Titolo originale | Wild at Heart |
Anno | 1990 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 127 minuti |
Regia di | David Lynch |
Attori | Nicolas Cage, Laura Dern, Willem Dafoe, Brent David Fraser, Diane Ladd, Calvin Lockhart Isabella Rossellini, Harry Dean Stanton, Grace Zabriskie, Sheryl Lee, Pruitt Taylor Vince, Crispin Glover, Freddie Jones, John Lurie, Tracey Walter, Scott Coffey, Frances Bay, Jack Nance, David Patrick Kelly, J.E. Freeman, Charlie Spradling, Marvin Kaplan, Morgan Shepherd, Bellina Logan, Glenn Walker Harris jr., Eddy Dixon, Frank Collison, Albert Popwell, Bob Terhune, Michele Seipp, Sally Boyle, Gregg Danddrige, Jack Jozefson, Shawne Rowe, Cheryl Lee, Tommy G. Kendrick, Zachary Berger. |
Tag | Da vedere 1990 |
MYmonetro | 3,74 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 24 maggio 2012
Satira sarcastica, iperrealismo, dramma grottesco. Comunque lo si voglia definire questo di Lynch è senz'altro uno dei film più innovativi degli ultimi anni. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, 1 candidatura a Golden Globes,
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Satira sarcastica, iperrealismo, dramma grottesco. Comunque lo si voglia definire questo di Lynch è senz'altro uno dei film più innovativi degli ultimi anni. Premiato a Cannes con la Palma d'oro, il lungometraggio si ispira in parte a certa letteratura giovanile americana e in parte a certa fumettistica moderna. Volutamente oltre le righe, l'interpretazione degli attori rende più ironica questa sorta di rivisitazione delle soap-operas. La storia, tratta dal romanzo di Barry Clifford, vede Sailor e Luna in fuga dopo che lui ha ucciso un sicario pagato dalla madre di lei. Seguiti da un detective privato, che viene ucciso da un gangster, i ragazzi conosceranno un certo Bobby Perù che coinvolgerà Sailor in una rapina. La musica va dal metal a Elvis Presley, dal suono anni Sessanta a quello esotico. Nicolas Cage e Laura Dern sono deformati al punto giusto; Willem Dafoe è trucido in maniera esemplare; Jack Nance e John Lurie fanno due fugaci apparizioni mentre Isabella Rossellini si è lasciata imbruttire. Inoltre il film porta a compimento l'esperimento di distruzione dei generi e lo scorticamento della società americana, iniziato in maniera irrisolta con Velluto blu.
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Cuore selvaggio di David Lynch è pellicola in linea con la cinematografia del regista ,un poco metaforica, anche grottesca,pervasa di sensualità anche perversa , un poco magica noir , violenta , estetica; ma anche fumetto, fuori da schemi logici ; il propellente è essenzialmente istintivo ,ma anche sadico ; ma c’è anche sentimento [...] Vai alla recensione »
Sailor (Cage) e Lula (Dern) sono fidanzati e si amano sinceramente e teneramente. Quando un delinquentello cerca di assassinare Sailor, lui lo uccide con le sue mani e finisce in prigione a scontare la pena. Lula lo aspetta e, quando esce di galera, decidono di scappare insieme, infrangendo tra l’altro la libertà vigilata. Inizia un’appassionata fuga d’amore, piena di [...] Vai alla recensione »
Due anni dopo il suo ultimo lavoro torna il genio malato del regista statunitense, chiamato questa volta per rappresentare sul grande schermo un romanzo di Barry Gifford. Si tratta della trasposizione romantica e a tratti grottesca del Mago di Oz, in cui un mondo violento e selvaggio non può non trascinare il giovane Sailor Ripley (Nicolas Cage) nel suo baratro di oscuri eventi.
Se c'è una cosa che non vi prenderà nel guardare questo ottimo prodotto di Lynch è la noia. Le situazioni sono estremamente mutevoli e dinamiche, i personaggi fuori da ogni calcolo e prevedibilità e l'intera vicenda è animata da sfumature sempre in divenire, il tutto pervaso da un forte romanticismo che colora in modo particolare l'intero film.
Sailor (Nicolas Cage) e Lula (Laura Dern) sono follemente innamorati e intendono fidanzarsi nonostante il parere a dir poco contrario della madre di lei, Marietta (Diane Ladd, vera madre della Dern). Fuggono insieme su un'auto sportiva, spinti da un spirito di ribellione feroce ma non cieco. Durante la loro odissea tra le strade brulle, selvagge, del profondo Sud americano, i due innamorati incontreranno [...] Vai alla recensione »
Kitschissimo. Luci psichedeliche e highway assolate nel deserto. Un film che tocca vari estremi, per quanto improbabile o quasi ridicolo. Lynch fa il verso a un certo tipo di umanità mettendo in scena quelli che sono i protagonisti meno 'intelligenti' della sua filmografia. Stupidi, forse un po' tonti, ma audaci e capaci di vivere la loro vita in libertà e contro ogni [...] Vai alla recensione »
All' inizio non sembra nemmeno un film di Lynch, quasi una celebrazione della cultura americana, la libertà, Elvis, Marylin e che se ne voglia, più pop o mainstream o polpettone che si voglia dire all’americana di per esempio il più torbido e drammatizzante “Velluto blu” che pure gli assomiglia nei contenuti intrinseci, ma progressivamente [...] Vai alla recensione »
Dopo aver visto nell'ordine Mulholland Drive, Velluto Blu, Inland Empire, The Elephant man ed Eraserhead ed averli amati uno più dell'altro mi sono avventurato nella visione di questo film, aspettandomi di tutto e di più conoscendo David Lynch. Fare un film normale, lo sappiamo, non rientra nei suoi canoni di grande artista che anzichè cadere nella disgustosa [...] Vai alla recensione »
Dal romanzo omonimo di Barry Gifford,è sceneggiato dallo stesso Lynch,un viaggio nell'immaginario del cinema americano,trattato alla pari di una vera e propria odissea delirante e caotica,che si conclude in un gigantesco falò del kitsch.Sopravvalutato a Cannes,dove un entusiasta Bernardo Bertolucci,in veste di presidente della giuria lo ha premiato con la Palma d'oro.
Gli elementi del cinema di Lynch si mescolano con quella violenza classificabile come "tarantiniana"; il regista realizza questo film proprio durante l'onda di ascolti della fortunata serie "Twin Peaks". La pellicola che vede protagonista una coppia (Nicolas Cage, Laura Dern) può esser classificata come "uno strano road movie contornato da strane vicende".
il film si salva solo pr le solita regia di lynch che e come sempre superlativa, bella fotografia....ma quello che manca e la sostanza...insomma come dire bella confezione ma poca sostanza!!lynch ha il difetto di raccontare storie surreali e questa e un arma a doppio taglio xche quando va bene fai un capolavoro(vedi mulholand drive,twin peaks,velluto blu etc.
Raffaele Nappi Vincere la Palma d'Oro a Cannes con un film del genere significa una sola cosa: David Lynch è un genio del male. Me lo immagino a sbellicarsi in poltrona mentre annunciavano il suo nome con trepidante emozione. Già pregustava le recensioni compiaciute dei critici, gli applausi all'ennesimo capolavoro del "genio visionario" che esplora i "meandri" della psiche e bla bla bla.
il miglor film di Lynch. Intenso, ottimamente interpretato, bella colonna sonora. Un road movie di due cuori selvaggi in una america notturna e ambigua. Sorprendenti i richiami al "mago di oz".
David Lynch, un cineasta innovativo e originale, dopo 4 film che l'hanno reso famoso in tutto il mondo (soprattutto in Europa), 4 film tra l'altro riferiti a 4 tipi di pubblico diversi ("Eraserhead" per gli weird-seekers e gli amanti dell'horror, "Dune" per gli amanti della fantascienza, "Velluto Blu" per gli amanti del thriller e dei film psicologici - e più [...] Vai alla recensione »
moolta gente non capisce questo film, ma non xche la gente è stupida o io sono piu intelligente di altri, è che moolti non pensano che cmq è un film del 1990 sono passati ormai 20anni quindi le scuole di pensiero di film sono cambiate. David Lynch è un gran registaa! quindi da parte mia se siete scimmiati di film è da guardare ciaoo ciaooo
David Lynch ci chiede molto. Cuore selvaggio pretende di essere visto con lo stesso divertito, perfido distacco e con lo stesso gusto per l’estremo con cui è stato girato. Un esercizio, questo, che mette in crisi molti, soprattutto tra quelli che dal cinema s’aspettano educate conferme alla propria compiaciuta aurea mediocritas. Wild at Heart potrebbe essere il titolo di una serie televisiva.
Una cosa è certa: Cuore selvaggio è uno dei film più programmaticamente antitelevisivi degli ultimi anni. Il regista David Lynch (sua la serie TV di grande successo Twin Peaks) si è di sicuro divertito nel mettere assieme tutto quanto causerà problemi ai censori del piccolo schermo: situazioni limite, linguaggio ipercrudo, immagini spesso disturbanti.
Le arbasiniane gite a Chiasso, anche se fatte semplicemente attraverso la lettura della stampa straniera, possono essere molto confortanti. Per chi ha detestato (e, obtorto collo, ammirato) Cuore selvaggio, la sua estetica dell’eccesso, la sua a-morale scherzosa, la sua fiaba perversa, e si è sentito colpevolmente vecchio e isolato nel coro osannante degli ammiratori di David Lynch, è non piccolo conforto [...] Vai alla recensione »