homer simpson
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sabato 17 settembre 2005
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viva sabina guzzanti!
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Bellissimo il documentario (e non film, come scritto da qualcuno che evidentemente non sa distinguere tra finzione e realtà, anche se ammetto che quando in un Paese si arriva a censurare i comici la distinzione tra realtà e fantasia, drammatico e grottesco possa appiattirsi fino a scomparire...).
Graffiante come non mai, la Sabinona è riuscita in un duplice sforzo: affilare le unghie contro chi l'ha fatta cacciare perchè si era macchiata di un grave reato: raccontare la verità (in un Paese come l'Italia odierna è un reato gravissimo, che viene punito con l'ostracismo e la marchiatura a fuoco come "elemento pericoloso per la comunità. Infatti elenti del genere potrebbero arrivare addirittura a far ragionare qualcuno con la propria testa.
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Bellissimo il documentario (e non film, come scritto da qualcuno che evidentemente non sa distinguere tra finzione e realtà, anche se ammetto che quando in un Paese si arriva a censurare i comici la distinzione tra realtà e fantasia, drammatico e grottesco possa appiattirsi fino a scomparire...).
Graffiante come non mai, la Sabinona è riuscita in un duplice sforzo: affilare le unghie contro chi l'ha fatta cacciare perchè si era macchiata di un grave reato: raccontare la verità (in un Paese come l'Italia odierna è un reato gravissimo, che viene punito con l'ostracismo e la marchiatura a fuoco come "elemento pericoloso per la comunità. Infatti elenti del genere potrebbero arrivare addirittura a far ragionare qualcuno con la propria testa. Una cosa pazzesca, inaccettabile!"), e affondare la lama nei confronti di un'opposizione sempre più spesso afona sia di voce che di idee (per non parlare di ideali).
Per citare un altro grande: Sabina ha finalmente detto qualcosa di Sinistra. Anzi, lo ha urlato!
Dio la benedica.
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scapigliato
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giovedì 1 dicembre 2005
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una come noi!!
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sono molto contento di aver visto "viva Zapatero" nella mia città, in un cinemino quasi vuoto (eravamo sette persone). per quanto riguarda le critiche "stilistiche", potrei anche dare agione a chi le fa (anche se a me personalmente piacciono i film "poveri" come questo); quello che conta, però, qui è il contenuto. la questione è: fino al 2001 vedevo l'ottavo nano e ridevo tantissimo, poi la Dandini l'hanno spostata in terza serata su rai2 (due anni fa, per chi non lo sapesse, con una trasmissione con Lillo e Greg), ora fa un talk show "culturale" a mezzanotte su Rai3. perchè? prima Gene gnocchi aveva il suo programma, ora invece sta a "quelli che il calcio...". perchè? e dov'è Beppe Grillo? dove sono tutti? la televisione di oggi non fa più vedere niente, al massimo ogni tanto danno un'elargizione (come usavano fare gli imperatori romani alla "plebe") a Zelig.
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sono molto contento di aver visto "viva Zapatero" nella mia città, in un cinemino quasi vuoto (eravamo sette persone). per quanto riguarda le critiche "stilistiche", potrei anche dare agione a chi le fa (anche se a me personalmente piacciono i film "poveri" come questo); quello che conta, però, qui è il contenuto. la questione è: fino al 2001 vedevo l'ottavo nano e ridevo tantissimo, poi la Dandini l'hanno spostata in terza serata su rai2 (due anni fa, per chi non lo sapesse, con una trasmissione con Lillo e Greg), ora fa un talk show "culturale" a mezzanotte su Rai3. perchè? prima Gene gnocchi aveva il suo programma, ora invece sta a "quelli che il calcio...". perchè? e dov'è Beppe Grillo? dove sono tutti? la televisione di oggi non fa più vedere niente, al massimo ogni tanto danno un'elargizione (come usavano fare gli imperatori romani alla "plebe") a Zelig. ma ci rendiamo conto? qui non si può parlare di niente, in Francia prendono Chirac a pesci in faccia ogni sera!! in Spagna la Tv di Stato non è controllata dai partiti!!! assurdo!! il problema non è di destra o sinistra. fino a quando in italia c'era il vuoto di potere c'era la Satira (era un puro caso che ci fosse la sinistra), ora invece entrambi gli schieramenti si spartiscono la torta e la povera Satira la sbattono fuori a calci nel sedere!! io dico brava a Sabina Guzzanti perchè ha saputo fare un film semplice, "grezzo", anche mal strutturato, alla stessa maniera in cui l'avrei fatto io, spinta da un autentico desiderio di fare il suo dovere di cittadina denunciando le ingiustizie che vede!! io dico che tutti dovremmo fare come lei.
PS. comunque io, che da bambino vedevo tantissima (anche troppa) televisione e seguo i Tg da quando avevo dieci anni, so che ora si sono trasformati in appendici a "verissimo" (quelli della Mediaset) o alla Vita in diretta (quelli della Rai, a parte, ogni tanto, il Tg3 o il Tg1).
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luca
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lunedì 19 febbraio 2007
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futurismo
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"Viva Zapatero!" è la testimonianza di un artista dall'intelligenza acuta e dalla grande sensibilità. Al di là della qualità stilistica (dal mio punto di vista per nulla "scadente", come ho potuto leggere nei commenti) ciò che colpisce è la grande emotività; è "girato col cuore", sull'onda della rabbia e dell'amore per un paese che chiunque abbia colto il senso di questo lavoro percepisce come allo sbando, regredito, immaturo: da sterelizzare e ricostruire. Dubito sia stato concepito per vincere Oscar o Leoni d'Oro, sebbene premi ne abbia pure ricevuti. E' la voce di una donna coraggiosa a cui è stata tappata la bocca, non importa se di sinistra giacchè nel resto d'Europa il "caso Italia" (non "caso Berlusconi", badate) è noto e dibattuto.
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"Viva Zapatero!" è la testimonianza di un artista dall'intelligenza acuta e dalla grande sensibilità. Al di là della qualità stilistica (dal mio punto di vista per nulla "scadente", come ho potuto leggere nei commenti) ciò che colpisce è la grande emotività; è "girato col cuore", sull'onda della rabbia e dell'amore per un paese che chiunque abbia colto il senso di questo lavoro percepisce come allo sbando, regredito, immaturo: da sterelizzare e ricostruire. Dubito sia stato concepito per vincere Oscar o Leoni d'Oro, sebbene premi ne abbia pure ricevuti. E' la voce di una donna coraggiosa a cui è stata tappata la bocca, non importa se di sinistra giacchè nel resto d'Europa il "caso Italia" (non "caso Berlusconi", badate) è noto e dibattuto. Avete scritto che "la Guzzanti prende ogni occasione come pretesto per parlare di sè"... vorrei ben vedere! Riuscireste a concepire un documentario che parli di censura di regime con freddezza e "giornalistico distacco" quando ne siete stati voi stessi vittime?! Chiunque abbia un briciolo di anima non ci riuscirebbe. E' la sua vita, il suo caso, la sua sofferenza; è l'arte che le hanno negato, le menzogne che hanno impedito che smascherasse; sono le intimidazioni e le umiliazioni che Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Marco Travaglio e tutti gli altri hanno dovuto subire per la spietatezza di un esecutivo e la complice, omertosa, interessata fiacchezza di un'opposizione! E qui non si parla di propaganda "di sinistra" o peggio "rossa": Indro Montanelli ha criticato l'operato di Berlusconi e quello di Fini definendolo "squadrista", e Travaglio non è certo un militante di sinistra! Per quel che riguarda me, sono disgustato dall'arroganza di Berlusconi e irritato dai politici di centro-sinistra che considero aridi di carisma e insulsi quando propagandano fragili promesse consumate nel vassallggio ai poteri forti delle banche e delle multinazionali. Mai una destra severa e carismatica, mai una sinistra idealista e vivace! Se questa è l'Italia, confido che possa cambiare, evocando la rabbia delicata di Sabina Guzzanti, il fuoco passionale di Moretti, la tristezza pacata di Travaglio, nella speranza che emergano politici che non bivacchino soltanto del "divide et impera" ma riscattino valori condivisi da tutti e rifondino un'Italia degna di forgiarsi del nome di Stato Democratico, in cui il Popolo SA, RIFLETTE, SCEGLIE e in definitiva GOVERNA.
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michele pietragallo
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sabato 12 aprile 2008
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bruttino ma onesto, onesto ma bruttino
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Sabina Guzzanti è un’enfant terrible televisiva che gioca a fare cinema. Ci aveva dato un saggio delle sue (minime) qualità registiche già nel 2002 con "Bimba – È clonata una stella", commediola con spunti di riflessione sull’aleatorietà del mondo dello spettacolo. Con "Viva Zapatero!" (2005) la recidiva Sabina torna a occuparsi, questa volta più direttamente, di tv. Proprio da una vicenda televisiva del 2003 parte questo documentario, quando la commissione di vigilanza RAI formata per 4/5 da rappresentanti dell’allora governo Berlusconi giudicò inappropriata una sua trasmissione satirica andata in onda in una sola puntata nel novembre 2003: Raiot. Il danno: oscuramento del programma per vilipendio ingiustificato della figura del Presidente del Consiglio.
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Sabina Guzzanti è un’enfant terrible televisiva che gioca a fare cinema. Ci aveva dato un saggio delle sue (minime) qualità registiche già nel 2002 con "Bimba – È clonata una stella", commediola con spunti di riflessione sull’aleatorietà del mondo dello spettacolo. Con "Viva Zapatero!" (2005) la recidiva Sabina torna a occuparsi, questa volta più direttamente, di tv. Proprio da una vicenda televisiva del 2003 parte questo documentario, quando la commissione di vigilanza RAI formata per 4/5 da rappresentanti dell’allora governo Berlusconi giudicò inappropriata una sua trasmissione satirica andata in onda in una sola puntata nel novembre 2003: Raiot. Il danno: oscuramento del programma per vilipendio ingiustificato della figura del Presidente del Consiglio. La beffa: querela per diffamazione da parte di quanti si sentirono offesi (giudicata poi priva di fondamento da parte dei giudici). Temi seri, quindi, come libertà e democrazia, censura e libertà d’espressione. Attraverso la tecnica dell’intervista estemporanea Guzzanti smaschera la malafede dei suoi censori colpevoli del “misfatto” votati solo a salvaguardare gli interessi della propria parte politica. Quelli che hanno imbavagliato Guzzanti, quelli che si scoprono sociologi, filologi e teorici della critica massmediologica fornendo divertenti quanto arbitrarie interpretazioni del concetto di satira scopriamo essere vittime di una rigidità mentale che ha del grottesco, quindi inoffensiva in quanto troppo esagerata. Niente di cui preoccuparsi? Forse no. Perché Guzzanti non è la prima vittima della censura, ma poggia su spalle solide, quelle di Biagi, Santoro, De Bortoli e il film ha l’indubbio merito di istruire il pubblico su queste vicende, sui meccanismi della censura e i criteri legislativi che la regolano (si tirano in ballo l’art. 21 e la legge Gasparri) oltre che fornire ai profani argomentazioni “ragionate” di addetti ai lavori che commentano con cognizione di causa la questione. Gli intellettuali Canfora e Fo spiegano a ragion veduta perché la trasmissione fosse da considerarsi a pieno titolo satirica (nessun oltraggio quindi) in quanto si avvaleva del paradosso di cui gode questo genere letterario, cioè la critica incondizionata attraverso il riso e la battuta. Comici come Paolo Rossi e Rory Bremner mettono bene in risalto, da parte loro, come in Italia la satira non sia possibile perché osteggiata all’origine dalla paura del potere, a differenza di quanto accade in Francia e Gran Bretagna. La vera forza del film sono senz’altro i momenti comici in cui abbiamo il piacere di rivedere un irresistibile Marcorè imitare un Gasparri più vero del vero o le imitazioni berlusconiane di Sabina. Proprio la dirompente vis comica dell’autrice suggerisce indirettamente l’idea di un’immediatezza troppo disordinata: ma come potrebbe essere altrimenti? Non sarebbe giusto voler giudicare il film secondo criteri squisitamente cinematografici. Come si può parlare di “struttura narrativa” per un documentario dettato dall’esigenza eruttata dalla rabbia di chi si è visto silurare dalla tv di Stato per oscure ragioni? Un tentativo onesto di rivendicare i propri diritti e un grande sforzo di raccontare come vanno veramente le cose in politica. Onesto come il pianto di Pieroni, del “Corriere della Sera”, per l’umiliazione subita da Biagi, cacciato dalla RAI a mezzo di una lettera con ricevuta di ritorno.
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paul k.
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lunedì 6 febbraio 2006
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verità e opportunità
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Non è un problema di comunicazione ma di struttura : nel nostro paese non ci possiamo aspettare denunce dalla politica e neanche dai media , da noi tutto fa sistema ed è il sistema del tarallucci e vino del 'non rompere le scatole' e del 'tutto si sistema'. Solo che nessuno fa i conti con l'oste , che si può chiamare mafia , debito pubblico che si accumula , debolezza dell'economia e delle infrastrutture ; tutto questo non è in agenda e la comunicazione crea una realtà a misura di inciucio.
Io non so se (ma non credo) che prendere per le corna il sistema risolva qualcosa , la soluzione è in una coscienza collettiva e matura che da noi è lungi dal venire , ma almeno credo che la verità possa essere detta.
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Non è un problema di comunicazione ma di struttura : nel nostro paese non ci possiamo aspettare denunce dalla politica e neanche dai media , da noi tutto fa sistema ed è il sistema del tarallucci e vino del 'non rompere le scatole' e del 'tutto si sistema'. Solo che nessuno fa i conti con l'oste , che si può chiamare mafia , debito pubblico che si accumula , debolezza dell'economia e delle infrastrutture ; tutto questo non è in agenda e la comunicazione crea una realtà a misura di inciucio.
Io non so se (ma non credo) che prendere per le corna il sistema risolva qualcosa , la soluzione è in una coscienza collettiva e matura che da noi è lungi dal venire , ma almeno credo che la verità possa essere detta.
Quello che la Guzzanti mostra in questo documentario è lo spaccato del paese come lo vedono con un misto di divertimento , compatimento e preoccupazione i nostri partner europei. Forse avete visto anche voi 'Citizen Berlusconi' il famoso documentario trasmesso negli USA sulla politica italiana, ecco in confronto a quello Viva Zapatero! è uno zuccherino .
I sociologi potrebbero definire 'funzionale' questo stato di cose , io non lo so : 'l'astuzia della ragione' della storia mi sfugge , ma c'è ,appunto , quella frase del 'Grande Fratello' di Orwell riportata nel film :'libertà e dire che due piu due fa quattro , tutto il resto viene da sè'.
A chi scrive che questa è satira di sinistra mi viene da domandare se ha visto il film...
il messaggio profondo a me sembra condensato in quella frase del giornalista mi pare belga : Berlusconi è una creazione della sinistra , dell'inciucio sistemico che accalappia tutto. E infine per ricitare Orwell tra cani e maiali non si riesce più a distinguere
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alessio
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venerdì 30 settembre 2005
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e' difficile capire
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probabilmente sarebbe stato opportuno cestinare la recensione del signor Giancarlo Zappoli e di coloro che scrivono senza sapere alcunchè ne di politica nè di storia. L'Italia è un paese dove tutti possono esprimere il proprio parere, e questa mi sembra una grandissima conquista, ma quando le persone si permettono di commentare ciò che ha fatto la Guzzanti affermando che è stato giusto ironizzare sul tumore della signora Fallaci, mi sembra che si sia arrivati ad un punto di non ritorno. Il film è scialbo e scontato sia per i contenuti sia per l'impostazione. Non rappresenta nessuno e credo veramente che in pochi e soprattutto ignoranti (nel senso di ignorare) abbiano visto nella signora guzzanti una paladina della verità e della sincerità.
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probabilmente sarebbe stato opportuno cestinare la recensione del signor Giancarlo Zappoli e di coloro che scrivono senza sapere alcunchè ne di politica nè di storia. L'Italia è un paese dove tutti possono esprimere il proprio parere, e questa mi sembra una grandissima conquista, ma quando le persone si permettono di commentare ciò che ha fatto la Guzzanti affermando che è stato giusto ironizzare sul tumore della signora Fallaci, mi sembra che si sia arrivati ad un punto di non ritorno. Il film è scialbo e scontato sia per i contenuti sia per l'impostazione. Non rappresenta nessuno e credo veramente che in pochi e soprattutto ignoranti (nel senso di ignorare) abbiano visto nella signora guzzanti una paladina della verità e della sincerità. Quante domande mi piacerebbe farle e quante risposte mi piacerebbe ascoltare e registrare! Un giorno neanche troppo lontano sarebbe carino e molto interessante riascoltare le risposte date dalla signora Guzzanti e immediatamente molte persone capirebbero la scarsissima caratura del personaggio e soprattutto che nessuno potrà mai confrontare ciò che ha visto che ha fatto e che ha scritto Oriana Fallaci con quello che forse crede di aver fatto la signora Guzzanti. Auguri ai poveri personaggi che non hanno orecchi per ascoltare e soprattutto non hanno neanche occhi per vedere.........!
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(di s.)
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(di bisco)
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rosso werner
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sabato 31 dicembre 2005
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e' giusto!
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Con il presente documentario,la Guzzanti non ha certo montato sù un capolavoro,e non ho nemmeno visto correttezza (notate che non lascia mai parlare le persone che non sono d'accordo con lei!Le interrompe continuamente e dice ,a mio avviso esagerando "SIAMO IN UN REGIME FASCISTA") cosa che mi ha un pò deluso...Abituato come sono a vederle da Vito,Bondi e co.Ma è mirabile in quanto ha evidenziato la ingiustizia (Che tale e non altra è) subita per aver commesso il reato noto col nome "VERITA'".Anche per la scelta degli intervistati.E' preziosa l'attività di tutti gli artisti che decidono di dare anche pubblica utilità al proprio lavoro.Complimenti,Sabina,ma apri un pò più le orecchie,la prossima volta!
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