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Sabina Guzzanti

Sabina Guzzanti è un'attrice italiana, regista, produttrice, scrittrice, sceneggiatrice, musicista, è nata il 25 luglio 1963 a Roma (Italia). Sabina Guzzanti ha oggi 60 anni ed è del segno zodiacale Leone.

Il ratto della Sabina

A cura di Fabio Secchi Frau

Sabina Guzzanti vedeva chiudere il suo programma "Raiot" su Rai Tre nel novembre del 2003. Nasce in quel momento la sua missione: farsi simbolo della libertà di espressione "anche al di là del mondo dello spettacolo". Controversa, censurata, scomoda, questa attrice, comica e oggi ottima blogger italiana, con la sua satira ha smascherato il politico, il vip e l'uomo contemporaneo stritolato dal consumismo, dal potere e dall'apparire. Un'autrice da riscoprire e sicuramente una delle interpreti italiane più raffinate, discusse e disapprovate... ma anche una delle poche che abbia una faccia riconoscibile anche al grande pubblico. Elogiata dagli intellettuali, baluardo della contestazione assoluta, mette in scacco la logica globale della politica, giocando con il nichilismo e gozzovigliando tra gli errori, le bugie, i vizi e i difetti della società politica e non. Parla dell'italiano di oggi, Sabina, e lo fa con la voce e il volto dei politici che imita. Parla di quell'uomo che subisce lieto la dittatura del potere e della superficialità senza accorgersi minimamente della disintegrazione della propria libertà. Fattasi una delle immagini femminili più profonde della satira, continua a essere presente nella cultura italiana dello spettacolo, a volte fraintesa, ma mai manipolata. In molti vorrebbero rimuoverla, ma non ci riescono. Inimitabile nelle sue imitazioni (scusate il gioco di parole), ha fatto scuola e va da sé, come una delle eredi dei più grandi e storici autori sprezzanti, mordaci e disturbatori italiani, perché quello che Sabina opera sullo spettatore che sia esso cinematografico o teatrale (o televisivo) è un vero e proprio ratto. Un sequestro di persona che ha il solo scopo di riscattare la sua libertà con la risata.

La gavetta e la televisione
Figlia del giornalista e senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti, diplomatasi all'Accademia d'Arte Drammatica, debutta nel mondo dello spettacolo negli Anni Ottanta, inizialmente come interprete teatrale, portando sul palcoscenico il monologo comico "Il tempo restringe" (1987). Solo successivamente comincia ad avvicinarsi al mondo della televisione, partecipando a trasmissioni televisive quali "Proffimamente... non stop" e "L'araba fenice" di Antonio Ricci e poi accanto al fratello Corrado Guzzanti, anche lui attore e autore satirico, e Serena Dandini nel programma "La tv delle ragazze", dove si mette in luce anche come ottima imitatrice, su tutte brilla quella di Moana Pozzi.

Al cinema
Il debutto sul grande schermo è segnato da Giuseppe Bertolucci che la inserirà nella sua commedia I cammelli (1988). Successivamente, reciterà per Gianni Amelio nel film I ragazzi di via Panisperna (1989), poi tornerà al teatro portando alcuni spettacoli scritti, diretti e interpretati da lei stessa: "Il fidanzato di bronzo" (1989, con David Riondino e il fratello Corrado), "Con fervido zelo" (1990) e "Non io" (1994). Il tutto senza mai smettere di apparire sul piccolo schermo, in trasmissioni umoristiche come "Scusate l'interruzione", "Avanzi" e "Tunnel".
Nel 1994, è ancora nelle mani di Giuseppe Bertolucci nella commedia Troppo sole, poi si fa politicamente impegnata e scopre la satira imitando magistralmente Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi. Ma è solo la punta dell'iceberg. Nel 1998, è ancora sul palcoscenico con "L'assoluto naturale" di Parise, affianco a Sandro Longobardi e per la regia di Tiezzi, e pubblica il libro di monologhi "Mi consenta una riflessione (anche se non è il mio ramo)".

Ancora in tv
Dopo aver affiancato la sorella Caterina (anche lei attrice e imitatrice) in programmi come "Pippo Chennedy Show" e "La posta del cuore", si dà alla regia cinematografica firmando Bimba (2003) con Francesco Paolantoni, Adriana Asti, Iaia Forte, Antonio Catania e Neri Marcoré. La storia (ovviamente satirica) di una "modella-forse-attrice" idiota e capricciosa che scopre di essere il clone di un'altra star si rivela profetica perché parla della televisione e del suo mondo senza particolari abbellimenti. Facendo un po' vedere alle persone il lato materiale della realtà dello spettacolo, quello più gretto e senza tanti sentimenti, adatti solo a nascondere i veri intenti. Anche se il film non è un successo, rimane il fatto che la Guzzanti, in ogni decennio, riesce a cogliere metafore sconcertanti per inchiodare ipocrisie e nevrosi dell'Italietta dei nostri giorni. Tanti si infuriano, tanti non capiscono, ma questa anarchica ribatte seraficamente che questa, per quanto paradossale, è la realtà.

Il caso Riot
Poi l'arrivo di "Raiot" nel 2003, programma televisivo su Rai Tre che nonostante gli ascolti più che notevoli in tarda fascia oraria, viene querelato da Mediaste per "gravissime menzogne e insinuazioni", costringendo i vertici Rai a sospendere immediatamente la trasmissione, suscitando molte polemiche fra gli utenti. Si accusa Silvio Berlusconi e più in generale la sua coalizione di centro-destra di aver censurato la Guzzanti, ma nonostante l'evidente censura, la Guzzanti riesce a distribuire liberamente e su internet le successive puntate del programma raccogliendo un enorme successo e una eccezionale solidarietà da parte di artisti e spettatori. La querela viene poi archiviata dalla magistratura che giudicò infondate le accuse di Mediaste in quanto i fatti presentati erano veri.

Nuovi progetti cinematografici
Da questa esperienza nasce il film documentario Viva Zapatero! (2005), che denuncia la scarsa libertà di informazione in Italia ed estrapola il concetto di satira nel nostro Belpaese, scatenando nuove polemiche, ma raccogliendo l'ovazione del pubblico. Da tale successo, arriva poi Le ragioni dell'aragosta (2007), commedia che raggruppa tutti gli attori di "Avanzi". Fuori concorso a Cannes presenta l'atteso e già discusso Draquila (2010), altro film di denuncia, critica e satira sulla disastrosa situazione post terremoto dell' "Italietta" d'oggi. La censura la massacra, lei continua a portare lo spettatore verso terreni della riflessione libera, inesplorata e rischiosa. Non sa tacere, vergognosamente tagliata da un inquietante gioco politico.
Dopo La Trattativa Stato Mafia (2014), nel 2021 gira il documentario Spin Time, che fatica la democrazia!, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Ultimi film

Documentario, (Italia - 2005), 80 min.
Commedia, (Italia - 2003), 100 min.
Commedia, (Italia - 1994), 90 min.
Commedia, (Italia - 1991), 90 min.
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