Anno | 2021 |
Genere | Biografico, |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Emanuele Imbucci |
Attori | Alessandra Mastronardi, Stefano Rossi Giordani, Paola Lavini, Pietro Ragusa Alan Cappelli Goetz, Euridice Axen, Paola Calliari, Gabriele Rossi, Léo Dussollier, Valentina Romani, Maria Amelia Monti. |
Uscita | lunedì 8 novembre 2021 |
Distribuzione | QMI |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,42 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 novembre 2021
Il film ripercorre il percorso umano e professionale di un'icona della danza mondiale, universalmente riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX secolo. In Italia al Box Office Carla - Il Film ha incassato 73,1 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Sotto le bombe della guerra, Carlina insegue le libellule e sogna la loro leggerezza. La silhouette sottile e l'annunciata musicalità la conducono alla Scala, dove cresce in bellezza e talento fino al debutto in palcoscenico. Sono Mario Pistoni e Luchino Visconti i primi a sperimentarne la grazia e a intuirne il futuro. Cresciuta in una famiglia modesta e proletaria, Carla Fracci si solleva leggera contro ogni ostacolo e avversità realizzando una carriera oltre i confini della Scala, oltre le frontiere di classe e di genere, oltreoceano e 'tra le braccia' di Erik Bruhn e Rudolf Nureyev. Ma giù dal palco, è con Beppe Menegatti che danza il pas de deux più bello.
La vita di una étoile è materia da romanzo. Legittimo allora spingersi e spingere verso il romanzesco. La danza è una nicchia e al cinema non resta che puntare sulla 'storia', sulla ricerca di eccellenza di un'artista, sulle sue lotte sociali e di genere. Se poi quelle battaglie sono in risonanza coi tempi, il gioco è fatto.
Emanuele Imbucci costruisce il suo film intorno alla "danzatrice stanca" di Montale, a cui ruba la leggerezza dei versi e l'idea di una gravidanza come una 'malattia'. Almeno per una ballerina alla fine degli anni Sessanta. Diversi anni e adagi dopo, ci penserà Alessandra Ferri a mettere in prospettiva la poesia di Montale e a raccogliere l'eredità di Carla Fracci, conciliando danza e gravidanza su un palcoscenico più progressista.
Il ritorno sulla scena dell'étoile milanese dopo la nascita del suo bambino è il centro di un biopic che ripercorre il destino leggendario di Carla Fracci, artista che ha segnato la nostra identità e contributo al prestigio della cultura italiana nel mondo. Tuttavia Carla è un film convenzionale che rivela i limiti di un genere, approssimativo ma durevole, che fatica a trovare una forma adeguata.
È sorprendente che la plasticità della Fracci, artista maggiore del XX secolo, la sua meccanica perfetta, le geometrie disegnate nello spazio per guidarci verso l'astrazione, abbiano ispirato un film così sommario e passivo. Ma lo è più ancora l'assenza della danza, la materia di cui era fatta l'étoile milanese.
Impossibile chiedere ad Alessandra Mastronardi, umile e in sottrazione, di sollevarsi al livello del talento irradiante del suo personaggio. Un corpo credibile come quello di un ballerino non si improvvisa il tempo di un film. Il ricorso a una ballerina avrebbe permesso a Imbucci di sormontare almeno uno degli ostacoli che incontrano i registi che filmano discipline lontane dalla propria. La scelta di un'attrice 'a tempo pieno' compromette le scene danzate e getta lo spettatore in uno stato di frustrazione che impedisce qualsiasi soddisfazione e qualsiasi sublimazione.
Con un montaggio frammentato fino al parossismo, il regista dà forma a una creatura che ha gli arti inferiori di una ballerina (vera) e il busto e il volto dell'attrice, spezzando di fatto le linee del corpo e la sua relazione con lo spazio. Priva di qualsiasi scintilla divina, l'anima (e la tecnica) che muove un corpo di un ballerino altrimenti senza vita, la sua creatura ignora il concetto di 'presenza scenica' e di 'equilibrio di lusso', teorizzato da Eugenio Barba. Che non è un comune reggersi in piedi ma una relazione col suolo non conforme alle regole fisiche. Un quid che viene addirittura prima della danza e si ottiene con anni di ostinato lavoro sul corpo. Il quid che più semplicemente regola la forza della performance e il piacere dello spettatore. Perché è quel bagliore indefinibile che il pubblico attende per dimenticare la mediocrità del mondo e accedere a una dimensione altra e vertiginosa.
Esemplari in questo senso la prova di Taron Egerton, che presta tutto il suo charme alla meno sensuale delle star del rock (Rocketman), o, per restare nello stesso dominio, quella di Oleg Ivenko (ballerino ucraino della Tatar State Opera di Kazan) a cui riesce l'impossibile ruolo di 'Rudi', 'saltando' verso l'Ovest a colpi di jetés e grands jetés.
Carla è un racconto didascalico, senza un punto di vista o un'idea di cinema o un momento convenuto (e sacro) del genere: l'esecuzione che rivela sempre un destino eccezionale. Come quello di Carla Fracci, prodigio che incantò Visconti e il mondo. Tutto è senza soffio, arrangiato per servire la consensualità, tutto è al servizio di una drammaturgia aneddotica che non offre alcun altro accesso alla psiche del personaggio se non quello di una mitezza che elude il vero carattere dell'étoile. Persino i demoni di Nureyev sono domati, posticci come l'accento e la parrucca.
Carla riduce la Fracci a un racconto morale che non conduce mai a un livello superiore. Le immagini delle teche RAI, che scorrono sui titoli di coda le coreografie storiche, non fanno che testimoniare il naufragio della fiction e di un film che giudicheremmo parodico, se l'intenzione non fosse chiaramente diversa. Ma la celebrazione non può essere la sola finalità, la cura e i dettagli sono importanti. Lo erano per Carla Fracci in equilibrio su quel luogo segreto e nodoso che erano i suoi piedi, vibrante dentro un corpo deformato dall'esercizio che le garantiva la bellezza dell'esecuzione. Cercava la perfezione con ostinazione per donarci una forma d'arte e una performance di valore. Meritava lo stesso riguardo.
CARLA - IL FILM disponibile in DVD o BluRay |
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Realizzare un film sulla vita di un personaggio famoso leggendario, come può essere stata la mitica Carla Fracci, è sempre una grande responsabilità e una grande sfida, sia per il cast che per la troupe, complice l'ansia di non dare abbastanza al personaggio o di osannarlo in modo eccessivo. Ma la stessa Fracci (quella del biopic, ma anche quella reale) insegna che le sfide [...] Vai alla recensione »
Ho visto "Carla". Credo che, se quell'insulsa pseudo fiction avrebbe dovuto essere un omaggio alla ineffabile grandezza di Carla Fracci, sarebbe stato mille volte meglio risparmiarle quello che s'è rivelato un affronto. Non ci si può improvvisare ballerine davanti ad un computer che mostra come muoversi (lo ha dichiarato la Mastronardi), non si può spezzare un [...] Vai alla recensione »
La Mastronardi vince una scommessa.Il film è un bellissimo omaggio alla grande stella Carla Fracci, merita una visione
È scomparsa da qualche mese, ma il vuoto artistico e umano lasciato da Carla Fracci è ancora incolmabile. Ci prova la Rai, con questo biopic che potete trovare su RaiPlay. Pensato su due piani temporali, il film racconta l' inizio della carriera della divina, il suo rapporto con i genitori e Beppe Meneghetti, compagno di una vita, la scelta di avere un figlio, gli incontri con Nureyev e Visconti.
Aggiungi un posto a tavola: dopo Santamaria/Gaetano, Marinelli/De André, Rossi/Martini, ecco Alessandra Mastronardi/Carla Fracci. "Carlina" quand'è la figlia del tramviere, in una Milano postbellica tutta nostalgia, "la Fracci" quando diventa prima ballerina della Scala, orgoglio meneghino da esportare. In mezzo sempre Carla, fedele a se stessa e alle sue aspirazioni (maternità compresa).
I titoli dei giornali che celebrano Carla Fracci e le foto che utilizzano le immagini dell'archivio, alcune con il logo Rai ben visibile. Sono gli unici, debolissimi frammenti, di quello che resta del talento della ballerina in questo sbiadito biopic che ripercorre alcuni determinanti episodi biografici della ballerina: la guerra con gli aerei in cielo e la figura della nonna interpretata da Elena [...] Vai alla recensione »