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thril.ler
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venerdì 31 gennaio 2014
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l'agnello di wall street
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Il denaro in tutte le sue possibili declinazioni, yatch ridondanti di caviale e aragoste,cene , feste, mogli stanche solo per il fatto di aver dovuto sorvegliare l'operato del giardiniere rigorosamente ispanico, uomini talmente offuscati dalla bramosia e dall'egocentrismo che non riescono più a emettere impulsi emozionali. La coca per essere più spontanei con i possibili acquirenti, il valium per affrontare le assemblee dei soci, l'erba per rilassarsi e gialli long island per colmare i pochi momenti di lucidità, giusto non per non aver l'onere di dover pensare.
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Il denaro in tutte le sue possibili declinazioni, yatch ridondanti di caviale e aragoste,cene , feste, mogli stanche solo per il fatto di aver dovuto sorvegliare l'operato del giardiniere rigorosamente ispanico, uomini talmente offuscati dalla bramosia e dall'egocentrismo che non riescono più a emettere impulsi emozionali. La coca per essere più spontanei con i possibili acquirenti, il valium per affrontare le assemblee dei soci, l'erba per rilassarsi e gialli long island per colmare i pochi momenti di lucidità, giusto non per non aver l'onere di dover pensare. Tutti questi particolari fanno del film un perfetto pacco regalo dal nastro di velluto rosso purpureo e dalla carta lucida e spessa che fanno venir voglia di scartarlo voracemente. Una volta aperta la scatola, però, vi accorgerete che non c'è nulla. Un lussuoso involucro che in in realtà cela la pochezza e la caducità di uno stile di vita. Jordan Belfort(broker americano realmente esistito), interpretato da Leonardo di Caprio, è un giovinotto che al suo primo giorno da broker si imbatte nel disastro finanziario più grosso dopo la crisi del '29, il “Lunedi Nero” di Wall Street. Un ragazzo ,consapevole delle proprie capacità ,che sa di meritare di più di un posto da sciatto contabile della middle class. Decide allora di ignorare la linea sottile che divide il legale dal diversamente legale, la zona grigia che fluttua tra il bianco e il nero. Dopo alti e bassi decide si mettersi in proprio. Tra finte azioni e titoli gonfiati , in pochi mesi inizia a guadagnare più soldi di quanto potesse spendere. Jordan su Forbes, il Lupo di Wall Street che non guarda in faccia nessuno e che usa le persone come freccette da indirizzare al bersaglio con colpi assestati . La bellezza delle ville e dei paesaggi sembrano voler giustificare le scelleratezze e i continui turpiloqui con i quali i mostri dell'alta finanza amano esprimersi quando fanno branco. Uomini che ragionano in grande quando si tratta di affari e specularmente non riescono a vedere più lontano del taglio di una misera banconota, quando si tratti di sentimenti. Un giorno il karma decide di bussare alla tana del Lupo mostrandogli un bel distintivo dell Fbi , una mandato di cattura e una proposta di redenzione. Cosi' colui che era conosciuto da tutti sotto l'epiteto di “Lupo di wall Street”mangiatore di donne soldi e pasticche, si rivela essere un agnellino spaesato rincorso e sfinito da un karma che lo ha illuso di poter prendere il mondo a morsi. Tra il verde sbiadito delle banconote e il bianco delle strisce sui tavoli c'è posto anche per un'inaspettata scelta all'interno della colonna sonora del film : Gloria di Umberto Tozzi. Scorsese è riuscito nell'intento di far scaturire un sentimento di compassione mista a odio verso un individuo che in realtà è il capro espiatorio di un folto substrato dell'arrembante società del consumismo take-away, sviluppatasi dalla ripresa del secondo dopo guerra in poi.Tutto fa parte di un macroscopico listino prezzi di un mondo patinato che si fa scudo di una felicità sintetica e provvisoria.
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alexr
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venerdì 31 gennaio 2014
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non diventerà un cult
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Passare da Hugo Cabret ad una commedia nera, piena di droga e sesso ovunque è Scorsese. Un ritmo forsennato che incalza sempre di piu con Droga è Sesso, molte volte esplicito, fanno da padroni in questo film, e non dimentichiamo che tutto ciò a mio avviso è molto marcato dall'uso di psicotropi che ha segnato la vita del regista molti anni addietro. E' volgare ma con classe, ma esageratamente lungo, avrebbe potuto chiudere il declino dell'impero di Wolf, circa mezz'ora dal the end. La realtà mostra un bravo ragazzo pieno di valori, trascinato , oserei dire fagogitato, dall'OBLIO di Wall Strett, un vero spaccato di storia contemporanea sul brokeraggio selvaggio, per la distruzione del piccolo, e l'arricchimento personale spropositato.
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Passare da Hugo Cabret ad una commedia nera, piena di droga e sesso ovunque è Scorsese. Un ritmo forsennato che incalza sempre di piu con Droga è Sesso, molte volte esplicito, fanno da padroni in questo film, e non dimentichiamo che tutto ciò a mio avviso è molto marcato dall'uso di psicotropi che ha segnato la vita del regista molti anni addietro. E' volgare ma con classe, ma esageratamente lungo, avrebbe potuto chiudere il declino dell'impero di Wolf, circa mezz'ora dal the end. La realtà mostra un bravo ragazzo pieno di valori, trascinato , oserei dire fagogitato, dall'OBLIO di Wall Strett, un vero spaccato di storia contemporanea sul brokeraggio selvaggio, per la distruzione del piccolo, e l'arricchimento personale spropositato. Molto crudo il messaggio sulla cocaina, utilizzata per mantenere il ritmo, ed addirittura nelle devastanti scene finali usata come rimedio per salvare la vita! Porta a Riflettere su uno dei mali dell'epoca! QUESTO FILM NON è per i deboli di stomaco e per chi si imbarazza guardando scene di sesso e perdizione ovunque contro ogni moralismo. Ma alla fine oltre ai tanti messaggi di corruzione, di sognare i soldi, le donne le auto, credo ve ne sia uno più importante, che è quello di arrivare all'apice da soli, nella sua perdizione WOLF aiuta tante persone che non avrebbero avuto una possibilità nella vita, specialmente a NEW YORK. Ma aiuta solo quelli svegli, che hanno una peculiarità, che anche senza alcuna istruzione hanno una visione. Per chi non ha ancora visto questo film focalizzi sul messaggio nelle scene in cui Wolf chiede di vendere la sua penna ad un venditore o a colui che crede di essere tale. Molti tratti sono " devastanti " in lunghezza narrativa e molto Tarantiniani, osando un paragone filmico con altri registi. Non dimentichiamo che è una commedia, ed in molte scene si ride nonostante accadano cose fuori dalla normalità.
Sorsese, sempre così crudo ed incisivo, come in Quei bravi ragazzi, ma la differenza rispetto ad altri è soprattutto il cambio di scena ed il posizionamento della macchina da presa. Ci sono fantastici movimenti di camera e piani sequenza che sottolineano, lo stato d'animo del protagonista. Credo sia uno dei pochi registi che non ha bisogno di effetti speciali o di computer grafica per raccontare per immagini. Nonostante sia Scorsese, non ci sono novità, non ci sono evoluzioni registiche che segnino una svolta per questo tipo di film, forse perchè vi è molto dialogo e tutto si basa su campi e controcampi. La direzione degli attori è da maestro, soprattutto nella scelta del castng. Spero noterete determinate comparse o piccole parti svolte egregiamente da caratteristi non molto belli, questa è una cosa voluta..
Attori: Di Caprio, non sbaglia un colpo sul set, è quasi a suo agio ad essere cocainomane. La scena dell'obblio e della perdizione finale, è quella che mi piace di più, recitazione impeccabile.
Questo è un grade film, non credo però possa diventare un cult, merita sicuramente un Oscar, io personalmente lo darei alla sceneggiatura di Terence Winter
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luca scial�
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venerdì 31 gennaio 2014
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la borsa e i suoi mostri
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Jordan Belfort studia per diventare Broker finanziario. Da neolaureato entra subito in un'importante società finanziaria, la Rothshild, il 19 ottobre 1987. Apprende subito il linguaggio, le movenze, le ambizioni e i valori dei broker. Autentici venditori al telefono di illusioni quotate in borsa, enfatizzati dalla cocaina. Ma ha la sfortuna di entrarci proprio nel giorno più buio per la Borsa americana, secondo solo alla Grande depressione del 1929. Così la Rothshild fallisce e John è costretto a cercarsi un nuovo lavoro. Riesce a trovarlo in una piccola e sgangherata società finanziaria e lì ha la conferma di essere portato per quel lavoro, percependo di avere grandi doti comunicative e grandi ambizioni.
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Jordan Belfort studia per diventare Broker finanziario. Da neolaureato entra subito in un'importante società finanziaria, la Rothshild, il 19 ottobre 1987. Apprende subito il linguaggio, le movenze, le ambizioni e i valori dei broker. Autentici venditori al telefono di illusioni quotate in borsa, enfatizzati dalla cocaina. Ma ha la sfortuna di entrarci proprio nel giorno più buio per la Borsa americana, secondo solo alla Grande depressione del 1929. Così la Rothshild fallisce e John è costretto a cercarsi un nuovo lavoro. Riesce a trovarlo in una piccola e sgangherata società finanziaria e lì ha la conferma di essere portato per quel lavoro, percependo di avere grandi doti comunicative e grandi ambizioni. Spinto anche dall'incoraggiamento della moglie. Dopo essersi fatto un pò le ossa e aver venduto improbabili azioni patacche, fonda una società tutta sua: la Stratton Oakmon, reclutando alcune persone del quartiere. Le quali hanno l'unica dote di aver bisogno di soldi. Inizia così la sua scalata finanziaria, la costruzione del suo Impero, fatto di droghe varie ed eventuali, donne bellissime, finti amici. La moglie divorzierà da lui avendo scoperto un tradimento con la stupenda Naomi, che gli darà due figli. Ma il suo regno si basa anche su brogli, che non tarderanno a finire sotto la lente dell'Fbi...
Prendete Casino, pompatelo con un pò di demenzialità e ritmi serrati, sostituite De Niro con DiCaprio (le due muse passate e presenti del regista) e il pittoresto Joe Pesci col paffuto Jonah Hill come spalle, sostituite fortune fatte a colpi di roulette e poker con quelle fatte a colpi di "pacchi" sulla pelle altrui, e otterrete The Wolf of Wall street. Il maestro Scorsese si è adeguato al Cinema moderno, fatto di scene stucchevoli e demenziali, alternate a brusche frenate e momenti di riflessione; di scene di sesso più o meno esplicite; di biografie romanzate in eccesso; di film mostruosamente lunghi, quasi si fosse persa la capacità di sintesi.
Il paragone con Casino uscito quasi vent'anni fa è improprio: anch'esso già sapeva di modernità ma aveva il senso della misura. Martin Scorsese seppe modulare, o forse proprio fondere, le sequenze ironiche a quelle tipiche di una commedia. Ma a parte questi peccati, la storia viene comunque raccontata bene. Ha una morale e nel finale ci fa capire che il virus dell'imbroglio rigermoglia sempre. Come ci ha dimostrato la recente crisi finanziaria. Ma lo fa anche grazie all'ormai fido DiCaprio che soprende film dopo film. Sempre più caratterista e lontano da quel visino d'angelo finito sotto l'acqua congelata in Titanic. E sempre più vicino a un altro attore che pure ha lavorato col maestro Martin: Jack Nicholson. Forse ci si ispira, ma non lo dice. Di sicuro lo dimostra e anche bene. Non a caso è ufficialmente l'erede dell'ormai smarrito De Niro nelle grazie del regista.
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pinocchio08
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venerdì 31 gennaio 2014
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un film fantastico
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Piu' lo guardo, ebbene si bigotti e ignoranti l'ho visto piu' di una volta, piu' faccio fatica a capire come questo film possa ricevere delle critiche, o ancor peggio dei futili e insensati paragoni come quelli fatti nei commenti precedenti. Per prima cosa questo film e' basato su una storia VERA e racconta fatti realmente accaduti, dal primo all' ultimo, quindi cosa c'entra con quei bravi ragazzi e un pornazzo come scritto dall'utente sotto, lo devo ancora capire. Poi pero' mi ricordo in che paese abito, e allora tutto ha piu' senso, d altronde sono nel paese dove "un boss nel salotto" incassa il triplo di "the butler" e "bencenuto presidente" raddoppia quasi "il lato positivo e Argo".
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Piu' lo guardo, ebbene si bigotti e ignoranti l'ho visto piu' di una volta, piu' faccio fatica a capire come questo film possa ricevere delle critiche, o ancor peggio dei futili e insensati paragoni come quelli fatti nei commenti precedenti. Per prima cosa questo film e' basato su una storia VERA e racconta fatti realmente accaduti, dal primo all' ultimo, quindi cosa c'entra con quei bravi ragazzi e un pornazzo come scritto dall'utente sotto, lo devo ancora capire. Poi pero' mi ricordo in che paese abito, e allora tutto ha piu' senso, d altronde sono nel paese dove "un boss nel salotto" incassa il triplo di "the butler" e "bencenuto presidente" raddoppia quasi "il lato positivo e Argo". Sapete cosa vi dico a voi criticoni rosiconi e bigotti?! Che vi meritate tutto lo schifo, culturale sia chiaro, di cui questo paese ci ingozza continuamente. E' colpa vostra se il cinema italian,o e l'arte in generale, e' forse ai punti piu' bassi della sua storia, e non tiratemi fuori la grande bellezza candidata agli oscar perche' nemmeno meritate una risposta. Questo film e' un capolavoro. Diretto, come al solito, in maniera magistrale da uno dei piu' grandi registi viventi, e interpretato da uno strepitoso di caprio che, anche se sembra impossibile, ha addirittura superato quello che per me rimane il migliore attore del momento, ovvero di caprio stesso. Film geniale e divertente, ma allo stesso tempo sottile e tagliente come la lama di un rasoio, Condito da un intepretazione stellare di jonah hill che e' passata fin troppo in secondo piano. Dura tre ore ma se non avete impegni tranquilli neanche ve ne accorgerete perche' troppo presi dal racconto di una di quelle storie che finora avevate soltanto immaginato. DA VEDERE bigotti e bacchettoni a parte sia chiaro.
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krum11
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venerdì 31 gennaio 2014
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contenuti vecchi, ma racconto entusiasmante
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Per chi conosce i film di Scorsese la storia può risultare poco innovativa, ma The wolf of Wall Street è perfetto in ogni sua scena. E' innegabile che la vicenda di J. Belfort sia fin troppo simile a quella di ascesa e declino di Henry Hill (R. Liotta) in Goodfellas e che, in particolare, il finale in cui il protagonista viene abbandonato da moglie e migliore amico sia l'esatta copia dell'epilogo di Casinò. Ma se si valuta un film per la sua bellezza e non per l'originalità della trama, The wolf of Wall Street è un capolavoro. Le scene sono quasi tutte per memorabili, se si esclude quella del naufragio in cui gli effetti speciali lasciano a desiderare: le telefonate di Belfort ai clienti, la veloce spiegazione di Wall Street di Mark Hanna (M.
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Per chi conosce i film di Scorsese la storia può risultare poco innovativa, ma The wolf of Wall Street è perfetto in ogni sua scena. E' innegabile che la vicenda di J. Belfort sia fin troppo simile a quella di ascesa e declino di Henry Hill (R. Liotta) in Goodfellas e che, in particolare, il finale in cui il protagonista viene abbandonato da moglie e migliore amico sia l'esatta copia dell'epilogo di Casinò. Ma se si valuta un film per la sua bellezza e non per l'originalità della trama, The wolf of Wall Street è un capolavoro. Le scene sono quasi tutte per memorabili, se si esclude quella del naufragio in cui gli effetti speciali lasciano a desiderare: le telefonate di Belfort ai clienti, la veloce spiegazione di Wall Street di Mark Hanna (M. McConaughey) al ristorante, il litigio mattutino fra Jordan e Naomi (M. Robbie) e naturalmente il monologo del "lupo" ai dipendenti, che ha fatto venir voglia di vendere pennystocks anche a me. Un DiCaprio da Oscar e un J. Hill che riesce a far sorridere già solo con le espressioni facciali danno inoltre un particolare tocco di vivacità e ilarità al film, rendendone quindi molto scorrevole la visione malgrado la durata. Avendolo visto in entrambe le versioni, consiglio a chi non l'avesse già fatto di vedere il film in lingua originale: ha un qualcosa in più.
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james gatsby
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venerdì 31 gennaio 2014
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complesso,ma riuscito!
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nella giungla di wall street Scorsese non sbaglia un colpo,nulla è lasciato al caso e tutti i personaggi hanno un loro perchè!!Di Caprio in stato di grazia meriterebbe finalmente l'oscar!
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cleu93
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giovedì 30 gennaio 2014
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allcinema: "il lupo perde il pelo ma non il vizio"
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The Wolf of Wall Street(2014) di Martin Scorsese:
Impatto: 7,5/10
Sceneggiatura: 8,5/10
Scenografia: 8,5/10
Trama: 7,5/10
Attori: 9/10
Commento:
Prima di tutto vorrei partire col dire che a nostro parere questa è stata la più grande ed intensa interpretazione del signor Di Caprio, unico ed eccezionale nell'immedesimare il personaggio carismatico di Jordan Belfort.
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The Wolf of Wall Street(2014) di Martin Scorsese:
Impatto: 7,5/10
Sceneggiatura: 8,5/10
Scenografia: 8,5/10
Trama: 7,5/10
Attori: 9/10
Commento:
Prima di tutto vorrei partire col dire che a nostro parere questa è stata la più grande ed intensa interpretazione del signor Di Caprio, unico ed eccezionale nell'immedesimare il personaggio carismatico di Jordan Belfort.
Dal nulla al successo e dal successo al fallimento originato da una fame di soldi fin troppo elevata da parte del protagonista che finisce col spezzare quella linea sottile che dirige il fragile equilibrio della sua vita.
"Il lupo perde il pelo ma non il vizio" credo sia questo il vero e proprio messaggio che Scorsese cerca di comunicare agli spettatori.
La fame, presente nel venditore Belfort, è una forza sovrumana che lo spinge a mettere a repentaglio i rapporti con i suoi affetti più cari, pur di vivere la vita tra soldi, belle donne e droga.
Ma alla fine, come spesso accade nella vita, tutti i nodi vengono al pettine e spesso il momento in cui ci si accorge di aver preso la direzione sbagliata è sempre quello inopportuno e il personaggio entra in una fase di declino psicologico ma soprattutto economico...ed è solo a quel punto che i veri professionisti sanno far valere le proprie doti, non perdendosi d'animo e ripartendo da zero.
Un film completo in tutti i sensi, con l'unica pecca a nostro parere della durata, fin troppo lungo, con alcune scene che potevano essere evitate o tagliate.
Voto Finale: 8/10
AllCinema, seguici su facebook! ;)
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cicciogia
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giovedì 30 gennaio 2014
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567 variazioni di "fuck". e nulla più.
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Se scrivessi la recensione di “The Wolf of Wall Street” usando solo le parole “soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso...” pensereste di certo due cose di me: “Originale!” “Però ripetitivo”. Ebbene, questo è esattamente quello che ho pensato di Scorsese dopo aver finito di vedere le lunghe, seppur molto ritmate, 3 ore di pellicola.
Perché un regista dallo stile unico, un mattatore eccezionale come Di Caprio, un gruppo di comprimari di alto livello e una sceneggiatura ricca e stravagante non bastano a realizzare un gran film, quel capolavoro che tutti auspicavano date quantità e qualità degli ingredienti in gioco.
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Se scrivessi la recensione di “The Wolf of Wall Street” usando solo le parole “soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso...” pensereste di certo due cose di me: “Originale!” “Però ripetitivo”. Ebbene, questo è esattamente quello che ho pensato di Scorsese dopo aver finito di vedere le lunghe, seppur molto ritmate, 3 ore di pellicola.
Perché un regista dallo stile unico, un mattatore eccezionale come Di Caprio, un gruppo di comprimari di alto livello e una sceneggiatura ricca e stravagante non bastano a realizzare un gran film, quel capolavoro che tutti auspicavano date quantità e qualità degli ingredienti in gioco.
Per fare un buon film (Martin dovrebbe saperlo bene) serve una narrazione fluida e originale, non basta riesumare lo stile di “Quei bravi ragazzi”, non basta mettere Ray Liotta nei panni del “re del mondo” Leo, teletrasportandolo dal mondo della criminalità a quello dell'alta finanza, che sempre criminalità è.
Per fare un buon film serve misura, equilibrio; l'eccesso, l'orgia, l'esaltazione, moltiplicati, esasperati, prolungati, dopo un po' stufano, dopo un po' non stupiscono più.
Per fare un capolavoro serve una storia nuova: la parabola ascendente/discendente del ragazzo venuto dal nulla che diventa ricco, osa, sperpera, insulta, sbaglia, cade, tradisce, paga (e non paga), l'abbiamo già vista con nomi e in modi diversi; qui si è cercato di condirla con l'esagerazione, con il grottesco, col demenziale e con un pizzico di dramma; ma seppur profumata e per molti aspetti gustosa, è rimasta complessivamente indigesta.
Ovviamente non mancano scene esilaranti, momenti di grande spettacolo (fra cui la strepitosa interpretazione di Matthew McConaughey) e qualche frecciatina dritta all'anima dell'America capitalista e a senso unico.
Non c'è però un messaggio, un'emozione, un'affezione ai personaggi; e tre ore sono lunghe da passare all'ombra fredda dell'indifferenza, al ritmo di psichedeliche ballate anni ottanta, che accompagnano 567 variazioni della parola “fuck”. E nulla più.
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[+] hai mai parlato con degli americani...?
(di hollyver07)
[ - ] hai mai parlato con degli americani...?
[+] mah!
(di bird52)
[ - ] mah!
[+] per fortuna scorsese di italiano ha solo il cognom
(di adèledali.)
[ - ] per fortuna scorsese di italiano ha solo il cognom
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opidum
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giovedì 30 gennaio 2014
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puro scorsese
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mi è piaciuto.
forse un pò lungo.
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kreds
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giovedì 30 gennaio 2014
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il peggior film che abbia mai visto
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Non esito a dire che sono rimasto disgustato da questo film, per i seguenti motivi (non necessariamente in ordine di importanza):
- Lunghezza esasperante: sembra che Scorsese si sia divertito ad includere nel film tutti gli extra che normalmente si inseriscono nell'apposita sezione del film in DVD. Risultato: TRE ore di tormento verso gli ignari spettatori grazie a una quantità di scene e storie nella storia fini a se' stesse e senza senso. L'ho trovata una cafoneria e una mancanza di rispetto totale verso il pubblico da parte di Scorsese, che evidentemente non si pone il problema di tediarlo in questo modo.
- Contenuti: il film induge in una infinita serie di scene estremamente esplicite di sesso e di uso di droghe di ogi tipo.
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Non esito a dire che sono rimasto disgustato da questo film, per i seguenti motivi (non necessariamente in ordine di importanza):
- Lunghezza esasperante: sembra che Scorsese si sia divertito ad includere nel film tutti gli extra che normalmente si inseriscono nell'apposita sezione del film in DVD. Risultato: TRE ore di tormento verso gli ignari spettatori grazie a una quantità di scene e storie nella storia fini a se' stesse e senza senso. L'ho trovata una cafoneria e una mancanza di rispetto totale verso il pubblico da parte di Scorsese, che evidentemente non si pone il problema di tediarlo in questo modo.
- Contenuti: il film induge in una infinita serie di scene estremamente esplicite di sesso e di uso di droghe di ogi tipo. Non mi importa essere etichettato bachettone o cose del genere (ho 33 anni non sono un matusa), ma che un film come questo alla stregua del pornografico sia stato visto da decine di adolescenti e anche da famiglie in sala che avevano ben altre aspettative, lo trovo disgustoso, oltre che subdolo.
Forse ancora peggio è la vera e propria glorificazione dell'uso delle droghe che rende il film: non è afffatto realistico vedere il protagonista e i suoi compari farne pesantissimo abuso e subire soltanto delle goffe conseguenze limitate a qualche sbandata strapparisate, per poi essere sempre vispi e vigorosi nel lungo termine (proprio grazie agli effetti caricanti di queste sostanze). Avendo avuto un cugino che purtroppo ci ha rimesso la vita, so in prima persona che ben altre sono le conseguenze.
Noto che in tanto hanno osannato questo film, le qualità drammatiche ecc... io giudico la qualità dell'intrattenimento, non i meriti 'artistici': l'ho trovato noiosissimo, disgustoso, inutile.
Il trailer trae in inganno: in sala non vi aspetta il film che avete in mente!!
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[+] concordo in pieno ma...
(di nellosky)
[ - ] concordo in pieno ma...
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