Anno | 2022 |
Genere | Azione, Fantascienza, Fantasy |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 142 minuti |
Regia di | Dong-hoon Choi |
Attori | Eui-sung Kim, Lee Hanee, Yoo Jae-Myung, Shin Jeong-geun, Ji-seob So Jo Sin-je, Jun-yeol Ryu, Woo-Bin Kim, Lee Si-hoon, Tae-ri Kim, Jung-ah Yum, Yoon Byung-hee, Lee Dong-Hee, Shim Dal Gi, Baek Hyun-joo, Yoon-woo Jang, Geon-woo Ji, Chan-hyung Kim, Kim Dae-Myung, Kang-il Kim, Ki-chun Kim, Min-Che Kim, Min-jun Kim (II), Choi Kwang-Je, Yoon Kyung-Ho, Hyeon-geol Lee, Seon-hee Lee, Kim Min-Seo (II), Ja-Yeon Ok, Moo-Yum Park, Choi Yoo-Ri, Yeo-bin Jeon. |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 26 aprile 2024
Una storia straordinaria che si dipana mentre le porte del tempo si aprono tra la fine di Goryeo e il presente nel 2022, quando compaiono gli alieni.
CONSIGLIATO SÌ
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Una civiltà aliena ha scelto la Terra, e in particolare il corpo degli esseri umani, come prigione per gli elementi indesiderati della società. Il compito dei guardiani è di viaggiare nel tempo per evitare che i prigionieri abbandonino questi corpi e ne occupino altri o, peggio, trovino il modo di sopravvivere nell'atmosfera terrestre, rendendola irrespirabile per gli esseri umani. Nel 1391, alla fine della dinastia Goryeo, i guardiani intervengono per evitare che un "prigioniero" evada dal corpo di una donna: scoprono che è madre di una bimba di pochi mesi che morirebbe senza un aiuto. Impietositi, gli alieni prendono con sé la bambina e la allevano nel futuro, mentre continuano a svolgere il loro lavoro di viglianza. Sia nel XIV secolo che nel XXI la chiave della riuscita o del fallimento di una missione che potrebbe comportare la fine della razza umana sembra legata a un misterioso artefatto, una lama indistruttibile.
Bisogna essere sudcoreani per avere il coraggio di intraprendere imprese come quella di Alenoid. Choi Dong-hoon mescola almeno quattro generi cinematografici differenti - wuxiapian, fantascienza in stile Terminator, cinecomics e action - con una punta di western e lo spirito di Ritorno al futuro e di serie Tv anni '80 come Automan o Supercar.
Alienoid è un inno all'audacia e un elogio dell'eccesso. Giocato su molteplici piani temporali e livelli narrativi, può apparire ostico se si cerca di comprendere ogni risvolto della trama, ma alcune parentesi ben dosate lasciano spazio alla spiegazione dei punti più oscuri, senza che il didascalismo prevalga sul ritmo forsennato del film. Merito di una capacità, anche questa tutta sudcoreana, di credere fino in fondo nel potenziale del blockbuster di genere, anche laddove gli eccessi e i ganci della continuity sembrerebbero impensabili. Era questa la chiave del cinema d'azione della hallyu, e prima ancora di quello della New Wave di Hong Kong, e Alienoid sembra fare tesoro di quella libertà stilistica e narrativa, mettendola al servizio di una megaproduzione figlia del successo del Marvel Cinematic Universe, ma assai più coraggiosa delle ultime uscite del franchise statunitense. Si mescolano i mondi - terrestre e alieno - e si intrecciano le epoche - wuxia dell'epoca Joseon e ventunesimo secolo -, permettendoci di assistere ad anacronismi in serie: la tecnologia si mescola alla magia, in mezzo a sparatorie tra spadaccini taoisti e sciamani feriti da laser, come nei sogni di un bambino che ha finalmente a disposizione i capitali per metterli in pratica.
Ma la capacità di gestire ritmo e montaggio di Choi permette di contrastare il costante pericolo da sovrabbondanza di sottotrame e citazioni, mantenendo alta l'attenzione dello spettatore. Ad aiutare in questo senso è la gestione dei gag e degli inserti umoristici - grazie soprattutto alla coppia di stregoni, che pare uscita da Kung Fusion di Stephen Chow - oltre che un accenno di romance tra due personaggi, probabilmente destinato a essere sviluppato nel sequel. La storia è talmente intricata e piena di colpi di scena, che il regista Choi Dong-hoon e il produttore Ahn Soo-hyun - già artefici di successi stratosferici in Corea come The Thieves e Assassination - hanno da subito pensato a un binomio di film. Alienoid e il suo seguito Alienoid: Return to the Future sono quindi stati girati simultaneamente tra il 2020 e il 2021 e il finale del primo film è volutamente monco, con tanto di "To be continued" a rendere esplicita la sua natura non autoconclusiva. Menzione doverosa per il cast stellare, che raccoglie il meglio dello star system sudcoreano.
Bisogna essere sudcoreani per avere il coraggio di intraprendere imprese come quella di Alenoid. Choi Dong-hoon mescola almeno quattro generi cinematografici differenti - wuxiapian, fantascienza in stile Terminator, cinecomics e action - con una punta di western e lo spirito di Ritorno al futuro e di serie Tv anni ’80 come Automan o Supercar.
Alienoid è un inno all’audacia e un elogio dell’eccesso. Giocato su molteplici piani temporali e livelli narrativi, può apparire ostico se si cerca di comprendere ogni risvolto della trama, ma alcune parentesi ben dosate lasciano spazio alla spiegazione dei punti più oscuri, senza che il didascalismo prevalga sul ritmo forsennato del film. Merito di una capacità, anche questa tutta sudcoreana, di credere fino in fondo nel potenziale del blockbuster di genere, anche laddove gli eccessi e i ganci della continuity sembrerebbero impensabili.
La storia è talmente intricata e piena di colpi di scena, che il regista Choi Dong-hoon e il produttore Ahn Soo-hyu hanno da subito pensato a un binomio di film. Seguirà: Alienoid: Return to the Future, disponibile già in streaming su MYmovies.