Una vicenda avventurosa a metà fra animazione europea e americana adatta soprattutto agli under 10. Animazione, Spagna2022. Consigli per la visione: Film per tutti
L'ispettore Ottozampe è un simpatico ma goffo ragnetto, che risolve molti casi, ma combina sempre guai! Espandi ▽
L'ispettore Ottozampe è un simpatico ma goffo ragnetto, che risolve molti casi, ma combina sempre guai! Dopo essere stato espulso dalla Polizia per aver distrutto un edifico, l'ispettore Ottozampe decide di prendersi una lunga e meritata vacanza e si imbarca su un aereo di lusso diretto a San Francisco. Ma il suo viaggio è disturbato dalla scomparsa inaspettata di un ospite, il ricco medico Bugsy, in luna di miele con la moglie e vedova nera Arabella. Ce la farà l'ispettore Ottozampe a risolvere questo intricatissimo mistero? Lo accompagneranno in questa incredibile avventura il suo assistente Janey e una gang di bizzarri aiutanti. Recensione ❯
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Una tragicommedia disperata e ispirata, metafora della divisione fratricida che segna l'Irlanda dagli anni della guerra civile. Drammatico, Irlanda, USA, Gran Bretagna2022. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due amici di una vita si trovano in una situazione di stallo quando uno interrompe bruscamente la loro relazione, con conseguenze allarmanti per entrambi. Espandi ▽
Irlanda, 1923. I migliori amici Pádraic e Colm s'incontrano da una vita alle due del pomeriggio per qualche pinta al pub e le solite chiacchiere. Un giorno, però, Colm non apre la porta di casa all'amico, e in seguito, costretto a fornire una spiegazione, afferma di averne abbastanza di lui e di non voler spendere un minuto di più in sua compagnia. Devastato e incapace di accettare la cosa, Pa'draic cerca l'aiuto della sorella e poi del parrocco perché parlino con Colm, ma quest'ultimo non solo non ritratta, ma minaccia il peggio se Pa'draic non lo lascerà in pace. Mentre sul continente infuria la guerra civile, sull'immaginaria isola di Inisherin, che si è sempre considerata al riparo dal conflitto, l'allontanamento di due amici fraterni innesca ugualmente una serie di conseguenze e un'escalation di atrocità. Martin McDonagh riunisce la coppia protagonista del suo film d'esordio (In Bruges) e la blocca in un avamposto rurale e isolato, al largo della costa occidentale dell'Irlanda (le location reali sono le le isole di Inishmore e Achill), insieme ad una manciata di pochi altri abitanti incattiviti dalla solitudine, suggestionati dalle leggende, terrorizzati da una vita che spesso si traduce in quotidiana attesa della morte. Colin Farrell e Brendan Gleeson, ribaltamenti antieroici di Michael Collins e Eamon de Valera, sono gli strepitosi protagonisti di questa riflessione sui compromessi dell'amicizia e le diaboliche tentazioni dell'individualismo, annegata nello humour e investita di fascino e di libertà dall'ambientazione e dalla scelta dell'epoca. Recensione ❯
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Un'epopea familiare dalla storia travolgente. Grande cinema contemplativo che apre un mondo con ogni personaggio. Drammatico, Spagna, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia si riunisce come ogni estate nella cittadina più profonda della Catalogna. Questa però potrebbe essere l'ultima. Espandi ▽
Nella campagna assolata della Catalogna, la famiglia Solé vive e coltiva da decenni un vasto frutteto che gli era stato offerto dopo la guerra civile. I Solé si ritrovano perciò impotenti quando furgoni carichi di pannelli solari arrivano sui terreni, pronti a riconvertire il frutteto ed eliminare l'unica attività che la famiglia abbia conosciuto.
In questa epopea familiare in cui la tradizione si scontra violentemente con le fredde costrizioni del presente, Simón dipinge un affresco meticoloso della sua terra e coglie il frutto pienamente drammatico di un cinema contemplativo, di stampo quasi documentaristico.
Grazie alla fluidità di uno stile registico immediato e pulsante, è facile avvertire l'impatto di Alcarràs come un insieme, una storia fiume che ci travolge. Ma non vanno sottovalutati i tanti momenti di straordinaria singolarità; molti coinvolgono i bambini della famiglia, autentici e adorabili, la vera arma segreta del film.
Tutti dettagli che contribuiscono all'afflato romanzesco del film, e aggiungono livelli di caratterizzazione a una storia che fotografa con accuratezza le particolari circostanze socio-economiche dell'industria agricola contemporanea. Recensione ❯
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Un gruppo di amici a una festa decide di rubare delle moto d'acqua e divertirsi in mare aperto. I ragazzi rimangono bloccati al largo in preda a un branco di famelici squali. Espandi ▽
Un gruppo di amici - Nat e il fidanzato Tom, Milly, Tyler e Greg - sta trascorrendo una vacanza in una località marittima. Per divertirsi dopo una notte di baldoria, due di loro, adocchiate delle moto d'acqua attraccate al molo, forzano la porta di un baracchino per trafugare le chiavi e impossessarsi delle moto d'acqua per una gita in mare aperto. Gli altri tre si accodano subito, con solo qualche remora da parte di Nat, la più assennata del gruppo. Dopo essere sfrecciati assai lontano dalla riva, i giovani non trovano di meglio, per spassarsela, che puntare le moto d'acqua una contro l'altra a tutta velocità con la conseguenza di causare un incidente nel quale Greg si ferisce e l'unica moto d'acqua rimasta a galla comunque non riparte. E se la situazione sembra brutta, peggiora alquanto quando compare sulla scena un famelico squalo bianco.
Shark Bait si inserisce nel ricco panorama di film sugli squali senza aggiungere niente di indispensabile al genere. Rimane molto difficile infatti l'immedesimazione con i personaggi, che si ritrovano in difficoltà a causa del loro stesso comportamento inutilmente sconsiderato.
Nonostante questo, il lungometraggio di James Nunn regala alcuni bei momenti di suspanse e degli apprezzabili valori di produzione, tra una suggestiva ambientazione marittima e degli effetti speciali che puntano al realismo.
Degna di nota anche la prova dell'attrice di Holly Earl, alle prese con il personaggio di maggior spessore. Recensione ❯
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Anche Sam Mendes cede alla malinconia in un'opera dove a brillare è sopratutto la performance di Olivia Colman. Drammatico, USA2022. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Inghilterra, 1981. Una donna costruisce la propria felicità attorno a una sala cinematografica in declino. Espandi ▽
Sam Mendes ritorna agli anni della sua formazione ma Empire of Light non è strettamente autobiografico, si ispira piuttosto alla musica, ai film e al clima politico che hanno influenzato la sua adolescenza, il cinema soprattutto. La perdita di innocenza di un’intera generazione si accomoda in un gioiello vintage ubicato in una città costiera, grigia e impermeabile. Una sala che col calo di incassi ha già spento due schermi. Mendes rispolvera una meraviglia art déco di pannelli di legno burlato e velluti rossi, un cinema abbandonato a Margate. Un luogo di memoria vivente per una Olivia Colman stellare, che inveisce contro la crudeltà e legge Auden col rossetto sui denti. Nient’altro nel film ha l’impatto drammatico della sua performance, una montagna russa emozionale in picchiata sul suo volto. Piena di una vulnerabilità vibrante, si illumina o registra un affronto il tempo di un respiro. Sam Mendes si limita a una constatazione amara. La malinconia per lui non è un terreno in cui piantare il germe di un cinema nuovo ma uno “stato della mente” in cui crogiolarsi e prolungare il lutto di un’arte fragile. Una maniera come un’altra di resistere al proprio tempo e alle piattaforme. Recensione ❯
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La storia vera di un barbaro omicidio anestetizzato da uno stile che parla a tutti e non colpisce nessuno. Drammatico, USA2022. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Emmett Louis Till e della battaglia della madre per avere giustizia. Espandi ▽
Nell'agosto del 1955, il quattordicenne afroamericano Emmett Till lascia Chicago per fare visita al resto della famiglia nel Mississippi. Qui, viene linciato in piena notte da un gruppo di persone sia bianche sia nere. Giorni dopo la sparizione, il suo cadavere viene ritrovato nelle acque di un fiume: il film segue la storia della battaglia legale della madre del ragazzo, Mamie Till, che pretenderà di essere fotografata accanto al volto orribilmente deformato del figlio e di comparire sulla copertina di una rivista per sensibilizzare la popolazione di fronte alla violenza razziale nel sud.
Till è un film giusto, corretto, dalle ottime e insindacabili intenzioni; eppure è anche un film profondamente sbagliato. Come ormai capita sempre più di frequente con il cinema americano, è prima di tutto un film pensato come un atto dovuto, il nuovo capitolo di un'antologica opera di riparazione che l'industria cinematografica americana si sente in obbligo di completare dopo anni di distrazione o di mancate priorità.
Da una tragedia americana che coinvolgeva una comunità, uno Stato, una nazione, il film preferisce trarre banalmente l'esempio di una resilienza femminile, individualizzata e adattata allo spirito dei tempi. Recensione ❯
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Un cacciatore di taglie viene ingaggiato per riportare a casa la moglie di un ricco uomo d'affari. Sulla sua strada incontrerà non pochi nemici. Espandi ▽
New Messico, 1897. Un ricco uomo d'affari di Santa Fe ingaggia il cacciatore di taglie Max Borlund per ritrovare e riportare a casa la moglie Rachel che è stata rapita e presa in ostaggio da Elijah Jones, un soldato afroamericano disertore. L'uomo scopre però che la donna è scappata volontariamente da un marito che non amava. Deve scegliere così se portare comunque a termine la missione per cui viene pagato o lasciar perdere. Intanto sulla sua strada compaiono altri nemici tra cui lo spietato proprietario terriero Vargas e soprattutto Joe Cribbens, un fuorilegge e giocatore professionista che Max aveva spedito in prigione anni prima e che ora si vuole vendicare. Recensione ❯
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Un noir malinconico che richiama Zodiac e riflette su un'umanità incapace di accettare il mistero degli altri. Thriller, Francia2022. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza bruciata viva, un capitano di polizia che indaga ossessivamente, una lista troppo lunga di sospetti e di moventi... Espandi ▽
In un paesino di montagna nella Francia sud-orientale, in una tranquilla notte d’autunno, la giovane Clara viene orribilmente uccisa da uno sconosciuto che le dà fuoco in strada. Dietro la tranquillità della provincia anonima si celano come sempre segreti e misteri, ma il caso di Clara rischia di diventare uno dei tanti destinati a rimanere irrisolti… Dietro la trama del film di Dominik Moll ci sono le tante storie vere degli omicidi che rimangono senza un colpevole. Il pensiero va ovviamente anche a Zodiac, per via di una trama destinata a rimanere sospesa: ma la razionale costruzione dell’indagine da parte di Fincher qui è sostituita da uno sguardo più dimesso, quasi rassegnato. Con il suo noir malinconico, Moll trasforma Clara nella vittima sacrificale di una società indifferente e il detective che indaga nel suo redentore chiamato a fallire. La ragione per cui l’omicidio di una povera ragazza bruciata viva rimane insoluto sta perciò nella sua ferocia repressiva, incomprensibile ma ineliminabile, di fronte alla quale non c’è essere umano che sappia trovare una spiegazione. Recensione ❯
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Il tema della maternità in un'opera incentrata sulla realtà e aperta alla complessità. Vibra di ciò che rimane invisibile. Drammatico, Francia2022. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una scrittrice segue un processo con l'obbiettivo di scrivere un adattamento moderno del mito di Medea. Espandi ▽
Dai suoi incontri con mondi che ignoriamo, Alice Diop deriva i suoi documentari, le sue immagini, i suoi protagonisti. Uomini e donne che rifiutano come lei di essere ridotti all’ambiente in cui sono nati e con cui non sembrano mai finire. Al cuore di Saint Omer c’è la maternità, al centro del tribunale un’imputata che ci confronta con l’ambiguità della maternità. Senza la presunzione di voler far luce sull’abisso dove si muove la figura mostruosa della madre criminale, il film è un’opera coerente con la filmografia della registra, incentrata sulla realtà e aperta alla complessità. Soprattutto, non è un ritratto, perché un ritratto è piatto e ha una cornice intorno. Attraverso la sua protagonista, l’autrice va oltre il segno troppo evidente, immediatamente associato a conoscenze precostituite e a pregiudizi, anche benevoli. Il film vibra di ciò che rimane invisibile, persone e luoghi che non guardiamo mai. Alice Diop filma le immagini mancanti di una mamma e della sua bambina che conserva una sorta di esistenza nel limbo della sua mente. Recensione ❯
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Piove, un'opera seconda solidissima che segue schemi tutti suoi e ha il coraggio di dirci le cose come stanno. Drammatico, Belgio, Italia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film gioca coi codici del genere thriller/horror applicati a un dramma familiare, per raccontare una società contemporanea sempre più rancorosa e sotto pressione. Espandi ▽
Roma è sommersa dalla pioggia. Le fogne tracimano, i tombini saltano. Incappucciati e zuppi vagano per la città Thomas e la sua famiglia. La loro vita si sta rompendo. Come si stanno rompendo le vite degli altri, amici, vicini, sconosciuti. Dalle fogne e dagli scarichi viene fuori una nebbia che ti entra in corpo e ti fa uscire fuori tutto il male che hai accumulato dentro. Il male che tutti hanno. Piove è il secondo titolo nella carriera di Paolo Strippoli, un altro punto a suo favore nella scalata al sistema-cinema italiano. Il regista-sceneggiatore, già segnalato l’anno scorso per il successo mondiale su piattaforma di A Classic Horror Story (co-firma Roberto De Feo, lancia Netflix), continua a lavorare sugli schemi dell’horror in un modo tutto suo, molto più personale e riconoscibile di quanto la confezione faccia intravedere. Recensione ❯
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Emma Thompson brilla in una commedia sulla sex positivity dai ritmi serrati e dall'animo tenero e divertente. Commedia, Gran Bretagna2022. Durata 97 Minuti.
Un'insegnante in pensione, vedova, si rivolge a un'agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande. Tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a riscoprire se stessa. Espandi ▽
Commedia brillante a sfondo sessuale che non disdegna un livello più profondo di analisi psicologica attorno ai temi di identità e sviluppo di sé, Good luck to you, Leo Grande diverte e coinvolge grazie ai dialoghi vivaci e serrati, magistralmente condotti da una Emma Thompson in grande spolvero che si ritaglia un ruolo memorabile. Spesso si parla di prove d’attore “coraggiose”, e in particolare quella di Thompson non può non considerarsi tale, per quanto il termine sia trito. Nel mettersi letteralmente a nudo davanti a uno specchio, l’attrice si fa carico del peso di conversazioni scomode non solo sulla sessualità, ma sul corpo delle donne, in particolare di una certa età, e di come e quanto esso possa mostrarsi. La regista Sophie Hyde asseconda il tutto con una visione fresca e contemporanea della “sex positivity”, e una messa in scena pulita ed essenziale che lascia ampio spazio all’esercizio teatrale tra i due protagonisti. Recensione ❯
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Un film dall'efficace atmosfera di minaccia e tensione ma dalla trama ingarbugliata. Thriller, Portogallo, Gran Bretagna, USA2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'autore solitario e controverso Bruce Cogburn viene tirato fuori dal suo nascondiglio da un fan ossessivo, costringendo il romanziere a confrontarsi con un passato a cui pensava di poter sfuggire. Espandi ▽
Bruce Cogburn, autore di un solo romanzo, il celebre "The Infernal Machine" che, a inizio anni '80, ispirò un lettore a compiere una strage di civili, vive da tempo isolato dal mondo. Perseguitato da un fan che gli invia continuamente lettere minatorie e inviti a riprendere a scrivere, Bruce è costretto a mettersi a contatto con la sua casa editrice e con il suo stesso stalker. La ricerca lo porterà a rinvangare un passato a lungo rimosso, risalendo all'origine della sua opera maledetta, che prima ancora di innescare una furia omicida poggiava su un misfatto inconfessabile...
Guy Pearce interpreta la classica figura dello scrittore travolto dalla sua stessa opera, con echi delle ossessioni tipiche di Stephen King e, come a un certo punto si sente dire, «il look di Sam Shepard, la passione per il bere di Truman Capote e lo stile di vita di Jim Thompson».
La trama di The Infernal Machine s'ingarbuglia così in modo inutilmente confuso, dal momento che la soluzione è talmente ovvia - non tanto per lo spettatore quanto per il protagonista - che viene da chiedersi come sia possibile che l'esasperato Cogburn non ci abbia pensato fin dalla prima apparizione delle lettere minatorie… Recensione ❯
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Faenza trova un protagonista a cui dover "restituire qualcosa" e lo fa in un film pieno di speranza. Drammatico, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una madre e un figlio vengono divisi dalla guerra. Si ritrovano e iniziano una nuova vita in America. Espandi ▽
Mario ha 5 anni, un padre fascista inviato in Libia e una madre americana che non ama il regime e cerca di opporvisi. Quando la donna viene arrestata dai fascisti il bambino, finisce con il trovarsi per strada. A guerra terminata in maniera del tutto inattesa ritrova la madre che lo porta con sé negli Stati Uniti in una comunità di quaccheri che si chiama "Hill of Vision". I problemi per lui non sono terminati perché il percorso di integrazione non si presenta per nulla semplice. In un susseguirsi di vicende che avrebbero dell'incredibile se non fossero invece tutte vere e documentate si comprende come la parola speranza non sia un contenitore vuoto utilizzato solo dai cosiddetti buonisti ma possa invece trovare una sua concretezza almeno nella vite dei singoli. Faenza torna ora sul tema delle modalità ed asperità del crescere trovando in Mario Capecchi un protagonista a cui dover, come avvenne per quel film, "restituire qualcosa" di una infanzia e adolescenza vissute nella precarietà economica e morale più assolute. Recensione ❯
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Vicari non giudica ma cerca di comprendere le ruvidità di un uomo di poche parole. Con Michele Placido in uno dei suoi ruoli più intensi. Drammatico, Italia2022. Durata 122 Minuti.
Una favola moderna, dove un vecchio e una bambina, divisi tra modernità e mondo rurale, tra il dover scegliere se partire o restare, si incontrano e mutano la traiettoria delle loro vite. Espandi ▽
Orlando è un anziano contadino della Sabina che da molti anni non ha più alcun rapporto con il figlio Valerio emigrato in Belgio. Un giorno però arriva una telefonata che comunica che Valerio è ricoverato in ospedale. Orlando parte ma arriva a Bruxelles in tempo solo per assistere alla chiusura di una bara. La porta dell'appartamento gliel'ha aperta Lyse, la nipote dodicenne che non sapeva di avere.
Daniele Vicari offre a Michele Placido uno dei ruoli più intensi di tutta la sua carriera di attore cinematografico. L'attore regala al suo Orlando tutta la ruvidità di un uomo che non ha saputo accettare una separazione, e che, soprattutto, vive come un'enorme fatica, quasi un disonore, il far emergere in superficie i propri sentimenti.
Conosciamo un Orlando che va dall'orgoglio ferito alla disponibilità ad affrontare l'ignoto con il denaro cucito all'interno della giacca buona. Ogni sguardo rivolto verso il basso, ogni quasi impercettibile reazione contribuiscono alla costruzione di un personaggio che Vicari segue con partecipe vicinanza. Recensione ❯
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Pallaoro si rivela un maestro nel raccontare il progressivo e dolente riavvicinamento tra una madre e la figlia. Drammatico, USA, Italia2022. Durata 110 Minuti.
Dopo aver ritrovato la madre e il resto della famiglia, una donna intraprende un percorso nel suo dolore e nelle sue paure, nei suoi bisogni e nei suoi desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del passato. Espandi ▽
La californiana Monica torna dopo molti anni nella casa in cui la madre viene accudita da una badante, dal fratello e dalla cognata. Il rientro non è facile perché un tempo la madre l'aveva allontanata da sé per un motivo che non viene rivelato esplicitamente.
Andrea Pallaoro si rivela un maestro nell'avvicinamento progressivo ad un personaggio raccontandolo grazie a dettagli che si assommano formando tessera dopo tessera un puzzle dell'animo.
In questo film, girato in 4/3 per concentrare l'osservazione sui volti, sui corpi e sui gesti più che sulle parole e privo, come è giusto che sia, di una colonna musicale che non abbia una funzione diegetica, Pallaoro non imita ma si accosta alla poetica e all'estetica di Xavier Dolan, con l'esclusione della tensione pronta per esplodere dei film del regista canadese. Recensione ❯
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