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Film in tv: Festività d'epoca

Aspettando il Natale, la programmazione in tv celebra anche alcuni fra i più grandi cineasti della storia.
di Edoardo Becattini

Racconti di formazione e decadenza

giovedì 13 dicembre 2007 - Televisione

Racconti di formazione e decadenza
Settimana che comincia, come di consueto, alle tarde ore della notte della domenica, dopo che la prima serata ha visto sfilare programmi di attualità, varietà e qualche pellicola di second'ordine. Uno degli ultimi film dell'eccentrico John Waters (regista che in un certo senso coniò il concetto di trash applicato al cinema per le sale negli anni Settanta da Pink Flamingos – Fenicotteri rosa arrivando fino alla commedia musicale Grasso è bello), ovvero Pecker (Rete 4, 2.30). Il film racconta la storia di un ragazzo di Baltimora che diviene improvvisamente una celebrità nel mondo dell'arte per le sue fotografie che ritraggono i bizzarri membri della sua famiglia. Più austera la programmazione che Fuori Orario dedica al tema della solitudine e della follia con una serata dal titolo "La pesantezza e la grazia". Il primo dei due film che Enrico Ghezzi presenta in questa sera è Europa '51 (RaiTre, 1.50) che Rossellini ha girato con la moglie Ingrid Bergman con l'intento di descrivere il dolore di una donna che ha perso il figlio adolescente e contemporaneamente tratteggiare un pezzo di storia del nostro continente nel secondo dopoguerra.
A seguire Taurus (RaiTre, 3.40) con cui il regista russo Aleksandr Sokurov ha raccontato il secondo dei suoi tre ritratti dedicati ad alcuni dei più importanti volti del totalitarismo del Novecento. Dopo Moloch sulla figura di Hitler e prima di Il sole su quella dell'imperatore giapponese Hirohito, in questo film Sokurov si addentra nella vita privata che ha riguardato gli ultimi giorni che hanno preceduto la morte di Vladimir Ulyanov, detto Lenin, la lotta con le sue sempre più gravi condizioni di salute e i rapporti con tutti gli aspiranti nuovi leader del partito.
Lunedì sera il palinsesto ci insignisce della possibilità di scegliere fra due storie di formazione, entrambe a proprio modo estremamente particolari. Per tutti coloro che amano la trilogia "originale" di Guerre Stellari, la conclusione del percorso di formazione di Anakin Skywalker proposta da quella più recente è ampiamente nota, e tuttavia sarà arduo esimersi dal guardare questo Star Wars – Episodio III La vendetta dei Sith (Italia 1, 21.10) è poter così cogliere tutti i riferimenti e i dettagli inediti che George Lucas vi ha disseminato. Dall' altra parte del bivio si trova il ritmo dei passi di danza con cui il giovane adolescente Billy Elliot (Canale 5, 21.10) sogna per sé un futuro differente dalla miseria e la disoccupazione in cui vive la propria famiglia di minatori della periferia inglese. Ma al di là dei racconti sulle crisi di coscienza e le scelte che la crescita comporta, la serata di lunedì propone anche una delle ultime straordinarie interpretazioni di Peter Sellers, che in Oltre il giardino (Sky Classics, 21.00) ha dato vita al giardiniere solitario e un po' tonto scambiato per equivoco per un celebre intellettuale nell'epoca della televisione.

La cinetica e il silenzio
La condizione della scelta si impone anche il giorno successivo, martedì, quando ci troviamo di fronte alla possibilità di guardare una commedia romantica e brillante o un melodramma sentimentale di vecchio stampo. In Duplex – Un appartamento per tre (Canale 5, 21.10) Danny DeVito ha diretto Ben Stiller e Drew Barrymore per raccontare le violente operazioni di terrorismo condominiale che prendono piede nella convivenza fra una giovane coppia newyorkese e la diabolica ed energica vecchietta che abita proprio sopra di loro. In Il vento del perdono (RaiUno, 21.10) Robert Redford è un uomo che ha perso il figlio e che vive da solo nel suo ranch assieme al fidato aiutante Morgan Freeman, finché l'arrivo della nuora nonché vedova Jennifer Lopez modifica gli equilibri del loro isolamento da vecchi cowboy. Terza opzione è la "via ascetica" che Philip Gröning traccia nei contenuti così come nell'esperienza per ogni spettatore del suo Il grande silenzio (Sky Mania, 21.00), ritratto documentaristico della vita dei monaci certosini de La Grande Chartreuse completamente rivolto alla contemplazione della quiete e a una riflessione sul valore di essa.
Mercoledì sera ritrovano il loro ruolo il movimento e la concitazione del cinema americano, a partire dal thriller d'azione The Score (Rete 4, 21.10), degno di menzione anche solo per il fatto di aver visto confrontarsi, col pretesto della rapina di un oggetto prezioso, differenti generazioni di grandissimi attori, ovvero Marlon Brando, Robert De Niro e Edward Norton. La fantascienza cupa e pessimista di Philip Dick viene invece riletta da Steven Spielberg in chiave avventurosa in Minority Report (Italia 1, 22.45), in cui l'agente della squadra speciale di polizia che prevede i crimini Tom Cruise scopre di essere l'assassino di un prossimo, imminente omicidio. Più moderato nell'impeto d'azione è stato l'esordio di Sofia Coppola del 1999: Il giardino delle vergini suicide (Studio Universal, 21.00), storia, ambientata nei sobborghi del Michigan durante gli anni Settanta, di cinque sorelle, vessate dalla severità di una madre dispotica, il cui gesto simbolico scuoterà profondamente tutte le anime benpensanti della comunità che abita la ridente cittadina.

Maestri per le feste
Prima di lasciarsi sopraffare definitivamente dal clima natalizio che le prime serate cominceranno a propagandare dalla sera stessa, è bene concedersi, nel pomeriggio del giovedì, la visione di uno dei capolavori maggiormente riconosciuti in tutto il mondo del Neorealismo italiano. Umberto D. (Rete 4, 16.50) è la toccante storia di un pensionato milanese senza soldi e senza più una famiglia e degli espedienti quotidiani che mette in atto per sopravvivere. In prima serata si entra nel pieno regime delle feste con la storia tipicamente e leziosamente americana di The Family Man (Canale 5, 21.10), dove il cinico broker Nicolas Cage scopre il calore e l'affetto dei valori familiari, e ci ricorda che la vita è meravigliosa. Sul satellite, la meno sdolcinata ma ugualmente fiabesca originale versione filmica del famoso racconto di Roald Dahl: in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (Sky Classics, 21.00) il proprietario della famosa fabbrica non è ancora Johnny Depp, ma piuttosto Gene Wilder e non ci sono gli effetti speciali di Tim Burton, ma uno stile molto più artigianale e vagamente kitsch.
Venerdì invece serata completamente dedicata a grandi classici del cinema americano. Lo spirito del Natale non manca la sua presenza grazie a un film come Harvey (Raisat Cinema, 19.20), il gigantesco coniglio amico e fidato confidente di James Stewart nella famosa pellicola del 1950. Greta Garbo fu invece la straordinaria protagonista di uno dei più alti vertici raggiunti dal maestro Ernst Lubitsch in Ninotchka (Sky Classics, 22.40), soprannome della bella spia comunista mandata in missione a Parigi per controllare l'operato di tre indolenti agenti sovietici. Nella notte Fuori Orario celebra invece la figura di un altro maestro, ovvero John Huston con due suoi film girati negli anni Sessanta: Gli spostati (RaiTre, 1.40) è a suo modo un racconto del west (ma collocato dopo il mito americano delle frontiere) che segnò l'ultima drammatica interpretazione sia per Clark Gable che per Marilyn Monroe; Riflessi in un occhio d'oro (RaiTre, 3.45) riguarda invece l'intreccio di relazioni fra i personaggi che abitano o ruotano attorno a un campo militare, raccontato con straordinario distacco e attraverso le superbe performance di Marlon Brando ed Elizabeth Taylor.

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