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Rassegna stampa di John Woo

John Woo è un attore cinese, regista, produttore, produttore esecutivo, co-produttore, sceneggiatore, è nato il 22 settembre 1946 a Guangzhou (Cina). John Woo ha oggi 78 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

CRISTIANA MORONI
MYmovies.it

All'età di quattro anni si trasferisce con i genitori, profughi dissidenti, a Hong Kong dove vive per anni in povertà. Grazie all'aiuto economico di una famiglia americana, che lo adotta a distanza, può frequentare presso una fondazione religiosa il Matteo Ricci College e per alcuni anni pensa addirittura di farsi prete. Nel 1967 Woo entra alla China Student Weekly's Theatre Company dove sperimenta le sue prime regie in Super8 e 16mm girati tutti tra il 1968 e il 1970. Nel 1969 diventa aiuto regista per la Shaw Brothers Studios, specializzata in film di arti marziali. Nel 1973 Woo è pronto a realizzare il suo primo lungometraggio, Farewell Buddy, ma viene censurato perché considerato troppo violento. Nel 1975 il film è acquistato dalla casa di produzione Golden Harvest, le scene più forti vengono tagliate e sostituite e il film cambia anche il titolo, è The Young Dragons, a cui seguiranno nel 1975 The Dragon Tamers e Hand of Death. Nel 1977 Woo cambia genere e gira Princess Chang Ping che riprende l'opera classica cinese. Dopo un periodo di crisi arriva il grande successo con A Better Tomorrow con l'attore simbolo del cinema di Woo, Chow Yun-fat. Con questo film si delinea definitivamente lo stile del regista fatto di spettacolari scene d'azione, di inattesi ralenti che conferiscono ampio respiro al racconto, come se si sottolineasse una sospensione carica di significato, un montaggio sovrano e invisibile per la perfezione dei raccordi e dei tagli. E benché violenti, i film di Woo presentano una loro morale molto forte basata sul codice d'onore dei samurai, sui valori del sacrificio in nome dell'amicizia e della giustizia. In seguito Woo si trasferisce a Hollywood dove debutta nel 1993 con Senza tregua ma è con Nome in codice: Broken Arrow del 1996 che attira l'attenzione del pubblico, anche per la presenza nel cast di John Travolta, che ritroveremo in Face/Off del 1997, il film che si può a ragione considerare il capolavoro di Woo. Nel 2000 dirige Mission: Impossible-2 con Tom Cruise, che però non risulta all'altezza delle aspettative e delle possibilità del regista. Nel 2002 John Woo ritorna dietro la macchina da presa affrontando un genere che non sembra molto nelle sue corde, il film di guerra Windtalkers. I «windtalker», coloro che parlano al vento, sono i Navajo, popolazione che ha contribuito in modo decisivo alle sorti dell'esercito americano nella seconda guerra mondiale, sviluppando un codice segreto basato sulla loro lingua priva di tradizione scritta. Un codice talmente complesso che il governo statunitense lo ha reso pubblico solo nel '68, dopo averlo tenuto segreto in previsione di altre eventuali guerre. Il film combina scene di guerra con una storia di amicizia e di affetti tratteggiata con grande sensibilità e lirismo.

ARIANNA FINOS
Il Venerdì di Repubblica

Il regista di «Face off» fuggi con la famiglia, cristiana, a Hong Kong. Ma per i sessant'anni della Repubblica, il governo gli ha affidato un kolossal. Problemi? «No. Qui ci sono soldi e idee. E Hollywood non mi voleva più»
Le celebrazioni per i sessant'anni della «Repubblica popolare» sono state esaltanti. In questo momento il Paese è attraversato da un grande senso di forza e speranza, proiettato verso il futuro». È inaspettato l'entusiasmo con cui s'esprime, oggi, il figluol profugo John Woo, richiamato dalla grande madre Cina a produrre kolossal celebrativi insieme a una fitta schiera di grandi registi arruolati alla causa: da Zhang Yimou a Chen Kaige, da Feng Xiaogang a Ching Siu-tung.
Nel caso del 62enne maestro del cinema d'azione però, la parabola è sorprendente. Figlio di dissidenti cristiani in fuga dal governo di Pechino, a quattro anni ha lasciato la regione per trasferirsi ad Hong Kong, allora protettorato britannico. Cresciuto nei bassifondi, ha vinto una borsa di studio dai gesuiti del Matteo Ricci College. Proiettili e crocefissi sono diventati, non a caso, gli elementi ricorrenti nei suoi film quando, negli anni '70, si è forgiato nell'industria d'azione asiatica. Il suo noir A Better Tomorrow è considerato, ancora oggi, un gioiello di contaminazione tra stili cinematografici. Negli anni Novanta è sembrato uno sbocco naturale il trasferimento a Hollywood, dove ha firmato opere i pregevoli e dal grande incasso: Face off, con John Travolta e Nicolas Cage, e Mission Impossibile 2, al servizio di Toni Cruise.

ANDREA TAGLIACOZZO

Nasce in Cina, a Guangzhou, nella provincia di Canton (Guandong), nel 1946. La rivoluzione cinese, al suo culmine, rende difficile l'esistenza al padre del piccolo John, un filosofo, mentre Hong Kong è quasi a un passo, a un centinaio di chilometri di distanza.
È così che, nel 1951, la famiglia Woo decide di trasferirsi a Hong Kong, dove la vita sembra apparentemente più facile. La situazione, però, non migliora. Il padre stenta a trovare lavoro; come se non bastasse, si ammala di tubercolosi e trascorre in ospedale i dieci anni seguenti. Anche la salute di John appare cagionevole. La famiglia, quindi, grava interamente sulle spalle della madre che, oltre a John, deve prendersi cura di altri due figli, un maschio e una femmina.
Nel 1953, in seguito a un incendio, i Woo, come molti altri, si ritrovano senza casa e sono costretti per un lungo periodo a vivere in una baraccopoli. La madre, nonostante lavori duramente, non guadagna a sufficienza per fornire un'adeguata istruzione ai suoi figli ed è solo grazie al denaro che una famiglia americana spedisce ai genitori tramite la chiesa locale che John può finalmente iniziare gli studi presso una scuola luterana, il Matteo Ricci College. Il bambino sarebbe troppo grande per essere ammesso all'istituto, ma la madre riesce ad aggirare l'ostacolo falsificando i documenti del figlio (ed è per questo che non poche biografie del regista riportano erroneamente come data di nascita il 1948). I:avvenimento segna profondamente l'animo del giovane John che si sente fortemente attratto verso la religione e passa gran parte del suo tempo in chiesa. Ricorda il regista in una recente intervista: «Mirsentivo solo, e mi piaceva restare lì a pensare. Era l'unico posto dove mi sentivo al sicuro, mi sentivo felice, in armonia con il mondo e con me stesso». Insomma, si fa strada in lui l'idea di farsi prete (un elemento che, non a caso, lo accomuna a uno dei suoi idoli, Martin Scorsese), abbandonata soltanto con il passare degli anni.
In quel periodo, avviene anche il primo contatto con il cinema: «Quando avevo undici anni, mia madre, anche se eravamo poveri, mi portava spesso al cinema. A quell'epoca, un genitore acquistando un solo biglietto poteva far entrare con sé anche il figlio. Ero affascinato dai musical e penso di essere stato influenzato soprattutto da quelli. Sette spose per sette fratelli e Cantando sotto la pioggia erano i miei preferiti». Ufficialmente, la prima volta che il futuro regista entra in una sala cinematografica è per assistere a Il mago di Oz (citato da Woo in Face/Off nella splendida sequenza della sparatoria sulle note di Somewhere Over The Rainbow).

PRESSBOOK

La brillante carriera di Woo come regista è iniziata a Hong Kong, dove ha passato oltre due decenni al centro di una fiorente industria cinematografica facendo da regista per oltre 26 lungometraggi. Inizialmente conosciuto come regista di film comici, verso la metà degli ottanta cominciò a fare una serie di film romantici e di genere gangster violenti, che raggiunsero record di incassi.
Woo è nato a Guangzhou, in Cina ma si è trasferito ad Hong Kong con la famiglia quando aveva solo 4 anni. Ha fatto gli studi al Matteo Ricci College e all’età di diciannove anni ha iniziato a fare film sperimentali. Anziché frequentare scuole di cinema, Woo ha cercato lavori di apprendistato nella fiorente industria cinematografica di Hong Kong.

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