Il teatro Patologico di Dario D'Ambrosi coinvolge un gruppo di grandi attori italiani per riflettere sulla
malattia mentale. Espandi ▽
Il Teatro Patologico a Roma è un luogo dove, grazie alla teatro-terapia, ragazzi e regazze disabili e la loro famiglie vivono percorsi di speranza e benessere. Nel film gli attori e le attrici della compagnia, immedesimandosi con il proprio direttore, cercheranno di risolvere ansie e paure di personaggi famosi che si rivolgono a loro cercandoli in vari luoghi della città. Gli attori professionisti (Claudio Santamaria, Raul Bova, Stefano Fresi, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Vinicio Marchioni, Marco Bocci, Stefania Rocca...) confesseranno con ironia e sincerità i propri tic e le proprie manie sperando che questi "tutor psichiatrici" riescano a risolverli. Recensione ❯
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Attraverso un meticoloso lavoro di ricerca e l'utilizzo di materiali di repertorio inediti il documentario offre il ritratto intimo e coinvolgente di una figura chiave del Novecento. Espandi ▽
A.L. Giannini, appartenente a una famiglia di immigrati negli Stati uniti dall'entroterra ligure, fondò in un saloon la Bank of Italy divenuta poi Bank of America. Grazie al suo istituto di credito progetti che sembravano irrealizzabili vennero portati a termine e, al termine della sua vita, aveva consolidato il proprio benessere senza però aver né raggiunto né desiderato la ricchezza.
Due registe rendono il giusto omaggio al banchiere che per primo diede valore al risparmio delle donne. Affidandosi alla narrazione di un ragazzo dei nostri tempi in modo da rendere il racconto accessibile e interessante anche per i più giovani si arriva così progressivamente alla narrazione dell'attività di un banchiere capace di far rendere il proprio capitale senza dover incatenare a formule vessatorie i propri clienti.
Le registe però, proprio perché non intendono glorificare le banche ma piuttosto mostrarci come altre vie fossero perseguibili (e con profitto) nel mondo finanziario non dimenticano il presente sul quale ci invitano a riflettere. Si tratta di un valore aggiunto del film che non è di poco conto. Recensione ❯
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Un'opera lucida e sensibile che illumina il problema della ricostruzione di un'identità postcoloniale. Documentario, Francia, Senegal, Benin2024. Durata 67 Minuti.
Un film che segue il processo di restituzione da parte dello stato francese di opere d'arte provenienti da quello che è oggi lo stato del Benin. Espandi ▽
Lucido e compatto nell’esecuzione, Dahomey conferma l’enorme talento di Mati Diop affrontando lo spinoso tema delle relazioni postcoloniali e in particolare la restituzione delle opere d’arte trafugate nel corso dei secoli dai paesi e dalle culture originali. In poco più di un’ora di durata, Diop filma un diario del processo di riconsegna delle 26 opere che scende nel dettaglio - dalla classificazione e imballaggio delle statue a una carrellata sulle persone che sono ad accoglierle all’arrivo - e al tempo stesso eleva il dibattito verso questioni più ampie. Lieve e ricco di sensibilità, il documentario illumina il problema senza limitarsi al didatticismo: un’opera essenziale per tutte le culture impegnate nella formulazione di un’identità postcoloniale, e anche per quelle che il processo non lo hanno ancora avviato. Recensione ❯
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Il documentario racconta il tour "fuori-teatro" della Compagnia Artemis Danza e della sua direttrice e coreografa Monica Casadei. Espandi ▽
La Compagnia Artemis Danza con venticinque anni di attività è tra le più longeve del panorama italiano, con oltre quaranta produzioni originali rappresentate nei più importanti festival nazionali e internazionali e la macchina da presa, in maniera discreta, ne ha seguito giorno per giorno il tour, mostrando le vicissitudini quotidiane dei protagonisti, raccontando i viaggi, le esibizioni, gli incontri, ma anche le difficoltà e le paure del momento, i sogni e le aspettative dei danzatori, rappresentative di quelle di migliaia di professionisti dello spettacolo in Italia. Gli spettacoli sono realizzati con coreografie originali su Opere di patrimonio internazionale, riadattate e riarrangiate quali: "Traviata", "Tosca e Butterfly", "Carmen", "Figaro", il "Barbiere di Siviglia", e su opere di nuova edizione appositamente composte da un giovane e di talento autore italiano, come quella ispirata all'Inferno di Dante o a Fellini. Recensione ❯
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La voce di Luca Bizzarri ci accompagna nel mondo dell'artista Paolo Villaggio. Espandi ▽
Intelligente, colto, generoso, a volte antipatico, Villaggio fu scrittore e polemista, rivoluzionario conduttore tv, attore di talento. Luca Bizzarri guida gli spettatori in un viaggio che, alternando repertorio cinematografico e televisivo, foto e home video, interviste a famigliari, amici e colleghi, rivela una figura ben più complessa di quella mostrata dal personaggio di Ugo Fantozzi, maschera universale nata da un genio comico. Recensione ❯
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Ricostruzione efficace del sequestro dell'imam di Milano del 2003: quando il bisogno di sicurezza spegne le democrazie. Documentario, Italia2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vicenda giudiziaria relativa al rapimento nel 2003 dell'imam milanese Abu Omar. Espandi ▽
Il 17 febbraio 2003, uscendo dalla sua abitazione, scompare a Milano l'imam egiziano Abu Omar, fervente attivista della moschea di Via Quaranta, oppositore del presidente Mubarak e perciò rifugiato per motivi politici in Italia. È la moglie Nabila Ghali a denunciarne subito la scomparsa alle forze dell'ordine, ma dalle ricerche sulle celle telefoniche locali non risulta niente, pare che l'uomo sia stato inghiottito dal nulla. Finché, dopo un anno e due mesi, finalmente Abu Omar contatta i familiari e rivela dov'è stato trattenuto fino ad allora, con che metodi e perché.
Il magistrato milanese Armando Spataro scopre un errore procedurale nelle prime indagini, individua delle prove e scoperchia così un caso che avrà implicazioni politiche, diplomatiche e processuali gravissime e imbarazzanti.
Il film è un'inchiesta avvincente, ben documentata e montata, che arriva nelle sale a vent'anni dai fatti che riassume. Cioè con la giusta distanza critica per contestualizzarli (la minaccia di al-Quaeda, il reclutamento degli estremisti in Europa, il peso delle invasioni occidentali in Afghanistan e Iraq, la reazione statunitense al trauma degli attacchi terroristici) e i contributi di molti testimoni diretti. Recensione ❯
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Un documentario che analizza lo scandaloso stupro avvenuto nel 2016 alla Festa di San Firmino. Espandi ▽
Attraverso testimonianze chiave, questo documentario analizza uno stupro di gruppo avvenuto durante la Festa di San Firmino del 2016, che ha scatenato proteste in tutto il mondo. Recensione ❯
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Un ritratto di 20 anni di giornalismo, di costume, di spettacolo e di cultura: la storia di Vanity Fair, settimanale di Condé Nast lanciato in Italia nel 2003. Espandi ▽
La versione italiana di una delle testate giornalistiche più note al mondo ha festeggiato nel 2023 i vent'anni di vita, dopo aver rivoluzionato con il suo arrivo la realtà piuttosto tradizionale, fino ad allora, dei settimanali cosiddetti femminili. Per l'occasione Simone Marchetti, dal 2018 direttore responsabile e direttore editoriale europeo di Vanity Fair, traccia un consuntivo dell'esperienza e il regista Cosimo Alemà incontra e filma la redazione per tre mesi, con l'intento di individuare "l'ingrediente segreto che ha permesso al giornale di attraversare questi vent'anni in mezzo a mille cambiamenti".
Dove per cambiamenti si intende principalmente l'ingresso massiccio dei social, il passaggio all'online e la conseguente rimodulazione delle strategie editoriali nonché delle abitudini di consumo dei lettori, oggi diversamente indicati da termini di marketing.
Accompagnano il racconto numerosi interventi dello staff editoriale e le immagini di backstage e di eventi organizzati dalla testata, mentre Marchetti incontra i "copertinati", cioè le celebrità, nostrane e non, che hanno avuto l'onore di associare il loro volto alla testata. Recensione ❯
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Una sera di gennaio del 1985 le maggiori star della musica si ritrovano per registrare "We Are the World". Questo documentario racconta il dietro le quinte dell'evento. Recensione ❯
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Un doc che racconta l'impresa di Alex Honnold che decide di arrampicarsi sulle vette più difficili della Groenlandia. Espandi ▽
Lo scalatore professionista Alex Honnold intraprende il sogno di una vita: un'epica arrampicata attraverso le pareti e le vette più remote e difficili della Groenlandia. Recensione ❯
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Un'avvincente inchiesta sull'industria degli adolescenti problematici: una documentarista e altri ex studenti ricordano le terribili esperienze vissute in una scuola disciplinare. Espandi ▽
Vietato parlare, vietato sorridere, vietato uscire. L'Academy Ivy Ridge sosteneva di utilizzare la terapia e le attività ricreative per aiutare gli adolescenti in difficoltà, che in realtà subivano maltrattamenti mentali e fisici secondo un programma che funzionava come una setta. Recensione ❯
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La voce di Marco Giallini che ci introduce alla storia della più grande etichetta discografica italiana e ci accompagna attraverso più di trent'anni di successi. Espandi ▽
La storia della più grande etichetta discografica italiana, la RCA. Fondata dagli americani a Roma nell'immediato dopoguerra, alla guida di Ennio Melis diventa un vero e proprio colosso della musica italiana capace di vendere milioni di dischi, facendo scuola con i suoi sound riconoscibili e difficili da imitare. Entreremo all'interno degli studi di registrazione, alternando le immagini di repertorio ai contributi di grandi personaggi della musica italiana. Recensione ❯
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La storia di amicizia tra l'attivista palestinese Basel e il giornalista israeliano Yuval. Espandi ▽
Questo film realizzato da un collettivo israelo-palestinese mostra la distruzione di Masafer Yatta in Cisgiordania da parte delle autorità israeliane e l'improbabile amicizia che si sviluppa tra l'attivista palestinese Basel e il giornalista israeliano Yuval. Recensione ❯
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La storia del predicatore francese che diffonde il messaggio degli extraterrestri. Espandi ▽
Con interviste ai suoi seguaci, ai critici e a Raël stesso, questa docuserie ripercorre come una religione ispirata agli UFO si sia trasformata in una setta controversa. Recensione ❯
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Un grande omaggio al celebre locale milanese e anche un grande omaggio alla città di Milano. Espandi ▽
Un documentario televisivo, il cui narratore sarà Elio, di Elio e le Storie Tese. Abbiamo ripercorso la storia del Derby Club Cabaret, attraverso ricchi materiali di repertorio e numerose interviste ad artisti che hanno esordito al Derby Club, tra cui Cochi Ponzoni, Paolo Rossi, Massimo Boldi, Claudio Bisio, Antonio Catania e Aldo Giovanni e Giacomo. Dagli inizi degli anni '60 fino al 1985, anno in cui chiuderài battenti, il Derby Club Cabaret fu infatti uno dei punti di incontro piùalla moda di Milano. Per piùdi vent'anni si esibirono varie generazioni di comici destinati a entrare nella storia dello spettacolo italiano, che diedero vita a una scuola di comicità attraversata da venature anarchiche e surreali destinata a rimanere senza eguali. Fu un periodo indimenticabile, una vera e propria epopea. Recensione ❯
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