Realizzare un film sulla vita di un personaggio famoso leggendario, come può essere stata la mitica Carla Fracci, è sempre una grande responsabilità e una grande sfida, sia per il cast che per la troupe, complice l'ansia di non dare abbastanza al personaggio o di osannarlo in modo eccessivo. Ma la stessa Fracci (quella del biopic, ma anche quella reale) insegna che le sfide bisogna affrontarle a testa alta.
Non era certo un impresa semplice, ma Alessandra Mastronardi ce l'ha fatta: è riuscita a portare in scena le qualità proprie della Fracci e la magia della sua danza, leggera come una libellula. L'attrice, certamente - e ragionevolmente - aiutata da una validissima controfigura (l'étoile del Teatro dell'Opera di Roma, Susanna Salvi), ha voluto mettere in risalto la determinazione, la fatica, la forza e i sacrifici della Fracci nel suo percorso di ballerina, come la stessa Fracci le chiese: Alessandra ha creduto in questo progetto, ci ha messo anima e corpo e ciò lo si percepisce durante tutto il film.
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Realizzare un film sulla vita di un personaggio famoso leggendario, come può essere stata la mitica Carla Fracci, è sempre una grande responsabilità e una grande sfida, sia per il cast che per la troupe, complice l'ansia di non dare abbastanza al personaggio o di osannarlo in modo eccessivo. Ma la stessa Fracci (quella del biopic, ma anche quella reale) insegna che le sfide bisogna affrontarle a testa alta.
Non era certo un impresa semplice, ma Alessandra Mastronardi ce l'ha fatta: è riuscita a portare in scena le qualità proprie della Fracci e la magia della sua danza, leggera come una libellula. L'attrice, certamente - e ragionevolmente - aiutata da una validissima controfigura (l'étoile del Teatro dell'Opera di Roma, Susanna Salvi), ha voluto mettere in risalto la determinazione, la fatica, la forza e i sacrifici della Fracci nel suo percorso di ballerina, come la stessa Fracci le chiese: Alessandra ha creduto in questo progetto, ci ha messo anima e corpo e ciò lo si percepisce durante tutto il film. Molto accurato il suo accento milanese, che restituisce allo spettatore una Fracci ancor più autentica.
Affascinanti le capigliature - ottimo il lavoro nel ricostruire, senza voler esagerare, l'attaccatura dei capelli della Fracci sulla Mastronardi - e iook scelti, che variano da quelli anni 40 a quelli anni '70.
La sequenza temporale del film si estende su vari livelli che si intrecciano per tutta la durata della pellicola, mostrando una piccola "Carlina" (Elisa Proietti), una Carla adolescente e infine la Carla adulta (Mastronardi).
Degni di nota anche l'attore Stefano Rossi Giordani (nel ruolo di Beppe Menegatti, marito della Fracci), Euridice Axen (anche nel suo caso, il suo accento è ottimo), Paola Calliari (Ginevra Andegari), Valentina Romani (Anita), Maria Amelia Monti (Santina Rocca) e Pietro Ragusa (Luigi Fracci)
Simpatica quanto bizzarra la parlata del russo Nureyev, interpretato da Leo Dussollier.
Curioso che non sia mai stata nemmeno lontanamente menzionata nel film la sorella di Carla Fracci, Marisa, ma è pur vero che in un biopic da 100 minuti è totalmente impossibile dare spazio a tutto.
Unica "pecca", se così vogliamo addirittura definirla: in qualche frame si vede in modo quasi impercettibile il volto della Salvi.
Nel complesso un film consigliatissimo, veramente ben fatto: complimenti al regista, Emanuele Imbucci, e ad Alessandra Mastronardi, scelta proprio dalla stessa Carla Fracci.
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