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angelo76
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venerdì 24 gennaio 2014
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decisamente noioso
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Film anni 80 che parte bene, ma poi si ferma . Le ambientazioni sono belle e pure le musiche, ma lo storia è poco interessante e il ritmo lento.
Tre ore di film sono decisamete troppe, non finisce mai .
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santospago
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venerdì 24 gennaio 2014
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non ci siamo
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Questa volte il vecchio scorzese ha toppato.
Il film parte bene ... ma dopo 30 minuti comincia ad annoiare .... dopo due ore di fxxx fxxx e fxxx .... non ne puoi più e speri che finisca ... ma c'è ancora un'altra ora.
No, martin non ci siamo .... TRE ORE si possono sopportare se hai qualcosa da dire .... ma TRE ORE di nulla no !!!!!!
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stellab
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venerdì 24 gennaio 2014
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interminabile!!!!!!
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Tre interminabili ore !!!! Il trailer corre veloce .... il film non finisce mai ....
La storia è ripetitiva .... film difficile da valutare causa la sua lunghezza .... tre ore seduti davanti a scene che sembrano ripetersi all'infinito secondo lo stesso schema: donne, soldi cocaina .... dobìnne soldi cocaina..... NON CI SIAMO
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supertraz
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venerdì 24 gennaio 2014
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strepitoso !
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Film eccezionale, la prima ora e mezza e' da sballo totale ! poi ovviamente cala un pochino per raccontare tutta la vicenda.
Di Caprio veramente da oscar, interpretazione eccellente (come sempre) , film godibilissimo, mi aveva spaventato un po' per la durata ma scivola via molto bene.
Ottimo per chi si esalta facilmente e per chi ha manie di grandezza.
Consigliatissimo !
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ilcapitano
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giovedì 23 gennaio 2014
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un capolavoro a tutti gli effetti
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il film è veramente un capolavoro dove si riconosce la mano del maestro Martin Scorsese, che riesce a far sembrare il film divertente e drammatico da un momento all'altro.
con questo film di caprio riuscirà a guadagnarsi finalmente l'ambita statuetta?
secondo me si. la sua recitazione è un vero capolavoro assieme anche a quella di jonah hill che non demerita.
con questo film inoltre Martin Scorsese si meriterebbe di ricevere il secondo oscar alla miglior regia.
CAPOLAVORO
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bartleby corinzio
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giovedì 23 gennaio 2014
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grazie martin!
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Guardatelo. Ogni parola, ogni congettura risulterebbe infinitamente scialba nonché prolissa già dalla prima consonante. Verrebbe, ribadisco, solo da dire "guardatelo". Guardatelo trattenendo prima il respiro. Giovane spettatrice e giovane spettatore fai un respiro profondo e poi tuffati in quest'opera sublime, meravigliosa, intensa, folle, tossica e alcolizzata. Dovrai prender un bel respiro giacché Martin ci regala il suo film più lungo nonché il film con più parolacce nella storia del cinema (pare 506 fuck e varianti). Dettagli, dico la storia delle parolacce e della lunghezza. Quello che conta è che per tre ore ti ritroverai nelle mani di uno dei più grandi registi viventi che ha realizzato uno dei film più belli degli ultimi anni.
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Guardatelo. Ogni parola, ogni congettura risulterebbe infinitamente scialba nonché prolissa già dalla prima consonante. Verrebbe, ribadisco, solo da dire "guardatelo". Guardatelo trattenendo prima il respiro. Giovane spettatrice e giovane spettatore fai un respiro profondo e poi tuffati in quest'opera sublime, meravigliosa, intensa, folle, tossica e alcolizzata. Dovrai prender un bel respiro giacché Martin ci regala il suo film più lungo nonché il film con più parolacce nella storia del cinema (pare 506 fuck e varianti). Dettagli, dico la storia delle parolacce e della lunghezza. Quello che conta è che per tre ore ti ritroverai nelle mani di uno dei più grandi registi viventi che ha realizzato uno dei film più belli degli ultimi anni. Una lezione di Cinema e non solo. Una lezione di stile e di quella che è vera arte cinematografica e non mera esposizione del proprio *****. A tal proposito io agli imminenti oscar vorrei candidarlo anche come miglior film straniero, giusto per aver maggior sicurezza. L'eccesso di Martin non è mai regresso e men che mai macchietta ma è un geniale spettacolo. Insomma, è dannatamente un privilegio il saper che Martin Scorsese è in città. Jordan Belfort, interpretato da un Di Caprio maestoso è un Icaro proiettato non solo al denaro ma soprattutto verso un sé stesso implosivo e autorigenerante. Il denaro come ontologia e come estetica. Il corpo ontologico-estetico del denaro. Per noi comuni mortali impossibilitati dallo sniffare coca dal buco del **** di una splendida ninfa, non ci è difficile in qualche modo identificarci in questo giovane uomo. O meglio, per noi comuni mortali, le cui palle o labbra quotidianamente sudano seduti in metropolitana diretti a lavoro alle sei del mattino, non è difficile trovare irresistibile quello stile di vita. Non come concetto morale esistenziale ma come un "prendere in mano sé stessi". Perché non provare in fin dei conti simpatia o almeno non completo e ipocrito disprezzo per questa versione cinematografica di Belfort? Almeno nel mondo immaginifico certe cose si possono fare. Marty non è che ci dice cosa è bene e cosa è male ma è così "bastardo" da renderci un pochetto antipatici i tutori della legge che di Belfort vogliono farne uno spuntino. Ci fa ridere con lui, ci delizia con lui, ci fa sperare con lui. Ed è un film che parla di str...zifigli..., in fin dei conti. Alla fine, scegliere l'aspetto più divertente non è sempre una cattiva idea. E The wolf of Wall Street ce lo dice subito, parlandoci di un bluff palese, grazie ad una sequenza oltremodo magistrale. Tutta retta su un Matthew McConaughey fulmineo ed immenso. La macchina da presa di Scorsese è lo sguardo del suo protagonista. Ci regala momenti motivazionali e deliri inverecondi. Scorrendo sopra le teste di esaltati putti con ali di banconote; svincolandosi tra pasticche e Veneri baccanti, tra schizoidi deliranti deliri (riciclando deliziosamente anche scadenze anni Ottanta), tra c**** e f**** e spudorati sguardi in camera. Andando ogni volta oltre e senza mai, senza MAI, decadere in volgari esibizionismi. Senza mai franare nell'ego formale o finto autoriale. Una differenza non trascurabile, quella che fa di Scorsese non solo un regista ma anche e soprattutto un cineasta e un maestro. Sembra un film girato da un giovane e geniale cineasta. L'esordio di un regista da tenere d'occhio. E invece, guarda un po', è di un c**** di settantenne che vorrei abbracciare e ringraziare allo stremo.
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[+] bravissimo
(di pablito72)
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alknoss
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mercoledì 22 gennaio 2014
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come si sale si scende nella scala della vita...
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Il film è tratto dalla storia di Jordan Belfort, un broker cocainomane, che sale la scala della ricchezza e del successo in modo fulmineo. Da ciò ne deriva l'uso opinabile che lo stesso fa dei suoi soldi, tra donne, droga e divertimento. Non cìè dubbio che una vita condotta in tal maniera porti altrettanto velocemente alla disfatta. Infatti il protagonista alla fine perderà tutto o quasi dopo essere stato prima indagato e poi condonnato. La morale del film è forse questa "si sale e si scende allo stesso modo";
La qualità del film è ottima, la storia è avvincente e i personaggi tutti super.
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Il film è tratto dalla storia di Jordan Belfort, un broker cocainomane, che sale la scala della ricchezza e del successo in modo fulmineo. Da ciò ne deriva l'uso opinabile che lo stesso fa dei suoi soldi, tra donne, droga e divertimento. Non cìè dubbio che una vita condotta in tal maniera porti altrettanto velocemente alla disfatta. Infatti il protagonista alla fine perderà tutto o quasi dopo essere stato prima indagato e poi condonnato. La morale del film è forse questa "si sale e si scende allo stesso modo";
La qualità del film è ottima, la storia è avvincente e i personaggi tutti super. Mi fermo a 4 stelle nel mio giudizio e non di più perchè a mio parere si poteva e si doveva fare di più.
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petri
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mercoledì 22 gennaio 2014
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fregatura pazzesca
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trailer da denuncia ... promette ma non mantiene.
Diciamo subito che il film è brutto!!!
TRE INTERMINABILI ORE !!!!!
Di Caprio sempre esaltato e nevrotico.
La stroia è ripetitiva e non decolla mai
Ogni due parole una è una parolaccia gratuita ....
Non ci siamo Scorzese....
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(di supertraz)
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jean remi
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lunedì 20 gennaio 2014
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negli states oggi vincono avidita’ e cinismo.
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La pellicola è la riproposizione cinematografica della storia di Jordan Belfort, il broker che tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, giovanissimo, accumulò una enorme fortuna truffando risparmiatori ed investitori.
Scorsese, attraverso un insuperabile Leonardo Di Caprio, ci rappresenta questa vita dissipata tra denaro, abiti, case, auto, elicotteri e barche favolose, alcol e droga di ogni tipo a palate, sesso con mogli, amanti e prostitute, in un ripetersi quasi parossistico di esaltazione del suo agire spensieratamente cinico e amorale con un crescendo che quasi spiazza lo spettatore. Ma alla fine contrariamente all’opinione di qualche critico che contesta a Scorsese l’esaltazione di Belfort (arrivando a dire che il film beatifica un criminale), a mio avviso questo bombardamento di onnipotenza ti porta alla condanna del modello proposto quasi per repulsione indotta.
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La pellicola è la riproposizione cinematografica della storia di Jordan Belfort, il broker che tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, giovanissimo, accumulò una enorme fortuna truffando risparmiatori ed investitori.
Scorsese, attraverso un insuperabile Leonardo Di Caprio, ci rappresenta questa vita dissipata tra denaro, abiti, case, auto, elicotteri e barche favolose, alcol e droga di ogni tipo a palate, sesso con mogli, amanti e prostitute, in un ripetersi quasi parossistico di esaltazione del suo agire spensieratamente cinico e amorale con un crescendo che quasi spiazza lo spettatore. Ma alla fine contrariamente all’opinione di qualche critico che contesta a Scorsese l’esaltazione di Belfort (arrivando a dire che il film beatifica un criminale), a mio avviso questo bombardamento di onnipotenza ti porta alla condanna del modello proposto quasi per repulsione indotta. Non si scambi la bravura e la simpatia che Di Caprio ispira, con la negatività che il suo personaggio esprime.
Questo concetto è per altro ben puntualizzato da una dichiarazione di Scorsese che afferma: “C’è un tizio di cui voi vi fidate che vi ruba tutto quello che avete; se non si parla di queste cose, queste cose continueranno ad accadere”.
Assieme alla storia, anch’essa tratta da fatti reali, raccontata in American Hustle concorrente di The Wolf of Wall Street per l’Oscar, questo film ci fa capire come negli States possano verificarsi nascosti stravolgimenti finanziari come quelli che hanno determinato l’attuale crisi economica che poi si è estesa a tutto il mondo occidentale.
Sempre Scorsese a proposito dei temi trattati in questo buon film ha affermato: “Negli anni 50 il mio era un paese più solidale. Oggi vincono avidità e cinismo.
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jhonny stecchino
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domenica 19 gennaio 2014
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l'agnello di wall street
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Una tragicomica visione di un mondo che si conosce da tempo.Superficiale in tutti i sensi; partendo dai dialoghi,banali,scontati,senza forma,poco interessanti e sopratutto volgari e per finire comici.Di Caprio interpreta perfettamente il suo ruolo tanto che il film risulta scontato a causa di una copione che a mio parere andrebbe bene per una sitcom.
1976 TAXI DRIVER.
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