Titolo originale | Boundless |
Anno | 2022 |
Genere | Avventura, Drammatico |
Produzione | Spagna |
Regia di | Simon West |
Attori | Niccolò Senni, Paulo Pinto, Rodrigo Santoro, Bárbara Goenaga, Carlos Cuevas Pedro Bachura, Paco Inestrosa, Diego Garrido, Álvaro Morte, Ettore Colombo. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 8 luglio 2022
La storia della prima veleggiata compiuta intorno al mondo da Magellano ed Elcano.
CONSIGLIATO NÌ
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Negli anni Dieci del Cinquecento, Ferdinando Magellano, esploratore e navigatore portoghese, cerca senza fortuna di convincere il re Manuel d'Aviz a sovvenzionare la sua circumnavigazione delle Americhe per giungere fino alle isole Molucche, ricche di preziose spezie. Incassato il rifiuto, decide di rivolgersi alla corona spagnola, a cui presta giuramento per ottenere le navi con cui affrontare l'avventura. Tra i membri più preziosi della spedizione c'è l'abile timoniere Juan Sebastián Elcano, inoltre al viaggio partecipa anche l'italiano Antonio Pigafetta, che stilerà le cronache dell'impresa.
Coprodotta da Amazon e dalla RTVE, la Tv di Stato spagnola, Senza confini è una miniserie a suo modo imponente, ma non quanto la storia che racconta, tanto che i pochi brevi episodi non riescono a restituire appieno l'epicità dell'impresa.
Sei puntate da quaranta minuti scarsi sarebbero normalmente molto benvenute in questi tempi di serie troppo lunghe e dagli episodi con minutaggio autoindulgente, ma se l'intento è raccontare nientemeno che la circumnavigazione del globo finiscono per mancare del giusto respiro. Questo non significa che si tratti di una produzione povera, anzi la varietà di location e di generi attraversati dalla storia è notevole, così come sono molto buoni la fotografia, i costumi e le scenografie e se la cavano pure gli effetti speciali. Si passa dal period drama con intrighi di corte all'avventura marinaresca con scontri navali come in Black Sails (ma meno spettacolari) per arrivare poi agli incontri con le civiltà indigene, un po' The New World e un po' Apocalypto - nelle intenzioni per lo meno.
La regia è interamente affidata a Simon West, autore di videoclip che ha avuto i suoi quindici minuti di gloria con Con Air per poi scivolare progressivamente verso produzioni da straight-to-video. Nel cast figurano alcuni volti di fama internazionale, tra cui il principale è senz'altro il Professore di La casa di carta Álvaro Morte, il quale non a caso rimarrà in scena più a lungo di tutti visto che interpreta Elcano. Nei panni di Magellano troviamo invece Rodrigo Santoro, negli ultimi anni fattosi notare in Westworld, mentre il suo rivale, il capitano Cartagena, ha il volto di Sergio Peris-Mencheta, presenza stabile nella serie Snowfall. Infine il ruolo dell'italiano Pigafetta è di Niccolò Senni, che aveva già lavorato a una serie internazionale in Trust di Danny Boyle.
Purtroppo tutti loro finiscono sacrificati, da un minutaggio inclemente, a essere figure quasi bidimensionali, in una temporalità per lo più lineare (fa eccezione la battaglia in cui cadrà Magellano). Tanto che del celebre esploratore non si raccontano nemmeno i trascorsi per cui è caduto in disgrazia con il re portoghese, così come Elcano è una figura più o meno senza passato, legato solo alla sua ciurma. Ma anche eliminando i flashback retrospettivi, la vicenda nel presente rimane compressa e i tradimenti iniziali si susseguono con una rapidità che non lascia il tempo ai personaggi di maturarli in modo convincente, tanto da sembrare già scritti non appena certe figure proferiscono le prime parole.
Allo stesso modo il primo contatto con i nativi è lasciato interamente sulle spalle di immagini che vorrebbero essere suggestive, di ispirazione più o meno malickiana, ma che non ci dicono quasi nulla di come siano vissuti dall'una o dall'altra parte. Quando poi la vicenda si sposta nelle Filippine la situazione è risolta in modo un poco meno sbrigativo, ma pur sempre molto schematico. Ancora più riassuntivo è lo sviluppo dell'ultima tratta del viaggio, spezzata solo da una breve avventura clandestina in un porto portoghese. Altro elemento non felice dell'operazione è il commento musicale, che accompagna in modo enfatico, scontato e incessante troppe scene e porta la serie su un registro più nazionalpopolare che internazionale.