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John Woo

John Woo è un attore cinese, regista, produttore, produttore esecutivo, co-produttore, sceneggiatore, è nato il 22 settembre 1946 a Guangzhou (Cina).
Nel 2010 ha ricevuto il leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia. John Woo ha oggi 77 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

Il grande maestro cinese degli action-movie

A cura di Fabio Secchi Frau

Uno dei registi cinesi più celebri in America che è riuscito a sdoganarsi dal cinema orientale trovando il giusto compromesso fra Hollywood e Hong Kong. Un Maestro. Un Peter Pan dagli occhi a mandarlo, un bambino che non vuole crescere e ama il combattimento degli action movie, come quelli del suo film migliore, il capolavoro Face/Off. Un nome che è un proiettile in grado di colpire il bersaglio dell'immaginario americano, provocando una ferita calda, ma forse più piena di polvere di fata, che di povere da sparo. Il suo cinema vola alto come le colombe che libra nell'aria nelle scene di grande pathos, simbolo di una necessità di pace e di innocenza, in un mondo che è senza cuore.

Formazione cinematografica
Nato durante il caos provocato dalla guerra civile cinese nel 1946, di religione cristiana, lui e la sua famiglia vennero perseguitati dai comunisti antiborghesi di Mao Zedong, riuscendo a scampare alla morte solo dopo essere arrivati a Hong Kong, quando lui aveva 5 anni. Suo padre, disgraziatamente, seppur in salvo si ammala di tubercolosi, contratta durante il viaggio. La famiglia Wu, a questo punto, si ritrova improvvisamente povera ed è costretta a vivere in una baraccopoli di Shek Kip Mei. Sono anni difficili per il regista, che, riesce comunque a studiare, frequentando la Concordia Lutheran School e il Matteo Ricci College, ricevendo un'educazione cattolica. Tutto questo grazie alla madre che è costretta a falsificare i documenti per farlo ammettere a scuola e ai soldi che i suoi genitori ricevevano da una famiglia americana tramite la chiesa locale. Nell'adolescenza pensa di diventare un seminarista, ma è un'altra la passione che lo infuoca: quella per il cinema. Riesce a trovarsi qualche lavoretto e ad avere la possibilità di andare nei cinema di quando in quando. Si appassiona alla cinematografia francese della Nouvelle Vague, specialmente a Jean-Pierre Melville. Molto timido e introverso, trova nel linguaggio audiovisivo un codice linguistico che gli appartiene e ne studia da autodidatta le principali caratteristiche. Rimane affascinato dai musical come Il mago di Oz e dai western americani, soprattutto quelli con Robert Redford e Paul Newman. Nel 1969, la sua prima occasione di diventare aiuto regista presso gli Shaw Brothers Studios di Hong Kong. Collabora al cortometraggio di Sek Kei Sijie (1968) e ne Ouran (1968), dove ha anche la possibilità di recitare. Assunto dal regista Chang Cheh, collabora anche come supervisore ai soggetti per la Cathay Studios. Adora le pellicole ultraviolente, soprattutto di genere gangster e thrillers, ma con un pizzico di Martin Scorsese e di Sam Peckinpah.

Il debutto alla regia e il periodo cinese
Nel 1972, aiuta Chang Cheh e Li Pao Hsueh nella regia de Il drago si scatena e firma solo due anni dopo il suo film di debutto: Tie han rou qing (1974). È uno dei registi prediletti dalla grande star del genere kung fu action Jackie Chan, con il quale riesce a coadiuvare coreografie e dinamismo della macchina da presa in elaborate scene di combattimento. Viene immediatamente convinto a passare alla Golden Harvest Studio che punta su di lui per la realizzazione di un'infinità di pellicole d'azione che lui firmerà con nomi differenti: Yu Sheng Wu, Yu-shen Wu, Yusen Wu e Hsiang-fei Wu. Nel contempo si sposa e mette su famiglia (ben tre figli) con Annie Ngau Chun-lung. Adora avere nel suo cast attori come Leslie Cheung e Chow Yun-Fat ed è proprio con loro, fra commedie e pellicole adrenaliniche che diventa qualcuno nel panorama cinematografico asiatico e non solo.

Il periodo americano
Hollywood si accorge di lui e lo invita a entrare nella sua industria. Il primo perfetto prodotto di questo sodalizio è il bellissimo Hard Target (1993, che gli farà avere una nomination ai Saturn Award), cui segue l'interessante Nome in codice - Broken Arrow (1996) con John Travolta che ritroverà nel suo film più bello: Face/Off - Due facce di un assassino (1997) con Nicolas Cage, Joan Allen, Gina Gershon e Dominique Swain. È la sua terza pellicola hollywoodiana. Lui ha quasi cinquantanni, ma non ha perduto l'inventiva e, proprio per questo motivo, quello che ormai è un maestro del cinema, pari a molti altri suoi colleghi, persino a Scorsese e Peckinpah che tanto ammirava, vince finalmente il Saturn Award come miglior regista. Nel 2000, Tom Cruise gli chiede di dirigere l'iperspettacolare Mission: Impossible 2, con Anthony Hopkins e nel frattempo crea una serie di fumetti dal titolo "Seven Brothers" pubblicati dalla Virgin Comics. Una volta ritrovato Nicolas Cage nel bellico Windtalkers (2002), si impegna nel progetto cinematografico All the Invisible Children con Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Kátia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott e Stefano Veneruso.

Il ritorno in Asia con un kolossal
Poi finalmente pronto, tornerà a guardare all'Asia con il suo stile inconfondibile, cercando di far coincidere tutto quello che ha imparato in America con ciò che l'Oriente gli può offrire, il tutto sempre nel nome del ralenti (di cui fa spesso uso) e della spettacolarità. E sono proprio questi gli ingredienti del suo straordinario e lunghissimo kolossal, tutto made in Cina, Red Cliff, diviso in due parti ma che in Italia è uscito solo in un'unica versione chiamata La battaglia dei tre regni.

Impegnato in tanti progetti
Il regista cinese avrà l'agenda fitta d'impegni, almeno per un paio d'anni. Lo ritroveremo infatti a co-dirigere insieme a Chao-Bin Su il film Rain of Swords in a Pugilistic World e anche 1949, Caliber, Flying Tiger Heroes e Ninja gold.
Dopo aver ricevuto nel 2010 il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia, ha affiancato nello stesso anno Chao-Bin Su nella direzione de La congiura della pietra nera, per poi passare ad altri progetti, tra cui il remake del famoso Youth of the Beast di Seijun Suzuki, dal titolo Day of the Beast.

Un talento unico nel padroneggiare generi diversi
John Woo è un uomo dal deflagrante talento, riuscito a sfuggire alle forbici della censura per la troppa violenza del suo cinema e che ha saputo (e non è da tutti) infondere nei film su commissione tutti gli ingredienti dei suoi generi più cari: melodramma, azione, commedia, western, padroneggiandoli con un'abilità unica e storica.

Ultimi film

Azione, (Corea del sud - 2017), 106 min.

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