jules_winnfield
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lunedì 27 gennaio 2014
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magistrale interpretazione, buona la regia
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Nuovamente sotto l'accurata regia di Scorsese, Di Caprio dà il meglio di se in una pellicola dalla durata di circa 3 ore,che mantiene il suo focus principalmente sul protagonista,ovvero Di Caprio. Nonostante la lunga durata del film,quest'ultimo è tenuto in piedi sia grazie ad un'ottima interpretazione dell'intero cast(in particolare Jonah Hill) che da una brillante sceneggiatura che, nonostante posso ricordare molto il modello "tarantiniano", da al film un carattere vivo e movimentato, che non annoia(seppure alle volte possa sembrare monotono).La regia buona, non ottima, crea un enorme ed esagerato miscuglio di elementi che ricorda molto "Quei bravi ragazzi", "Blow" e "Casinò", che nell'insieme contribuiscono a dare l'immagine perfetta della vita spericolata dei personaggi.
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Nuovamente sotto l'accurata regia di Scorsese, Di Caprio dà il meglio di se in una pellicola dalla durata di circa 3 ore,che mantiene il suo focus principalmente sul protagonista,ovvero Di Caprio. Nonostante la lunga durata del film,quest'ultimo è tenuto in piedi sia grazie ad un'ottima interpretazione dell'intero cast(in particolare Jonah Hill) che da una brillante sceneggiatura che, nonostante posso ricordare molto il modello "tarantiniano", da al film un carattere vivo e movimentato, che non annoia(seppure alle volte possa sembrare monotono).La regia buona, non ottima, crea un enorme ed esagerato miscuglio di elementi che ricorda molto "Quei bravi ragazzi", "Blow" e "Casinò", che nell'insieme contribuiscono a dare l'immagine perfetta della vita spericolata dei personaggi.In definitiva, ottimo film di Scorsese, che questa volta, tende a dare maggiore importanza al suo pupillo Di Caprio,unico e vero "show man" del film.
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carlotrevisan
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lunedì 27 gennaio 2014
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filmetto divertente, senza ambizioni
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Divertente, intrattiene, fa riflettere su quanto la droga riduce male.
Per il resto niente di che, un filmetto ben al di sotto dello standard scorsese, commerciale all'ennesima potenza. Utilizza il comico demenziale per criticare la società.
Lo fa bene, ma per esempio rispetto a The Departed, siamo anni luce indietro.
Verrà premiato come sempre, perchè tutti i film pre-esaltati da nomi, spot e critica, così devono fare (come per esempio quella noia mortale di American Hustled). Mai niente al caso, è il sistema americano.
Almeno tempo fa i film che si era già deciso prendessero premi erano più divertenti.
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melvin ii
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lunedì 27 gennaio 2014
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un luo bisognoso d'affetto..
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The Wolf of Wall Street è un film del 2013 diretto e prodotto da Martin Scorsese, con protagonista Leonardo Di Caprio, anche produttore, nei panni di Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall Street, negli anni 80
La pellicola segna la quinta collaborazione tra Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio[1].
Il film è l'adattamento cinematografico dell'omonimo libro autobiografico scritto dallo stesso Belfor
Sui social ne work negli ultimi giorni sono due gli argomenti che vanno per la maggiore.
Gli elogi per la straordinaria interpretazione di Di Caprio e l’intramontabile talento di Scorsese alla regia ed i continui ed incessanti paragoni con Wall Street di Oliver Stone
Se sul primo punto, pur non condividendo lasciamo al singolo spettatore il legittimo e sacrosanto diritto di “enfatizzare”, dissentiamo invece nettamente sul secondo.
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The Wolf of Wall Street è un film del 2013 diretto e prodotto da Martin Scorsese, con protagonista Leonardo Di Caprio, anche produttore, nei panni di Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall Street, negli anni 80
La pellicola segna la quinta collaborazione tra Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio[1].
Il film è l'adattamento cinematografico dell'omonimo libro autobiografico scritto dallo stesso Belfor
Sui social ne work negli ultimi giorni sono due gli argomenti che vanno per la maggiore.
Gli elogi per la straordinaria interpretazione di Di Caprio e l’intramontabile talento di Scorsese alla regia ed i continui ed incessanti paragoni con Wall Street di Oliver Stone
Se sul primo punto, pur non condividendo lasciamo al singolo spettatore il legittimo e sacrosanto diritto di “enfatizzare”, dissentiamo invece nettamente sul secondo.
Oliver Stone con Wall Streeet ha raccontato magistralmente un’epoca, il pensiero e le azioni di una generazione.
Scorsese ha voluto sottolineare invece la degenerazione e gli abusi di un periodo.
Michael Douglas incarnò il cinismo, il fascino e l’ambizione di un popolo che sognava una possibile El Dorado.
Di Caprio, seppure bravo, è caricaturale e fastidioso nella foga di raccontare gli eccessi e il carisma del suo personaggio.
Gli Anni Ottanta hanno sconvolto gli usi e costumi del mondo.
Sono nel entrati nel nostro vocabolario parole come: Aids e Cocaina
The Wolf piace, ma non convince fino in fondo.
Le tre ore di film pesano perché la sceneggiatura più che raccontare , descrive.
Lo spettatore “subisce” parolacce, sesso, droga, ma fatica a trovare il filo rosso della storia.
Il ritmo è frenetico, nevrotico come il protagonista.
I dialoghi sono “urlati”.
Se in Wall Street, Charlie Sheen rappresentava l’alter ego di Douglas.
In Wolf, un brillante e convincente Jonan Hill, socio nel film, completa Di Caprio.
Due le scene che meritano d’essere ricordate:
Il colloquio iniziale tra un’ ancora ingenuo Di Caprio e il mentore Matthew McConaughey e l’esilarante, ma stesso tempo drammatico gag tra Di Caprio ed Hill, drogati persi.
Wall Street ha segnato un epoca ed è diventato un cult per molti.
The Wolf of Wall Street è un buon film, nulla di più
Più che un lupo, in fondo era un micio in cerca d’affetto, almeno per noi.
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flyanto
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lunedì 27 gennaio 2014
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la storia praticamente di un caimano della finanza
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Tratto dalle memorie autobiografiche del miliardario Jordan Belfort il film narra la rapida ascesa e la conseguente caduta di questo personaggio americano che intorno agli anni '90 raggiunse elevati vertici nel campo della finanza e dei guadagni prima di venire arrestato e condannato dall'FBI.
Il protagonista è molto ben interpretato da Leonardo Di Caprio e Martin Scorsese, il regista della pellicola, ben sa rappresentare l'avido mondo della finanza, popolato da personaggi senza scrupoli e parecchio arroganti nonchè cafoni. Belfort, infatti, ne è il prototipo, colui che dalle proprie umili origini si eleva assurgendo ad una posizione, in un tempo relativamente breve, di considerevole livello che sempre di più lo assorbe e lo fagocita sino a giungere ad un punto di non ritorno.
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Tratto dalle memorie autobiografiche del miliardario Jordan Belfort il film narra la rapida ascesa e la conseguente caduta di questo personaggio americano che intorno agli anni '90 raggiunse elevati vertici nel campo della finanza e dei guadagni prima di venire arrestato e condannato dall'FBI.
Il protagonista è molto ben interpretato da Leonardo Di Caprio e Martin Scorsese, il regista della pellicola, ben sa rappresentare l'avido mondo della finanza, popolato da personaggi senza scrupoli e parecchio arroganti nonchè cafoni. Belfort, infatti, ne è il prototipo, colui che dalle proprie umili origini si eleva assurgendo ad una posizione, in un tempo relativamente breve, di considerevole livello che sempre di più lo assorbe e lo fagocita sino a giungere ad un punto di non ritorno.
Nel complesso il film risulta assai valido (del resto, Martin Scorsese conferma la sua abilità nel trattare una certo tipo di materia), ma ha il limite di dilungarsi eccessivamente in svariate sue parti in modo tale da compromettere l'andamento della vicenda e purtroppo la sua realizzazione. Durasse soltanto una mezz'ora di orologio in meno, il film sarebbe ridotto in una forma più condensata e pertanto senza alcun dubbio più digeribile ed accettabile. Il fatto poi che nel suo insieme esso risulti molto al di sopra delle righe nella sua rappresentazione generale, tale da rasentare uno stile alquanto pacchiano è, forse, dovuto al fatto che proprio il reale personaggio di Belfort doveva essere veramente così strutturato. Da menzionare la scena in cui Belfort/Di Caprio tenta nel mega yacht di corrompere l'agente dell'FBI suo indagatore: solo questa vale da sola la pena di guardare il film.
Da ribadire quindi l'ottima interpretazione di Leonardo Di Caprio che rende assai efficacemente la tipologia del personaggio arrogante, senza limiti, frenetico, spregiudicato, cocainomane ed anche un pò cinico di Belfort, ma in fin dei conti simpatico.
Da vedere, almeno per farsi un'idea di un certo tipo di ambiente e di personaggi.
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simoalex
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lunedì 27 gennaio 2014
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un mondo dove tutto è in vendita.
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La coppia DI Caprio - Scorsese sta da anni segnando la scena holliwoodiana (The Aviator, The Departed, Shutter Island) con grandissime prove di recitazione e regia, quindi animato da grande curiosità sono andato a vedere questo The wolf con grandi aspettative e devo dire che l'inizio è stato veramente all'altezza con i primi 15 minuti da antologia del cinema paragonabili ai primi 10 minuti di Bastardi senza gloria. I primi dubbi invece sono cominciati a affiorare dopo la prima mezzora in cui il film ha cominciato ad arrotolarsi su se stesso con il ripetersi, in modo sempre più eccessivo, delle stesse scene, ossia, assunzione di droghe, scene di sesso e dialoghi a metà tra lo sconclusionato e l'irreale.
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La coppia DI Caprio - Scorsese sta da anni segnando la scena holliwoodiana (The Aviator, The Departed, Shutter Island) con grandissime prove di recitazione e regia, quindi animato da grande curiosità sono andato a vedere questo The wolf con grandi aspettative e devo dire che l'inizio è stato veramente all'altezza con i primi 15 minuti da antologia del cinema paragonabili ai primi 10 minuti di Bastardi senza gloria. I primi dubbi invece sono cominciati a affiorare dopo la prima mezzora in cui il film ha cominciato ad arrotolarsi su se stesso con il ripetersi, in modo sempre più eccessivo, delle stesse scene, ossia, assunzione di droghe, scene di sesso e dialoghi a metà tra lo sconclusionato e l'irreale. Il secondo tempo specialmente si trascina per oltre 90 (!!) minuti su questo monotono clichè. Non c'è mai un cambio di passo o un qualcosa che possa coinvolgere emotivamente lo spettatore,, il tutto sembra uno splendido affresco, girato e interpreatato magistralmente, ma è solo scena, non c'è contenuto, ne profondità ne morale..E' un mondodove tutto si può comprare perchè tutto è in vendita.
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agogo
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lunedì 27 gennaio 2014
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di caprio da oscar e scorsese re
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Un film davvero spettacolare che effettua uno zoom sul brokeraggio e le finanze del tempo, concentrando l' attenzione sullo stile di vita dei potenti. Di Caprio non poteva recitare meglio di come ha fatto, la sceneggiatura grazie a Scorsese è perfetta, 5 stelle meritatissime!!
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fran00
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lunedì 27 gennaio 2014
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niente da dire
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Niente da dire, Scorzese e Di Capriofanno un'accoppiata vincente. Una perfetta regia e un'interpretazione da oscar non possono che portare una pelliccola che pur esendo ricca di eccessi, vizzi, droga, sesso e corruzione non può che lasciarti a bocca aperta. Nonostante non sia una grande fan dei film interminabili questo adattamento cinematografico della storia del broker di wall street Jordan Belfort mi ha lasciata inollata allo schermo, complice la megnifica colonna sonora.
Di Caprio torna a vestire i panni di un giovane ambiguo mago della truffa come aveva fatto in Prova a prendermi e sono ruoli che gli calzano a pennello, ma qui troviamo un Di Caprio più maturo, che riesce a far credere davvero di essere quel lupo drogato, ambizioso e avido che era Jordan Belfort.
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Niente da dire, Scorzese e Di Capriofanno un'accoppiata vincente. Una perfetta regia e un'interpretazione da oscar non possono che portare una pelliccola che pur esendo ricca di eccessi, vizzi, droga, sesso e corruzione non può che lasciarti a bocca aperta. Nonostante non sia una grande fan dei film interminabili questo adattamento cinematografico della storia del broker di wall street Jordan Belfort mi ha lasciata inollata allo schermo, complice la megnifica colonna sonora.
Di Caprio torna a vestire i panni di un giovane ambiguo mago della truffa come aveva fatto in Prova a prendermi e sono ruoli che gli calzano a pennello, ma qui troviamo un Di Caprio più maturo, che riesce a far credere davvero di essere quel lupo drogato, ambizioso e avido che era Jordan Belfort. L'ho visto completamente dentro il personaggio come se non avesse mai recitato altro nella vita, insomma niente da dire.
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guglielmo rinaldini
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lunedì 27 gennaio 2014
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the wolf of wall street ...un capolavoro!
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Un capolavoro assoluto questo "The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese, un film che ha il pregio di fotografare una realtà poco conosciuta senza farne della ipocrita e faziosa morale "politically correct". Il grande pregio di questo film, che fa ridere ma anche riflettere, è proprio quello di essere forse esagerato, ma sincero e senza prese di posizione socialmente accettabili. Un umile ma ambizioso ragazzo cresciuto nella povertà desidera diventare ricco con tutto sè stesso e ci riesce imparando poche semplici ma molto particolari regole impartitegli da un broker di Wall Street che lo aveva assunto come semplice telefonista. I trucchi usati da questi broker per piazzare azioni sono ai limiti della legge e della morale ma il protagonista, un Di Caprio nella sua più grande interpretazione, e lontano mille miglia dal melenso ragazzo dell'improbabile Titanic, è uomo anche generoso e che crede nelle persone, nella sua gente e li supporta divinamente.
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Un capolavoro assoluto questo "The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese, un film che ha il pregio di fotografare una realtà poco conosciuta senza farne della ipocrita e faziosa morale "politically correct". Il grande pregio di questo film, che fa ridere ma anche riflettere, è proprio quello di essere forse esagerato, ma sincero e senza prese di posizione socialmente accettabili. Un umile ma ambizioso ragazzo cresciuto nella povertà desidera diventare ricco con tutto sè stesso e ci riesce imparando poche semplici ma molto particolari regole impartitegli da un broker di Wall Street che lo aveva assunto come semplice telefonista. I trucchi usati da questi broker per piazzare azioni sono ai limiti della legge e della morale ma il protagonista, un Di Caprio nella sua più grande interpretazione, e lontano mille miglia dal melenso ragazzo dell'improbabile Titanic, è uomo anche generoso e che crede nelle persone, nella sua gente e li supporta divinamente. Esilarante la scena del banchiere elvetico e della spallona slovena. Film a tratti duro nel quale l'FBI esce piuttosto malconcia e come una sorta di malevolo "super-ego" sullo sfondo, una entità capace solo di ricatti e mezzucci e incapace di comprendere la grandezza dell'opera del protagonista e la sua scalata finanziaria. Se ne consiglia la visione a tutti con presenza di adulti a causa di scene di sesso fortemente ostentate quanto esilaranti.
Guglielmo Rinaldini.
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[+] grandezza dell'opera del protagonista..?!
(di hollyver07)
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antofilm91
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lunedì 27 gennaio 2014
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soldi buttati, sconsigliatissimo!! deludente.
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Pessimi contenuti, trama ridicola, film decisamente vuoto che insiste su scene inutili di sesso e droga.
Una grande delusione date le aspettative del trailer, meglio un porno!
Spreco di tempo e denaro, il film non lascia nessuna emozione ne fa riflettere su contenuti nuovi.
Basso e osceno.
Inclassificabile
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guiznuk
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domenica 26 gennaio 2014
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crescita in denaro, crollo in morale
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Leonardio di Caprio interpreta il ruolo di Jordan Belfort, uomo sposato che vive in un appartamento di periferia. Mosso da speranze di guadagno, arriva a Wall Strett con il desiderio di diventare un broker. Tuttavia nello stesso giorno in cui lo diventa, a causa del crollo in borsa del Lunedi nero, egli viene licenziato. Grazie agli insegnamenti ricevuti durante la sua esperienza a New York, non si perde d'animo e fonda con un amico appena conosciuto, Donnie, una società di provincia con l'intenzione di renderla quotabile in borsa in un futuro. Tramite le sue capacità truffaldine, e ad un rinnovamento della società azionaria, inizia la scalata che riporterà Jordan a Wall Strett.
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Leonardio di Caprio interpreta il ruolo di Jordan Belfort, uomo sposato che vive in un appartamento di periferia. Mosso da speranze di guadagno, arriva a Wall Strett con il desiderio di diventare un broker. Tuttavia nello stesso giorno in cui lo diventa, a causa del crollo in borsa del Lunedi nero, egli viene licenziato. Grazie agli insegnamenti ricevuti durante la sua esperienza a New York, non si perde d'animo e fonda con un amico appena conosciuto, Donnie, una società di provincia con l'intenzione di renderla quotabile in borsa in un futuro. Tramite le sue capacità truffaldine, e ad un rinnovamento della società azionaria, inizia la scalata che riporterà Jordan a Wall Strett. La rivista Forbes mette in luce l'illegalità con cui la Stratton Oakmont è arrivata a New York, però l'effetto sarà contrario: molti, attratti dal facile guadagno, vogliono essere assunti. Con l'arrivo dei soldi, il film descrive la trasformazione della personalità del protagonista, che poteva essere già intuita dai primi minuti: da uomo modesto, Jordan diventa il simbolo dell'immoralità. Lascia la moglie e intrattiene rapporti con moltissime donne. Dopo averne sposata un'altra, non considera sbagliato intrattenere rapporti extra-coniugali, anche con prostitute. Le droghe rappresentano, come molti personaggi del film sostengono, il mezzo con cui si può sopravvivere nel mondo della borsa. Essi non si accontentano di quelle più leggere, ma puntano a quelle più pesanti e introvabili. Belfort non rinnova solamente il divertimento, ma anche i possedimenti fisici. Acquista una casa immensa, in cui vive con la moglie e i figli, dotata di servitù e guardie. Ha uno yacht, completo di elicottero e altre ragazze per 'rilassarsi' al meglio. L'ufficio, che in origine era localizzato in un magazzino, ora è immenso e ultra-moderno. Di conseguenza lo spettatore può facilmente capire come la pellicola voglia descrivere la nuova vita di Belfort e di come i soldi lo abbiano trasformato da un qualunque americano medio a una potente macchina di soldi. Grazie a scene di sesso esplicito, Scorsese descrive come questa trasformazione non riguardi solo il protagonista, ma anche il mondo attorno a lui. Per questo motivo sono trasmesse scene di sesso orale in ascensore, di masturbazione durante una festa o di accoppiamenti in mezzo all'ufficio in pubblico. Nominata in precedenza, la droga accompagna quasi sempre queste scene, ed è presente anche in momenti di lavoro: essa viene sniffata prima di una trattativa al telefono perché rappresenta la carica in più. Pasticche, strisce, è il secondo passatempo preferito dopo il sesso. Le scene di lavoro, che inizialmente rappresentavano il punto cardine, vengono tralasciate, poiché secondarie: la protagonista ora è la materialità. In tutto questo tran-tran, le persone non hanno più le capacità di riuscire a guardarsi dentro, poiché riescono a vedere sempre e solo al di fuori di loro stessi. L'unico pensiero è quello di migliorare quello che si ha: fare più sesso, trovare le droghe migliori, e guadagnare sempre di più. L'FBI non riesce a fermare questo processo per il fatto che le persone che lo vivono stanno benissimo. Belfort potrebbe essere condannato anche all'ergastolo, tuttavia non si pentirebbe mai di aver compiuto tutto ciò. Ma la sorte decide di mettere i bastoni tra le ruote, di fermare la vita di questo Don Giovanni del XX secolo e Jordan è forzato a visitare dentro di sé. Costretto a tradire i suoi amici con cui ha costruito questo baluardo, ammette a Donnie di avere un registratore con sé per il governo. Ma avendo passato tutto il tempo a considerare i divertimenti materiali, egli non ha mai pensato ai risultati effettivi sul piano morale: non ha mai riflettuto sull'amicizia e sull'amore, nemmeno per il suo secondo matrimonio. Non avendo considerato ciò, crede che Donnie sia la persona che in realtà non è, e infatti è proprio il suo migliore amico, quello che inizialmente appare come un cameriere tonto di uno squallido locale, a tradirlo. L'abilità di Scorsese è chiarissima: grazie a scene di carattere comico egli ha voluto rappresentare la vita materiale e trasportare il pubblico fino alla fine in cui le conseguenze di tutto ciò sono poste: in un mondo a pezzi, costruito sull'illusione e l'illegalità, non c'è altro da fare se non rendersi conto della propria vuotezza interna. E alla domanda di Donnie sul come si trascorre la vita ai domiciliari senza alcol e droga, la risposta di Jordan è: 'uno schifo'.
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