Colpi di scena e un giusto tasso di brutalità per una disillusa riflessione sugli interventi americani all'estero. Azione, Drammatico, Thriller - USA2022.
Un ex ufficiale della CIA, che vive fuori dalla rete, si ritrova in fuga da persone che vogliono ucciderlo. Espandi ▽
Dopo trent'anni vissuti più o meno serenamente in incognito, Dan Chase trova un intruso nella sua casa e con sorprendente efficienza lo elimina. Capisce così di essere stato scoperto e di essere ancora una volta nel centro del mirino. Lo contatta infatti poco dopo Harold Harper, ex agente CIA passato all'FBI e a capo della caccia all'uomo, sperando di convincerlo alla resa. Ma Dan non si lascia intimorire nemmeno dalla minaccia che venga rovinata la vita di sua figlia e inizia a mettere in atto una elaborata controffensiva...
L'impronta registica data da Jon Watts è davvero felice e i suoi calibrati movimenti di macchina, lontani dagli a volte confusi Spider-Man, ci restituiscono il tono e la lucidità del film che l'ha fatto emergere: Cop Car.
The Old Man è inoltre una serie che non manca di colpi di scena e dal giusto tasso di scioccante brutalità: i due rottweiler che accompagnano il protagonista non sono lì per giocare a riportare la palla... Inoltre non ci si accontenta dello status quo di un uomo in fuga e le carte in tavola continuano a muoversi, rendendo la vicenda via via più intricata e internazionale. Recensione ❯
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Il controverso direttore di un carcere, dove nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono dal suo giudizio. Un uomo apparentemente forte, posseduto in realtà da un ingombrante dark side. Espandi ▽
Diamo il benvenuto al primo prison drama italiano che, eccezionalmente, trasforma il volto di Luca Zingaretti da rassicurante, quale era nel suo Montalbano, a oscuro e ambiguo. Dobbiamo riconoscere le capacità dell'ex commissario, ora direttore imperscrutabile e algido, di cambiare la propria forma: vedremo un Testori al limite della correttezza, intento a mantenere un sistema carcerario estremamente instabile, soprattutto nei rapporti interni che mimano quelli di una società molto poco integrata a livello etnico, culturale e religioso. La serie ha moltissimi elementi interessanti e ricolloca sul suolo italiano un tipo di narrazione che impedisce a chi guarda di stabilire dove sia il giusto e lo sbagliato, il bene e il male, benché fin troppe lance si spezzano a favore di coloro che spesso entrano ed escono dalle norme per garantire una giustizia talvolta troppo interpretata e poco seguita. La regia di Giuseppe Gagliardi è estremamente piacevole, certamente differente dai drammi carcerari statunitensi a cui siamo abituati, ma comunque molto abile nell'inquadrare e governare scene di massa in luoghi interni, spesso asfittici o regolari, nonché complicati dalla varietà etnica e culturale che occupa i luoghi di una prigione di massima sicurezza. Recensione ❯
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Un thriller psicologico dalle menti di Joel Fields e Joe Weisberg Espandi ▽
La storia di Alan Strauss (Steve Carell), un terapeuta tenuto prigioniero da un paziente, Sam Fortner (Domhnall Gleeson), che si rivela essere un serial killer. Sam ha un'insolita richiesta terapeutica per Alan: frenare le sue pulsioni omicide. Recensione ❯
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Allie, Linn e Hanna vivono in dimensioni temporali diverse e tuttavia i loro destini iniziano misteriosamente a incrociarsi. Espandi ▽
La storia inizia nel 2006 a Stoccolma, dove una patologa in dolce attesa di nome Allie fa di tutto per impedire al marito - il pilota Leo - di volare, perché tormentata da uno strano presentimento. Sfortunatamente Allie non riesce a fermare il coniuge ed è costretta a rivivere più volte la stessa giornata. Nel futuro, invece, la venticinquenne Linn si trova a Berlino e si unisce a una strana setta convinta che la vita prosegua dopo la morte. Infine c'è Hanna, che nel 2022 si risveglia in ospedale dopo un violento incidente d'auto, domandandosi come abbia fatto suo figlio Jacob - un giovane adolescente di 14 anni - a salvarla dall'annegamento. Ma le stranezze non finiscono qui. Recensione ❯
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Pietro e Rebecca sono una giovane coppia che affronta la sfida di crescere tre figli; Claudio, Caterina e Daniele cercano la propria strada verso la felicità. Espandi ▽
Proporre un remake di una serie televisiva di successo come This is Us giunta alla sesta stagione poteva rivelarsi un rischio ricco di incognite. Così è stato ma forse non per le ragioni più ovvie. Per occuparsi di Noi è necessario fare un flashback apparentemente fuori territorio. D’altronde i flashback nella serie non mancano (come vedremo) e quindi si resta in tema. Quando Alessandro Cattelan ha fatto il passaggio da Sky alla Rai e ha tentato di proporsi con lo stile creativo e fuori dagli schemi che ne aveva decretato il successo sulla rete pay ha fallito in maniera evidente. Le ragioni? Proporlo su RAI Uno in prima serata di domenica ha significato offrire il programma giusto all’audience sbagliata. La stessa situazione si è ripresentata con Noi con l’aggravante che, alle spalle, c’era la serie originale. Recensione ❯
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Una fiction Rai che intrattiene e informa su un tema scottante non sempre trattato con sufficiente attenzione. Drammatico, Italia2022. Durata 50 Minuti.
Le vicende di Elena Zonin, una poliziotta che vive a Roma dove si occupa di crimini informatici e, in particolare, di reati contro l'infanzia. Espandi ▽
Vittoria Puccini costituisce il nome di richiamo per una serie che assolve a uno dei compiti che la Rai, in quanto televisione pubblica, dovrebbe avere nel proprio DNA. Cioè fare informazione che, con metodi divulgativi, arrivi al grande pubblico su tematiche anche scottanti ma forse non troppo presenti all’attenzione quotidiana. In questo caso si tratta della pedopornografia in rete, un’insidia di cui molti genitori sottovalutano la pericolosità lasciando navigare i propri figli in rete senza alcun controllo. Ciro Visco, con alle spalle un nutrito gruppo di sceneggiatori, sa come articolare la materia tenendo presenti più livelli di attrazione. Non capita poi così spesso che fiction RAI siano pronte, pensate e scritte per l’esportazione. Questa lo è. Recensione ❯
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Un complesso edilizio della periferia milanese diventa teatro di una storia d'amore, di vendetta, di libertà e di affermazione personale. Espandi ▽
Prodotta da Sky Studios Italia, con la supervisione musicale del rapper Salmo (che interpreta anche un piccolo ruolo), una serie che racconta le nuove conformazioni urbane e sociali di Milano, pur costruendo un paesaggio totalmente fittizio e irreale. Il quartiere del film è una città immaginaria, composta da tante periferie che insieme vanno a formare il quadro astratto di una città in rapidissima trasformazione, attraversata per davvero dall’impazienza e dalla rabbia di chi – figlio di immigrati, giovane disilluso, criminale senza alternativa – chiede di occupare un posto nella società. La serie è figlia di questo movimento metropolitano: mescola i generi, il noir, il gangster movie, il melodramma, il coming of age in una cornice da graphic novel, visivamente connotata e geograficamente indefinita.
Niente in Blocco 181 è nuovo, né la scelta di Milano come paesaggio metropolitano attraversato dai conflitti della società contemporanea – sperequazione della ricchezza, speculazione edilizia, dominio incontrastato della criminalità organizzata –; né il racconto delle giovani generazioni sedotte dal crimine come condizione di vita. Recensione ❯
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L'action-thriller di dieci episodi ideato dal premio Oscar® Mark Boal. Espandi ▽
Il thriller si svolge tra Colombia e Venezuela e racconta le operazioni di salvataggio di Amber Chesborough (Jessica Collins), una scienziata che viene qui riconosciuta come spia della Cia. Il fratello Bambi (Luke Evans) e il marito Prince (Michiel Huisman) affronteranno una missione ai limiti delle loro capacità umane e militari: entrambi soldati delle forze speciali, nella loro ricerca dovranno fronteggiare non solo le difficoltà nella gestione dei rapporti geopolitici ma anche e soprattutto un conflitto umano, relazionale e intimo.
Echo 3 rappresenta una vera svolta nel racconto di guerra, ponendo lo spettatore in una condizione di visione complessa, costantemente sollecitato a interpretare il racconto su due livelli narrativi che si sviluppano innanzitutto a livello diegetico.
Ottime anche le interpretazioni di Huisman, Collins ed Evans, certamente caratterizzate da una ricerca intima e personale che sfonda i confini dell'Actors Studio e si avvicina a una ricerca più europea del personaggio, garantendo così, insieme alla regia, l'accesso alle metafore e ai parallelismi tra le relazioni umane e i rapporti di politica interna ed estera degli USA. Recensione ❯
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La serie evento Disney+ con Ewan McGregor nei panni dell'iconico Maestro Jedi. Espandi ▽
Dieci anni dopo il crollo della Repubblica e l'ascesa dell'Impero, Obi-Wan Kenobi vive in incognito sul pianeta Tatooine, sorvegliando a distanza la crescita del piccolo Luke Skywalker. Riceve però una richiesta d'aiuto dagli Organa, i genitori adottivi di Leia: la figlia di Anakin e Padmé è stata rapita. Obi-Wan, detto Ben, ne seguirà le tracce fino ad arrivare a confrontarsi con gli inquisitori, e in particolare con la "terza sorella" Reva. La caccia al celebre jedi arriva presto all'attenzione di Darth Vader, che decide di prenderne il comando in prima persona, desideroso di un nuovo confronto con il vecchio maestro.
Doveva essere un film ma, dopo molte riscritture, è diventato una miniserie lo spin-off dedicato a Obi-Wan Kenobi, che purtroppo non è degno della levatura del personaggio.
I colpevoli sono numerosi, ma diciamo subito che va escluso dalla lista Ewan McGregor, il quale, al contrario, non ha mai interpretato così bene questa parte. Il suo Obi-Wan invecchiato e affranto, ma sempre saggio e sicuro dei propri ideali, fa il possibile per caricarsi la serie sulle spalle. Purtroppo i limiti di scrittura, regia e pure di effetti speciali, finiscono per neutralizzare gli sforzi di McGregor e lasciare l'amaro in bocca per l'intera operazione. Recensione ❯
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Un esplosivo racconto di formazione, una commedia dark-rock immersa nella cultura pop degli Anni 80. Espandi ▽
Nord Italia, scintillanti anni 80. Per amore della figura paterna perduta, Alice si trova catapultata nel mondo del crimine, nel quale impara a sopravvivere anche grazie all'uso dell'immaginazione, alimentata da riferimenti, televisivi, cinematografici e musicali degli anni 80. Come la fortunata Stranger Things, che fa dell'esplicita citazione di un determinato immaginario letterario e cinematografico (King e Spielberg, primi fra tutti), il suo principale marchio di fabbrica, anche Bang Bang Baby si segnala per la spudorata volontà di citare, e nel caso della serie Prime video di far suo, un determinato contesto e trasformarlo in una vera e propria impalcatura su cui costruire ogni puntata. Insomma, a prescindere da difetti e inciampi, c’è da rimanere affascinati di fronte a Bang Bang Baby e alla sua voglia di sperimentare… Voglia che la presenza delle SVOD non fa che incentivare e che, anche se a piccoli passi, era ora travolgesse i prodotti seriali italiani. Recensione ❯
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Spin off di Star Trek: Discovery, la serie legata al mondo ideato da Gene Roddenberry che si colloca temporalmente nel decennio precedente alla serie originale di Star Trek. Espandi ▽
Il capitano Christopher Pike ha avuto una visione del proprio tragico destino: tra dieci anni rimarrà mutilato e orribilmente sfigurato in seguito a una contaminazione radioattiva. È quindi restio a tornare sul ponte di comando della USS Enterprise, ma infine si convince a compiere il proprio dovere. Accanto al Primo Ufficiale Una e all'ufficiale scientifico Spock, Pike conosce nuovi membri dell'equipaggio, tra cui Uhura, specializzata nelle comunicazioni.
La serie ha un intento chiaramente differente e un protagonista dal fato segnato, su cui costruire un copione affascinante. La prima stagione di Strange New Worlds è da vivere come un tutt'uno, un consolatorio viaggio nel passato che insegna come quella antica lezione di solidarietà e ricerca della conoscenza sia ancora la chiave giusta per affrontare un futuro ignoto e pericoloso. Per l'equipaggio dell'Enterprise come per l'umanità del XXI secolo. Recensione ❯
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La storia della prima veleggiata compiuta intorno al mondo da Magellano ed Elcano. Espandi ▽
Negli anni Dieci del Cinquecento, Ferdinando Magellano, esploratore e navigatore portoghese, cerca senza fortuna di convincere il re Manuel d'Aviz a sovvenzionare la sua circumnavigazione delle Americhe per giungere fino alle isole Molucche, ricche di preziose spezie. Incassato il rifiuto, decide di rivolgersi alla corona spagnola, a cui presta giuramento per ottenere le navi con cui affrontare l'avventura. Tra i membri più preziosi della spedizione c'è l'abile timoniere Juan Sebastián Elcano, inoltre al viaggio partecipa anche l'italiano Antonio Pigafetta, che stilerà le cronache dell'impresa.
Senza confini è una miniserie a suo modo imponente, ma non quanto la storia che racconta, tanto che i pochi brevi episodi non riescono a restituire appieno l'epicità dell'impresa.
Sei puntate da quaranta minuti scarsi sarebbero normalmente molto benvenute in questi tempi di serie troppo lunghe e dagli episodi con minutaggio autoindulgente, ma se l'intento è raccontare nientemeno che la circumnavigazione del globo finiscono per mancare del giusto respiro. Recensione ❯
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Una serie di ampio respiro che cerca di abbracciare diverse anime dello spirito americano con l'ambizione di un grande romanzo. Western, Drammatico - USA2022. Durata 60 Minuti.
Mini serie drammatica in costume dall'ambientazione Western, 1923 è uno spin off di Yellowstone e di fatto ne rappresenta il prequel. Espandi ▽
Cara e Jacob Dutton, agli inizi degli anni '20, sono a capo dello Yellowstone Ranch, ma non se la passano bene per via di una prolungata siccità che, oltretutto, spinge gli altri allevatori capeggiati dall'irascibile scozzese Banner Creighton a ricorrere all'illegalità e alla violenza. La situazione attirerà presto Donald Whitfield, un banchiere deciso ad approfittarne, usando Banner come testa d'ariete del suo progetto di acquisizione.
Alla famiglia Dutton manca inoltre Spencer, il più giovane figlio dei fondatori del ranch, James e Margaret. Spencer, dopo traumatici trascorsi nella Prima Guerra Mondiale, si è infatti trasferito in Africa, dove vive cacciando bestie ferocissime... ma non più pericolose di lui. Se ne innamora la bella e ricca Alexandra che riesce a risvegliarne il cuore, ma la loro unione è invisa agli astri. La sorte più dura tocca però a Teonna Rainwater, una ragazza nativa americana affidata a un istituto cattolico, dove si pratica un violento programma di assimilazione culturale.
A differenza del precedente prequel di Yellowstone, 1883, questa nuova serie di Taylor Sheridan non è il racconto epico e lineare di una tragica impresa, bensì cerca di abbracciare diverse anime dello spirito americano con l'ambizione di un grande romanzo. Recensione ❯
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Adattamento della serie israeliana Kvodo, Vostro Onore è un legal thriller con protagonista Stefano Accorsi. Espandi ▽
Vittorio Pagani è un giudice stimato al punto di essere in predicato per la nomina a Presidente del Tribunale di Milano. Un giorno suo figlio Matteo,si mette alla guida senza patente dell'auto della madre, morta suicida un anno prima, e investe un motociclista che poi non soccorre. La vittima, il figlio di un potente boss della criminalità latinoamericana che il padre aveva fatto condannare, finisce in rianimazione. Da quel momento Pagani mette in atto una serie di atti illegali per proteggere il figlio dalla giustizia e dalla vendetta della gang. Il suo agire avrà conseguenze gravi non solo sul piano dell'etica professionale.
Il triplo passaggio dall'originale israeliano a quello americano per giungere alla versione italiana non ha dato i risultati sperati a causa di una mancata valutazione del contesto in cui inserire la vicenda di base nonché le sue varianti.
Il problema non sta nella recitazione perché non solo Accorsi e il giovane Matteo Oscar Giuggioli hanno mostrato un ottimo affiatamento ma anche tutti gli altri protagonisti non hanno mancato la prova. Di Matteo va aggiunto che ha saputo dare al suo personaggio il giusto mix di understatement e di determinazione a tratti anche un po' cinica. Recensione ❯
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Mini-serie sul discusso caso della Theranos, fondata da Elizabeth Holmes. Espandi ▽
La miniserie si basa sulla reale storia di Elizabeth Holmes (Amanda Seyfried), una giovanissima universitaria che, a soli 19 anni, nel 2003, lasciò la prestigiosa Stanford University (dropout è il termine usato proprio per chi abbandona gli studi) per fondare un'azienda: Theranos. La startup, con la promessa di rivoluzionare il mondo della medicina, nasceva con lo scopo di fornire una nuova tecnologia in grado di diagnosticare qualsiasi malattia attraverso una sola goccia di sangue del paziente. Il progetto fece così gola ai molti investitori intercettati da Holmes da farle in breve raggiungere lo status di "più giovane miliardaria d'America", nonché numerosi premi e riconoscimenti. La realtà di questa storia si muove però su un altro percorso, quello di una persona capace di promettere molto e di realizzare ben poco oltre alla promozione di se stessa. Malgrado i 9 miliardi di dollari capitalizzati, Theranos aveva tutto fuorché la tecnologia tanto promessa dalla sua fondatrice. The Dropout è l'ultima miniserie a compiere un breve salto nel passato per mostrarci qualcosa di estremamente contemporaneo, attraverso uno sguardo lucido e disilluso, come di chi sta aprendo gli occhi su un sistema marcio e malato.
La serie cristallizza una generazione in cui non è l'aspirazione al successo a rendere ciechi, a spingere verso una deriva criminosa, ovvero alla truffa, ma è l'ossessione innanzitutto per se stessi, il naufragio in un'idea di sé che non contempla più il rapporto con gli altri, senza confronto e alla deriva. Recensione ❯
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