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Ernesto Mahieux

Ernesto Mahieux è un attore italiano, è nato il 1 gennaio 1946 a Napoli (Italia).
Nel 2003 ha ricevuto il premio come miglior attore non protagonista al David di Donatello per il film L'imbalsamatore. Ernesto Mahieux ha oggi 78 anni ed è del segno zodiacale Capricorno.

L'imbalsam-at(t)ore

A cura di Fabio Secchi Frau

Messi da parte gli inizi difficili, oggi Ernesto Mahieux è un interprete ricercato, un vero e proprio bravo "guappo", come tradizione e slang napoletano comandano, che nonostante la piccola statura, riesce comunque a essere testosteronico e, pur senza mostrare esplicitamente sesso e violenza, l'ha perfettamente incarnato sul grande schermo. Abbiamo sorriso tutti quando, accanto a Lorella Cuccarini, stringeva il David come miglior attore non protagonista e abbiamo sorriso di più di fronte ai suoi personaggi.

L'infanzia difficile
Figlio di un artigiano specializzato nella lavorazione dei guanti, appassionato di spettacolo e soprattutto musica, e di una commessa in un negozio di dolciumi, che poi lascia il lavoro per il ruolo di moglie e mamma a tempo pieno, Ernesto Mahieux nasce grazie a un voto religioso: quello che i suoi genitori fanno di ritorno a Napoli dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Se troveranno la loro abitazione ancora intatta, per tale "grazia", metteranno al mondo un altro figlio, dopo una femminuccia che già avevano. Incredibilmente, la casa è sana e salva, solida e immacolata così come l'avevano lasciata e i due genitori decidono di rispettare i patti divini. Sarà il padre a trasmettergli la passione per il teatro. Trasmissione, che purtroppo si interrompe quando in età prematura, il padre scompare e spinge tutti i membri della famiglia a lavorare per aiutare il bilancio familiare. Ernesto decide di lasciare gli studi (che completerà però molti anni dopo) e si mette alla ricerca di un lavoro: dal guantaio al lavapiatti, fino all'emigrazione a Milano, dove lavora come cuoco. Rientrato a Napoli, dai venti ai trent'anni si occuperà della vendita di automobili, poi riesce a trovare impiego in un'importante casa editrice come agente letterario. Ma in tutto questo tempo non smette neanche per un minuto di coltivare la sua passione teatrale, esibendosi con compagnie filodrammatiche in circoli parrocchiali e di partito. Più deciso che mai a cambiar vita, una volta sistemate madre e sorella, lascia il lavoro e inizia a fare sul serio come attore di prosa, passando al cabaret e alla sceneggiata napoletana. A sostenerlo, in una carriera di alti e bassi, la moglie Enza e i tre figli da lei avuti.

Il cinema
Debutta cinematograficamente negli anni Ottanta quando Alfonso Brescia lo sceglie per il film Giuramento (1982), accanto a Mario Merola, Nino D'Angelo e la straordinaria Ida Di Benedetto, senza dimenticare gli ottimi Regina Bianchi e Enzo Cannavale. Visto il successo si replica con Guapparia (1984) per la regia di Stelvio Massi. Promosso in serie A, eccolo accanto a Jack Lemmon e Marcello Mastroianni in Maccheroni (1985), pellicola di Ettore Scola, e l'anno successivo in Separati in casa di Riccardo Pazzaglia. Giancarlo Giannini, che debutta nel 1987, alla regia, lo vuole per il suo Ternosecco e, similmente, Lello Arena per il suo Chiari di luna (1988). Per tutto il decennio dei Novanta di divide fra piccole pellicole italiane poco conosciute e teatro, poi Nino D'Angelo lo sceglie per Aitanic (2000), versione italiana del Titanic... o quasi.
È il 2002 quando Matteo Garrone gli propone il suo primo ruolo da protagonista: quello del tassidermista omosessuale e colluso con la mafia ne L'imbalsamatore. La pellicola, ispirata a un fatto di cronaca che si tinge di noir e di ambiguità e che porta la straordinaria recitazione di un altro attore italiano (ahimé sottovalutato) Valerio Foglia Manzillo, gli permette di vincere il David di Donatello come miglior attore non protagonista.
Ecco la ricompensa di tutti i suoi sforzi! Riconosciuto a livello nazionale passa da L'avvocato Gregorio (2003) di Pasquale Squitieri al telefilm esilarante Camera Café (2003-2005), nella parte di Sergio. Affianca poi Maria Grazia Cucinotta nel sentimentale Vaniglia e cioccolato (2004) e in uno dei segmenti dell'opera collettiva All the Invisible Children (2005). Non gli si perdona l'apparizione al film con Costantino Vitagliano e Daniele Interrante Troppo belli (2005), sciagura del cinema italiano che si è abbattuta su di noi, dove interpreta un talent scout che gioca con le vite e coi quattrini di chi ha sotto contratto: un Lele Mora decisamente convincente, questo senza ombra di dubbio!

I lavori più recenti
Si rifà, quello stesso anno, affiancando due veri attori, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, nella spassosa commedia ...e se domani (2005) e Claudia Gerini nella black comedy Nero Bifamiliare (2006) dell'esordiente Federico Zampaglione. Ottimo nei panni del Dottor Zampino nella pellicola Nuovomondo (2006) di Emanuele Crialese, passa a un'altra coppia di comici Ale e Franz in Mi fido di te (2006) di Massimo Venier, ritrovando Giancarlo Giannini sul set del film prodotto dalla Disney Salvatore - Questa è la vita (2006), mentre sarà agli ordini di un altro attore che passa dietro la macchina da presa nel 2007, quando Fabrizio Bentivoglio lo sceglie per la commedia Lascia perdere Johnny.
Lo troviamo negli ultimi anni in Hotel Meina (2007), Chiamami Salomè (2005), Fortapàsc (2008), La valigia sul letto (2010), L'imbroglio nel lenzuolo (2010) e Un giorno della vita (2010). L'anno successivo è nel cast del film di Giovanni Albanese Senza arte né parte, e dopo la partecipazione in All'ultima spiaggia di Gianluca Ansanelli lo troviamo in Una domenica notte di Giuseppe Marco Albano. Nel 2013 è nel cast del film di Elisa Fuksas Nina e in quello di Eduardo Tartaglia Sono un pirata, sono un signore, e in quello di Il ragioniere della mafia di Federico Rizzo.
La sua recitazione è un doppio spettacolo, fratello di sangue di veraci interpreti maschili partenopei, oggi è un attore di culto.

Ultimi film

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