Una trasposizione da libro a film a lungo considerata 'impossibile'.. Drammatico, Italia, Francia, Germania1976. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un giovane ufficiale viene mandato per servizio in una zona ai confini col deserto. Qui attende ansiosamente insieme ai compagni di potersi misurare c... Espandi ▽
Un giovane ufficiale viene mandato per servizio in una zona ai confini col deserto. Qui attende ansiosamente insieme ai compagni di potersi misurare con i nemici, i tartari. I giorni però trascorrono interminabili e tutti uguali: egli si ammala e muore senza aver potuto combattere. Tratto dal romanzo di Dino Buzzati. Recensione ❯
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Dal romanzo di Bassani, Vittorio De Sica trova il punto più alto (conquistando il suo quarto Oscar) della fase finale della sua filmografia. Drammatico, Italia1970. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
A Ferrara, negli anni che preludono alla seconda guerra mondiale, solo pochi amici sono ammessi nella ricca villa e nel bel giardino della famiglia israelita dei Finzi-Contini. Espandi ▽
Ferrara 1938-1943. Le Leggi in difesa della razza sono operative e gli ebrei debbono condurre una vita separata rispetto agli altri italiani. Giorgio è sin dalla preadolescenza amico della bella Micòl Finzi Contini. Li separa la classe sociale ma li unisce l'immenso parco della villa in cui spesso ci si ritrova tra amici a giocare a tennis. E' lì che Giorgio comincia a provare un sentimento diverso dall'amicizia per la ragazza che però non vi corrisponde. Intanto scoppia la guerra e la situazione degli israeliti si fa di giorno in giorno più precaria. Recensione ❯
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Il primo film diretto da Andrea Zalone, da anni autore di riferimento e irrinunciabile spalla comica di Maurizio Crozza. Espandi ▽
Aurelio è un wedding planner pieno di debiti che cerca di vendere il suo business al migliore offerente, e l'unica offerta gli arriva proprio dal padre della sposa per cui sta organizzando la festa del "giorno più bello". Della sua squadra fanno parte l'acida Adele, che si impasticca per reggere la tensione, la responsabile del catering Serena, di cui Aurelio è l'amante, sposata con il fotografo Giorgio, che di Aurelio è stato grande amico, lo stravagante cantante Billy e una serie di personaggi di contorno. Lo sposo è un tipo arrogante con una madre impicciona e la cerimonia sarà costellata di imprevisti, proprio quando Aurelio sta cercando di fare bella figura con il suo potenziale acquirente. E nulla sarà come il wedding planner aveva pianificato.
Qui e là si sorride, ma non si crea mai l'effetto valanga del film originale, e anche le musiche sembrano appiccicate a scopo strategico più che adatte alla storia: peccato perché il montaggio iniziale su "Il ballo del mattone" aveva fatto ben sperare.
Ogni tanto però la sceneggiatura si impenna con dialoghi originali che hanno un ritmo e un pathos maggiore, come il chiarimento centrale fra Giorgio e Aurelio, che fanno pensare che Zalone avrebbe fatto meglio ad inventare una storia completamente nuova e più nelle sue corde che rimaneggiare un copione (quasi perfetto) di importazione. Recensione ❯
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Un paese della valle del Po: Irma (Valli) decide di lasciare Aldo (Cochran), suo compagno da anni, al quale ha dato una bambina, Rosina. Aldo è sconvolto, non riesce a capire. Espandi ▽
Un paese della valle del Po: Irma (Valli) decide di lasciare Aldo (Cochran), suo compagno da anni, al quale ha dato una bambina, Rosina. Aldo è sconvolto, non riesce a capire. La donna ha un amante più giovane, non recede dalla decisione. Aldo le mette anche le mani addosso, davanti a tanta gente, poi si prende la bambina e se ne va. Ritrova un'antica fidanzata, che gli vuole ancora bene, ma non succede nulla: Aldo pensa sempre a Irma. Padre e figlia girano nella zona del Po come due disperati, mangiano qua e là, dormono dove possono. Aldo incontra Virginia, padrona di un chiosco di benzina, che lo ospita. Recensione ❯
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Una storia di morte e di vita, di vendetta e oblio, amici e nemici, con una squadra di attori formidabili. Drammatico, Italia2021. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tra i monti della Gallura a fine '800 si consumò una faida famigliare sfociata nella leggenda. Espandi ▽
Al suo debutto (nella fiction), Fresi scava in Gallura una storia lontana e resistente nell’immaginario collettivo. Un problema annoso per gli organismi statali che si avvicendavano sul territorio sardo, una spina nel fianco secolare per il Paese che sfociava inesorabilmente nel delitto di sangue. Fresi pesca l’universalità delle tensioni umane sul punto di deflagrare, articolando una singolare partitura di movimento e suono. Alle traiettorie dei suoi banditi nomadi fa da contrappunto una fibra acustica complessa: la limba sarda cuce una narrazione di efferate offese da lavare col sangue, confluendo in note cariche di elementi ancestrali. La Sardegna si fa espediente di slanci immaginifici, terreno di archetipi e orizzonte di pulsioni dionisiache, dove terra e pietre, sangue e lacrime, sono materie eloquenti. Avvalendosi dei codici del western e delle categorie dell’antropologia teatrale, Fresi emerge segni universali, affondati nelle radici rituali della civiltà. Emerge una pratica barbara e arcaica, un residuo dello ‘stato di natura’, la persistenza di istinti ferini da spazzare via con la forza o con la gendarmeria. I dettami del codice fluiscono nelle vene delle comunità pastorali, risuonando come litania spettrale e colpendo sulla strada di casa o dentro notti dove i morti sono tutti uguali. Recensione ❯
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La Resistenza partigiana, argomento scivoloso. Sempre di guerra si tratta. E guerra vuol dire - sempre, solo e comunque - dolore, sofferenza, morte. Espandi ▽
Rientrato in divisa nella natia Alba (CN) dopo l'8 settembre l'universitario Johnny va nelle Langhe e si unisce prima a una banda di comunisti, poi a una formazione di monarchici. Disilluso da entrambi, si ritrova a passare da solo il duro inverno del '44, ma scopre la vera ragione d'essere partigiano, rimanendo sé stesso. Recensione ❯
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Fellini celebra se stesso, simulando di concedere un'intervista sui suoi quarant'anni e oltre di carriera. Espandi ▽
Fellini celebra se stesso, simulando di concedere un'intervista sui suoi quarant'anni e oltre a Cinecittà. Da quando arrivò, timido provinciale, alla rievocazione dei suoi anni gloriosi come regista della Dolce vita (Mastroianni e Anita Ekberg rivedono loro stessi nel 1959 nella Fontana di Trevi). La morale del film? Che il cinema continua a vivere (e Fellini ne è un po' il simbolo) nonostante il cambiare della moda e l'offensiva della tv. Recensione ❯
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Trasposizione della commedia di Molière e ambientazione nella Roma del Seicento. Con personaggi nuovi e situazioni aggiunte. Il ricco strozzino Arpago... Espandi ▽
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Bellocchio, dopo anni di allineamento alle direttive (e alle sceneggiature) dell'analista Massimo Fagioli, si libera con questo film da ogni sudditanza Espandi ▽
Bellocchio, dopo anni di allineamento alle direttive (e alle sceneggiature) dell'analista Massimo Fagioli, si libera con questo film da ogni sudditanza e ritrova la sua impronta autoriale non rinunciando a nessuno dei temi che gli stanno a cuore. Si ispira a una delle novelle di Pirandello, ne conserva il plot di base modificando tutto il resto e, con l'aiuto di Beppe Lanci alla fotografia e di Marco Dentici alla scenografia, ne fa un piccolo saggio per immagini fruibile anche dal grande pubblico. Recensione ❯
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L'amore per la cucina fa incontrare un camorrista e una chef. Espandi ▽
Carmine Giordano è cresciuto a Napoli all'ombra del boss della camorra Pasquale Rizzuto detto "Scimitarra". Il padre di Carmine ha salvato la vita a Scimitarra, e questo è valsa al figlio una protezione costante anche se Carmine è "troppo buono e non ce la può fare" a condurre una vita nel crimine. Dunque il boss lo spedisce a Roma e gli affida la gestione di un ristorante che servirà a riciclare il denaro sporco della camorra. Il ristorante serve solo cibo scongelato e non si cura di fare bene il suo lavoro. Ma Carmine incontra Consuelo, una giovane chef di origine argentina che punta ad ottenere una stella Michelin, e le consegna lo scettro della cucina del ristorante. Lei è bravissima, ma per rientrare nelle spese di un ristorante di lusso ci vogliono tempo e molto, molto denaro: dunque sarà assai difficile per Carmine smarcarsi dalla continua sudditanza con Scimitarra.
Davide Minnella dirige un soggetto di Stefano Sardo, da quest'ultimo anche sceneggiato insieme a Giordana Mari e Gianluca Bernardini, con la collaborazione di Salvatore Esposito che interpreta il ruolo di Carmine.
Ed è proprio Esposito la marcia in più di una storia parecchio improbabile che ha più la dimensione della fiaba che della storia di vita (credibile). Con la sua presenza tranquilla e la sua recitazione minimalista Esposito compensa le implausibilità della storia, evidenti a chi ha recitato per anni in una serie come Gomorra nella quale le dinamiche del crimine organizzato campàno, nonché la sua spietatezza ineludibile, venivano rappresentate con estrema franchezza. Recensione ❯
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Alex è molto conosciuto a scuola perché spaccia pasticche colorate. I professori Quarenghi e Talarico provano a recuperarlo. Espandi ▽
Istituto Pestalozzi, Roma. Una scuola pubblica come tante, dove alunni e professori condividono ormai la stessa noia e lo stesso sfinimento. Ci sono momenti di gioia, però. Alex Donadei li distribuisce a pagamento in pasticche colorate, durante la ricreazione. Ecco perché Alex è così popolare tra i ragazzi e così poco amato dai professori. Fa eccezione la professoressa Daria Quarenghi, che col suo Centro d'ascolto è impegnata in un solitario tentativo di recupero del ragazzo, e il professor Talarico, che una mattina se lo vede affibbiare alla sua classe dalla preside. Non sono due professori modello, Daria e Talarico. E salvare uno come Alex, che la scuola l'ha presa storta da sempre, sarebbe comunque un'impresa quasi impossibile. Come se non bastasse, i due professori entrano in competizione tra loro e si contendono le attenzioni del ragazzo, intessendo con lui un rapporto educativo e affettivo fuori dalle regole, coinvolgendolo nei propri problemi e nelle proprie passioni. Recensione ❯
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Sotto l'apparente impegno della tematica multiculturale, l'ennesima commedia generazionale confezionata ad arte. Commedia, Italia2006. Durata 88 Minuti.
Il viaggio in Marocco di un giovane gruppo di ragazzi si trasforma in una rocambolesca avventura. Espandi ▽
Dopo la maturità si parte per le vacanze. Ecco dunque l'ideale seguito di Notte prima degli esami, ennesimo spensierato viaggio estivo giovanilista. La storia è quella di tre ragazzi romani in fuga verso il Marocco: il più giovane, Valerio (Daniele De Angelis), già nomade ribelle in Ma che ci faccio qui! di Francesco Amato, Andrea (Nicolas Vaporidis), il tipico romanaccio sgamato in cerca di sesso e canne, e Giacomo (Lorenzo Balducci), il brontolone del gruppo, serio e inquadrato, ma soltanto fino a un certo punto... Recensione ❯
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Un barbiere non resce più a camminare in seguito ad una grande delusione d'amore. Ma i medici sono convinti che sia solo una malattia psicosomatica. Espandi ▽
n giovane barbiere di paese (siamo negli anni Venti) è paralizzato agli arti inferiori per una malattia psicosomatica. I medici credono che la malattia sia legata alla fine della sua love story con una ricca ragazza del posto. Recensione ❯
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