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Diane Ladd

Diane Ladd (Rose Diane Lanier) è un'attrice statunitense, è nata il 29 novembre 1935 a Meridian, Mississippi (USA). Diane Ladd ha oggi 88 anni ed è del segno zodiacale Sagittario.

Nella tazza tirando la catena!

A cura di Fabio Secchi Frau

Trattasi di una delle attrici americane più apprezzate da registi di serie A come Scorsese e soprattutto Lynch, ma disponibile anche per piccoli ruoli in telefilm o film tv. Non si è mai montata la testa, insomma. Un'interprete che è balzata fra i nomi delle candidate all'Oscar più e più volte per dei ruoli incisivi e di gran impatto emotivo su pubblico e critica. Le sue performance da caratterista d'eccezione l'hanno portata molto lontano in tutti questi anni di carriera, ma se non fosse stata per una battuta, una sola battuta in una scena di un film americano, nessuno l'avrebbe notata. Invece eccola lì, in quella pellicola della metà degli anni Settanta, con il vestitino rosa da cameriera di una tavola calda, scompigliata e frastornata dal cuoco Mel che la chiama dalle cucine e dai clienti che protestano per essere serviti in fretta. Lei è lì, in mezzo a una marea di gente, nell'ora di punta. Sudata, stanca, forse anche affamata. Un cliente le chiede di aprire una bottiglia di ketchup il cui tappo non si svita, nel frattempo Mel arriva dalle cucine, le si avvicina e urla: «Ma dove cavolo è finita Vera!?!». Alla fine, perde la pazienza, butta la bottiglia di ketchup sul tavolo che esplode e schizza ovunque e lei, agitando la cofana bionda, grida con la sua voce stridula una volgarità che in italiano è stata tradotta (e alleggerita) con: «Nella tazza tirando la catena!». In realtà, è molto peggio: «She went to shit and the hogs ate her!!!», vale a dire: "È andata a cagare e i porci l'hanno mangiata!". Se non merita l'Oscar Diane Ladd, chi altri lo meriterebbe?
Figlia dell'attrice Mary Lanier, cugina del drammaturgo Tennessee Williams, Diane Ladd comincia la sua carriera con il nome di Rose Diane Lanier che è poi il suo vero nome. All'inizio è una semplice ragazza degli Anni '50, una di quelle che canta nel coro della chiesa di domenica, ma che passa le notti al NYC's Copacabana, come corista delle band ospitate sul palco. Per influsso materno, comincia a recitare, muovendo i primi passi nella recitazione all'interno del piccolo schermo, soprattutto in telefilm come Decoy (1959) e Naked City (1958-1959). La vera svolta avverrà solo dopo aver conosciuto l'attore Bruce Dern che sposerà nel 1960 e dal quale avrà due figlie: l'attrice Laura Dern e la sorella maggiore di questa che, però morirà a soli 18 mesi, affogata nella vaschetta dove faceva il bagno. Da Bruce Dern, poi divorzierà, per sposare, nel 1969, William A. Shea Jr. che le rimarrà accanto fino al 1977.
Nel 1961, gravida della prima figlia, finalmente debutta sul grande schermo in Momento selvaggio (1961) di Jack Garfein, accanto a Jean Stapleton e Carroll Baker, tornando al piccolo schermo con partecipazioni a Perry Mason (1963) e The Fuggitive (1964), forse per il trauma subito dalla morte della sua prima figlia. Roger Corman la sceglie per partecipare a I selvaggi (1966), mentre Stuart Rosenberg la impone in Un uomo oggi (1970), anche se il suo ruolo più bello è senza alcun dubbio quello di Ida in Chinatown (1974), capolavoro di Roman Polanski. Ma quell'anno, il 1974, mette a segno un'altra performance degna di lode, quella della cameriera sboccacciata e un po' superficialotta Flo di Alice non abita più qui di Martin Scorsese (pellicola dove fra l'altro recita accanto alla figlia Laura). Il suo ruolo è così inciso da vincere un BAFTA come miglior attrice non protagonista e da ricevere una candidatura all'Oscar.
Dopo molti film tv, trova un posto persino nella trasposizione in telefilm della pellicola di Scorsese: Alice, dove però, invece di interpretare Flo (ruolo che nelle precedenti stagioni era spettato a Polly Holliday), diventa un'altra cameriera: Belle Dupree, dal 1980 al 1981 (praticamente tutta la quinta stagione della serie di successo), con tanto di vittoria di un Golden Globe come miglior attrice non protagonista per una miniserie tv. Passa sotto le mani di Jack Clayton per Qualcosa di sinistro sta per accadere (1983), trasposizione sul grande schermo del romanzo "Il popolo dell'autunno" di Ray Bradbury, e infine in quelle più indipendenti di Bob Rafelson in La vedova nera (1987) e di Martha Coolidge in Plain Clothes - Un poliziotto in incognito (1988).
A questo punto della sua carriera, l'incontro con il geniale David Lynch è stato a dir poco entusiasmante, per non dire folgorante. Lynch non vede l'ora di dirigere la Ladd e sua figlia Laura (e non accontentandosi ci aggiunge anche l'ex marito Bruce Dern) in una pellicola come Cuore selvaggio (1990), che permetterà all'attrice di ricevere la sua seconda nomination all'Oscar. Disgraziatamente, gli Anni '90 la fanno disperdere in una quantità abnorme di guest-star nel piccolo schermo e in mediocrissimi film. A farla risorgere una seconda volta ci pensa la regista Coolidge che, sulle orme di Lynch, fa recitare madre e figlia in Rosa Scompiglio e i suoi amanti (1991), anche questa performance coronata da un'altra bella candidatura dell'Academy.
La Ladd, nel 1995, sentirà poi l'esigenza di passare dietro la macchina da presa, diventando protagonista, sceneggiatrice e regista della pellicola Mrs. Munk (1995), inedita in Italia. Dopo questa esperienza, torna a fare l'interprete e accetta il ruolo di nonna Caroline ne L'agguato - Ghosts from the past (1996) di Rob Reiner, per poi passare felicemente al piccolo schermo con La signora del West (1993-1997) e Il tocco di un angelo (1997). Sarà Mike Nichols a riproporcela nel ruolo di Mamma Stanton nel politicamente scorretto I colori della vittoria (1998), ma la Ladd si sente ancora giovane e si sposa per la terza volta, il giorno di San Valentino del 1999, con Robert Charles Hunter.
Compagna di clinica di un'alcolizzata Sandra Bullock in 28 giorni (2000), recita per l'allora compagno della figlia, Billy Bob Thornton nella divertente commedia Daddy and Them (2001), continuando le sue immancabili incursioni nel piccolo schermo (E.R. - Medici in prima linea, 2006). A distanza di anni, Lynch riesce a coinvolgerla ancora una volta, nello sconvolgente Inland Empire - L'impero della mente (2006), ma noi la preferiamo di più per quei ruoli da "burina" americana che ha fatto fare delle grasse risate a mezza America e a mezza Europa, ma che al momento opportuno sa dare alla protagonista del film quella fiducia in sé di cui ha bisogno.
Sarà David O. Russell a riscoprirla nel film del 2015 Joy, in cui recita accanto a Jennifer Lawrence, Bradley Cooper e Robert De Niro.

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