Anno | 2024 |
Genere | Fantascienza, |
Produzione | Italia, Irlanda |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Alan Friel |
Attori | Erin Kellyman, Maxine Peake, Ivanno Jeremiah, Corrado Invernizzi, Sophia Adli Oscar Coleman, Jonathan Gunning, Peter McDonald. |
Uscita | giovedì 4 luglio 2024 |
Distribuzione | Blue Swan Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 luglio 2024
Una donna si sveglia da un incidente senza alcun ricordo di chi sia e con la consapevolezza che la razza umana è vicina all'estinzione. In Italia al Box Office Woken ha incassato 6,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In un'isola quasi disabitata la giovane Anna si risveglia dopo un lungo sonno ma non ricorda nulla del suo passato né riconosce nessuno. In attesa che possa recuperare la memoria, il marito James e la coppia di vicini Helen e Peter la aiutano a rimettersi in salute. Quando due persone dall'aspetto mostruoso sbarcano sulla spiaggia, per poi essere subito uccise, ad Anna viene spiegata la situazione: una terribile e devastante epidemia che deforma gli esseri umani ha già sterminato circa trequarti della popolazione mondiale, e loro quattro si sono rifugiati sull'isola per evitare il contagio. Presto, però, Anna scoprirà tutta la verità e dovrà cercare di salvare sé stessa e il bambino che porta in grembo...
La tensione si mantiene sempre alta sull'isola, mentre lo spaventoso futuro immaginato dopo una pandemia si rivela gradualmente alla protagonista, a cui non resta che affidarsi all'istinto materno.
Nonostante il regista abbia dichiarato di aver iniziato a lavorare alla scrittura del film prima della diffusione del Covid-19 e dell'emergenza sanitaria globale, è abbastanza evidente che il lungometraggio d'esordio (una co-produzione italo-irlandese) del regista Alan Friel sia comunque figlio - più o meno volutamente - della recente pandemia.
Il pericolo e la totale contagiosità del virus, la paura e la quarantena forzata, l'incertezza sulle cause e sulle soluzioni, la libertà individuale e il controllo sociale, i diritti compressi in nome del raggiungimento di un bene superiore, sono temi che ci hanno inevitabilmente toccato negli ultimi anni. E che a livello cinematografico possono trovare terreno fertile nel genere fantascientifico. In tal caso Friel allarga ulteriormente il discorso alla clonazione genetica e al trasferimento di intelligenza, costruendo una distopia che lascia il segno.
Pur senza distinguersi per originalità e senza scavare nella storia fino in fondo, lo scenario futuro abbozzato dal film colpisce per il suo progressivo disvelamento, grazie anche al buon lavoro del cast e all'efficacia della messa in scena. La scelta di seguire l'intero arco narrativo dal punto di vista della protagonista Anna (Erin Kellyman, brava a restituire lo spaesamento del personaggio), con i suoi timori e la sua inconsapevolezza, consente di tenere sempre alta la suspense, tra chiaroscuri angoscianti e ambienti sia interni sia esterni (le riprese sono avvenute nella spiaggia irlandese di Fanore Beach) che soffocano lo sguardo.
Lentamente, una rivelazione dopo l'altra, Anna - e assieme lei gli spettatori - viene messa di fronte ad una realtà sconcertante e al grande interrogativo sull'evoluzione e la sopravvivenza della specie umana. Cosa succede quando la volontà creatrice dell'uomo viene spinta alle più estreme conseguenze? Il finale non offre risposte risolutive ma vede nell'istinto materno l'unico appiglio a cui aggrapparsi.
La scena su cui si apre Woken potrebbe essere intesa come una cartina tornasole di tutti i linguaggi e le istanze del racconto, e il mix di generi a cui vota ogni sua riflessione. Qui un'innominata ragazza fugge da una sorgente di paura invisibile, per poi saltare dalla cima di un promontorio. E questo "slancio nel nulla", che sarà seguito da un'improvvisa (o forse perenne?) amnesia della giovane donna, [...] Vai alla recensione »
A risvegliarsi, come da titolo, è Anna (Kellyman, ben scelta) che non ricorda nulla dell'incidente del quale è rimasta vittima, e men che meno di chi si trova intorno, dal marito James alla coppia Helen e Peter, tutti pronti a confortarla in quella sperduta isoletta in mezzo al mare dove pare lei viva. Però, qualcosa non torna, dal momento che nell'incipit l'abbiamo vista, sconvolta e in lacrime, lasciarsi [...] Vai alla recensione »