le quali entrano in contatto con lo spettatore. Tutti questi elementi attribuiscono al film un valore assoluto, che difficilmente vedremo raggiungere in futuro
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weach
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domenica 9 ottobre 2011
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un ebreo ed un totem di input esoterici
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un Ebreo ed un totem di input esoterici
2001 odissea nello spazio
di Stanley Kubrik
anno di produzione 1968
Fredric Raphael, scrittore e sceneggiatore e collaboratore di kubrick, dopo la morte del regista, scrisse il libro Eyes Wide open . un libro su kubrick complesso in parte d'amore per lui ma anche di contestazione e rigetto di alcune sue modalità di essere e concezioni esistenziali .
pedissequamente riportiamo alcune dichiarazioni " kubrick era un ebreo antisemita ...disse una volta che Hitler aveva ragione quasi in tutto ".
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un Ebreo ed un totem di input esoterici
2001 odissea nello spazio
di Stanley Kubrik
anno di produzione 1968
Fredric Raphael, scrittore e sceneggiatore e collaboratore di kubrick, dopo la morte del regista, scrisse il libro Eyes Wide open . un libro su kubrick complesso in parte d'amore per lui ma anche di contestazione e rigetto di alcune sue modalità di essere e concezioni esistenziali .
pedissequamente riportiamo alcune dichiarazioni " kubrick era un ebreo antisemita ...disse una volta che Hitler aveva ragione quasi in tutto ".
Rapahael sull'apparente rigetto del cineasta della sua identità razziale : e dice " capire il kubrick ebreo è essenziale per capire l'uomo"
Di cosa aveva paura Kubrick sempre risponde Rapahael." non lo so penso fosse stato una persona dalla giovinezza molto solitaria. Le biografie ci dicono che non era molto simpatico. s i è costruito un'identità ,un alter ego. E' diventato un artista; questo personaggio di artista lo ha messo a riparo dal mondo esterno ...E' emigrato da se stesso per inventare il personaggio kubrick stanley, regista e creatore solitario. E' diventato se stesso diventando altro ".
2001 odissea nello spazio, anno di produzione 1968, è palcoscenico di dottrina esoterica con insegnamenti segreti, riservati a pochi adepti che magari attinge direttamente dalla kabbalah ?
Il monolito nero come una espressione fantasiosa oppure racchiude una simbologia da interpretare ?
Kubrick, con Bowman sul letto di morte nell'ultima enigmatica sequenza di fronte al monolito nela stanza Vittoriana, voleva dare solo una rappresentazione per immagini della "circolarità" della vita di cui tanto parlano le culture orientali '?
Hal 9000, l'intelligenza artificiale di 2001 odissea nello spazio avrà poi il sopravvento sull'uomo come sostiene il transumanista e futurologo Ray kuuzweil nel suo libro ispirato the sigolarity?
quale è il senso del vuoto kubrickiano'.
Potremmo porci mote altre domande e le nostre elucubrazioni ci porterebbero probabilmente verso spazi infiniti oppure alla stasi del'intelletto come nel caso Rock Hudson che alla prima del film disse:" qualcuno in sala mi sappi spiegare qualcosa!"
2001 odissea nello spazio è opera visionaria al limite della comprensibilità razionale , profondamente coinvolgente è classico della cinematografia ed il pensiero cinematografico successivo di S.f. ne attingerà a piene mai sia per il suo afflato universale trasognato che per le mirabile ricostruzioni sceniche .
E' film che vaga fra il novus homo tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica.
Dice Stanley Kubrick, in qualche modo confermando quanto già detto:"ognuno è libero di speculare sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva che aggira la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio"
Il film trae libera ispirazione dal racconto di Arthur Clarke "the sentinel"
Capolavoro indiscusso di Stanley kubrick è in contempo una profonda introspezione e ricerca del se profondo ma anche promozione del progetto spaziale americano poco prima del grande volo sulla luna .
il regista, di origini austriache, ha cercato di immaginare, con la collaborazione di massimi scienziati della Nasa stessa , il futuro dell'uomo nello spazio, il mistero del non conosciuto alla ricerca delle sue radici, ha di fatto costruito un totem enigmatico dove trovano espansione, spirituali ed esoteriche della vita.
E'stato film di propaganda commerciale perché con tanto budget messo finalmente a disposizione, ha potuto avere in mano gli strumenti espressivi per costruire un progetto profondo, complesso,., sentito , lirico, esistenziale , muti direzionale .
Per andare in cielo ci vuole anche uno slancio emotivo, unico vero propellente per consentire alla classe politica di progettare un sogno per l'umanità.
Il futuro dipinto da kubrick è quello che poi ci è caduto addosso?No , siamo lontani anni luce dalla verità fantascientifica rappresentata; si è sognato di fare tanto ma la rincorsa verso Dio è lontana anche perché la missione è un 'altra :né non sarà mai un volotecnologico che ci porterà a lui, ma piuttosto" il contatto" si instaurerà attraverso un atto consapevolezza dentro il nostro se qui ed ora.
La magia di 2001 odissea nello spazio sta nel fatto che il grande regista ha saputo coinvolgerci nel suo sognooffrendoci una collocazione centrale. quella di liberi pensatori, interpreti del suo sogno volutamente celato e che resterà tale per sempre .
Rimarranno indelebili, scolpite nell'immaginario, quasi surreali tante immagini del film in vivida passerella quali la stupenda scena dell'alba dell' uomo, la missione Discovery, il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David, il volo trionfale della navetta nella fase di allunaggio sula base Clavius ,la solennità del monolito, la missione su Giove ,la rappresentazione psichedeliche del viaggio verso l'ignoto, la perdita della dimensione spazio tempo; la danza armonica e vibrazionale della stazione orbitante , la pulsante ellissi piena di energia.
Mentre ancora disegnano simbologie perfette le notedi Jhoann Strauss jr "Sul bel Danubio blu" o quelle di Richard Strauss "Così parlò Zarathustra " o ancora qelledi Gyorgy Ligeti e di ARam Kacha turian un sentimento di grandiosità ci pervade tutti rendendoci partecipi , per un attimo, del grande mistero della vita.Le emozioni di un genio sono avvincenti, a volte destabilizzanti, comunque indirizzo verso percorsi inesplorati,vicini agli archetipi universali. L'enigma di questo kubrick oggi , e per sempre , si espanderà nelle nostre coscienze stimolando attimi di consapevolezza, forse solo intuizioni, comunque sempre oltre la banalità. Capolavoro indiscusso da assorbire con prudente attenzione e da custodire con cura in ogni cineteca che si rispetti. -buona visone- weach illuminati
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