Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Jennifer Getzinger, Alonso Ruizpalacios, Amy Seimetz, Lawrence Trilling |
Attori | Josh Brolin, Tom Pelphrey, Tamara Podemski, Imogen Poots, Lili Taylor Lewis Pullman, Noah Reid, Shaun Sipos, Olive Elise Abercrombie, Will Patton, Isabel Arraiza, Matthew Maher, Matt Lauria, Deirdre O'Connell, Kristen Connolly, Jordyn Aurora Aquino, William Sterchi, Kevin Chamberlin, Brytnee Ratledge, Christopher Hagen, Barry Del Sherman, Yrsa Daley-Ward, Grayson Berry, Thomas Tull, Beth Bailey, Richard Lippert, Ava Del Cielo, Clint Obenchain, James Cady, Sebestien Soliz. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 6 maggio 2022
Un racconto intrigante con sprazzi di humor pungente e misteri soprannaturali, Outer Range analizza il nostro modo di confrontarci con l'ignoto.
CONSIGLIATO NÌ
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Nel ranch degli Abbot, in Wyoming, è apparso un buco nel terreno, perfettamente circolare e senza fondo apparente. Questo evento sovrannaturale disturba la quiete tanto del capofamiglia Royal, che ne viene ossessionato, quanto quella del suo vicino Wayne Tilerson, a sua volta in qualche modo legato al fenomeno e deciso a comprare il terreno ove si è manifestato. I figli di entrambi gli uomini si vedono di cattivo occhio e una scazzottata finisce con il morto. Royal, per salvaguardare la famiglia, cerca di occultare il cadavere gettandolo nel buco, che riserva però sorprese... A complicare ulteriormente le cose c'è una ragazza di nome Autumn, una hippie con molti soldi, che è però ben più di una turista: conosce infatti il misterioso buco e ha una teoria in merito...
Il neo-western televisivo in stile Yellowstone si incontra con un mistero insondabile da Ai confini della realtà. Registi e attori di livello non bastano però a elevare Outer Range oltre il peso delle proprie pretese.
Quando si parla di Western si parla dell'America, dei suoi miti, e destrutturarli attraverso una sorta di paradosso spazio temporale è operazione molto ambiziosa. Brian Watkins, giovane drammaturgo esordiente come showrunner in Tv e che aveva già dedicato al Wyoming una delle sue piéce, è forse fin troppo cosciente della serietà del tema ed evita ogni ironia, puntando sull'atmosfera dilatata e gli elementi disturbanti.
Anche alla luce delle rivelazioni del finale di stagione non è però chiaro cosa Watkins voglia davvero dire. Tilerson incarna a suo modo il mito del "destino manifesto" e ne dimostra la tossicità e la falsità; Roy allo stesso modo ci ricorda che l'America è la terra delle opportunità per chi scrive la propria leggenda, ma pure che presto o tardi le menzogne chiederanno il conto. Tutte e due sono riflessioni che prescindono dall'elemento sovrannaturale, il quale apre semmai riflessioni su questioni di fede, lasciate però a un personaggio a ben vedere marginale.
Allo stesso modo il buco sembra legato alla cultura nativa americana, visto quanto frequentemente entrano in scena un bisonte e un orso, più simili a spiriti che a semplici animali. Nativa americana è anche lo sceriffo Joy, che ha un incarico a termine ma sogna di vincere le incombenti elezioni e per questo deve cercare di accontentare i potenti (bianchi) della zona. Il suo conflitto interiore è quello tra integrazione e orgoglio di appartenenza, tipico delle minoranze etniche, ma i miti del suo popolo per ora non sono sviluppati, non entrano davvero nella serie, che sembra invece più radicata nella mitologia occidentale, con la misteriosa Autumn che parla del dio Crono in relazione al buco. Tanto che alla fine il gioco di paradossi temporali, nonostante quanto venga caricato di centralità dalla serie, sembra per ora ridursi a pretesto per una narrazione a enigmi.
In altri tempi, ossia una decina di anni fa, una serie con queste qualità di recitazione e regia e questa lentezza nel dipanare il proprio intrigo sarebbe anche potuta andare bene (non siamo poi lontani da The Leftovers a ben vedere), ma oggi con la spaventosa concorrenza tra le serie Tv Outer Range sembra chiedere troppo e restituire troppo poco. Solo Josh Brolin riesce davvero a emergere come una figura contraddittoria e tridimensionale, mentre tutti gli altri sono riducibili a un ruolo piuttosto semplice, dall'uomo abbandonato a quello che sogna di andarsene, dal figlio ambizioso e geloso a quello con testa tra le nuvole, dalla madre in crisi di fede alla ragazza fanatica.
Un peccato considerato che dietro la macchina troviamo, ognuno per due episodi: Alonso Ruizpalacios (Museo), Jennifer Getzinger (suoi alcuni tra i migliori episodi di Westworld), Amy Seimetz (la migliore tra le autrici di The Girlfriend Experience) e Lawrence Trilling (che ha diretto per intero la stagione più lynchiana di Goliath). Un team di tutto rispetto, perfetto per sguardi fuori dagli schemi e un approccio al sovrannaturale non banale - infatti ognuno di loro firma sequenze affascinanti. La scrittura però non è altrettanto incisiva e, cosa forse anche più grave, nemmeno fornisce loro materiale abbastanza corposo da rendere avvincente la stagione.
Wyoming, giorni nostri. In un ranch compare all'improvviso una grande voragine circolare nel terreno. È senza fine, è un enorme buco senza fondo. L'uomo che fa questa scoperta, Royal Abbott (Josh Brolin), decide di tenerla per sé. Western, fantascienza e family drama. La recente produzione seriale ci ha mostrato come i generi più diversi possano convivere nello stesso contenitore, a volte con ottimi [...] Vai alla recensione »