La straordinaria storia di un uomo, Amin, che decide di rivelare per la prima volta un doloroso segreto nascosto per oltre vent'anni. Espandi ▽
Flee è la storia di un incontro: del regista Jonas Poher Rasmussen con quello strano ragazzo che, sul treno che portava entrambi a scuola, sedeva solo con lo sguardo fisso davanti a sé; e di quello stesso ragazzo di origine afghana, di nome Amin, che nel corso degli anni ha trovato di raccontare all’amico la sua storia. Flee è un documentario d’animazione, genere oggi molto frequentato, che usa il tratto a disegno per mettere una distanza tra l’obiettivo della macchina da presa e l’intimità del protagonista. Rasmussen lavora in maniera semplice ed elementare, come in fondo dimostra anche l’ultima inquadratura del film, che trova il fotorealismo nel momento in cui si congeda dallo stesso Amin. Costretto ad abbandonare il suo paese da ragazzino, Amin ha perduto l’idea di casa, di protezione, di sicurezza… L’animazione diventa così una fase di passaggio, la strada necessaria da percorrere – dopo tutte le miglia consumate, dopo tutte le partenze e i ritorni – per arrivare finalmente nella propria casa. Recensione ❯
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Un biopic schematico che non restituisce nulla della straordinaria spontaneità di Aretha Franklin. Biografico, USA2021. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La storia vera del viaggio di Aretha Franklin per trovare la sua voce, nel mezzo del turbolento panorama sociale e politico dell'America degli anni '60. Espandi ▽
Il genere cinematografico più fragile, quello che stenta maggiormente a uscire dalla gabbia degli stereotipi, è indubbiamente il biopic musicale. Nella produzione media hollywoodiana i toni sono costantemente esasperati, i punti più importanti della vita professionale e personale dell’artista segnano l’andamento narrativo e ne condizionano il ritmo e la parabola deve inevitabilmente seguire lo schema rivelazione-ascesa-successo-caduta-redenzione, con scene clou che segnano il passaggio da un segmento narrativo al successivo. Il paradosso di questo processo è che un film che dovrebbe basare tutte le sue chance di gradimento sul lato emozionale, spingendo verso la commozione e la compartecipazione, finisce per risultare alieno a ogni empatia proprio in virtù della sua rigidità. A rendere il film qualcosa più di una produzione simil-televisiva è essenzialmente la performance di Jennifer Hudson, talmente impressionante per vigore e dedizione da far dimenticare, a tratti, i difetti evidenti del lavoro di Liesl Tommy. Recensione ❯
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Non biopic ma cronaca di una persecuzione e di un brano deflagrante, con una grande interprete all'altezza. Biografico, USA2021. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La cantante Billie Holiday e la relazione tumultuosa con l'agente federale Jimmy Fletcher. Espandi ▽
Risale al 1937 la prima proposta di legge presentata al Senato statunitense che chiedeva l'abolizione del linciaggio degli afroamericani, e fu respinta. Lo ricorda una didascalia iniziale, una foto che mostra un gruppo di bianchi spettatori di un linciaggio, e un'altra didascalia che spiega che la cantante Bille Holiday divenne famosa anche per la sua canzone Strange Fruit (scritta da Abel Meeropol e registrata dalla Holiday nel 1939). Una visione di corpi straziati, pendenti dagli alberi, lasciati lì come preda di uccelli, al vento, al sole. La rappresentazione netta e inequivocabile degli effetti di cosa resta dopo un linciaggio.
Nonostante il trattamento schematico, qualche insistenza sugli aspetti di degrado e di orgogliosa sguaiataggine dell'entourage, Gli Stati Uniti contro Billy Holiday si distingue per la prova sorprendentemente fluida di Andra Day, una nomination all'Oscar come protagonista.
Classe 1984, a sua volta cantante, famosa per il singolo "Rise Up", è perfettamente a suo agio negli abiti (di Paolo Nieddu e Prada) e nelle acconciature lucide e gonfie, e con voce roca modula con grande disinvoltura e mestiere un buon numero di brani, da "Solitude" a "All of Me", da "Ain't Nobody Business" a "Lover Man", da "Gimme a Pigfoot and a Bottle of Beer" a "God Bless the Child". Recensione ❯
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La vita di un pittore che ha cambiato l'arte dell'Ottocento: Louis Wain. Espandi ▽
Louis Wain (1860-1939) fu un pittore britannico che nell'Inghilterra vittoriana ed edoardiana divenne famoso per i suoi ritratti bizzarri di gatti antropomorfizzati dai grandi occhi. Artista caratterizzato da uno stile coloratissimo e kitsch, Wain ebbe una vita tormentata sia per l'incapacità di proteggere la propria opera, e dunque guadagnare dal proprio talento, sia per una probabile schizofrenia che lo portò a morire povero e dimenticato. Il film racconta la sua opera e ricostruisce la sua biografia, compresa la relazione con la moglie Emily, ex governante della famiglia della sorella di Wain, Felicie. Recensione ❯
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La vicenda politica di Fred Hampton, leader delle Pantere nere ucciso dall'FBI nel 1969, raccontata dalla parte di chi lo tradì. Biografico, USA2021. Durata 126 Minuti.
La storia vera del gruppo delle Pantere Nere dell'Illinois e dei tragici eventi che ne seguirono. Espandi ▽
A Chicago, verso le fine degli anni Sessanta, il criminale minorenne Bill O'Neal accetta di fare l'informatore per l'FBI dopo il suo arresto. Infiltrato da un agente nell'influente Black Panther Party, O'Neal scala le gerarchie del partito e si avvicina al suo leader Fred Hampton, prima arrestato e poi liberato in attesa dell'appello. Militante di giorno e traditore stipendiato la notte, Bill vive in maniera tormentata la sua doppia natura, da un lato aderendo alla visione politica di Hampton ma dall'altra contribuendo in maniera decisiva alla sua violenta uccisione, avvenuta per mano dell'FBI nel dicembre 1969. Recensione ❯
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Un film convenzionale che rivela i limiti di un genere che fatica a trovare una forma adeguata. Biografico, 2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ripercorre il percorso umano e professionale di un'icona della danza mondiale, universalmente riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX secolo. Espandi ▽
La vita di una étoile è materia da romanzo. Legittimo allora spingersi e spingere verso il romanzesco. La danza è una nicchia e al cinema non resta che puntare sulla ‘storia’, sulla ricerca di eccellenza di un’artista, sulle sue lotte sociali e di genere. Se poi quelle battaglie sono in risonanza coi tempi, il gioco è fatto. Emanuele Imbucci costruisce il suo film intorno alla “danzatrice stanca” di Montale, a cui ruba la leggerezza dei versi e l’idea di una gravidanza come una ‘malattia’. Almeno per una ballerina alla fine degli anni Sessanta. Diversi anni e adagi dopo, ci penserà Alessandra Ferri a mettere in prospettiva la poesia di Montale e a raccogliere l’eredità di Carla Fracci, conciliando danza e gravidanza su un palcoscenico più progressista. Il ritorno sulla scena dell’étoile milanese dopo la nascita del suo bambino è il centro di un biopic che ripercorre il destino leggendario di Carla Fracci, artista che ha segnato la nostra identità e contributo al prestigio della cultura italiana nel mondo. Tuttavia Carla è un film convenzionale che rivela i limiti di un genere, approssimativo ma durevole, che fatica a trovare una forma adeguata. Recensione ❯
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La discesa crepuscolare di un uomo dominato da pulsioni contrapposte. Un Craxi più vero del vero grazie a un gigantesco Favino
. Biografico, Drammatico - Italia2020. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'epilogo della vicenda umana e politica di Bettino Craxi. Espandi ▽
Hammamet, fine del secolo scorso. Il Presidente ha lasciato l'Italia, condannato per corruzione e finanziamento illecito. Accanto a lui moglie e figlia, mentre il secondogenito è in Italia per gestirne l'eredità politica. Sono gli ultimi giorni di una parabola umana e politica che vedrà il Presidente dibattersi fra malattia, solitudine e rancore. Amelio affronta una pagina controversa della Storia d'Italia. Si concentra sulla dimensione umana di Craxi e su quella scespiriana e kafkiana della sua storia pubblica. Favino giganteggia incarnando un Craxi più vero del vero nella voce, nel gesto, e soprattutto nell'essenza drammatica. La sua non è solo una metamorfosi, ma l'interpretazione magistrale di un uomo dominato da pulsioni contrapposte. Un uomo il cui tempo è scaduto, ma la cui discesa crepuscolare verso la fine non riesce a privarlo della sua visione dall’alto. Recensione ❯
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Un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità, capace di sfidare anche la morte. Biografico, Drammatico - Italia2020. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Elisa Girotto aveva quarant'anni quando la sua vita è stata stroncata dalla malattia. Prima di morire, però, Elisa ha trovato un modo di restare accanto a sua figlia. Espandi ▽
Elisa, incinta, fa un'ecografia: è una bambina, e sta bene. A non stare bene è invece Elisa, che scopre di avere un tumore. La donna decide allora di pensare al futuro della figlia, arrivando a preparare per lei 18 regali, uno per ogni compleanno, fino alla maggior età. Ispirandosi alla vera storia di Elisa Girotto, Amato fa del suo meglio per evitare le trappole del pietismo e della lacrima gratuita, cercando strade meno convenzionali. E sceglie di imprimere alla sua storia il tono disincantato dell'adolescente che ne è protagonista, e Benedetta Porcaroli entra bene in quell'atteggiamento strafottente, come pure credibile risulta Vittoria Puccini. Ci sono sottolineature eccessive, come la musica spalmata ovunque, ma 18 regali fa la scelta coraggiosa di raccontare un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità. Recensione ❯
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Elio Germano fa suo Ligabue, il suo genio, il suo tormento, la sua profonda sofferenza interiore. Biografico, Italia2020. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita del pittore Antonio Ligabue, uno dei maestri e protagonisti fondamentali dell'arte contemporanea internazionale. Espandi ▽
Antonio è figlio di emigranti. Dopo la morte della madre e varie vicissitudini, viene mandato a Gualtieri in Emilia, dove vive in estrema povertà, fino a quando lo scultore Mazzacurati lo indirizza allo sviluppo delle sue naturali doti di pittore. Elio Germano ha saputo fare suo Ligabue, offrendo un ritratto di profonda sofferenza interiore. A partire da quel corpo che si nasconde sotto una corazza da cui fuoriesce uno sguardo diviso tra paura e curiosità, Diritti racconta una vita dolorosa, che dà luogo a un'arte dalla potente vivacità cromatica. Uno strumento per sfuggire alle sofferenze di una vita marchiata da disturbi mentali e derisione. Il regista non giudica ma neppure assolve i tanti che, per ignoranza o insensibilità, mettevano alla berlina il matto e ne disprezzavano l'opera. Così come sa inquadrare con tenerezza i pochi che seppero comprenderne il tormento, ma anche la grandezza. Recensione ❯
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La storia di un gruppo di boy scout ebrei che hanno lavorato con la resistenza francese per salvare la vita a diecimila orfani durante la seconda guerra mondiale. Espandi ▽
Durante la Seconda Guerra Mondiale, milioni di bambini ebrei si ritrovano orfani e vengono soccorsi da gruppi di volontari che provano con tutti i mezzi a proteggerli dall’ombra lunga del nazismo. Marcel Mangel è uno di loro, un giovane uomo, figlio di un ebreo alsaziano, deciso a condurli in Svizzera facendo credere ai tedeschi che i bambini partano per una vacanza. Mimo e attore ancora sconosciuto, Marcel corregge (letteralmente) Mangel in Marceau e sigla il suo primo gesto artistico: salvare una vita, cento vite. Ricercato due volte, come ebreo e come membro della Resistenza, Marcel Marceau sfiderà il male col silenzio. Recensione ❯
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Gli ultimi anni del gangster Al Capone in un biopic dedicato alla sua figura e agli innumerevoli crimini commessi. Espandi ▽
Gli ultimi anni del noto malvivente Al Capone, quando, a soli 47 anni, dopo dieci anni trascorsi in prigione, comincia a soffrire di demenza e alterna la follia al senso di colpa per i crimini commessi. Recensione ❯
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Il one man show di Edoardo Pesce, che non imita ma evoca Alberto Sordi. Biografico, Italia2020. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il raacconto dei vent'anni in cui il giovane Alberto Sordi è diventato l'Albertone nazionale, l'uomo che - come disse Ettore Scola - "non ci ha mai permesso di essere tristi!" Espandi ▽
Alberto Sordi viene cacciato dall’Accademia a Milano e torna a Roma accettando ogni piccolo ruolo pur di coronare il sogno di diventare attore. Ma sulle prime l’unica sua dote apprezzata è la voce, con la quale doppia Oliver Hardy inventandosi quel buffo accento anglosassone rimasto memorabile. Tanto varietà, tanta radio, e finalmente arrivano le prime opportunità al cinema, grazie anche all’amicizia con il coetaneo Federico Fellini: e tutto nonostante quel faccione che nessuno aveva mai definito “faccia da cinema”. Recensione ❯
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Il brillante e visionario Nikola Tesla combatte per portare a termine il suo rivoluzionario sistema elettrico, ma dovrà affrontare sfide sempre più spinose: il film mostra le sue faide con il collega inventore Thomas Edison e con George Westinghouse, ma anche il suo lungo corteggiamento ad Anne, figlia del magnate JP Morgan. Recensione ❯
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Un omaggio a uno dei più grandi personaggi della recente storia italiana. Espandi ▽
La fiction narra la vita piana di successi, ma anche di momenti non sempre facili della scienziata italiana che vinse il premio Nobel nel 1986. Nonostante le tante soddisfazioni nella sua carriera da scienziata, Levi Montalcini ha dovuto combattere con i pregiudizi e con l'ostilità del mondo scientifico. Recensione ❯
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Il vocabolario registico non brilla per originalità, ma la vicenda (vera) è così bella che è impossibile non farsi entusiasmare. Biografico, Drammatico - Irlanda2019. Durata 124 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La nascita dell'Oxford English Dictionary a cura dello studioso James Murray e di un aiutante molto speciale. Espandi ▽
1879. Nel tentativo di spiegare ogni parola della lingua inglese, il professor Murray si appella a volontari di tutto il mondo per redigere l'Oxford English Dictionary. Tra questi il più affidabile è Minor, un uomo che vive nel manicomio di Broadmoor. Insieme lavoreranno a un'impresa mai concepita prima, “pazza" furiosa ma luminosa come un sogno. Mel Gibson, tramite il suo personaggio, insiste sulla fede religiosa di Murray, trasformando la vicenda in una storia di redenzione. Il regista, dal canto suo, applica a questa visione una struttura classica e didascalica, complice la performance altalenante di Penn. Il professore e il pazzo, in fondo, è un film di costumi e scenografie, il cui "vocabolario" registico non comprende voci particolarmente originali, ma racconta una storia vera così bella che è impossibile non farsi entusiasmare. Recensione ❯
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