Marco Tullio Giordana affronta il tema dell'immigrazione clandestina senza commuovere. Drammatico, Italia, Gran Bretagna, Francia2005. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nel corso di un giro in barca a vela, Sandro, figlio di un industriale, viene sbalzato fuoribordo. Creduto morto, è stato in realtà salvato da una 'carretta del mare' che trasporta clandestini. Espandi ▽
Sandro è il giovane figlio di un industriale bresciano. La sua esperienza quotidiana lo mette a contatto con persone provenienti da diversi paesi extracomunitari ma la sorte che lo attende gliene farà sperimentare direttamente le profonde sofferenze. Infatti, nel corso di una vacanza in barca a vela verrà sbalzato fuoribordo, creduto morto dai genitori ma salvato e issato a bordo di una 'carretta del mare' che trasporta clandestini. Qui diventerà amico di due giovani romeni, Radu e Alina. Una volta sbarcati e alloggiati in un centro di raccolta i tre conserveranno il loro legame al punto che Sandro chiederà ai genitori di adottarli. Recensione ❯
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Invidiato dell'assessore ai lavori pubblici per il suo inguaribile ottimismo, il geometra Mario Bettini viene trasferito al reparto cimiteri, dove riuscirà a prendersi una rivincita. Espandi ▽
Mario Bettini è un geometra trentenne che vive a Cremona. Un giorno si ritrova assunto dal Comune in quanto vincitore di un concorso che quasi non ricorda di aver sostenuto. Da quel momento entra nel mirino dell'assessore ai lavori pubblici che non sopporta la sua voglia di fare e di fare bene. Finirà al reparto cimiteri dove potrà prendersi una rivincita. Nel frattempo sarà cresciuto e potrà anche godersi l'amore della bella Linda. Alessandro D'Alatri è riuscito finalmente a fare il film che sognava da anni. Un film in cui si parlasse di come l'Italia sia ricca di risorse umane (nel senso positivo del termine) che vengono sistematicamente impoverite da una mentalità collettiva (che trova la sua espressione operativa in ambito politico) che vuole appiattire tutto. Recensione ❯
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I fratelli Vanzina puntano sul remake della commedia popolare anni Settanta e rilanciano l'ispettore trash Nico Giraldi, detto Monnezza, portato al successo da Tomas Milian, interpretato ora da Claudio Amendola. Espandi ▽
Il poliziotto Rocky ha seguito le orme del mitico padre, Nico Giraldi, ereditandone anche il soprannome - Monnezza. L'agente è chiamato a smascherare una banda di trafficanti di droga, che ha collusioni con le alte sfere del governo e della polizia stessa, con l'aiuto della sua avvenente collega Betta e di un ladruncolo di periferia, Tramezzino.Seguendo l'onda dei grandi revival dei film trash degli anni '70, i fratelli Vanzina ripropongono le avventure del mitico poliziotto di borgata, Monnezza alias Nico Giraldi, che era stato magistralmente interpretato da Thomas Milian, diretto da Bruno Corbucci. Recensione ❯
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Film-documentario che ripercorre la storia del programma tv della Guzzanti, un documento che stimola la discussione e il confronto. Documentario, Italia2005. Durata 80 Minuti.
Dalla Mostra di Venezia arriva un pamphlet politico sulla satira e sulla libertà di informazione in Italia. Per discutere indipendentemente da quale parte si sostiene. Espandi ▽
Questo film-documentario ripercorre con l'aiuto di numerose testimonianze, la storia del programma tv della Guzzanti, Raiot, prima voluto e poi censurato da RaiTre. Più che un film 'contro Berlusconi' è un film che si interroga su quale sia la definizione di satira e sulla effettiva libertà di informazione nel nostro Paese. Sgombriamo subito il campo da un equivoco: proprio chi sostiene il governo del Polo dovrebbe gioire di un documentario 'alla Michael Moore' come questo. Recensione ❯
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Giuseppe Cocuzza è un funzionario statale. Tornato dalle ferie, riceve misteriosi pacchetti contenenti denaro ed è incoraggiato dall'ambiziosa moglie Francesca e dalla figlia Giulietta a tenerli e a spenderli al più presto. Espandi ▽
Giuseppe Cocuzza è un funzionario statale. Tornato dalle ferie, riceve misteriosi pacchetti contenenti denaro ed è incoraggiato dall'ambiziosa moglie Francesca e dalla figlia Giulietta, adolescente inquieta tentata dalle ricchezze dei compagni, a tenerli e a spenderli al più presto.
Interviene anche la sorella di Giuseppe, la petulante Livia, sedotta e abbandonata da un trapezista di incerte origini ungheresi, Fedor, che l'ha lasciata senza soldi e con un figlio un po' ritardato, Renatino. Fedor, con cui Livia ha tenuto un saltuario contatto, appena sentita la novità del misterioso pacchetto, torna da Livia e si unisce al già variopinto ménage familiare. Recensione ❯
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Pupi Avati riscrive la sua giovinezza quarant'anni dopo, ambientandola ai giorni nostri e raccontando le realtà che ama: Bologna, il jazz, l'amicizia virile, le buone maniere. Espandi ▽
Pupi Avati riscrive la sua giovinezza quarant'anni dopo,ambientandola ai giorni nostri, con un restyling che depura i ricordi da ogni bruttura e la pretesa di raccontare i giovani d'inizio secolo, il XXI, come se non ci fosse stata una guerra mondiale, Salinger, il 68, Marcuse, l'aids, le brigate rosse, i centri sociali e la brutalità della politica mondiale. In Ma quando arrivano le ragazze? Avati allontana da se la realtà rifugiandosi nel sentimentalismo di stampo provinciale, nel quale ammassa tutto quanto egli ama: Bologna, il jazz, l'amicizia virile, le buone maniere. Recensione ❯
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Quando i Maestri deludono. Due biglietti su tre non sono obliterati Espandi ▽
Quando un Maestro (e i tre registi coinvolti in questa operazione indubbiamente lo sono) delude il dispiacere si unisce all'imbarazzo. Perché è come se un amico ti avesse fatto perdere un po' della fiducia che avevi in lui. È ciò che accade con i due episodi firmati da Olmi e da Kiarostami. Nel primo un Carlo Delle Piane che recita lo stesso ruolo che gli ha offerto Avati in numerosi film (a partire da Una gita scolastica ), si innamora platonicamente, di un'assistente che gli ha mostrato cortesia unita a gentilezza. Dal treno (elemento di collegamento tra gli episodi) su cui si trova vorrebbe inviarle una mail ma finisce col non farlo. Recensione ❯
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Accolto con freddezza dalla stampa internazionale al Festival di Berlino, l'esordio di Stefano Mordini. Espandi ▽
Accoglienza fredda e sala semivuota alla proiezione stampa di "Provincia Meccanica", unico film italiano in concorso ala 55esima edizione del Festival di Berlino. L'opera prima del documentarista Stefano Mordini racconta la storia di una famiglia anomala che vive nella provincia di Ravenna. Marco e' un operaio che cerca di mantenere moglie e prole facendo i turni di notte come carrellista. Silvia si occupa dei figli a modo suo, cioe'trascurandone l'educazione scolastica e lasciandoli crescere liberamente insieme a un cane e a un iguana. In casa Battaglia regna sovrano il caos e l'autarchia. Un modus vivendi anticonvenzionale che viene interrotto bruscamente dalle regole della societa' civile: Sonia, la figlia maggiore, viene tolta alla madre dall'assistente sociale. Recensione ❯
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Nina, annunciatrice in un grande supermercato, viene improvvisamente lasciata dal marito. I giorni dell'abbandono sono dolorosi ed estremi, ma il giorno del suo compleanno Nina rinasce e comincia ad avere una nuova consapevolezza di sé. Espandi ▽
Nina, intorno ai trentacinque, sposata, senza figli, un lavoro come "voce" in un centro commerciale (annuncia cioè all'altoparlante le varie promozioni), una sera come tante torna dal lavoro e trova il marito Claudio con le valigie pronte in procinto di andarsene. E le crolla il mondo addosso. Dopo un confronto dolorosissimo con Claudio, in cui brutalmente viene constatata la fine di un amore, per Nina inizia il periodo del dolore, della solitudine, dell'inadeguatezza ad affrontare la vita solo con le proprie forze, dell'abisso fino a toccare il fondo. Finché, il giorno del suo compleanno, Nina dice basta, fa pulizia del passato e della donna che è stata e inizia una nuova vita. Recensione ❯
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Una storia di truffe, progresso e arcaicità. È L'orizzonte degli eventi, l'opera seconda con cui Daniele Vicari punta al festival di Cannes. Espandi ▽
Una storia di truffe, progresso e arcaicità. È L'orizzonte degli eventi , l'opera seconda con cui Daniele Vicari punta al festival di Cannes. Interpretato da Valerio Mastandrea, il film racconta di due mondi, diversi e paralleli, che convivono nello stesso territorio: il Gran Sasso d'Italia. Sotto si lavora nel nome del progresso, sopra, e non in senso metaforico, si vive nel regno della pastorizia. Il contatto tra le due realtà avviene attraverso i personaggi di Max (Mastandrea), ricercatore di fisica nucleare che lavora senza sosta nel laboratorio situato nel ventre della montagna, e del pastore Bajram (Lulzim Zeqja). Recensione ❯
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Cosa succederà con un allenatore "sfigato", una squadra sull'orlo della bancarotta, una affascinante presidentessa alle prese con i sotterfugi e cinque giocatori cinesi appassionati di "Shaolin Soccer"? Espandi ▽
Max Bernabei è un allenatore professionista che non ha mai avuto grande fortuna. Ma senza il pallone non riesce a vivere, dunque gli va bene allenare persino la squadra di calcio del Centro Psicoterapeutico. Recensione ❯
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Laura, un'adolescente di 13 anni si innamore del suo professore d'arte. Film ispirato ai fatti di cronaca del professore di Camerino, accusato di molestie da un'allieva. Espandi ▽
Laura (Sbrenna) ha 13 anni, i suoi genitori sono separati e hanno poco tempo da dedicarle. La ragazza si innamora del suo professore d'arte (Calvagna), un uomo cordiale che ha, con i suoi allievi, un rapporto amichevole e diretto. Recensione ❯
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"Troppo Belli" per restare chiusi dentro al piccolo schermo, Costantino e Daniele approdano al cinema con un film tagliato su misura per loro. A reggere i fili dell'operazione c'è il "solito noto"... Espandi ▽
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