deicamp
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domenica 26 gennaio 2014
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delusione
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Due ore di inno al sesso e alla droga, poi un'ora di film così così. Sicuramente a wall street ci sono degli eccessi che il film ha, spero per loro, volutamente accentuato, ma l'americanata del balletto a bordo della nave della marina italiana che li aveva salvati dal naufragio Scorsese se la poteva risparmiare. L'oscar a Di Caprio ci potrebbe stare ma il resto è da buttare. Dimenticatevi dei bei film di Scorsese che avete visto, questo è tutta un'altra cosa.
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gio_poggiali
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domenica 26 gennaio 2014
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il favoloso e terrificante fascino del successo
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Droga, sesso e soldi.
Questa è la vita di Jordan Belfort e della maggior parte delle persone che lo circondano ma l'ascesa da novellino alla fermata del bus di Wall Street a multimilionario su di una ferrari non è senza conseguenze e, mentre il suo impero nasce, cresce e crolla, la vita di Jordan si perde tra i più banali piaceri fino alla completa autodistruzione del sogno.
Martin Scorsese dirige un'affascinante e angosciante ritratto del lato oscuro del successo dove, anche se inizialmente veniamo sedotti e trasportati nella vita di Jordan, ridendo dei suoi eccessi, ci ritroviamo alla fine ad osservare Leonardo di Caprio che striscia, sbava e rotola per terra e mostra ciò che in realtà il famelico broker é: un uomo all'apice della propria vita che perde l'equilibrio e cade più in basso di dove era partito.
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Droga, sesso e soldi.
Questa è la vita di Jordan Belfort e della maggior parte delle persone che lo circondano ma l'ascesa da novellino alla fermata del bus di Wall Street a multimilionario su di una ferrari non è senza conseguenze e, mentre il suo impero nasce, cresce e crolla, la vita di Jordan si perde tra i più banali piaceri fino alla completa autodistruzione del sogno.
Martin Scorsese dirige un'affascinante e angosciante ritratto del lato oscuro del successo dove, anche se inizialmente veniamo sedotti e trasportati nella vita di Jordan, ridendo dei suoi eccessi, ci ritroviamo alla fine ad osservare Leonardo di Caprio che striscia, sbava e rotola per terra e mostra ciò che in realtà il famelico broker é: un uomo all'apice della propria vita che perde l'equilibrio e cade più in basso di dove era partito.
Il film è lungo, si ma perchè lunga può essere la rovina dell'uomo e mentre un fantastico DiCaprio passa da una donna all'atra, da una droga all'altra, di pari passo si capisce che quello che cerca non potrà mai ottenerlo perchè ciò che vuole è semplicemente di più.
Jordan/DiCaprio diventa così paradigma dell'umanità sempre alla ricerca di qualcosa di più ed incarna la piaga sempre attuale dell'incapacità di preservare noi, i notri affetti ed i nostri beni dalla minaccia più grande: noi stessi.
Poteva tutto ciò essere mostrato in meno tempo?
Forse
Poteva essere mostrato in maniera più efficace?
Non credo proprio.
Onore al merito di Leo DiCaprio in vista dell'Oscar (ma per la conferma dovremo attendere...) che regge splendidamente 180 minuti di film senza mai essere banale ed onore al merito di Scorsese qui alle prese con un soggetto sicuramente non facile da trattare.
A mio parere il sodalizio d'oro Scorsese-DiCaprio supera brillantemente un'altra prova!
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tommy1001
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domenica 26 gennaio 2014
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scorsese + di caprio = film fantastico
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Bhè che dire, la quinta pellicola dove i due mostri del cinema collaborano. Ed è il solito film che quando finisce rimani a bocca aperta da quanto ti è piaciuto.
Cosa dire: Leonardo Di Caprio sempre più bravo film dopo film, con una spalla che è Jonah Hill incredibilmente bravissimo dopo aver fatto film dalla qualità abbastanza scadente, sceneggiatura mozzafiato, trama da far rimanere lo spettatore fino all'ultimo secondo del film attaccato allo schermo per sapere il finale e una colonna sonora da far rabbrividare dall'epicità. E chi è il regista che mischia questi elementi in modo da formare un film capolavoro? MARTIN SCORSESE.
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Bhè che dire, la quinta pellicola dove i due mostri del cinema collaborano. Ed è il solito film che quando finisce rimani a bocca aperta da quanto ti è piaciuto.
Cosa dire: Leonardo Di Caprio sempre più bravo film dopo film, con una spalla che è Jonah Hill incredibilmente bravissimo dopo aver fatto film dalla qualità abbastanza scadente, sceneggiatura mozzafiato, trama da far rimanere lo spettatore fino all'ultimo secondo del film attaccato allo schermo per sapere il finale e una colonna sonora da far rabbrividare dall'epicità. E chi è il regista che mischia questi elementi in modo da formare un film capolavoro? MARTIN SCORSESE.
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montamage
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domenica 26 gennaio 2014
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bello ma esageratamente pieno
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Dopo 3 ore di film posso dire che è molto bello, Di Caprio il solito attore da 10 stelle ma se si voleva rappresentare il lato oscuro della ricchezza non ci siamo proprio. Ho sentito ragazzini di 12 anni fuori dal cinema dire : anche io voglio diventare così, troie droga e soldi....
un questo film c'è davvero di tutto...a un certo punto guardi l orologio perché sei stremato e hai male agli occhi e alla testa e non vedi l ora che finisca...
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ely2093
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domenica 26 gennaio 2014
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film davvero osceno: una bassezza allucinante
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Film osceno: si parte da vere e proprie orge a esagerazioni e volgarità di ogni genere. Trovo che x esprimere e rappresentare gli eccessi un regista di classe non debba scivolare nella bassezza e volgarità estrema come fa invece questo "film". Inoltre trovo che si indugi troppo su scene inutili e che persino la bravura dell'attore venga offuscata dalla spazzatura che lo circonda. Non si tratta di buonismo davvero: l'esagerazione non serve e non trasmette nulla.
La trama? Non si riesce a seguire, priva di cronologia e filo logico, manca anche di quell'originalità con cui un bravo regista sa rivisitare argomenti già visti troppe volte. Il finale: altrettanto no-sense.
Una volgarità completa di ben 3 ore in cui neanche per un attimo viene da ridere.
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Film osceno: si parte da vere e proprie orge a esagerazioni e volgarità di ogni genere. Trovo che x esprimere e rappresentare gli eccessi un regista di classe non debba scivolare nella bassezza e volgarità estrema come fa invece questo "film". Inoltre trovo che si indugi troppo su scene inutili e che persino la bravura dell'attore venga offuscata dalla spazzatura che lo circonda. Non si tratta di buonismo davvero: l'esagerazione non serve e non trasmette nulla.
La trama? Non si riesce a seguire, priva di cronologia e filo logico, manca anche di quell'originalità con cui un bravo regista sa rivisitare argomenti già visti troppe volte. Il finale: altrettanto no-sense.
Una volgarità completa di ben 3 ore in cui neanche per un attimo viene da ridere..allucinante..pure i film panettone sono meno scabrosi e più divertenti, (almeno lì qualche risata te la fai);
E di finanza? Ancora mi sto chiedendo dove se ne parli!
Sconsigliato assolutamente: sembra un film porno, soldi buttati davvero!!
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maguleo
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sabato 25 gennaio 2014
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lungo e diseducativo
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un film che mi ha deluso enormemente: tre ore di sole scene di sesso, droga, turpiloquio e volgarità.
Di Caprio, però, è eccezionale
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shiningeyes
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sabato 25 gennaio 2014
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eccessiva durata ma tanto divertimento!
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Quinta collaborazione tra Martin Scorsese e Leonardo di Caprio, che con quest’ultimo film “The Wolf of Wall Street", raccontano l’alta finanza americana degli anni 80/90, tramite il libro omonimo dall’ex broker Jordan Belfort, vera e propria rockstar del mondo della finanza. Da rockstar è soprattutto il suo stile di vita narrato nella pellicola, in cui il protagonista rappresenta l’emblema del vizio e della megalomania e con un’avidità senza fine, che lo porterà a guadagnare un milione di dollari a settimana a forza di truffe su vendita di azioni false. I guadagni enormi che ricava lo porteranno a una vita segnata da party sfrenati fatti di orge e abuso di qualsiasi droga insieme ai suoi collaboratori, che egli stesso ha plasmato a sua immagine e somiglianza, fino alla sua inevitabile caduta che lo costringerà ad accordarsi con gli agenti FBI e collaborare con esso per avere una mite condanna di ventidue mesi.
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Quinta collaborazione tra Martin Scorsese e Leonardo di Caprio, che con quest’ultimo film “The Wolf of Wall Street", raccontano l’alta finanza americana degli anni 80/90, tramite il libro omonimo dall’ex broker Jordan Belfort, vera e propria rockstar del mondo della finanza. Da rockstar è soprattutto il suo stile di vita narrato nella pellicola, in cui il protagonista rappresenta l’emblema del vizio e della megalomania e con un’avidità senza fine, che lo porterà a guadagnare un milione di dollari a settimana a forza di truffe su vendita di azioni false. I guadagni enormi che ricava lo porteranno a una vita segnata da party sfrenati fatti di orge e abuso di qualsiasi droga insieme ai suoi collaboratori, che egli stesso ha plasmato a sua immagine e somiglianza, fino alla sua inevitabile caduta che lo costringerà ad accordarsi con gli agenti FBI e collaborare con esso per avere una mite condanna di ventidue mesi. Il percorso filmico operato da Scorsese sembra ricalcare quello effettuato in “Quei Bravi Ragazzi”, in particolare il racconto fatto in prima persona e gli agi e gli eccessi in cui nuota il personaggio principale. La differenza sta però in un avanti e indietro di scene grottesche e oscene fino all’ennesima potenza, nel quale lo spettatore si ritrova a essere sconvolto e divertito allo stesso tempo e, dove il tema portante non è la finanza di per sé, ma l’ambizione e l’avidità che li porta a una superbia incontrollabile che gli fa fare le peggiori e più folli azioni possibili. Leonardo DiCaprio, che interpreta Belfort, mostra con disinvoltura un personaggio insolente e perverso, che conosce ogni modo possibile per truffare il malcapitato di turno per il piacere di sottrargli denaro, che è la sua droga preferita ed è quella a cui è più dipendente; e qui bisogna dare merito a un’interpretazione strepitosa di DiCaprio, che si mette in gioco in innumerevoli scene imbarazzanti e comiche che dimostrano appieno la sua versatilità come attore. Jonah Hill affianca il bravo DiCaprio facendo anch’esso un ottimo lavoro e dando il suo talento comico nelle scene più esagerate del film, ma a tempo stesso fornisce una prova di spessore in generale, facendo vedere che può assumere altre forme di recitazione in efficiente maniera, oltre a quella comica. Si potrebbe parlare di un altro capolavoro di Scorsese quindi, ma purtroppo ci sono alcuni elementi non lavorati benissimo che non ci possono portare a considerarlo tale: l’eccessiva durata, ad esempio, si poteva benissimo fermare sulle due ore e un quarto, perché gli ultimi quarantacinque minuti sono decisamente scontati e pieni di scene superflue, che allontano la scorrevolezza e il divertimento avuti nel primo tre quarti di film; un montaggio frettoloso e troppo frenetico che non riesce a mascherare qualche grossolano errore (non è da Scorsese). Sul piatto della bilancia, però, si riscontrano più gli elementi buoni che quelli malvagi, e va dato atto che, Scorsese, con i suoi settantuno anni suonati, crea un’opera fresca e piena di selvaggio divertimento, che è un altro superamento di limiti della sua diversa ed eccellente carriera, corrisposto a quello fatto da DiCaprio in termini recitativi, che potrebbe dargli quell’Oscar, più sospirato dai suoi accaniti fan che dall’attore stesso.
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deniseee
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sabato 25 gennaio 2014
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che spettacolo!
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Non capisco come si possa ritenere questo film troppo lungo! È brillante,divertente,non ci si annoia mai!
Favolosi i dialoghi,la regia,e Leonardo è divino! Sono state tre ore molto belle per me,che mi hanno fatto anche pensare... Un climax ascendente,poi discendente... L'ascesa,il declino... È la consapevolezza di aver comunque fatto qualcosa di grande!
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cristrf
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sabato 25 gennaio 2014
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gran film
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Visto ieri sera con la mia ragazza al cinema. Sono entrato in sala aspettandomi un gran film e sono uscito dopo 3 ore e passa super soddisfstto, anzi, ancora meglio di quello che mi aspettassi. Alla mia ragazza non è piaciuto e si è annoiata a morte ma a lei non importa la reale bellezza della pellicola, troppa droga sesso e parolacce per lei. Io invece me lo sono goduto dall inizio alla fine senza mai togliere lo sguardo memmeno per 1 secondo dal proiettore. Un film movimentato e dagli eccessi esagerati che ti prende dentro la storia e ti fà costantemente ghignare per quanto sono fuori di testa i due protagonisti.
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jixeurij
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sabato 25 gennaio 2014
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scorsese colpisce nel segno
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"The Wolf of Wall Street", la nuova pellicola del grande Martin Scorsese, mi ha davvero sorpreso.
Raramente mi è capitato di vedere una commedia nera così irriverente e pungente; forse l'unico film che davvero può essere comparato è "Il Dottor Stranamore" di Kubrick, che con questo condivide una forte componente "scorretta".
Assistiamo all'ascesa nel mondo di Wall Street di Jordan Belfort, da giovane e ingenuo ragazzo a avido e potente cocainomane, che fonda il suo guadagno sull'illegalità. Lascia la sua vecchia vita, per entrare in una nuova composta da potere, donne, droga e qualsiasi cosa lui voglia.
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"The Wolf of Wall Street", la nuova pellicola del grande Martin Scorsese, mi ha davvero sorpreso.
Raramente mi è capitato di vedere una commedia nera così irriverente e pungente; forse l'unico film che davvero può essere comparato è "Il Dottor Stranamore" di Kubrick, che con questo condivide una forte componente "scorretta".
Assistiamo all'ascesa nel mondo di Wall Street di Jordan Belfort, da giovane e ingenuo ragazzo a avido e potente cocainomane, che fonda il suo guadagno sull'illegalità. Lascia la sua vecchia vita, per entrare in una nuova composta da potere, donne, droga e qualsiasi cosa lui voglia. Non sapendo come spendere il suo denaro, organizza famose feste dionisiache e ogni tanto si dà a qualche atto di carità.
Adorato e benvoluto da tutti, soprattutto dai suoi collaboratori, vede piano piano il suo paradiso sgretolarsi...
Questo film è, secondo me, la dimostrazione di come un grande regista del cinema non perda mai la sua vena artistica neanche ad una veneranda età. Scorsese ha ancora un ha tante cose da dire e The Wolf of Wall Street è un'opera complessa che sprizza una vitalità incredibile.
Nelle sue tre ore di durata, assistiamo ad una vera e propria epopea cinematografica che ci immerge nel lato oscuro della borsa, nell'avidità e nell'illegalità, che ricorda molto il grande capolavoro dello stesso regista "Quei Bravi Ragazzi". In effetti, con quest'ultimo The Wolf ha molto in comune: la chiara vena ironica presente in Quei Bravi Ragazzi è ampliata in quest'ultimo fino a sfociare in una vera e propria commedia nera spietata.
Penso che Scorsese voglia mostrarci il sogno americano per quello che è stato considerato nei decenni.
Soldi a non finire, donne, superficialità... E' questo che è l'America, il capitalismo? Questi sono solo alcuni dei quesiti morali che vengono sollevati dalla pellicola. La cosa veramente interessante che mi ha spinto a dare 5 stelle a questo film è il suo cinismo. The Wolf of Wall Street non è controverso per le scene forti, ma per ciò che ci sta dietro: la rappresentazione di una vita vuota riempita dal denaro. A meno secondo il mio parere, perchè Scorsese decide di attuare la strategia migliore che si possa mai pensare in un film del genere: non imporre il suo pensiero.
La stessa mossa era stata utilizzata da Danny Boyle nel suo capolavoro "Trainspotting", veniva mostrata la vita dei protagonisti eroinomani senza un solo commento del regista, che lasciava allo spettatore il compito di costruirsi un'opinione mostrando semplicemente i fatti, senza filtrarli.
Scorsese fa la stessa identica cosa.
La vita di Jordan viene rappresentata senza moralismi e finto buonismo. Semplicemente la realtà e proprio in questo punto si trova l'immensa forza rivoluzionaria del film.
Mai nella mia vita cinefila mi è capitato di trovare tanta scorrettezza, forse solo nelle prime sperimentazioni di Tarantino. Con quest'ultimo è interessante denotare le somiglianze nei dialoghi, infatti a mio parere The Wolf deve molto al genio tarantiniano espresso in "Pulp Fiction" e "Le Iene", Scorsese aggiunge il suo stile e il risultato è un capolavoro imperdibile che distrugge tutti i canoni cinematografici, e si inserisce con onore tra i classici della storia del cinema.
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