shingotamai
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domenica 23 luglio 2017
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la vittoria del capitalismo
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Di questo film di Salemme va indubbiamente premiata l'idea di base,in una commedia che non si può certo dire manchi di originalità.
Di fronte a molti soldi,trovati in maniera legale o meno, poco importa,trema la morale di ognuno di noi.
Questo il destino del signor Cucuzza vittima di uno strano gioco di buste piene di denaro,che metterà a dura prova la sua serenità mentale ed il rapporto con la propria famiglia.
La sceneggiatura offre dunque interessanti spunti di riflessione ,anche se talvolta risulta pasticciata e caotica,sopratutto nelle varie interpretazioni del buon Salemme, che sforna ben più di una caricatura.
Anche la famiglia CocuzZa non lesina modi e personaggi grotteschi,che volentieri strappano due risate, ma non risultano sempre efficaci.
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Di questo film di Salemme va indubbiamente premiata l'idea di base,in una commedia che non si può certo dire manchi di originalità.
Di fronte a molti soldi,trovati in maniera legale o meno, poco importa,trema la morale di ognuno di noi.
Questo il destino del signor Cucuzza vittima di uno strano gioco di buste piene di denaro,che metterà a dura prova la sua serenità mentale ed il rapporto con la propria famiglia.
La sceneggiatura offre dunque interessanti spunti di riflessione ,anche se talvolta risulta pasticciata e caotica,sopratutto nelle varie interpretazioni del buon Salemme, che sforna ben più di una caricatura.
Anche la famiglia CocuzZa non lesina modi e personaggi grotteschi,che volentieri strappano due risate, ma non risultano sempre efficaci.
Il finale è quasi surreale ma valido,in un prodotto finale che con un poco di esuberanza in meno,avrebbe riscosso moti più consensi.
Resta comunque una delle migliori idee di Salemme.
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aristoteles
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lunedì 21 dicembre 2015
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l'onesto ??? cocuzza
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Una commedia simpatica e tratti divertente.
C'è anche un'ideologia di fondo che non dispiace,purtroppo poteva essere sviscerata in maniera migliore.
Ottime gag napoletane e personaggi abbastanza divertenti.
Personalmente non ho gradito molto Salemme nelle interpretazioni "Pre-Finale",trovandolo eccessivo e a tratti snervante,nei panni della suora,del postino,del funzionario inps,etc etc....
Molto meglio quando ha interpetato Felice C.
Peccato,il risultato finale sarebbe potuto essere molto più soddisfacente se il buon attore e regista non avesse voluto troppo autocompiacersi.
Un 6 glielo diamo,comunque.
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luigi chierico
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sabato 21 marzo 2015
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ma non troppo
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Ridentem dicere verum: quid vetat? Cosa proibisce di dire la verità scherzando? No questo film concepito dal napoletano Vincenzo Salemme non è un film per far ridere ma per far riflettere, come tanti film del grande artista,anche egli napoletano,Antonio de Curtis che sotto il nome di Totò,suo diminutivo, manteneva spesso il suo nome nei film (es. vedi “vota Antonio, vota Antonio,vota Antonio”), o come nel film “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin. Poiché la verità, sebbene nascosta nella satira, è pungente, allora la si nasconde. La critica tace, debella, ignora questi film. Questa la sorte di tutti i film di Totò negli Anni 40-50-60 prima di arrivare al successo enorme dopo la sua morte avvenuta il 15 aprile del 1967.
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Ridentem dicere verum: quid vetat? Cosa proibisce di dire la verità scherzando? No questo film concepito dal napoletano Vincenzo Salemme non è un film per far ridere ma per far riflettere, come tanti film del grande artista,anche egli napoletano,Antonio de Curtis che sotto il nome di Totò,suo diminutivo, manteneva spesso il suo nome nei film (es. vedi “vota Antonio, vota Antonio,vota Antonio”), o come nel film “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin. Poiché la verità, sebbene nascosta nella satira, è pungente, allora la si nasconde. La critica tace, debella, ignora questi film. Questa la sorte di tutti i film di Totò negli Anni 40-50-60 prima di arrivare al successo enorme dopo la sua morte avvenuta il 15 aprile del 1967. Ecco che questo intelligente film di Vincenzo Salemme,regista e protagonista, viene snobbato, là dove un monologo di Felice C. è la più viva e vera denuncia ed accusa contro la società,la religione,la politica di oggi. Dopo una partenza che ha del paradossale,ricevere ogni mese 50.000 euro, di una comicità fatta anche di linguaggio e di tic che ricordano le marionette del già ricordato snodato Totò o della nota macchietta di Giorgio Gaber nella nota canzone “Il tic”.E’ vero che Giuseppe Cocuzza,interpretato da Maurizio Casagrande,è solo un funzionario dello stato, tuttavia,a ben pensare, non c’è poi tanto da meravigliarsi se percepisce questa somma, c’è più di un è amato funzionari dello Stato che percepisca una simile somma mensile! Il monologo ricorda l’invettiva di fuoco di Dante:”Ahi serva Italia,di dolore ostello,nave senza nocchiero in gran tempesta,non donna di provincia, ma bordello!” Così, parafrasando le parole di Dante ”Vieni a veder la tua Roma che piange vedova e sola”, Vincenzo Salemme fa dire a Felice C. “Anche io, negli Anni 70, avevo il sogno del comunismo, ma allora essere comunisti voleva dire soprattutto desiderare un mondo migliore, insomma era un’aspirazione che aveva poco a che fare con il marxismo”. Pone inoltre l’interrogativo all’onesto funzionario di stato, ponendolo anche alla prova, se è ancora possibile, giusto ed onesto essere fedele ai valori che ci hanno portato tanto avanti al punto però che oggi sappiamo solo dire ai nostri figli : "Il fumo fa male", non "Mangiate troppa carne rossa", "Ogni anno a Natale vengono distrutti troppi abeti"! ed aggiunge parole ancora più agghiaccianti,quanto vere:” Io a mio figlio non potrei mai insegnare che sul lavoro non deve guardare in faccia a nessuno se vuole andare avanti; che votare non serve a nessuno, solo ai politici che devono rubare”. Qaeremus seria, può definirsi questo un film comico? Cero è molto divertente, non manca di ilarità, di momenti molto divertenti, di personaggi stravaganti, ma vi è tanta amarezza e a fronte dello scrupoloso Maurizio Casagrande vi è l’onestà del nonno di Felice. Noi cosa possiamo rispondere all’inquietante interrogativo dell’infelice Felice C. allorché chiede a Maurizio Casagrande di insegnargli a viverre senza scrupoli “Altrimenti mettetemi in un mondo dove non esistono zingari, negri, poveri, disperati! Mandatemi qualcuno che mi dimostri che vivere in questa società è giusto altrimenti diventerò un delinquente!”.
Tutti i personaggi sono indovinati nei ruoli loro assegnati, compresa la breve partecipazione di Carlo Croccolo, il richiamo a tanti film di Totò è d’obbligo, ma su tutti sovrasta l’intrepretazione di Vincenzo Salemme,solenne nel soliloquio.
Per il suo genere e scopo il film merita l’ottimo.
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lucass
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domenica 4 settembre 2011
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miglior film di salemme
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Il miglior film di Salemme. Il monologo in cui dice che se la sua ideologia è fallita, e non quella della gente comune (arrivista, ruffiana, osservante dei precetti cattolici ma al tempo stesso peccatori all'ennesima potenza), "è stato solo un caso", costituisce l'apoteosi del film. Grande Salemme, grande Casagrande (scusate il gioco di parole). E che dire di più? Ragionate gente, ragionate...il capitalismo ha davvero "vinto"? Visti i tempi, che risposta date? A voi l'ardua sentenza...
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salemme
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domenica 9 gennaio 2011
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bellisssimo
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lollixo
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giovedì 16 dicembre 2010
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da trasmettere in tutte le scuole!
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[ATTENZIONE PUò CONTENERE SPOILER] un film semplicemente stupendo incredibile. Certo all'inizio può un pò far storciere il naso dato ke si susseguono gag abbastanza particolari ke non a tutti potrebbero piacere, anche se personalmente le ho amate tutte perchè sono geniali! Non c'è niente da fare salemme è un grande sa destreggiarsi tra il comico e il drammatico in una maniera impressionante! Questo film tocca nel profondo, pone interrogatori che sono alla base di ogni società, mette i ndubbio quelle che sono le convenzioni (e finalmente!) come le religioni le istituzioni ecc.. se i giovani guardassero questo film invece di rincitrullirsi con grande fratello e reality affiliati sicuramente non ci ritroveremmo in questa parodia di società ke stiamo vivendo ma vabbè d'altronde non è ke una flebile utopia dato ke i giovani preferiscono sballarsi in discoteca e far parte di u ngruppo, piuttosto ke avere idee proprie.
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dario
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lunedì 22 marzo 2010
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ultrapasticciato
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Una gran confusione di idee e qualche pessimo escamotage per far ridere (Salemme ispettore dell'Inps è insopportabile), una regia traballante, tanta carne al fuoco, tolta neanche a metà cottura. Peccato. Salemme ha doti maggiori, ma non se ne avvale, rimane allo sketch, alla barzelletta. Dignitosa la recitazione degli altri, tranne Izzo che va continuamente fuori giri. Non sgadevole una vena surreale di fondo.
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terry
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martedì 27 novembre 2007
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sempre più pazze dei pazzi
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Il film "A ME, MI PIACE". Stupenda l'ironia di Salemme e l'intelligenza dello stesso. Bravissimo nel riuscire a creare un film comico con una morale così sottile, da cadere nell'inverosimile.
Salemme, per me, è uno dei registi e attori più completi del momento, infatti, tutto quello che fa si trasforma in "BELLO". Spero di riuscire a vedere l'ultimo film che mi hanno detto essere bello.
Comunque, "COSE DA PAZZI" non ha eguali.
Ciao Vincenzo, sono una tua fan, spero che tu legga questa mia e che continui, sempre, a divertirci ed ad essere così attento a quello che accade nella realtà ed ad utilizzare la tua "morale sottile".
Ciao a tutti.
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emanuele
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sabato 3 novembre 2007
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commedia che fa riflettere
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il film e' una commedia ma fa riflettere molto sopratutto alla fine
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filippade
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sabato 27 ottobre 2007
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addio al "sogno"
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Probabilmente come dicono la totalità dei commenti il film è eccessivamente teatrale ma è altrettanto innegabile che il film è godibilissimo eppoi la trovata della pensione per l'handicap morale del sogno perduto del comunismo è geniale, chissà perchè mi ricorda teneramente il giorgio gaber di "qualcuno era comunista".
Una produzione più curata avrebbe potuto regalarci un piccolo capolavoro di commedia all'italiana.
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