sperminator
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venerdì 10 aprile 2009
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2001: odissea nello spazio
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di sicuro questo film rientra nei piu' belli della storia, ma personalmente non merita la lunga serie di discussione che sono state fatte qui nè la sua così alta notorieta' perchè secondo me è uno di quei film che non è ne carne ne pesce infatti lascia lo spettatore così come lo aveva trovato all'inizio e non fa altro che smuovere in lui quelle angoscie che ognuna cova dentro di se senza però darne nè una spiegazione ne un'opinione, mischiando assieme l'immensita' del tempo, Dio, l'universo e facendo un bel minestrone, almeno così, avra' pensato, "se li mischio tutti insieme sai che ficata che esce fuori!!!", e così il film si riduce solo a una frase retorica di 2 ore e 20 accompagnata dagli effetti speciali per condire il tutto.
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di sicuro questo film rientra nei piu' belli della storia, ma personalmente non merita la lunga serie di discussione che sono state fatte qui nè la sua così alta notorieta' perchè secondo me è uno di quei film che non è ne carne ne pesce infatti lascia lo spettatore così come lo aveva trovato all'inizio e non fa altro che smuovere in lui quelle angoscie che ognuna cova dentro di se senza però darne nè una spiegazione ne un'opinione, mischiando assieme l'immensita' del tempo, Dio, l'universo e facendo un bel minestrone, almeno così, avra' pensato, "se li mischio tutti insieme sai che ficata che esce fuori!!!", e così il film si riduce solo a una frase retorica di 2 ore e 20 accompagnata dagli effetti speciali per condire il tutto. Cioè quello che voglio dire è semplicemente che Kubrick non fa altro che creare un'illusione manipolando il subconscio dello spettatore così come ha fatto utilizzando la violenza in "Arancia Meccanica" (che è un must giusto per i coglioni nazisti alla stregua "Scarface", "Il Padrino" e come non citare "Taxi Driver"), oppure come fa anche quell'altro paraculo di Lynch in "Elephant Man" che si prefigge solo di far piangere chi lo vede anche se con questo non voglio dire che ciò non sia lecito, però devo anche dire che questo a casa mia si chiama "colpo basso".
L'unico vero pregio che va fatto a questo film forse è che è stato uno dei primi veri film di fantascienza e weird, se non il capostipite.
Spero che qualcuno sia d'accordo con me
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(di giorgio)
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weach
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domenica 5 giugno 2011
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certo oltre la banlità dell'inconsapevolezza
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Con Bowman, sul letto di morte , nell'ultima inigmatica sequenza di fronte al monolito nella stanza vittoriana Kubrick voleva solo dare una rappresentazione per immagini della "circolarità" della vita di cui tanto parlano le culture orientali ?
Rock Hudson al prima del film disse:"c'è qualcuno in sala che sappia spiegarmi qualcosa?".
Hal 9000 ,l'intelligenza artificiale di "2001 odissea nello spazio" ha avuto il defintivo sopravvento come sostiene lo scienziato transumanista e futurologo Ray Kurzweil nel suo libro famoso "the singularity"?
2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick è opere visionario,filosofico , al limite della "comprensibilità razionale " e profondamente coinvolgente:é' uno dei classici della cinematografica "universale" che trascende la sola fantascienza, che nel contempo diviene riferimento indiscusso per tutta la cinematografia fantascientifica successiva sia per il suo afflato universale e trasognato che per le sbalorditive ricostruzioni sceniche.
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Con Bowman, sul letto di morte , nell'ultima inigmatica sequenza di fronte al monolito nella stanza vittoriana Kubrick voleva solo dare una rappresentazione per immagini della "circolarità" della vita di cui tanto parlano le culture orientali ?
Rock Hudson al prima del film disse:"c'è qualcuno in sala che sappia spiegarmi qualcosa?".
Hal 9000 ,l'intelligenza artificiale di "2001 odissea nello spazio" ha avuto il defintivo sopravvento come sostiene lo scienziato transumanista e futurologo Ray Kurzweil nel suo libro famoso "the singularity"?
2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick è opere visionario,filosofico , al limite della "comprensibilità razionale " e profondamente coinvolgente:é' uno dei classici della cinematografica "universale" che trascende la sola fantascienza, che nel contempo diviene riferimento indiscusso per tutta la cinematografia fantascientifica successiva sia per il suo afflato universale e trasognato che per le sbalorditive ricostruzioni sceniche.
E' film che vaga fra le tecnologie raffinate dell'homo novus tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica estrema .
Dice Stanley Kubrick , in assonanza con quanto sopra esposto:"ognuno è libero di speculare sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un 'esperienza visiva che aggira la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell inconscio".
Il film trae ispirazione dal racconto di Arthur C. Clarke "the sentinel".
Capolavoro indiscusso di Stanley Kubrick è in contempo una profonda introspezione
e ricerca del "se profondo " ma anche promozione del progetto spaziale americano poco prima del "grande volo sulla luna ".
Il regista ha cercato di immaginare ,con la collaborazione di scienziati valenti,della Nasa stessa ,il futuro dell’uomo nello spazio, ma anche nel mistero del non conosciuto alla ricerca delle radice ; ha trasformato il film in un enigma dove trovano espansione ed assonanza le componenti esistenziali , spirituali ed esoteriche della vita.
E' stato film anche di propaganda commerciale per tante aziende che avrebbero poi partecipato al business spaziale che si sarebbe poi dischiuso negli anni a venire.!!!
Ma Stanley kubrick ringrazia comunque perché con tanto budget messo finalmente a disposizione, ha potuto avere in mano gli strumenti espressivi per produrre un progetto complesso, profondo, sentito, lirico , esistenziale , “multidirezionale”.
Per andare in cielo ci vuole anche uno slancio emotivo, unico vero propellente per consentire alla classe politica di "progettare un sogno per l'umanità".
1968 è l'anno di " 2001 odissea nello spazio ".
1969 è l'anno in cui l'uomo è sbarcato sulla luna .
Strane coincidenze : lascio ad altri le riflessioni e le probabili congetture .
Il futuro dipinto da Kubrick è quello che poi ci è caduto addosso ?
No , siamo lontani anni luce dalla verità fantascientifica rappresentata; si è sognato di fare tanto ma la rincorsa verso Dio è lontana anche perché non sarà mai un volo tecnologico che ci porterà a lui , ma piuttosto un atto di consapevolezza, un viaggio all'interno di noi stessi capace di cambiarci.
La magia di "2001 odissea nello spazio" sta nel fatto che il grande regista ha saputo coinvolgerci nel suo sogno dando a noi una collocazione centrale :quella di liberi pensatori . di interpreti del suo sogno volutamente celato e che resterà tale per sempre.
Resteranno per sempre, quasi surreali, tante immagini del film in vivida passerella quali la stupenda scena dell’alba dell'uomo,la missione Discovery,il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David , le immagini trionfali della navetta nella fase di allunaggio sulla base Clavius , la solennità del monolito , la missione su Giove, le rappresentazione psichedeliche del viaggio verso l'ignoto,la perdita della dimensione spazio tempo ,la trionfale danza della stazione orbitale , la vibrante energetica dell' ellissi.
Mentre ancora vibrano le note di Johann Strauss jr" Sul bel Danubio blu o quelle di Richard Strauss " Così parlò Zarathustra " o ancora quelle di Gyorgy Ligeti e di Aram Kachaturian un sentimento di grandiosità ci pervade tutti rendendoci partecipi per un attimo del grande mistero della vita.
Le emozioni di un genio sono avvincenti , a volte destabilizzanti, comunque indirizzo verso percorsi inesplorati vicini agli archetipi universali.
L'enigma di questo Kubrick oggi ,e per sempre ,si espanderà nelle nostre coscienze generando attimi di consapevolezza, forse solo intuizioni, comunque sempre oltre la banalità dell'incosapevolezza.
Capolavoro
indiscusso da assorbire con prudente attezione.
buona visione
Weach illuminati
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nazareno nicoletti
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sabato 19 agosto 2006
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dio e la conoscenza
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Soltanto il celeberrimo Stanley Kubrick poteva essere in grado di mettere insieme immagini di una bellezza così agghiacciante. In questo film c’è tutto: il concetto di Dio, lo scontro fra uomo e macchina, ma anche l’importanza della scienza come unico strumento di conoscenza. La concezione filosofica che è alla base di questo capolavoro cinematografico, racchiude tutte quelle domande che sono insite nella natura umana e che da sempre occupano l’uomo in ardue ricerche. Sono temi attualmente irrisolvibili anche scientificamente, e da qui la necessità storica di creare dogmi ai quali aggrapparsi nel vano tentativo di trovare la verità. E’ purtroppo impossibile giungere alla comprensione di una verità oggettiva, assoluta, priva di quei fondamenti etici più volte condannati dallo stesso Kubrick.
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Soltanto il celeberrimo Stanley Kubrick poteva essere in grado di mettere insieme immagini di una bellezza così agghiacciante. In questo film c’è tutto: il concetto di Dio, lo scontro fra uomo e macchina, ma anche l’importanza della scienza come unico strumento di conoscenza. La concezione filosofica che è alla base di questo capolavoro cinematografico, racchiude tutte quelle domande che sono insite nella natura umana e che da sempre occupano l’uomo in ardue ricerche. Sono temi attualmente irrisolvibili anche scientificamente, e da qui la necessità storica di creare dogmi ai quali aggrapparsi nel vano tentativo di trovare la verità. E’ purtroppo impossibile giungere alla comprensione di una verità oggettiva, assoluta, priva di quei fondamenti etici più volte condannati dallo stesso Kubrick. Secondo il regista newyorkese, infatti, l’unica realtà accettabile è quella spiegabile con fondamenti matematici e scientifici, e bisogna tendere a quest’ultima anche se questo significa mettere in discussione i nostri valori e principi. La scienza è sempre vista come uno strumento del quale avvalersi, sul quale, però, non bisogna fare completamente affidamento. Siamo noi, esseri intelligenti, che abbiamo avuto la facoltà di riconoscere l’importanza della tecnologia, e rimaniamo pur sempre noi gli unici capaci di superare quelle stesse macchine che abbiamo costruito.
Deve farci riflettere la chiave ottimistica che viene messa in luce nell’uomo “kubrickiano”: sappiamo scegliere e non dobbiamo lasciare che sia qualcun altro a prendere le nostre decisioni. Soprattutto non bisogna che dogmi religiosi influenzino la nostra vita, distogliendoci dal quotidiano e dalla realtà: ci è stato affidato l’intelletto e dobbiamo saper agire in tutti i campi senza l’ausilio di niente e di nessuno.
Rilascio qui di seguito le dichiarazioni del regista, in un’intervista successiva all’uscita del film:
“Il concetto di Dio sta al cuore di 2001, ma non quello delle immagini tradizionali e antropomorfiche di Dio. Non credo in nessuna delle religioni monoteistiche terrestri, ma sono sicuro che si potrebbe costruire un'affascinante e interessante definizione scientifica di Dio, se si accetta il fatto che ci sono circa 100 miliardi di stelle nella sola nostra galassia, che ogni stella può essere un Sole che dà vita e che esistono circa 100 miliardi di galassie nel solo universo visibile. La qualità che potrebbero avere entità extraterrestri sviluppate fino all'incorporeità, sono molto simili a quelle che si usa attribuire a Dio.”
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chriss
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domenica 26 settembre 2010
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i misteri del film...1° parte
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2001: Odissea nello spazio è un film pieno di misteri. Ne ho contati almeno cinque: il fortissimo rumore (fischio/sibilo) proveniente dalla Luna, la stanza in cui invecchia e rinasce David Bowman, lo Star Child, la ribellione di Hal 9000 ed il misterioso monolito. L' acutissimo suono rappresenta un avvertimento, una comunicazione, un segnale dal secondo al terzo monolito. E' come se il secondo monolito sulla Luna avesse detto al terzo su Giove: "Mi hanno trovato". La stanza, nella quale Bowman viene catapultato a folle velocità con tutta la capsula, ha uno stile (decisamente settecentesco) che ricorda l' età dei lumi. I quadri in sottofondo, che non ho potuto distinguere molto bene, dovrebbero appartenere al periodo rinascimentale.
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2001: Odissea nello spazio è un film pieno di misteri. Ne ho contati almeno cinque: il fortissimo rumore (fischio/sibilo) proveniente dalla Luna, la stanza in cui invecchia e rinasce David Bowman, lo Star Child, la ribellione di Hal 9000 ed il misterioso monolito. L' acutissimo suono rappresenta un avvertimento, una comunicazione, un segnale dal secondo al terzo monolito. E' come se il secondo monolito sulla Luna avesse detto al terzo su Giove: "Mi hanno trovato". La stanza, nella quale Bowman viene catapultato a folle velocità con tutta la capsula, ha uno stile (decisamente settecentesco) che ricorda l' età dei lumi. I quadri in sottofondo, che non ho potuto distinguere molto bene, dovrebbero appartenere al periodo rinascimentale. Un particolare, non molto importante per la verità ai fini della soluzione dei misteri, mi ha fatto riflettere un poco di più: tranne i mobili (il letto, le poltrene e lo scrittoio), la stanza ci viene presentata interamente dipinta di bianco. Ho controllato il significato dei colori su Internet. Tale colore si addice 'ad un nuovo inizio'. Indica una specie di passaggio verso qualcosa di nuovo o verso una nuova realtà. Il bianco, considerato il colore della perfezione, simboleggia pure l' innocenza, la pulizia e la purezza, ma anche le cose sacre e la redenzione. La scena in cui il vecchio Bowman (uomo/arco, arciere) allunga la mano destra verso il monolito, mi ricorda un affresco della Cappella Sistina: la creazione di Adamo. Al Vaticano c' è raffigurato Adamo col suo Creatore al posto dell' uomo e del monolito. In linea di massima, il paragone uomo/Adamo monolito/Creatore ci potrebbe anche stare. Con la stanza settecentesca Stanley Kubrick ci voleva dire che 'l' uomo stava rinascendo dal punto di vista della Ragione'. C' è inoltre da dire che tale stanza dovrebbe trovarsi in un punto imprecisato e che si trovi su più dimensioni: almeno cinque (le tre conosciute più le altre due rappresentate dal Tempo e dallo Spazio). Lo Star Child, il feto/bambino cosmico/spaziale, che si sposta verso la Terra, dovrebbe indicare l' uomo che rinasce a nuova vita (forse il Superuomo). Ad accompagnare questa stravagante 'trasformazione', ci pensa 'Mastro Kubrick' con le note della sinfonia di Strauss 'Così parlò Zarathustra'. Rimangono ancora due misteri da risolvere: la ribellione di Hal 9000 ed il monolito. Cominciamo dal super calcolatore elettronico. Ci sono due identici Hal 9000: uno si trova sul pianeta Terra, mentre l' altro staziona sul Discovery. Hal 9000, che ragiona col sistema binario (zero, uno), è il cervello ed il sistema nervoso centrale dell' astronave. Il super computer 'imita' la maggior parte delle attività del cervello umano con una velocità ed una sicurezza maggiore. I motivi della sua ribellione potrebbero essere diversi. Vediamo il primo e via-via gli altri. Hal potrebbe esser stato manomesso da un programmatore che si trova sulla Terra. Questa teoria l' ho scartata immediatamente. Hal entra in conflitto con sé stesso avendo notato delle discrepanze tra gli esseri umani. Frank Poole e David Bowman non conoscono i veri obiettivi della missione: essi saranno svelati successivamente. Anche gli altri tre membri dell' equipaggio, che sono stati ibernati prima di partire, non sono a conoscenza della missione. Il solo Hal 9000, presente sul Discovery, conosce il piano della missione su Giove. Arthur Clarke, in un' intervista, disse che il 'cervellone' ebbe un conflitto interiore a causa dell' ordine di tenere nascosti i veri obiettivi della missione a tutto l' equipaggio. Imitando il cervello umano, Hal avrebbe mal interpretato il conflitto degli esseri umani. Questa teoria di Clarke andrebbe bene per il suo racconto/romanzo, ma non per il film. L' opera di Kubrick si basa sulla 'percezione', sul 'non detto e non spiegato': gli indizi per trovare la soluzione sono camuffati meglio. Qualcuno ha asserito che Hal fosse troppo ambizioso, egocentrico e presuntuoso per restare con gli esseri umani: in parte mi trovo d' accordo. Qualcun altro dice che sia semplicemente impazzito. In parte, anche questa potrebbe essere giusta. Io 'sparo' la mia. Osservate, anzitutto, i tre astronauti ibernati: sembrano effettivamente morti. Osservate la reazione di Frank Poole all' annuncio del suo compleanno: non dice una parola! Dimostra freddezza ed indifferenza. Rimane totalmente immobile. Non dice nemmeno: " Ciao o arrivederci". Mentre ciò avviene, Kubrick sposta la telecamera su David Bowman: dorme, ma sembra morto pure lui, proprio come gli astronauti ibernati. Considerando il periodo storico in cui il film fu fatto, (Vietnam e Guerra Fredda), è possibile ipotizzare una soluzione: per Stanley Kubrick l' uomo non prova più emozioni. E' qui che il film dovrebbe essere visto da un' altra angolazione: quella di Hal 9000. Io credo che il 'cervellone' sia stato influenzato negativamente dal monolito. Hal, che conosce il piano della missione, sospetta che il monolito abbia dei poteri: questo altera la sua 'percezione'. Sentite cosa dice Hal quando Bowman tenta di rientrare con la capsula: "Questa macchina è troppo importante per me, per lasciare che tu la manometta". In realtà, essendoci stato un errore di doppiaggio nell' edizione italiana, avrebbe dovuto dire: "Questa missione è troppo importante per me". Perché una macchina ci tiene così tanto? Le missioni non dovrebbero essere tutte uguali per lui? Ci dev' essere qualcosa di filosofico in questo punto del film. Qualcosa del tipo: l' uomo deve rinascere per il fatto che le macchine lo stanno sostituendo. Paradossalmente, Hal andrebbe a rappresentare il nuovo genere umano. Quello vecchio è diventato freddo ed insensibile durante il suo iter evolutivo. C' è una frase che potrebbe approvare questa mia teoria: "Ho paura", dirà per ben tre volte. E' una frase che mette i brividi. Poi si metterà a cantare Giro Giro Tondo. E' possibile che Hal si sia evoluto per mezzo del monolito. Pur non cambiando il suo aspetto esteriore, la mente di Hal potrebbe essersi 'umanizzata'. Ora pensa ed agisce come gli altri esseri umani: ecco perché uccide Frank Poole ed i tre astronauti ibernati. Ed ecco dove paradossalmente volevo arrivare. La morte cerebrale di Hal 9000 è una delle scene più belle e drammatiche nella storia del cinema. Bowman, rientrato dallo Spazio per miracolo, lo disattiva con un semplice cacciavite. La scimmia/uomo conquista lo Spazio cominciando con un osso; l' uomo/scimmia mette fine alla vita di Hal 9000 con un oggetto più evoluto dell' osso, ma molto, molto meno potente di una macchina di quelle dimensioni. Del misterioso monolito ne parlerò la prossima volta. Christian...
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il cinefilo
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mercoledì 2 marzo 2011
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un"sogno cinematografico"a tutti i livelli
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Stanley Kubrick disse,a proposito di 2001,"ognuno è libero di speculare a suo piacimento sul significato del film,io ho cercato di creare costruire un esperienza visiva,che aggiri la comprensione per penetrare direttamente nell'inconscio"ed è proprio così...o perlomeno è l'effetto che la lunghissima intensità onirica che pervade il ritmo del film dall'inizio alla fine non può non destare in chiunque abbia l'intenzione di visionarlo con attenzione.
2001 rientra in quella categoria di opere che difficilmente si ha la possibilità di analizzare senza prima un adeguata"preparazione psicologica"nel senso di non aspettarsi qualcosa di movimentato o banalmente prevedibile.
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Stanley Kubrick disse,a proposito di 2001,"ognuno è libero di speculare a suo piacimento sul significato del film,io ho cercato di creare costruire un esperienza visiva,che aggiri la comprensione per penetrare direttamente nell'inconscio"ed è proprio così...o perlomeno è l'effetto che la lunghissima intensità onirica che pervade il ritmo del film dall'inizio alla fine non può non destare in chiunque abbia l'intenzione di visionarlo con attenzione.
2001 rientra in quella categoria di opere che difficilmente si ha la possibilità di analizzare senza prima un adeguata"preparazione psicologica"nel senso di non aspettarsi qualcosa di movimentato o banalmente prevedibile...poichè 2001 non è un semplice film...è piuttosto,come l'onorevole Weach ha già chiarito qualche recensione fa,un"sogno"ovvero,a mio giudizio,un viaggio senza alcun confine nei meandri della mente e di cui lo spazio e il tempo possono essere interpretati come due MONUMENTALI ESPRESSIONI METAFORICHE tra le più vaste,articolate ed elaborate mai pensate dalla sceneggiatura del regista e di Arthur C.Clarke basandosi sul suo stesso romanzo chiamato"la sentinella"...ma,appunto,Stanley Kubrick non era solamente un grande regista...era un GENIO.
Ci si può immaginare anche come si possa tranquillamente lasciare ogni discussione sui significati quasi di ogni singola sequenza e abbandonarsi completamente,senza ulteriori elucrubazioni,alle immagini,ai movimenti e alle incantevoli cadenze musicali che pervadono l'essenza stessa di questo sogno senza barriere che ancora oggi ci si limita a classificare semplicemente come"film"mentre già appare riduttivo classificarlo anche come"capolavoro"e non è un esagerazione...2001 ODISSEA NELLO SPAZIO è un esperienza per il cuore,la mente e gli occhi che,in questo modo,hanno la possibilità di liberarsi da ogni luogo comune imposto dal cinema ordinario,vale a dire quello attuale,e volare oltre...cosa separa,almeno in questo campo,il titolo di"maestro"da quello di"genio"? spiegazione:il maestro è colui(o colei)che partendo da basi narrative già ampiamente note al pubblico riesce a estrapolare la genialità...mentre il genio non parte da delle basi specificatamente create precedentemente...bensì le INVENTA oppure le REINVENTA,anche se non necessariamente a suo piacimento,ma comunque rinnovandole nelle radici e costruendo così un nuovo tipo di linguaggio totalmente(o quasi)estraneo all'ordinario...ed è questo,a mio giudizio,il più grande merito che titoli come questi hanno avuto nella lunga storia dell'arte dei cineasti...questo film non ha reso omaggio al cinema...ha RICOSTRUITO il cinema.
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mondolariano
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sabato 23 aprile 2011
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un monito sul destino dell'uomo. ma...
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“2001” simboleggia la debolezza dell’umanità al cospetto dell’universo. Tuttavia - a mio modesto parere - se tale simbolo è confinato nell’epoca della corsa allo spazio, il film è superato. E’ figlio del 1968, quando cioè lo sbarco sulla Luna era imminente e l’avventura spaziale sembrava correre all’infinito. Quindi, che Kubrick abbia voluto lanciare un monito sul destino dell'uomo nello spazio è una cosa che poteva essere attuale solo in quegli anni; oggi è superata dal disincanto. Oggi la scienza è impegnata a salvare la Terra dalla catastrofe ambientale, non ad organizzare viaggi verso Giove. E’ vero che il finale onirico del film è simbolicamente associabile a qualsiasi situazione, ma faccio fatica a trovare l’attualità di un contesto che oggi non è più visto come “futuro”.
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“2001” simboleggia la debolezza dell’umanità al cospetto dell’universo. Tuttavia - a mio modesto parere - se tale simbolo è confinato nell’epoca della corsa allo spazio, il film è superato. E’ figlio del 1968, quando cioè lo sbarco sulla Luna era imminente e l’avventura spaziale sembrava correre all’infinito. Quindi, che Kubrick abbia voluto lanciare un monito sul destino dell'uomo nello spazio è una cosa che poteva essere attuale solo in quegli anni; oggi è superata dal disincanto. Oggi la scienza è impegnata a salvare la Terra dalla catastrofe ambientale, non ad organizzare viaggi verso Giove. E’ vero che il finale onirico del film è simbolicamente associabile a qualsiasi situazione, ma faccio fatica a trovare l’attualità di un contesto che oggi non è più visto come “futuro”. Ciò detto, non voglio certo negare il genio del regista, quel senso di inquietudine e di cosmico smarrimento che sembra affollarsi intorno al monolite, col suo coro di demoni che difficilmente riascolterei un’altra volta.
Quattro stelle e mezzo.
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alessio
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venerdì 21 settembre 2001
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geniale e visionario
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E' senza dubbio il film più ambizioso di un grande maestro del cinema come Kubrick. Una geniale esplorazione nel mistero della nascita dell'uomo e delle sue origini, svolta con classe dall'autore. Film tecnicamente ancora oggi insuperato, con sequenze emozionanti e contenuti filosofici talvolta criptici, comunque coinvolgenti. Originale è anche l'uso della musica, come nelle sequenze delle astronavi, con i valzer di Strauss. Dico anche questo: non esisterebbero Spielberg, Lucas, Cameron e company senza "2001: Odissea nello spazio"!!
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rudy_50
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domenica 12 giugno 2011
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che noia
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L'ho visto quando è uscito nel '68, era l'epoca della guerra nel Vietnam e della contestazione. E stato un flop, non è piaciuto a nessuno che conoscevo. Quando l'hanno riproposto una ventina di anni dopo, stavo per andare a rivederlo, non essendomi accorto che si trattasse dello stesso film, ma per fortuna mi sono ravveduto in tempo e ho risparmiato i soldi del biglietto. Per quelli a qui è piaciuto, quando lo hanno rilanciato negli anni '80 voglio dirvi; non penso che la gente qia diventata più intelligente in 20 anni, anzi......
Il cinema deve essere innanzi tutto un divertimento.
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kyle
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venerdì 13 marzo 2009
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odisse nello strazio
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L sceneggiatura di questo film sembra un optional, la prima ora poteva essere ridotta a 20 minuti e sarebbe stato interessante se il regista avesse cercato di dare una spiegazione sulla vera natura del monolito. Per quanto riguarda i personaggi, non trasmettono niente, dire che sono inutili è fargli un complimento. Il film è veramente noioso, con scene strazianti come le astronavi che si muovono lentamente. Inoltre il contrasto tra i rumori all'interno dell'astronave e il silenzio dello spazio non comunica veramente niente. La parte finale è veramente pessima, sembra quasi che l'astronauta si sia calato una pasticca. Ma il peggio deve ancora arrivare quando invecchia muore e poi rinasce e tutto senza dare uno straccio di spiegazione.
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L sceneggiatura di questo film sembra un optional, la prima ora poteva essere ridotta a 20 minuti e sarebbe stato interessante se il regista avesse cercato di dare una spiegazione sulla vera natura del monolito. Per quanto riguarda i personaggi, non trasmettono niente, dire che sono inutili è fargli un complimento. Il film è veramente noioso, con scene strazianti come le astronavi che si muovono lentamente. Inoltre il contrasto tra i rumori all'interno dell'astronave e il silenzio dello spazio non comunica veramente niente. La parte finale è veramente pessima, sembra quasi che l'astronauta si sia calato una pasticca. Ma il peggio deve ancora arrivare quando invecchia muore e poi rinasce e tutto senza dare uno straccio di spiegazione. Questo film poteva essere un capolavoro nel 68, ma ora mi sembra un'opera incompiuta.
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(di marvelman (quello vero!))
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[+] visto una volta può bastare...
(di dr. gonzo)
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(di giorgio)
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antonio
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mercoledì 27 novembre 2002
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sei stelle
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signor Farinotti, avrebbe dovuto introdurre la sesta stella unicamente per questo film. Ci ripensi.
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