Dalla storia del cinema più completa in lingua italiana, una selezione di 9206 film da vedere, dal 1895 al 2025. Scopri le recensioni, trame, listini, poster e trailer. Ordina per:
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La saga di Alien torna alle origini. Álvarez presenta un medley dei capitoli precedenti, con la visceralità da B-Movie. Horror, Fantascienza, Thriller - USA, Gran Bretagna2024. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tornano ancora una volta gli xenomorfi, la Weyland-Yutani Corporation e un equipaggio in larga parte destinato al massacro. Espandi ▽
Rain e il suo androide Andy, che lei cerca di far passare per il proprio fratello, cercano di lasciare la grigia e mefitica colonia mineraria dove vivono per andare su un pianeta in cui si vede il sole. Ma la Weyland-Yutani li incastra con una contraffazione del loro contatto e così non hanno altra scelta che accettare la proposta dell'amico Tyler: rubare alcuni moduli criogenici da una stazione di ricerca spaziale della Weyland-Yutani, per affrontare in proprio il viaggio verso un altro pianeta. La stazione divisa in due sezioni, Romulus e Remus, è abbandonata e prossima a distruggersi nello schianto con un anello planetario, ma ospita i resti di un androide e soprattutto le tracce delle inquietanti creature che hanno massacrato l'equipaggio.
Torna alle origini la saga di Alien per il suo primo film targato Disney. Fede Álvarez ci mette la visceralità basilare da B-Movie, ma l'omaggio ai capitoli precedenti della saga ne deraglia la purezza.
L'opera è soprattutto un medley dei film precedenti e Álvarez, che pur trova diverse buone idee di sceneggiatura e messa in scena, finisce per adagiarsi troppo nel ruolo di una cover band. I richiami ai capitoli trascorsi sono infatti evidenti, ma le dinamiche tra i personaggi hanno un elemento interessante nel rapporto che gli altri hanno con l'androide Andy, interpretato da un notevole David Jonsson. Recensione ❯
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Una storia straordinaria che si dipana mentre le porte del tempo si aprono tra la fine di Goryeo e il presente nel 2022, quando compaiono gli alieni. Espandi ▽
Bisogna essere sudcoreani per avere il coraggio di intraprendere imprese come quella di Alenoid. Choi Dong-hoon mescola almeno quattro generi cinematografici differenti - wuxiapian, fantascienza in stile Terminator, cinecomics e action - con una punta di western e lo spirito di Ritorno al futuro e di serie Tv anni ’80 come Automan o Supercar. Alienoid è un inno all’audacia e un elogio dell’eccesso. Giocato su molteplici piani temporali e livelli narrativi, può apparire ostico se si cerca di comprendere ogni risvolto della trama, ma alcune parentesi ben dosate lasciano spazio alla spiegazione dei punti più oscuri, senza che il didascalismo prevalga sul ritmo forsennato del film. Merito di una capacità, anche questa tutta sudcoreana, di credere fino in fondo nel potenziale del blockbuster di genere, anche laddove gli eccessi e i ganci della continuity sembrerebbero impensabili. La capacità di gestire ritmo e montaggio di Choi permette di contrastare il costante pericolo da sovrabbondanza di sottotrame e citazioni, mantenendo alta l’attenzione dello spettatore. La storia è talmente intricata e piena di colpi di scena, che il regista Choi Dong-hoon e il produttore Ahn Soo-hyu hanno da subito pensato a un binomio di film. Seguirà: Alienoid: Return to the Future. Recensione ❯
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Un sequel più action e meno horror che consacra Cameron e si impone nell'immaginario di fantascienza. Fantascienza, USA, Gran Bretagna1986. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Dopo il successo del primo Alien del 1979, di Ridley Scott, che si guadagnò un Oscar per gli effetti speciali, la Weaver ritorna con il sequel. Espandi ▽
Risvegliata dopo 57 anni dal sonno criogenico in cui si era ibernata durante l’ultimo viaggio spaziale, Ellen Ripley scopre che nel frattempo il pianeta LV-426 (da cui era riuscita a fuggire) è stato colonizzato. La Compagnia spaziale di cui Ripley fa parte è scettica sul suo racconto dell’esistenza di un mostro alieno (lo Xenomorfo); quando però si interrompono i contatti con la colonia terrestre, Ripley viene incaricata di guidare una spedizione sul pianeta con una squadra di soldati. Il gruppo si ritroverà a dover combattere non una ma tante, pericolose creature aliene… Non era facile raccogliere il testimone da Ridley Scott e girare il sequel di uno dei capolavori della fantascienza come Alien (1979), tanto che per diversi anni il progetto restò congelato. Poco più che trentenne e appena reduce dal clamoroso successo di Terminator, Cameron si consacra con questo film distaccandosi dal modello originale di Scott. Non più il singolo alieno misterioso e nascosto (sull’onda di Lo squalo di Spielberg) ma tanti alieni da combattere con un approccio militare e una squadra di marines ben addestrata. Recensione ❯
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Un grande film popolare che cambia le regole del biopic, provocando fascinazione e vertigine. Drammatico, Canada, Francia2020. Durata 128 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Aline e del suo talento canoro. Espandi ▽
L'ascesa folgorante e gli strass, la voce e la silhouette, tutto lascia pensare a un biopic su Céline Dion ma Aline ci ricorda che quello a cui stiamo assistendo è una rappresentazione, una biografia alternativa e immaginaria della diva québécoise. Poi il film rilancia qualche scena dopo con un altro segno di intesa: sulla cover di un disco la canzone "La voix du Bon Dieu" (traccia faro dell'album d'esordio della cantante canadese) è diventata "La voix du Bon Dion". Un modo esplicito per dire che un biopic è sempre la riscrittura di una storia e di una vita. Prodigio all'opera, Aline provoca lo sguardo dello spettatore, invitandolo a superare lo choc iniziale e a imbarcarsi in un viaggio pop, una traversata epica come il Titanic. Ma Aline arriva in porto navigando euforico sulle acque insidiose del film biografico, della success story, del romance e della favola. Valérie Lemercier non ricalca, incalza ed è incalzata dal suo personaggio, flirtando col ridicolo ma restandone sempre al di qua, eludendo qualsiasi cliché a colpi di sincerità disarmante. Le hit familiari irrigano il film, mettono in luce i personaggi e illuminano il palcoscenico di Las Vegas come il talamo privato. Recensione ❯
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Scene d'azione spettacolari e una grande varietà di scenografie e costumi per un film narrativamente ricco . Azione, Avventura, Sentimentale - USA, Canada2019. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto dal graphic novel giapponese "Battle Angel Alita" ambientata in un mondo post-apocalittico popolato da uomini, macchine e cyborg. Espandi ▽
Il dottor Dyson Ito vive ad Iron City nel 2563 e ripara cyborg. Un giorno trova in una discarica la parte centrale di una ragazza cyborg che innesta in un corpo e le dona la vita. La ragazza è un cyborg avanzatissimo di una tecnologia perduta e progettata per la battaglia. Ma una forza sinistra sembra essere interessata a lei. Robert Rodriguez, che ha ereditato il progetto da James Cameron, qui produttore e sceneggiatore, riduce lo splatter ma non la violenza né la tragedia dell’opera originale, dando vita un film di fantascienza insolitamente duro.
I dialoghi non sempre sono memorabili ma la quantità di personaggi e intrighi rende il film ricco di scene d'azione davvero spettacolari. Rosa Salazar nei panni di Alita riesce a emozionare, a differenza di Keean Johnson che probabilmente Cameron avrebbe diretto meglio. Recensione ❯
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Mélo intenso ed eccessivo, affidato a due divi in stato di grazia e alla regia di un Johnnie To già molto promettente. Drammatico, Hong Kong1989. Durata 95 Minuti.
Operaio e motociclista, refrattario a ogni ambizione, Ah Long cresce da solo il piccolo Porky. Espandi ▽
Operaio e motociclista, refrattario a ogni ambizione, Ah Long cresce da solo il piccolo Porky, dopo che la storia con la madre, Sylvia, si è irrimediabilmente conclusa e che quest'ultima, ignara di essere madre, si è trasferita negli Stati Uniti. Tornata a Hong Kong, forte di una carriera da regista cinematografica in ascesa, Sylvia scopre che Porky è ancora vivo e vuole portarlo via con sé, per garantirgli un futuro migliore. Ah Long invece prova, in tutti i modi, a ricostituire l'improbabile nucleo familiare e a rimediare a una vita costellata di insuccessi. Recensione ❯
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Un ragazzotto del Michigan sogna l'Italia e la gloria di Fausto Coppi. Con grande scandalo del padre, inizia a parlare italiano e rifiuta studio e lavoro.. Espandi ▽
Un ragazzotto del Michigan sogna l'Italia e la gloria di Fausto Coppi. Con grande scandalo del padre, inizia a parlare italiano e rifiuta studio e lavoro a beneficio delle corse in bici. In realtà i suoi sono sogni che servono a mascherare la paura di maturare, di dover prendere decisioni. Recensione ❯
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Il rapporto conflittuale ma complice tra una sedicenne e il detective che la aiuterà a rintracciare suo padre. Espandi ▽
Paul spia da lontano Dorothy,una ragazza di 16 anni, che vive in un quartiere benestante di Brussels. Ora Dorothy vuole trovare il suo vero padre biologico ed ha sentito che Paul è un bravo detective. Così inizia un percorso di avvicinamento tra i due che instaurano un rapporto conflittuale ma complice, che li porterà ad una nuova scoperta di se stessi. Recensione ❯
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Condannato all'ergastolo, un giovane ricorda le persone, le circostanze e il sistema che l'hanno portato sulla cattiva strada. Espandi ▽
Jahkor è un ragazzo che cerca di vivere il suo sogno rap a Oakland. Coinvolto in una guerra tra gangster, Jahkor oltrepassa il confine tra giusto e sbagliato. Si ritrova quindi in prigione con il padre J.D. (Jeffrey Wright), e affronta un viaggio alla scoperta di sé per aiutare il figlio neonato a rompere questo circolo vizioso. Recensione ❯
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Un film 'pragmatico' che restituisce dignità alle cose e alle persone, rivendicando la manualità. Drammatico, USA2013. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nuovo progetto di J.C. Chandor, regista che si è fatto notare con il suo film d'esordio, Margin Call, e che vedrà come protagonista Robert Redford. Espandi ▽
Un uomo naviga a vista sull'Oceano Indiano. Colpito un container alla deriva, ripara la falla e libera lo scafo dall'acqua imbarcata. Accomodato il danno, riprende la navigazione minacciata da lontano da nuvole nere. Abile e previdente, si organizza per affrontare la tempesta che, forte e implacabile, ha la meglio sull'imbarcazione. Rovesciato, precipitato in mare, riemerso, arrampicato, scivolato, ferito, l'uomo getta in acqua un natante gonfiabile, attendendo che il vento e le onde si plachino. L'indomani sotto un sole timido recupera suppellettili, generi alimentari e oggetti di navigazione, guardando mestamente affondare la sua barca a vela. Munito di sestante e di saldo coraggio, si barcamena, calcolando la sua posizione sulla mappa nautica. Invisibile alle navi e ai mercantili che incrociano la sua rotta, non si arrende alla natura e alle incessanti tempeste, rispondendo alla sua collera e rovesciando i suoi rovesci. Recensione ❯
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Un'opera sulle conseguenze del terremoto in Giappone che invita a porci diverse domande senza retorica o falsi pietismi. Drammatico, Svezia2022. Durata 76 Minuti.
Le disastrose conseguenze del più grande terremoto della storia moderna del Giappone avvenuto nel marzo del 2011. Espandi ▽
Un film sul terremoto che sconvolse il Giappone letto da una prospettiva diversa ed emotivamente coinvolgente. Lo sguardo della regista non si sofferma solo sulle vicende individuali ampliando così le nostre conoscenze. Senza falsi pietismi o retoriche ricattatorie ci si limita a verificare, anche basandosi su dati scientifici, cosa avrebbe potuto accadere se si fosse prestata attenzione ad alcuni segnali provenienti dal mondo della natura. Avvalendosi poi delle neuroscienze vengono offerti dati su come il cervello reagisce a traumi come quelli subiti da chi ha avuto la vita sconvolta in maniera così brutale e repentina. Tutto questo in un contesto estremamente delicato e rispettoso del dolore altrui. Recensione ❯
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Quasi l'autobiografia di Bob Fosse, regista di questo film e di Cabaret e Lenny. Il film racconta la vicenda di Joe Gideon coreografo c... Espandi ▽
Quasi l'autobiografia di Bob Fosse, regista di questo film e di Cabaret e Lenny. Il film racconta la vicenda di Joe Gideon coreografo che sta allestendo un grandioso spettacolo per Broadway. Il lavoro sempre più stressante e la sregolata vita privata, lo spingono ad abusare di alcool e di droghe. Morirà di infarto. Recensione ❯
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Dopo l'abolizione della schiavitù, la vita di due famiglie continua ad intrecciarsi. Espandi ▽
San Paolo, 1899. È l'anniversario del giorno dell'indipendenza del Brasile, che dieci anni prima è diventato una repubblica e ha abolito la schiavitù. Josefina, a lungo domestica della famiglia Soares, muore lasciando la capofamiglia Isabel nella disperazione. Anziana e incapace di accettare la nuova era, la donna si lamenta con le due figlie, Ana e Maria, le quali hanno reagito al declino dei Soares in modi opposti. Se Ana mostra segni di disturbi nevrotici, Maria è diventata suora e cerca di mantenere il controllo di fronte a una situazione che vede la piantagione di caffè della famiglia venduta e una profonda incertezza economica e sociale in forte crescita. Maria si rivolgerà al padre, rimasto nella piantagione, mentre Ana chiederà aiuto a Iná, cresciuta in schiavitù. Recensione ❯
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Attraverso sette prospettive diverse, in sette paesi diversi, sette grandi registi scattano una drammatica fotografia della sofferenza infantile nel mondo. Espandi ▽
Fotografia della sofferenza infantile nel mondo. Attraverso sette prospettive diverse, in sette paesi diversi (Italia, Africa, Serbia-Montenegro, America, Brasile...), il comune denominatore è la condizione di degrado, incomprensione e stenti in cui molto spesso sono costretti a vivere i bambini, anche tra le mura di casa. L'infanzia rubata secondo sette registi, che prestano la loro voce ad un progetto, All the invisibile children, i cui proventi saranno devoluti al World Found Program dell'Unicef. Questo l'assunto iniziale che prosegue l'esperimento tentato con 11 Settembre , ovviamente con altre finalità. Recensione ❯
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Un repertorio eloquente, con un montaggio affollato di voci e archivi originali, per ragionare sulle culture urbane di strada. Documentario, USA2022. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un periodo in cui i marciapiedi di New York prosperavano grazie a due subculture di riferimento che hanno iniziato a integrarsi: hip-hop e skateboard. Espandi ▽
La direzione di All the Streets Are Silent è pienamente dichiarata dal sottotitolo originale: "the convergence of hip hop & skateboading". Vuole indicare cioè l'intersezione tra hip hop, inteso sia come genere musicale che come movimento artistico nato dalla strada, e cultura degli skaters. Il set è New York, gli anni quelli a cavallo tra Ottanta e Novanta. In un'era pre YouTube e pre social, che quindi sembra lontanissima dall'ipercondivisione dei tempi attuali, e a pochi anni dalla rivoluzione di MTV, il film catapulta lo spettatore all'interno di due sottoculture nate spontaneamente ai margini, socioeconomici ma anche geografici della città, e poi deflagrate.
Spinte, in particolare, da un club aperto a più generi musicali e a una clientela di ogni ceto sociale e discendenza, il Mars di Yuki Watanabe, da un programma radio notturno condotto da Dj Stretch e Bobbito Garcia, e a partire dal '93, dallo Zoo York e Supreme, negozi pionieri e punti d'incontro. Espressioni artistiche rese mainstream, in una seconda fase, dal mercato, discografico e della moda, secondo una parabola già sperimentata da molti altri fenomeni culturali.
Più autocelebrazione e omaggio a una città che sistematica rielaborazione dei processi di integrazione tra culture, All the Streets Are Silent è un repertorio eloquente per ragionare sulle culture urbane di strada. Recensione ❯
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