goldy
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domenica 19 gennaio 2014
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più per gli occhi che per la mente
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Per carità al film non fa certo difetto la potenza delle immagini, o l'originalità nelle proposte di variabili erotiche ma per dire cosa? Poco , troppo poco. In un momento come questo dove sono chiari a tutti la devastazione economica che una finanza senza regole ha prodotto nel mondo intero, girare un film di 3 ore per sottolineare, caso mai non ce ne fossimo accorti , che antropologicamente siamo portati a spingerci verso gli eccessi di qualsiasi tipo non mi pare un grande contributo da parte di un regista che si pone ai livelli massimi nel mondo cinematografico. Il film si ripete e si dilunga (più di 3 ore) non senza attimi di noia e spunta il sospetto che il regista abbia voluto dar sfogo alla propria inesauribile creatività.
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Per carità al film non fa certo difetto la potenza delle immagini, o l'originalità nelle proposte di variabili erotiche ma per dire cosa? Poco , troppo poco. In un momento come questo dove sono chiari a tutti la devastazione economica che una finanza senza regole ha prodotto nel mondo intero, girare un film di 3 ore per sottolineare, caso mai non ce ne fossimo accorti , che antropologicamente siamo portati a spingerci verso gli eccessi di qualsiasi tipo non mi pare un grande contributo da parte di un regista che si pone ai livelli massimi nel mondo cinematografico. Il film si ripete e si dilunga (più di 3 ore) non senza attimi di noia e spunta il sospetto che il regista abbia voluto dar sfogo alla propria inesauribile creatività. E' anche vero che un'altra lettura dell'eccesso e della ripetitività può essere diversa: la noia degli eccessi contiene già in sè una condanna morale.
Se dai dialoghi togliamo la parola "cazzo" cosa resta? Ma Di Caprio è grande, anzi grandissimo!
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melania
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venerdì 17 gennaio 2014
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noioso ed interminabile
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Tre interminabili ore !!!! Il trailer corre veloce .... il film non finisce mai ....
La storia è ripetitiva .... film difficile da valutare causa la sua lunghezza .... tre ore seduti davanti a scene che sembrano ripetersi all'infinito secondo lo stesso schema: donne, soldi cocaina .... dobìnne soldi cocaina..... NON CI SIAMO
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michael di renzo
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venerdì 17 gennaio 2014
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quei bravi ragazzi della borsa.
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Martin Scorsese si ripete, ma per l'ennesima volta. Partirei elogiando un Leonardo DiCaprio al limite dei brividi, un exploit di emozioni al limite della moralità. Confessioni di avidità al confine del cinema o meglio in bilico sulla sottile linea della moralità e del buon costume. Una sceneggiatura trattata sui dialoghi in modo sublime, ma che non incide per bene una storia semplice, un po' banalotta ma senza pretese, perché Scorsese racconta, non spiega. La durata generosa è una chicca al pacchetto generale dell'opera in quanto la fotografia formidabile e le immagini grandiose di un DiCaprio ed una America fuori dai canoni repubblicani ci delizia nel vero senso della parola. Recitazione maestosa e colpi di stile come i discorsi non parlati alzano sostanzialmente il valore dei motivi per cui dover guardare questo film.
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Martin Scorsese si ripete, ma per l'ennesima volta. Partirei elogiando un Leonardo DiCaprio al limite dei brividi, un exploit di emozioni al limite della moralità. Confessioni di avidità al confine del cinema o meglio in bilico sulla sottile linea della moralità e del buon costume. Una sceneggiatura trattata sui dialoghi in modo sublime, ma che non incide per bene una storia semplice, un po' banalotta ma senza pretese, perché Scorsese racconta, non spiega. La durata generosa è una chicca al pacchetto generale dell'opera in quanto la fotografia formidabile e le immagini grandiose di un DiCaprio ed una America fuori dai canoni repubblicani ci delizia nel vero senso della parola. Recitazione maestosa e colpi di stile come i discorsi non parlati alzano sostanzialmente il valore dei motivi per cui dover guardare questo film. Per non parlare di tutti gli abbattimenti "inversi" stereotipati di questa dannata patria dei sogni. Scorsese ci conferma che il sogno americano sono i soldi, le donne, le barche le auto ed infine le case, niente di più niente di meno. Non si limita a confermarlo ma lo sbatte in faccia a tutti quelli che credono ancora che il mondo abbia dei valori o della moralità. Ma come detto in premessa al titolo di questa temeraria recensione, prendete Goodfellas, levate i mafiosi; De niro, Pesci e Liotta e sostituiteli con DiCaprio ed otterrete Gekko di "Wall Street" pardon, Jordan Belfort de "The Wolf of Wall Street". Non insinuo una scopiazzata, non mi permetterei mai in quanto le opere sono completamente diverse e visto che amo e sottolineo "AMO" Scorsese ed i suoi film, ma dopo anni di delizie cinematografiche ed opere sfrontate come quest'ultima d'altronde, mi sarei aspettato una storia da apprezzare, non come pretesto per comprare i pop corn. TWWS (per accorciare), è fantastico, ma è lo stesso identico brodo. Un Escalation di eventi, l'ascesa e la rovina ma alla fine se la cavano tutti. Bello, divertente, però ora basta. Avrebbe meritato 5 stelle se solo Goodfellas e Casinò non fossero mai esistiti. Ma infondo, meglio così.
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